36. Allianz Stadium
Mi accomodo nelle seggiole dell'Allianz e mi guardo intorno perdendomi nella maestosità di questo stadio. Insomma, non sono un'appassionata di calcio, ma entrare a San Siro e poi qua mi ha lasciata a bocca aperta. Entrambi gli edifici sono imponenti, mi sento minuscola seduta qua dentro, è davvero uno spettacolo, posso immaginare l'emozione dei tifosi che si recano ogni volta a vedere la propria squadra.
Mentre le mie amiche guardo entusiaste i giocatori che entrano in campo, la mia mente si perde automaticamente a pensare a Christian... lui è stato il primo per cui sono andata a vedere una partita allo stadio, non mi era mai capitato, ed è stato emozionante da morire nonostante non fossimo completamente in pace tra noi. Ero così fiera di vederlo giocare e sapere che fosse l'amore della mia vita...
Sono passati alcuni giorni da quando io e lui ci siamo visti per l'ultima volta a casa mia, dopo la nostra ultima notte, e devo ammettere che il dolore dentro non è diminuito di una briciola. Fingo vada meglio, non lo nomino per non crollare, non chiedo di lui per lo stesso motivo... ma comunque dentro di me è tutto a pezzi. Mi sveglio nel cuore della notte piangendo per averlo sognato, e per questo dormo male e poco.
Inoltre non ho ancora trovato un altro lavoro... ho dovuto per forza parlarne con la mia famiglia e nel frattempo, anche se so che è un gran sacrificio, Valentina e mio padre mi stanno dando una mano, finché non troverò un nuovo impiego. Domani dovrei avere un colloquio di lavoro per fare la commessa in un negozietto in centro a Milano, spero vada tutto bene e che non sia l'ennesimo buco nell'acqua. Ho bisogno che qualcosa ritorni a girare per il verso giusto, perché se continuiamo di questo passo il buco nero finirà per inghiottirmi intera e non potrò più uscirne.
"Non ci posso credere, guarda chi c'è! La fidanzata del nemico." sento una voce provenire dalla mia sinistra e mi giro all'istante sentendo bussare sul vetro che, a quanto ho capito, separa noi spettatori dalla panchina della squadra ospite. I miei occhi si posano immediatamente sul ragazzo dell'Empoli che avevo incontrato qualche settimana fa a San Siro, e non posso trattenermi dallo sbuffare, senza nemmeno nascondermi. Cos'è, uno scherzo? "Dai, non ignorarmi. Lo so che mi hai riconosciuto anche tu."
"Difficile non farlo, stai attirando l'attenzione di tutti." ribatto stizzita, infastidita di avere gli occhi addosso delle persone sedute davanti. Ma pensano di star assistendo a uno spettacolo? Dovrebbero girarsi in avanti, il campo è lì. "Ma scusa, non giochi mai tu? Ti trovo sempre in mezzo ai piedi."
Scoppia a ridere, scoprendo una dentatura perfettamente bianca, e scuote la testa come se avessi fatto la battuta più divertente del mondo. "Sono il primo portiere, te l'ho detto. In coppa Italia gioca il secondo. Perciò ora sto in panchina."
"Che fortuna." ironizzo senza vergogna, facendolo ridere, peccato che io non volevo fare la simpatica, volevo scoraggiare le sue battute e la sua voglia di interagire con me. Inutile dire che le mie amiche mi iniziano a chiedere, sussurrando ma neanche troppo, come io faccia a conoscerlo. Ah già, potrei non aver menzionato di aver incontrato questo tizio allo stadio, non mi sembrava una cosa rilevante. L'avevo persino scordato poi, con tutto quello che è successo dopo. Non ho idea di chi sia, non è minimamente importante che lavoro faccia, per me è solo un clown qualunque. "E proprio qua devi stare? Non puoi cambiare posto con un tuo compagno?"
Inarca un sopracciglio e mi osserva come se avessi detto una cosa assurda. "Che c'è, non ti sono abbastanza simpatico? Potrei pure offendermi, sai?" mi schiaccia un occhiolino e continua a tenere sul viso quel sorriso beffardo. "Comunque no, non mi lascio scappare l'occasione di guardare la partita accanto a te. Non oggi che non sei a vedere il tuo fidanzato, e non dirmi che tifi contro di me anche stavolta."
Sentire indirettamente dire che Christian è il mio fidanzato mi fa stringere il cuore... quando a San Siro avevo parlato con questo tizio l'avevo informato di essere lì esclusivamente per sostenere il mio ragazzo, mentre ora io e lui non siamo più nulla. Mi fa paura come cambiano le cose in poco tempo... è davvero una cosa struggente. Non ti puoi abituare a niente perché poi perderlo ti fa ancora più male.
"Le mie amiche sono juventine, perciò mi spiace." gli regalo un sorriso falso e riposo l'attenzione sul campo, ma lui non sembra contento del mio voler chiudere la conversazione così.
"Siccome tifi sempre contro di me, mi devi una bevuta." mi giro nuovamente verso di lui, muovendo la testa lentamente come se fossi posseduta, e gli lancio un'occhiata fulminea sentendo le sue parole. "Accetti? O il tuo fidanzato è geloso?"
"Dio, smettila, non sono fidanzata. E no, non ti devo niente. Non uscirò con te, Camaggio."
Alza gli occhi al cielo, ma con fare divertito. Non si offende in nessun modo? Sembra intaccabile. "Mi chiamo Caprile, signorina 'non voglio dire il nome'. Ma comunque sono certo che da qua alla fine della partita ti convincerò a bere qualcosa con me."
"Buona fortuna mister convinzione." ancora gli regalo un sorriso finto e poi mi giro verso le mie amiche che mi stanno battendo il dito nella spalla e mi stanno osservando con curiosità crescente. Ridacchio per le loro espressioni scioccate e dico loro che spiegherò bene ogni cosa alla fine del primo tempo, in modo tale che lui non possa sentire e intervenire. Loro non sembrano molto contente di dover aspettare per avere poi dettagli, ma per fortuna l'arbitro fischia l'inizio del match e loro riportano l'attenzione sulla partita.
Prevedo che sarà una lunga serata.
*****
Sistemo il telefono nella borsa quando la partita finisce, mentre Bianca e Luna applaudono la squadra che sta facendo il giro del campo per farsi acclamare dai tifosi e ringraziarli del loro calore. La Juve ha vinto per 3-0 sull'Empoli passando il turno di Coppa Italia, perciò lo stadio è una bolgia di felicità.
Devo ammettere che è stata una serata piacevole, ho cercato di tenere la mente occupata, di distrarmi dal pensiero fisso di lui e dal vuoto che sento dentro, anche se è difficile. Le mie amiche sono state in grado di non farmi sentire addosso il peso di quello che sento per un po', e io sono grata per questo.
"Quindi andiamo a bere qualcosa? Dammi qualche attimo per cambiarmi e poi sono tuo." sbuffo sentendo le parole del portiere dell'Empoli e mi giro verso di lui. Ovviamente la serata piacevole non comprendeva lui, è stato tutto il tempo a parlarmi, per forza voleva fare conversazione e includermi. Si è per caso fissato?
Faccio per rispondere, declinando il suo invito, ma Bianca sbuca alle mie spalle e parla al mio posto. "Sarebbe felice di accettare, basta che ce la riporti in hotel prima di domattina alle 10 perché poi abbiamo il treno per tornare a Milano." mi giro verso la mia amica con sguardo assassino e lei mi sorride fiera di ciò che ha fatto. Io la uccido, giuro.
"Veramente..." tento di ribattere, ma lei mi pizzica un fianco facendomi zittire e lanciandomi un'occhiata truce. Ah bene, ora è lei quella che guarda male me, come se non fosse dalla parte del torto.
"Bene, allora aspettami qui, torno appena sono pronto." Caprile mi regala questa informazione super inutile e poi si allontana con il resto dei componenti della panchina, entrando negli spogliatoi, perciò ne approfitto per parlare con la mia amica che stasera ha deciso di diventare Cupido.
Mi giro verso di lei e vedo che mi sta osservando con espressione angelica, le manca solo l'aureola sulla testa e poi potrebbe essere quasi convincente, quasi però.
"Bianca, dannazione!" scuoto la testa guardandola con aria interrogativa "Perché l'hai fatto? Non ho nessuna intenzione e voglia di uscire con lui."
"Perché? Per colpa di Christian? Nora devi darti altre opportunità, non puoi chiudere la porta a un bel ragazzo che ti sbava dietro per colpa di quello stronzo." vedo Luna abbassare la testa e non capisco così se sia d'accordo con me o con lei. "Non devi mica sposarlo, ti ha chiesto solo una bevuta. È simpatico ed è interessato, per tutta la partita ti ha parlata."
"Che bello." ironizzo "Avrei preferito non lo facesse. Ragazze, apprezzo che vogliate aiutarmi, ma ho ancora praticamente addosso il profumo di Christian, come posso uscire con un altro?!" per quanto stupido possa sembrare, e forse lo è davvero, mi sembra di tradirlo. Non stiamo insieme, è stato lui quello a tradirmi, ma accettando un'uscita con un altro dopo così poco tempo mi sembra una mancanza di rispetto assurda...
"Non puoi sentirti in colpa." coglie nel segno senza che io lo dica, riprendendomi severa "È lui ad aver rovinato tutto, e io ti proibisco di non accettare l'uscita con Caprile. Magari scopri che andate d'accordo, che può essere giusto per te... e anche se non costruirete una relazione magari scopri di poter avere un nuovo amico. Non devi chiuderti in te, oppure resterai bloccata e sarai condannata per sempre a sentire questo male dentro."
So che ha ragione, ma è così difficile. Mi sento divisa a metà. "Ma dai, io e questo ragazzo nemmeno andiamo d'accordo!"
"Forse perché tu gli rispondi male ogni qualvolta ti rivolge la parola? Eppure è così carino da riderci su, perché è evidente che ha capito che non lo fai con cattiveria ed è evidente che ti vuole conoscere comunque." stavolta è Luna a parlare, facendomi capire di essere d'accordo con la nostra amica. Beh, che dire, questa battaglia la sto affrontando da sola contro loro due che sembrano aver già deciso alla grande.
Annuisco arresa e sbuffando per il fatto che gliela sto dando vinta. "D'accordo. Uscirò con lui. Non c'è niente di male nel bere qualcosa in fin dei conti, se poi non andiamo d'accordo non ci vedremo mai più." faccio spallucce dopo averlo detto, come se questa fosse una consolazione. Pensarla così mi fa prendere questa specie di uscita come qualcosa di più leggero e non mi fa sentire legata in qualche modo.
Sul viso di Bianca appare un'espressione soddisfatta mentre Luna sorride felice. So che stanno facendo tutto questo per me, per non vedermi più così a terra... ma io ho paura che serva molto più di un'uscita con uno semi sconosciuto per farmi dimenticare quanto amore c'è dentro me per l'americano, un amore che ormai si mischia al dolore.
Mi abbracciano entrambe e poi mi danno l'indirizzo dell'hotel in cui alloggeremo, raccomandandomi di divertirmi e di scrivere nel gruppo Whatsapp con loro, almeno ogni tanto, che sto bene. Dopodiché si allontanano e io mi siedo nuovamente nella mia seggiola, aspettando che Caprile mi raggiunga.
Davvero non so cosa aspettarmi da questa serata, per un paio di volte mi balena in mente l'idea di scappare a gambe levate prima che lui arrivi, ma mi obbligo a non fare la pazza e a restare seduta qua. Non posso rifiutare di bere qualcosa con qualcuno solo per colpa di Christian... lui mi ha tradita, lui ha rovinato tutto, lui ha spazzato via ciò che eravamo... io non ho deciso nulla, non posso prendermi colpe che non ho.
Respiro profondamente, cercando di darmi una calmata, e nello stesso momento vengo distratta dai miei pensieri dall'arrivo del portiere. Si è messo addosso un paio di jeans scuri, un maglioncino bordeaux e un giubotto di pelle. Devo ammettere che non è niente male, ma questo l'avevo già notato anche quando aveva la divisa addosso.
"Eccomi, giuro che pensavo che andassi via, non avevi proprio la faccia di una che vuole uscire con me." per la prima volta sento il suo tono di voce leggermente titubante e riconosco così di aver fatto un po' la stronza. In fin dei conti lui non mi ha fatto niente di male, ha solo flirtato con me e io mi sono presa male solo perché non è colui da cui avrei voluto ricevere attenzioni.
"E invece ti ho sorpreso, vero?" gli regalo il primo vero sorriso e gli porgo la mano per presentarmi, visto che non l'avevo mai fatto e ancora lui non sa il mio nome. "Mi chiamo Nora."
Me la stringe all'istante e sento una piccola scossa quando la sua pelle calda entra a contatto con la mia fredda, ma la ignoro. "Finalmente Nora, hai un bellissimo nome, sarebbe un peccato non usarlo. Perciò andiamo? Ho chiamato un Uber. Mi piacerebbe un bar non affollato, niente locali e discoteche. Un posto carino e tranquillo per chiacchierare."
Annuisco felice della sua proposta, preferisco di gran lunga questo ai posti stracolmi di gente e rumorosi. Ha appena guadagnato un punto. "Ci sto, Caprile."
Sorride sentendo che l'ho chiamato con il suo vero cognome per la prima volta e poi mi fa strada, dicendomi di seguirlo per poter uscire dallo stadio. Io accetto il suo invito e vengo inebriata all'istante dal suo forte profumo. È buono, intenso... non ha niente a che vedere con quello dolce e fruttato di Christian. Mi maledico rendendomi conto del paragone che hanno fatto i miei pensieri, facendo dei piccoli respiri per cercare di scacciare via l'immagine del mio ex dalla mia mente.
Non posso permettergli di rovinare ogni cosa che mi si presenta davanti, non posso assolutamente.
Mi merito di staccare un po' la mente, non sto facendo nulla di male.
Mi merito di provare a distrarmi e a sorridere un po', e le mie amiche hanno ragione quando dicono che questa potrebbe essere una buona occasione.
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