21.
E L I S A B E T H
Socchiusi gli occhi finché una luce proveniente dalla finestra illuminò il mio volto. Avevo un mal di testa allucinante e non ricordavo nulla. I miei occhi vagarono sulla stanza bianca, classica degli ospedali, le flebo infilate nel mio braccio lo confermavano.
≪Si è svegliata!≫ Urlò qualcuno, sembrava essere mia madre.
Infatti lei entrò nella mia stanza con un sorriso precipitandosi su di me.
≪Mamma.≫ Le accarezzai i capelli.
≪Non sai quanto sono felice di vederti.≫ I suoi occhi si riempirono di lacrime.
≪Sto bene mamma.≫ Risposi tranquillizzandola.
≪Mi hai fatto preoccupare.≫ Continuò.
≪Come fai a sapere che sono qui?≫ Chiesi perplessa.
≪Ci ha avvisati la vicina, Francesca.≫ Sorrise.
≪Ah! La mamma di Mirko!≫ Esclamai.
≪La conosci?≫ Domandò.
≪Sì.≫ Mi limitai a rispondere.
≪Ma state insieme?≫ Domandò facendomi un occhiolino.
Abbassai lo sguardo con un lieve rossore alle guance.
≪Allora?≫ Continuò curiosa.
≪Sì, siamo fidanzati.≫ Sorrisi nuovamente, quasi incredula di averlo detto realmente. Ero meravigliata di averlo esposto in un modo così spontaneo, non era solito da parte mia.
≪Mi fa piacere, è un bravo ragazzo.≫ Rispose.
≪Ora andiamo a parlare con il dottore. Così vediamo cos'hai di preciso. Torniamo subito.≫ Affermò avviandosi verso la porta.
≪Allora avete scoperto qualcosa nelle ultime ore?≫ Domandarono i miei genitori spaventati.
≪Signora, le idee sono ben chiare.≫ Rispose.
≪Quindi è?≫ Si interruppe mia madre con gli occhi pieni di lacrime.
≪Sì, è il cuore. La dobbiamo operare urgentemente.≫ Disse dispiaciuto.
≪Quando?≫ Si allarmò.
≪Tra poche ore. Adesso prepariamo tutto. Uno di voi può avvisare vostra figlia.≫ Alzò lo sguardo.
≪Va bene entro io allora.≫ Rispose mia madre.
La quale aprí lentamente la porta della mia camera e mi raccontò tutto, dandomi la notizia che non avrei mai voluto sentire, ma che allo stesso tempo mi sarei tanto aspettata:
≪Eli, io e tuo padre abbiamo parlato con il dottore.≫ Cominciò lei fissandomi dritta negli occhi.
≪E allora? Il dottore che ha detto? È il cuore?≫ Domandai preoccupata.
≪Sì è il cuore. Tra poche ore ti opereranno.≫ Disse abbassando lo sguardo.
≪Mamma io ho tanta paura. Ti prego chiama Mirko, non vado via se non lo vedo. Io lo voglio qui con me.≫ Urlai piangendo.
≪Si va bene, ora lo chiamo subito.≫ Cercò di sorridere.
≪Aspetta, eccolo qui, sta venendo. Io esco fuori allora, tranquilla tesoro andrà tutto bene.≫ Cercò di incoraggiarmi.
Uscì fuori e parlò con i medici a proposito dell'operazione e nel frattempo lui si fece avanti, avvicinandosi al mio candido letto.
≪Eccomi.≫ Mi tocco la fronte.
≪Ho tanta paura, ho paura di morire.≫ Continuai a ripetere mentre le lacrime mi rigavano il viso.
≪Tu non morirai.≫ Cercò di tranquillizzarmi stringendomi la mano.
≪E tu che ne sai?≫ Domandai sempre più preoccupata.
≪Sono sicuro, non ti preoccupare piccola.≫
Lo strinsi forte a me, finché non arrivò il dottore pronto a portarmi in un'altra stanza per eseguire l'operazione.
≪Forza, andiamo.≫ Disse.
≪Io rimango qui, io non me ne vado.≫ Urlò tutto d'un fiato Mirko.
Una volta arrivati in sala operatoria mi addormentarono, senza nemmeno lasciarmi il tempo di aprir bocca. Passarono velocemente quattro ore e per fortuna non c'erano altre complicazioni per ora. Dovevo ammettere che questo riusciva a tranquillizzarmi parecchio.
Ero molto più sollevata. Finalmente era finita.
Tutti rimasero in sala d'attesa ad aspettare l'arrivo del dottore.
≪Allora com'è andata? Come sta Elisabeth?≫ Domandò allarmata mia madre.
≪L'operazione.. ≫ Annunciò.
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