52. Festa di compleanno- Parte 2
La festa è giunta al termine, la serata è andata, anche se non me la sono goduta come avrei dovuto e voluto. Ho cercato di rilassarmi, e devo ammettere che grazie a Chris e ai miei amici un po' sono riuscita, ma non è andata proprio come avevo sperato stamattina al mio risveglio. La visita di Elia ha rovinato ogni cosa, ha appesantito l'aria e la mia anima.
Ora siamo rimasti in pochi: Io, Chris, Bianca, Luna, Ruben e Olivier con Jenni. Siamo seduti in cerchio in delle sedie bianche di plastica, sembra quasi una riunione degli alcolisti anonimi, e questo è così assurdo che un po' mi fa sorridere.
Siamo tutti esausti dalle miliardi di emozioni che abbiamo provato, siamo stati travolti dagli eventi e ora che siamo tra noi non dobbiamo più nasconderlo.
"Mi dispiace per come è andata... mi sento di aver rovinato tutto." interrompo le chiacchiere, osservando Luna e Bianca "So che avete lavorato molto affinché avessi una festa perfetta, e invece sono stata con il muso per la maggior parte della serata."
Mi guardano entrambe con aria di rimprovero, mentre Chris posa il braccio intorno alle mie spalle per farmi sentire la sua presenza, mentirei se dicessi che questo contatto non mi fa tremare dalla testa ai piedi.
Lui è rimasto accanto a me per tutto il tempo, abbiamo persino ballato un lento in mezzo alla sala perché ha detto che ero la protagonista della festa e meritavo di avere un mio momento... è stato davvero dolce e premuroso, e non so spiegare quanto gli sia grata per tutto.
"Non dire sciocchezze, la colpa è di quel pezzo di merda." è Luna la prima a parlare, e devo ammettere che è strano sentirle un tono tanto nervoso, lei è sempre così calma e gentile. "Non devi incolparti." noto immediatamente come Ruben la fissa imbambolato mentre parla, non riuscendo a nascondere per nessun motivo la sua cotta per lei. Hanno passato gran parte della festa a parlare, li vedevo chiacchierate fittamente e ridere in sintonia, il che mi fa sperare che stasera almeno il piano di farli avvicinare ha funzionato.
"Ha ragione Luna, è stato un vigliacco e un bastardo. Non è colpa tua." Bianca mi sorride dolcemente, sporgendosi appena per lasciarmi una carezza sul ginocchio "Una persona che fa un gesto simile non è giustificabile. Pensava che nessuno sarebbe intervenuto vedendolo darti uno schiaffo?!" sono d'accordo con lei, come ha potuto pensare di fare una cosa del genere davanti ai miei amici e pensare di passarla liscia? Era ovvio che sarebbe finita male, che l'avrebbero cacciato e tenuto lontano da me... ma probabilmente non ha manco pensato a ciò che stava facendo, ha agito mosso dalla rabbia e dalla gelosia. La sua anima aveva abbandonato il suo corpo, nei suoi occhi non ho letto nessuna emozione, c'era solo il vuoto.
Christian si irrigidisce -lo sento da come si muove e dal braccio che ha posato intorno a me- sentendo questo discorso e quindi ripercorrendo la serata, per questo mi giro a guardarlo. Ha la mascella serrata e lo sguardo fisso in avanti, come se stesse fissando delle immagini che lo fanno innervosire parecchio.
"Ehi..." poso la mano sotto il suo mento in modo delicato, facendolo girare verso di me. I suoi occhi si addolciscono quando agganciano i e un piccolo sorriso gli si increspa sulle labbra. "Stai bene?" ora il suo labbro non sanguina più, ma è gonfio e ha la ferita ben in evidenza... vorrei farla pagare ad Elia per questo.
"Sto bene..." toglie il braccio dalle mie spalle e afferra il viso con entrambe le mie mani, stampandomi poi un dolce bacio sulla fronte che mi fa battere forte il cuore e quasi sciogliere come un ghiacciolo che resto sotto il sole. "Tu piuttosto? Ho visto che stai tremando ancora..." lo sussurra come per tenerlo tra me e lui, e lo ringrazio mentalmente per questo, ora non voglio che i miei amici si preoccupino ulteriormente per me.
"Sto bene... solo che è stata una giornata pesante, non... non mi piace l'idea di tornare a casa da sola." deglutisco senza volerlo, non so perché ma sto iniziando ad avere paura del fatto che Elia magari non si arrenderà e tornerà da me, continuerà a starmi addosso e accadrà nuovamente qualcosa come oggi.
Nascondo le mani sotto le cosce, per non far notare a nessuno quanto tremano, e scrollo le spalle come per minimizzare il tutto.
"Puoi stare da noi." Luna attira la mia attenzione con questo invito, non so se ha sentito ciò che ho detto o se semplicemente ha dedotto che non abbia molta voglia di stare sola stanotte. "Qualche giorno per riprenderti dall'accaduto, magari ti aiuta per distrarti un po'."
Mi inumidisco le labbra, non sapendo se accettare o meno. Non mi piace molto l'idea di invadere casa sua e di Bianca, ma allo stesso tempo so che mi aiuterebbe a dismisura stare in compagnia, soprattutto perché ho paura che la scena a cui ho assistito oggi mi tormenterà per un bel po' di tempo. È sempre così, quando mi accade qualcosa di brutto, nemmeno la notte riesco a smettere di pensarci, e inizio a fare bruttissimi incubi che mi tolgono il fiato.
Per questo apro la bocca per accettare il loro invito, ma mi zittisco ancora prima di parlare quando Chris mi anticipa. "Oppure può stare da me, non dovrebbe spostare tutte le sue cose, sarebbe molto più comodo." da come lo dice sembra ci avesse pensato su già prima di ora, mentre tra noi cade un silenzio assoluto, evidentemente perché nessuno si aspettava che facesse questa proposta. "Che c'è? Perché mi state guardando tutti?"
Io sento la gola seccarsi all'istante, l'intero zoo scatenarsi nel mio stomaco e un piccolo sorriso nascere sul mio volto senza che possa controllarlo o prevederlo. Nel frattempo lui si sente a disagio nell'avere tutti gli sguardi addosso, sguardi che lo fissano come se fosse un alieno appena arrivato sulla Terra, ha infatti un'espressione imbarazzata sul volto, le guance leggermente più colorate del solito... espressione che però io trovo davvero dolcissima.
"Va bene..." decido di mettere fine alla sua agonia "Apprezzo Luna, e ti ringrazio di cuore, ma ha ragione Christian, ma forse se sto da lui sarebbe molto più comodo organizzarmi e quant'altro per me visto che vive sopra al mio appartamento." le mie amiche, compresa Jenni, mi lanciano immediatamente uno sguardo complice, che io ignoro. Che cosa vorrebbero insinuare? Ho semplicemente accettato l'invito di un... amico?! Sì, di un amico che mi ha teso la mano nel momento del bisogno.
Mi volto verso di lui, giusto in tempo per vederlo reprimere un sorriso. È inutile che finga, non lo sa fare, non l'ha mai saputo fare davvero nemmeno quando stavamo insieme... anche quando tutto è andato a puttane ho capito che stava accadendo, avevo capito che era strano e distante.
Christian Mate Pulisic è come un libro aperto, almeno ai miei occhi è così.
"Bene Nora, allora sarai la mia coinquilina fino a data da stabilirsi." mi porge la mano, come per concludere l'accordo, e io ridacchiando gliela stringo. "Potrai fare come vuoi, dovrai sentirti come se fossi a casa tua."
Io annuisco incapace di dire qualunque cosa, mentre continuo a tenergli la mano stretta, nonostante non ce ne sia più bisogno, perché non voglio che si allontani, non so perché ma ho ancora bisogno di questo piccolo contatto... piccolo contatto che calma la mia anima e spegne i miei tormenti per qualche attimo.
*****
Poso il pigiama sul letto e poi mi giro verso Chris che ha appena fatto il suo ingresso in stanza con una tisana. Senza che io abbia aperto bocca, sapeva di cosa avessi bisogno, credo che questa sia una delle magie che avevo dimenticato sapesse fare.
"Tieni... ho pensato potesse farti bene dopo la serata." me la porge e io la afferro ringraziandolo, mentre entrambi ci accomodiamo sul letto. "È al gusto zenzero e miele." una delle mie preferite.
Siamo arrivati da non molto nel nostro palazzo, è restato con me nel frattempo che preparavo una piccola valigetta con il necessario per stare da lui, essendo che vivo sotto il suo appartamento non ho avuto bisogno di prendere chissà quali cose.
"Grazie per avermi ospitato... non volevo far preoccupare Luna e Bianca, o gli altri, ma avevo davvero il terrore di restare sola stanotte." se solo chiudo gli occhi rivedo l'immagine di Elia che mi urla contro e poi mi schiaffeggia, perciò so già che quando -e se- mi addormenterò sarà molto peggio di così. "Non è per niente scontato che tu mi abbia aiutata..."
So che mi ha fatto male, che mi ha tradito e questo mi ha fatto sentire come se mi avessero spezzata in miliardi di pezzetti, ma poi anche io ho ferito lui quando volevo proteggere me. Direi che ci siamo fatti male a vicenda, ora non importa più chi ne ha fatto di più a chi, ora per me conta solo che lui mi stia aiutando in modo incondizionato, e soprattutto che inspiegabilmente questo riesca a calmarmi molto, più di quanto mi piacerebbe ammettere.
"Sai che non mi devi ringraziare." il suo sguardo si posa sulla mia guancia -che una volta arrivata in casa mia ho potuto osservare allo specchio per notare un bel livido- e il suo sguardo si fa più serio. "Non permetterò mai più che ti facciano una cosa del genere, né lui né nessun altro su questa Terra. Già troppe volte non ho saputo proteggerti, ora basta." so che sta facendo riferimento a Rosanna che mi ha reso la vita impossibile, so che sta pensando alla notte in cui è andato da lei.
"Va tutto bene ora." certo sono sconvolta e provata dagli eventi, ma sto bene ora che sono con lui accanto, in questa stanza dove sembra che niente possa più arrivare a me e dove sembra che il mondo sia fuori, lontano anni luce. "E devo dire che mi piace l'idea di avere un coinquilino, mi ricorda un po' il periodo dell'Università, lì ho conosciute alcune persone fantastiche." gli unici cinque amici che mi sono rimasti sempre accanto negli anni tra processi e vari dolori.
Il suo viso si rilassa di gran lunga quando vede me più tranquilla, e questo mi fa sospirare. "Hai una forza immensa, Nora. Io non so come tu faccia, ma lo penso dal primo momento che mi hai aperto la porta della tua vita e mi hai raccontato tutte le cose che hai passato..." sembra incredulo e ammirato mentre mi parla, poi allunga la sua mano verso il mio ginocchio e la posa prima di chiedermi il permesso con lo sguardo, permesso che gli concedo all'istante con un cenno del capo "Sei una delle persone più forti che io abbia mai visto. Cadi ma poi ti rialzi sempre, anche se pensi di non farcela. Mi dispiace aver aggiunto altro dolore alla tua vita..."
Tiro su con il naso, obbligandomi a non piangere, anche se le sue parole mi commuovono. A volte sottovaluto davvero ciò che sono, non rendendomi conto di tutto quello che ho passato da quando ero bambina fino ad oggi, di tutte le battaglie affrontate... sono cambiata, questo sì, ma non sono mai diventata una cattiva persona nonostante tutto, questo dovrei ricordarmelo ogni giorno, mettendomi un promemoria mentale per rendermi conto che dovrei apprezzarmi ogni tanto.
"Grazie Chris, davvero. Praticamente nessuno mi aveva mai detto queste cose..." poso la mano libera sulla sua che sta accarezzando il mio ginocchio coperto dalle calze velate e gli sorrido "E poi non pensiamo più a ciò che c'è stato tra noi, ora siamo qua. Abbiamo il nostro presente, mi piace che ci sia nuovamente questa pace tra noi, siamo una versione diversa di noi stessi."
Sul suo viso appare un'espressione che non riesco a decifrare, ma solo per un nano secondo, così mi obbligo a non chiedergli a cosa abbia attraversato la sua mente, anche se vorrei saperlo... non voglio essere invadente. Dopodiché sorride, si avvicina più a me e mi fa posare la testa sulla sua spalla, è incredibile quanto sia comoda in questa posizione, come se quest'incavo fosse stato fatto apposta per far aderire me.
"Puoi stare qui quanto vuoi, Nora. E se ti va potremo andare a lavoro insieme quando coincidono gli orari, o potrò accompagnarti comunque." sorrido anche se so che non può vedermi "Mi piace averti in giro. Hai sempre reso più colorate le mie giornate."
Il cuore mi si stringe fino a diventare piccolissimo, poi batte all'impazzata, tanto che temo che presto mi si scaraventerà fuori dal petto. "Grazie Chris, poi penseremo a tutti i dettagli... per ora voglio solo stare ferma così." indico noi due con un gesto approssimativo dell'indice "Voglio solo sentire questa calma che non sentivo da troppo."
Lui annuisce e mi tiene più stretta, senza ribattere, e io sento che dentro me miliardi di emozioni fanno a botte, entrando in contrasto tra loro, ma non ho voglia di analizzarle, non ho voglia di analizzare i miei pensieri.
Oggi è stata dura, ho solo bisogno di tenere la mente il più spenta possibile e di godermi questo attimo, perciò me lo concedo.
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