Capitolo 15
Alex.
-Porca puttana, non riesco a controllarmi!- impreco ad alta voce.
Mi trovo nel vecchio parco giochi, vicino casa mia.
È un po' malandato, perché è stato chiuso 4 anni fa, a causa del mal funzionamento di alcune giostre.
Ora sono disteso, dentro un piccolo fortino, appoggiato col la schiena sulla parete in legno, con una sigaretta in mano.
Avevo smesso di fumare già da un anno, ma in questo periodo ho bisogno di rilassarmi e riprendere il controllo di me stesso.
Dovevo stare fermo, non dovevo avvicinarmi tanto a lei.
È troppo indifesa.
-Ehi amico, come mai stai fumando?- mi chiede una figura maschile avvicinarsi, Giorgio.
-Sono cazzi miei.-.
-Qualcuno è scontroso oggi, ne vogliamo parlare?- mi chiede, avvicinandosi al fortino e incominciando a salire.
-Non ho bisogno di uno psicologo del cazzo!- gli urlo, continuando a fumare.
-Centra di nuovo Morgan?-.
In quel momento prendo la prima pietra che mi capita e la lancio verso un albero, facendo uscire tantissimi uccelli.
Non voglio sentire quel nome.
-Bene...che cosa hai fatto questa volta, per essere così incazzato?-.
Non rispondo.
-Amico, ora ti devo dire una cosa, ma devi stare a sentirmi...- mi incomincia a dire, ma io lo blocco subito.
-Ti prego, non farmi pure tu il discorso di come si fanno i bambini e su prendere sempre le precauzioni...mi è già bastato mio padre. Sono ancora sconvolto...-.
-Ahahahah, non voglio parlare di quello, date le tue esperienze riguardanti il sesso. Comunque voglio solo dirti che, se quella ragazza ti piace, non esitare e baciala, mettiti con lei e dille che la ami!-.
-Io? Amare? Non so neanche cosa significhi! Non è nel mio vocabolario, se voglio farmi una, la prendo e la sbat...-.
-Ok, ok ho capito, non voglio sapere i dettagli. Lo so che non hai mai avuto una relazione seria, ma so che con Morgan sei uno diverso...-.
-Diverso? Io mi comporto normalmente.- dico, prendendo un'altra sigaretta, ma mi viene subito tolta di mano.
-Non dire cazzate! Se ti comportassi normalmente anche con lei, a quest'ora ti saresti già preso la sua purita e non penso sia normale che, dopo una litigata, ricominci a fumare!- mi risponde, lanciando il pacchetto sul prato.
-Ehi ma sei impazzito?! Da quando vuoi che io mi metta con quella?!-.
-Da quando ho visto come la guardi, cazzo! So che cambi con lei!-.
-Non è vero e ora lasciami in pace!- dico, scendendo da quel rottame e dirigendomi verso casa.
-Così menti solo a te stesso!- mi urla dietro, ma io gli rispondo salamente con un segnaccio con il dito.
Pov Virginia.
-Virgi....Virgiiiiiii, VIRGINIA!- sento improvvisamente urlarmi contro.
Mi ritrovo davanti Martina, con un espressione alquanto incavolata.
-Perché urli?- le chiedo, continuando a camminare.
Sono stata per un ora a correre come una pazza in tondo e non mi sento più le gambe.
-Perché tu non mi rispondi! Che cosa ti è preso?- mi continua a chiedere.
-Niente...-.
-Non è vero, scommetto che centra Alex in questa storia. Che è successo?-.
-Niente, credimi, non ti preoccupare...-.
-Ok, non voglio insistere, ma se sei triste per qualcosa, sai dove trovarmi!-.
-Grazie Mary!- dissi abbracciandola.
Oggi è stata proprio una giornata stremante, il cauch ci ha fatto sudare come maiali...
Per fortuna è sera e posso gustarmi al meglio un buon libro, distesa sul mio adorato letto(mio marito).
C'è un problema però: non riesco a concentrarmi su ciò che sto leggendo.
Ho letto e riletto la stessa riga per almeno un infinità di volte, ma la mia testa si trova altrove.
Non so il perché, ma lancio una piccola occhiata fuori la finestra per vedere cosa sta facendo il mio vicino.
Le luci sono spente...spero che non si sia di nuovo portato qualcuna a letto.
L'ultima volta è avvenuto mesi fa, mentre stavo ripassando per il compito del giorno dopo...
Decisi di affacciarmi per sentire meglio e subito ci fu un urlo di una donna.
Le ipotesi sono due: o Alexander è diventato un killer o è il suo periodo da mammifero in calore.
Sento un altro sospiro...è di sicuro la seconda.
Al solo pensiero le mie guance si tingono subito di rosso...so di essere infantile o altro, ma non credo che sia il caso di fare certe cose, qualcuno potrebbe sentire.
Succede ogni volta che i suoi genitori escono di casa per un compleanno o una recita di Stephy e quello stupido di Alex non ci va mai!
Vorrei tanto lanciargli qualcosa alla finestra, per interromperli, non voglio che facciano queste cose!
"Ammettilo che lo fai solamente perché sei gelosa!" dice la mia vocina interiore.
Io gelosa? Di quel cretino? Questo è il colmo.
Esco fuori dalla porta/finestra, per ritrovarmi sul balcone.
Per fortuna che non fa tanto freddo.
Cerco di scorgermi meglio, in cerca di qualcosa da lanciare, ma niente!
Mi accorgo però di un piccolo particolare...
Le tende sono semi-chiuse.
Non devo sbirciare, non devo sbirciare...
"Virginia sei diventata una pervertita?" continua a chiedermi la mia coscenza...senti chi parla.
Sbircio.
Alex non sta facendo niente sta solamente...giocando con la Play Station?!
Ma che cavolo...
Sta uccidendo degli zombie a gambe incrociate, mentre ingurgita una marea di patatine.
Domani abbiamo scuola e lui si rilassa così!?
Per mia sfortuna però, inciampo su un pallone da calcio, facendo così un gran casino e attirando la sua attenzione.
Perché sono così sfortunata?
Lui si gira con una patatina tra le labbra e gli occhi spalancati.
Si alza di scatto e viene subito ad aprire la porta.
-Virginia cosa, tu, come, perché?- inizia a domandarmi a raffica, ancora con espressione sorpresa.
-Eh? Non è niente, avevo sentito dei rumori e volevo vedere cosa stessi facendo...- dico, guardandomi le mani.
-Ah, stavo giocando con la Play...-.
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