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60. I ricordi bloccano

Christian

"Per caso non volevi che venissi a Milanello?" smetto di osservare la televisione, anche se in realtà non la stavo guardando realmente, e mi giro verso destra sentendo la domanda di Elisabetta. Ho deciso di portarla da me dopo averla raggiunta nel post allenamento, ma in verità ho la testa da tutt'altra parte, e a quanto pare se ne è accorta, non sono mai stato bravo a fingere. "Sei freddo e assente, basta che me lo dici se ti ha dato fastidio e non ricapiterà più... io volevo solo farti una sorpresa, pensavo ti avrebbe fatto piacere sapere che ero lì per supportarti."

Sì, è vero, mi ha dato fastidio che sia venuta quando le avevo espressamente detto che volevo tempo prima di presentarla a tutti -anche perché alla partita ha avuto già modo di conoscere perlomeno le mie amiche e quindi non la sto escludendo o nascondendo-, ma ora mi è passato. Non ce l'ho con lei, sono infastidito per quello che è successo con Rafael e Ruben, davvero non riesco a calmarmi in nessun modo. Le loro parole e le loro espressioni non ne vogliono sapere di abbandonare la mia testa. Dio.

"Non sono arrabbiato con te. Ho discusso con i miei amici e ho un po' di pensieri, tutto qua." faccio spallucce come a minimizzare la cosa "Scusa se ti è sembrato che fossi freddo con te..." allungo la mano e le accarezzo il volto, spostandole poi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

Lei sembra rilassarsi di colpo, mentre si fa più vicina a me, e giocherella con il colletto della mia polo. Le sue dita mi solleticano la pelle del collo, il suo respiro si infrange sulle mie labbra e il suo profumo si insinua nelle mie narici... tutto questo non mi lascia indifferente per nulla. Lei è bellissima davanti a me e io sono mesi che non sfioro una donna, il mio corpo mi sta urlando contro, mi chiede di mettere fine alla mia astinenza. Non so nemmeno io se questo sia il momento giusto, avevamo detto di non saltare le tappe, ma il modo in cui anche lei mi sta osservando non sembra che voglia dire che vuole aspettare oltre.

"Hai bisogno di rilassarti." bacia piano il mio mento e poi scende sul mio collo, mentre la sua mano si posa sulla mia coscia, facendomi sussultare. Non mi aspettavo questa intraprendenza, non mi aspettavo che agisse così all'improvviso. "Sei così teso... meriti di staccare la mente un po'. Qualunque cosa sia successa con i ragazzi sono certa che farete pace, sembrate davvero uniti."

Mugolo qualcosa di incomprensibile, completamente stravolto dal suo tocco su di me. È chiaro quanto abbia bisogno di sfogarmi per bene, ogni parte di me ne ha bisogno, ma qualcosa nella mia mente non mi lascia farlo in libertà. È come se un pezzo del mio cervello pensasse che tutto questo è sbagliato, provo comunque a cercare di soffocare questa maledetta vocina.

Elisabetta si siede a cavalcioni su di me, baciandomi ora sulle labbra e strusciando piano il bacino sul mio, facendomi rilasciare un gemito gutturale che non riesco a trattenere. Sono quasi imbarazzante, sembro un ragazzino in piena crisi ormonale... ma sono passati mesi dall'ultima volta che ho fatto sesso, ossia dalla notte che sono stato a casa di Nora dopo che ci eravamo lasciati, quando la mattina dopo lei mi ha cacciato. È stata allora l'ultima volta, e fino a poche settimane fa non avevo nemmeno la forza di immaginare di volerlo fare con qualcuna che non fosse lei. Ma la vita deve per forza andare avanti e io non posso restare fermo a quella sera.

"So che abbiamo detto di aspettare, ma ti desidero da morire." mi accarezza il petto, infilando le mani sotto la maglia, e io la fisso negli occhi per osservare i suoi movimenti. È completamente presa dal momento e dall'eccitazione, è sicura di sé e sembra volersi prendere ciò che desidera senza aspettare oltre. Io, invece, non faccio in tempo a impedire alla mia mente di farlo che questa bastarda va subito a pensare a Nora. Pensa a come era dolce mentre mi baciava e spogliava, come le sue guance si coloravano appena per la smania di averci e per l'imbarazzo del momento... vedevo i suoi occhi brillare colmi di amore e mi osservava come se fossi la cosa più bella che avesse mai avuto.

Elisabetta mi toglie la maglia e bacia il mio petto e il mio addome con lentezza e passione, mentre con la mano sale più su della mia coscia, sfiorando la mia intimità, e giuro che vorrei concentrarmi su di lei, su quanto sia bella ed eccitante in questo momento, ma è la mia ex a occupare i miei pensieri.

Nora che mi bacia. Nora che sussurra il mio nome mentre è pervasa dal piacere. Nora che sorride mentre la bacio. Nora che ansima. Nora che mi guarda dritto negli occhi mentre facciamo sesso, creando una sintonia più che unica. Nora che mi accarezza e tocca come se fossi la sua ancora. Nora che raggiunge il massimo godimento e si aggrappa a me, baciandomi e dicendomi che mi ama mentre non riesce a trattenere gli ansimi e i gemiti. Nora che riposa sul mio petto dopo che abbiamo finito, cercando di riprendere fiato. Nora accanto a me che sembra un angelo sceso sulla Terra apposta per salvarmi da ogni male. Nora che si addormenta felice e appagata abbracciandomi, come se da un momento all'altro potessi sparire e lei dovesse evitarlo a tutti i costi.

Solo dopo aver ripercorso ciò che facevo con lei nei momenti di intimità, mentre stavamo insieme, torno al presente, torno a Elisabetta che mi sta sganciando il bottone dei jeans, mordendosi il labbro inferiore con malizia, e la fermo. Non posso farlo con lei mentre Nora occupa i miei pensieri, non sarebbe giusto, non voglio prenderla in giro.

"Ehi... forse è meglio se aspettiamo." ho il fiato corto, una parte di me mi maledice per ciò che sto facendo, mi urla che sono un maledetto cretino, ma so comunque che è la cosa giusta. "Voglio che la nostra prima volta sia speciale e non dettato dal fatto che sono nervoso e tu vuoi calmarmi in qualche modo." uso una mezza verità, non potendo ovviamente dirle il vero motivo per cui l'ho fermata.

Lei mi guarda intensamente per qualche attimo poi si sposta dalle mie gambe, sedendosi sul divano. Si mette le mani sul viso e scuote appena il capo. Sembra esserci rimasta male, e appena apre la bocca me lo conferma. "Scusami... non volevo pressarti. Ora mi sento così in imbarazzo. Avevamo detto già di andarci piano e io che faccio?! Che figuraccia."

Un forte senso di colpa mi invade completamente, facendomi sentire una merda. Non voglio che provi questo, non voglio si senta in soggezione e imbarazzo, voglio che con me si senta libera di fare tutto ciò che vuole.

"Ehi ehi..." le sposto le mani dal volto e la faccio avvicinare a me, lasciandole un bacio a fior di labbra "Non dire sciocchezze, di che figuraccia parli? Sappi che anche io vorrei farlo con te, averti così vicina mi fa andare in panne e mi annebbia, mi piaci davvero tanto, solo che non voglio sia così, non voglio che sia così affrettato. Deve essere speciale, te lo meriti." lo dico per cercare di farla sentire meglio, eppure mi sento comunque uno schifo. Non merita che io pensi alla mia ex mentre sto con lei, ma cosa posso fare per evitarlo? Le immagini di Nora si sono presentate davanti ai miei occhi come se fossero un film che non posso smettere di guardare.

"Sei un ragazzo dolce..." mi accarezza i capelli e sorride, mentre l'inquietudine abbandona il suo volto poco alla volta "Sono davvero fortunata ad averti incontrato, nessun ragazzo che ho frequentato era come te. Hai un animo puro e sensibile." questo mi fa sentire ancora più sbagliato... ho una ragazza accanto che ci tiene a me e pensa queste cose e io cosa faccio? La allontano per colpa del mio passato che non vuole saperne di andare via.

"Ti prometto che non soffrirai con me." e sono sincero, posso non riuscire a dimenticare alcune cose, ma so che non agirò mai in modo da ferirla. Non sono quel tipo di persona... non lo sono mai stato. Ho sbagliato con Nora, anche se il mio intento era solo proteggerla, ma non farò due volte lo stesso errore. Sono sempre stato abituato a essere sincero e onesto, mi è stato insegnato a portare rispetto a tutti, specialmente alla persona che si ama e a coloro a cui vuoi bene, per cui Elisabetta può stare più che tranquilla... anche se a volte la mia mente gioca brutti scherzi e mi fa rivivere cose che non vorrei vedere mai più, io con lei ho intenzioni più che serie e questo non può cambiare.

*****

Nora

"Nora, ehi." mi blocco nel corridoio del centro sportivo quando sento qualcuno fare il mio nome, così mi giro e mi ritrovo davanti Rafael Leao. Ha lo sguardo serio, nonostante abbia su il suo solito sorriso, e questo un po' mi agita, anche perché non siamo soliti parlare così dal nulla, dev'essere senz'altro successo qualcosa.

"Ciao Rafael, tutto bene?" annuisce solamente davanti alle mie parole, così continuo a parlare. "Dovevi dirmi qualcosa?"

Lo osservo mentre si ciondola su un piede, come se fosse un bambino, e devo ammettere che è abbastanza comico che si comporti come tale vista la sua stazza. "Volevo parlarti di una cosa, hai un minuto?" faccio un gesto affermativo con il capo e lui va avanti "Qualche giorno fa ho litigato con Christian... so che probabilmente non dovrei dirlo a te, ma sei l'unica persona che un tempo sapeva farlo ragionare."

Deglutisco sentendo ciò che dice, non dovrei essere meravigliata che l'argomento per cui mi ha fermato è Christian, eppure il mio cuore ha accelerato il ritmo come se stessi percorrendo una maratona. "Non ci parliamo da settimane io e lui... ma comunque dimmi, se posso aiutarti in qualche modo."

"Hai conosciuto Elisabetta?" annuisco appena, ignorando la fitta al petto, ho capito che al mio cervello non piace associare lei a lui, ma dovrà abituarsi "È completamente impazzito... lei non è giusta per lui, ci ha provato con Ruben." come?

Lo osservo scioccata, non credendo alle mie orecchie. "Ma ne sei certo? Quando l'ho vista alla partita sembrava molto presa da Chris, non sembrava potesse fare una cosa simile." okay che qualcosa mi aveva fatto pensare che fosse strana, ma non fino a questo punto, pensavo avesse qualcosa contro di me, qualcosa che celava dietro la finta gentilezza. "Magari avete frainteso."

Il portoghese mi lancia un'occhiata malefica e scuote la testa come se fosse assurdo tutto ciò che sto dicendo. Sembra essere davvero convinto che Elisabetta abbia fatto qualcosa di sbagliato.

"Senti, non voglio fare lo stronzo, non voglio offendere nessuno, non voglio nemmeno far soffrire nessuno... vorrei solo che provassi a parlargli, che gli chiedessi se è sicuro di ciò che sta facendo."

"Io?" mi trattengo dall'urlare, guardandolo come se fossi impazzito. "Non posso assolutamente, non mi metterò in mezzo. Christian mi ha detto chiaramente che ha intenzione serie con lei e che voleva che rispettassi questa cosa."

Lui sbuffa nervosamente e si avvicina ancora di più a me, giungendo le mani a mo' di preghiera. "Lo so che ti sto chiedendo tanto, e non voglio che ti metti tra loro, non è quello che sto dicendo, voglio solo che Chris sia al sicuro, che apra gli occhi e veda la realtà..."

"E se la sua realtà è diversa dalla tua?"

"Allora accetterò di essermi sbagliato e lo lascerò in pace, mi scuserò anche se sarà necessario, ma finché non avrò questa certezza non posso lasciar perdere."

"Pensi davvero che mi ascolterebbe? Mi fa male dirlo, ma io e lui non siamo più quelli di una volta." temo che se solo accennassi a una cosa del genere quel poco rapporto che c'è tra noi si frantumerà come un vetro già fin troppo in bilico e fragile "L'unica cosa che posso fare è parlarci e vedere se Elisabetta ha qualche atteggiamento strano che lui sottovaluta, e se è così te lo dirò, ma senza parlare del problema direttamente con Chris."

Leao si illumina all'istante come un bambino e fa un mini saltello in segno di vittoria. "Va bene, mi basta questo. Mi fido del tuo giudizio e so che ti accorgerai se ho ragione io o meno. Aspetterò aggiornamenti. Grazie Nora."

Scuoto la testa come per fargli capire che non deve ringraziarmi, dopodiché ci salutiamo e riprendiamo ognuno per la propria strada, io sicuramente con la testa ancora più colma di pensieri rispetto a prima.

Non so come farò a fare ciò che ho appena proposto, dato che non ho a che fare con Chris da tempo, ma devo assolutamente farlo. Davvero non ho intenzione di mettermi in mezzo, ma non posso stare con il dubbio che qualcosa tra lui ed Elisabetta non vada e per questo soffra. So che probabilmente non è affar mio, che lui è adulto e io avrei dovuto dire di no a Rafael, ma Christian si è preso cura di me quando Elia mi ha ferito, per cui mi sento in dovere di aiutarlo ed evitare che gli accada lo stesso.

E poi farei qualunque cosa per lui, è sempre stato così da quando lo conosco... ho voluto negarlo persino a me stessa, ma è ormai palese, basta pensare a quando gli ho detto di sì alla richiesta di fingermi la sua fidanzata nonostante sapessi che quella piccola recita avrebbe riportato alla mia mente sentimenti che stavo cercando di reprimere. Ho accettato perché volevo aiutarlo, perché il mio cuore voleva prendere per mano il suo e tirarlo fuori dai guai, e ora è lo stesso... e tutto questo accade perché sono così e ancora dannatamente innamorata di lui, così innamorata che non posso fare niente per eliminare tutto ciò che lo riguarda dalla mia testa e per vivere fingendo che non esista.
Ho bisogno di saperlo felice perlomeno, ho bisogno di sapere che è al sicuro.

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