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11. La cena di Natale

Mi guardo allo specchio un'ultima volta, cercando di convincere la mia parte insicura che ciò che ho addosso è la cosa migliore per la cena di Natale del Milan.

Non ero molto certa di cosa comprare, anche perché se fosse per me avrei usato qualcosa che era già nel mio armadio, ma le mie amiche hanno deciso per me e mi hanno trascinato per diversi negozi finché abbiamo trovato questo abito che -a detta loro è perfetto- e mi hanno obbligato a comprarlo, e le scarpe che hanno voluto regalarmi a tutti i costi, dicendomi che posso considerarlo come un regalo di Natale anticipato.

Il vestito è nero e corto, molto semplice. Mi arriva poco su del ginocchio e ha un piccolo spacco sulla coscia destra. L'unico tocco di luce che ha: dei piccoli diamantini sulle bretelline. Visto che il vestito non è egocentrico, abbiamo osato con le scarpe. Dei sandali sempre neri, con il tacco a spillo, il cinturino che si aggancia alla caviglia è completamente fatto di Swarovski e questo mi fa brillare e notare da un miglio. Sono davvero molto belle e, visto che non supero il metro e cinquantacinque, mi fanno sentire più alta almeno una volta tanto e donano alla mia figura un aspetto più slanciato.
Devo ammettere che vestita così posso sentirmi sicuramente più sexy del solito.

Per coprirmi dal freddo milanese, invece, ho optato per un blazer nero con dei bottoni argentati che ho comprato qualche tempo fa e non ho mai usato non avendo occasioni particolari per farlo, ma ora sembra davvero perfetto per l'outfit che ho scelto con Luna e Bianca.

Mi spruzzo un po' di profumo addosso e poi lo spruzzo anche sulla giacca, prima di indossarla, e nello stesso momento sento il campanello suonare, segno che il mio fidanzato è arrivato. Perciò afferro la pochette nera e semplice che ho scelto e ci infilo dentro il telefono, avviandomi alla porta.

Appena i miei occhi si posano su Christian resto ammaliata. Non l'ho mai visto così elegante ma devo ammettere che sta davvero benissimo ed è super affascinante. I pantaloni dell'abito fasciano perfettamente i muscoli delle sue gambe e la camicia bianca e la giacca nera gli donano l'aria di un uomo di potere. Arrossisco per i miei stessi pensieri e lo saluto dandogli un casto bacio sulle labbra, mentre lui mi squadra dalla testa ai piedi con gli occhi spalancati.

"Mio Dio! Sei bellissima Nora, non che il resto dei giorni tu non lo sia, perché sei davvero sempre spettacolare, ma oggi sei così elegante." mi sposta un ciuffo di capelli dietro le orecchie, che ho asciugato e lasciato semplicemente lisci "Penso che sarà difficile per me toglierti gli occhi di dosso stanotte. Sei davvero una favola."

Le mie guance si fanno ancora più rosse per via dei suoi complimenti e gli chiudo l'ultimo bottone della camicia, perdendomi nei suoi occhioni castani. "Ti ringrazio, Christian. Anche tu sei molto bello con l'abito. Andiamo?"

"Aspetta, ti ho preso una cosetta... volevo dartela a fine serata ma siccome penso che starebbe molto bene con questo vestito, te la darò adesso." infila la mano nella tasca interiore dell'abito ed estrae una scatolina nera di pelle e la apre immediatamente sotto i miei occhi, rivelando una catenina bellissima. È color argento, ma da come è lavorata e pregiata credo sia oro bianco, e ha un ciondolo a forma di N completamente ricoperto di diamantini.

"Christian... non dovevi assolutamente. Ti sarà costata un bel po' e noi stiamo insieme da poco, non devi spendere tanti soldi per me. È già un bel regalo passare questa serata con te." mi agito un po', sentendomi leggermente a disagio, non mi piace che le persone mi facciano regali costosi e usino il proprio denaro per me. Non merito tutto questo.

Lui scuote la testa e mi fa voltare, spostandomi i capelli su una spalla in modo tale da sistemarmi la catenina sul collo senza difficoltà. Le sue dita sfiorano la mia pelle, facendomi venire i brividi, e me la aggancia lasciandomi un piccolo bacio sotto l'orecchio subito dopo, per poi farmi voltare verso di sé.

"Nora, non preoccuparti di queste cose. Non mi importa il costo, mi importa che quando l'ho vista ho pensato che al tuo collo sarebbe stata benissimo, e non mi sbagliavo. Ti prego di accettarla, perché sembra fatta apposta per te e mi renderebbe felice se la indossassi." la accarezzo delicatamente con i polpastrelli, senza sganciare il suo sguardo e alla fine, spinta dai suoi occhi colmi di speranza che la tenga, annuisco.

"Va bene, ti ringrazio tantissimo. È davvero molto bella." lo bacio ancora, ma stavolta in modo molto meno casto, e lui ricambia all'istante, facendomi accelerare i battiti a dismisura. "Sei stato molto dolce a pensare a me vedendola."

"Ti penso sempre da quando ti ho incontrata, star." lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo, ma a me si scatenano impazzite le farfalle nello stomaco. "Ora possiamo andare, sei pronta ad entrare nel mio mondo?"

Mi porge la mano e io, sorridendo felice, gliela stringo immediatamente. "Sono prontissima, con te accanto non potrei essere altrimenti."

*****

Questa serata è davvero magnifica, sono stata accolta con affetto e non mi sono sentita nemmeno una volta fuori posto o in soggezione, devo ammettere che sta andando davvero benissimo.

Anche la cena è veramente squisita, prima di vedere i piatti avevo pensato che fosse uno di quei pasti dove non si mangia tanto, invece ogni porzione è enorme, quasi mi sembra di essere invitata a cena a casa di nonna... okay ora sto esagerando, a casa di nonna non ci alza dal tavolo finché non ti viene l'istinto di rotolare invece che di camminare, ma anche qua siamo rimpinzati per bene.

Alla mia destra c'è Chris che ha la mano posata sulla mia coscia da appena ci siamo seduti e ogni tanto si preoccupa di chiedermi come io stia, se va tutto bene, mentre chiacchiera e scherza con i suoi compagni. Alla mia sinistra c'è Jennifer, la moglie di Olivier Giroud, che mi ha accolto davvero benissimo e si sta rilassando e godendo una serata libera, visto che è mamma di quattro bambini che la tengono sempre attiva, ma che passeranno questo weekend dai nonni in Francia.

"Mi ha detto Oli che Christian parla tantissimo di te. Loro si conoscono dai tempi del Chelsea, sono amici da un bel po' di anni, e dice di non aver mai visto Chris come con te." sorrido dolcemente sentendo le sue parole e la ascolto con interesse "Si vede anche solo guardandolo che è davvero preso. Appena siete entrati ho visto i suoi occhi brillare emozionati e fieri, è felice che tu sia qua."

"E io sono felice che lui abbia deciso di invitarmi. Avevo un po' d'ansia di non riuscire ad essere all'altezza del suo mondo, invece con lui vicino è tutto più semplice. Riesce a tranquillizzarmi e, nonostante la mia timidezza, piano piano mi sto ambientando. Poi sono felice che tu ti sia avvicinata e mi abbia subito parlato."

Lei beve un goccio di vino rosso dal suo calice e muove la mano come per allontanare le mie parole. "Oh no, non devi ringraziarmi. Anche io avrei voluto che qualcuno venisse a parlarmi la prima volta che sono venuta a una cena della squadra. Non è facile, quando si cambia squadra soprattutto e tu sei la nuova che arriva mentre molte sono già amiche tra loro, perciò mi fa piacere stare con te stasera." mi stringe appena la mano che ho sopra il tavolo e mi sorride "E anche io conosco abbastanza bene Christian per dire che è completamente preso da te."

"E io da lui... dalla prima volta che l'ho visto fuori dall'ascensore." lei fa per rispondermi ma qualcuno davanti, che mi pare si chiami Rafael, a me si intromette nel discorso, facendomi capire che stava evidentemente ascoltandoci.

"Nora, anche lui... dalla prima volta che ti ha vista in ascensore non ha fatto altro che farsi paranoie sul fatto che avrebbe voluto invitarti a bere qualcosa ma non voleva sembrare strano. L'abbiamo sopportato per tutto il tempo che non siete andati a cena fuori. Direi quasi che siamo i Cupido della vostra relazione." questa storia mi fa ridacchiare, ma senza malizia, bensì per la dolcezza e la tenerezza. Mi fa stringere il cuore in modo positivo sapere che si sia fatto così tanti pensieri per me. Probabilmente nessuno prima di lui l'ha mai fatto.

"Dai Rafa... la metti in imbarazzo." Chris risponde al posto mio, accarezzandomi dolcemente la coscia. Quando mi giro verso di lui lo osservo attentamente mentre guarda con espressione scongiurante il suo compagno di squadra.

"Metto in imbarazzo te o lei? Piccolo Chris cotto." Rafael ancora si prende gioco di lui, ma prima che il mio fidanzato possa ribattere qualsiasi cosa, gli chiedo se vuole fare due passi con me. Non voglio che pensi che mi sento in imbarazzo per queste cose. Sto passando davvero una bella serata e niente può rovinarla, non gli interventi simpatici dei suoi amici sicuramente.

L'americano annuisce e si alza dal tavolo, porgendomi la mano che immediatamente stringo, e lo imito, seguendolo poi fuori, in un terrazzino.
Per qualche secondo spalanco la bocca davanti alla vista di Milano da qua, sembra immensa e piccola allo stesso tempo da questa altezza, miliardi di luce che si espandono sotto di noi. È una bellissima vista che lascia senza fiato.

"Scusa per Rafa, lui si diverte a fare queste uscite." mi giro verso Chris sentendolo parlare e scuoto la testa, accarezzandogli dolcemente il viso.

"Non mi ha dato fastidio. Anzi, trovo tenero che ti sia fatto così tante preoccupazioni per me." gli metto le braccia intorno al collo e lui istintivamente afferra i miei fianchi, facendomi ondeggiare appena sulle note di una melodia di Natale che risuona leggera da dentro "Sei il primo ragazzo che fa tutto questo per me. Mi fai sentire importante."

"Davvero? Pensavo che avessi sempre avuto tanti ragazzi pronti a fare pazzie per te..." È quasi sconvolto "Ma comunque non è che ti faccio sentire importante, tu lo sei. Ti ho vista e mi sei piaciuta all'istante, è stato come nei colpi di fulmine di cui si parla nei film d'amore. Solo non volevo venire da te e chiederti di uscire senza conoscerci, avevo paura pensassi fossi pazzo e rovinassi già tutto prima ancora di avere una vera possibilità con te. Ed è possibile che durante quelle settimane parlassi un po' di te con loro..." sorride appena e i suoi occhi brillano leggermente imbarazzati.

"Chris, non devi vergognarti. Io parlavo di te con le ragazze di cui ti ho parlato, quelle che hanno il locale vicino a dove lavoro e con cui ho stretto amicizia. Anche io speravo di vederti sempre, mi piaceva anche solo parlare pochi minuti nell'ascensore." gli bacio il naso dolcemente e poi le labbra, sorridendogli subito dopo come per tranquillizzarlo. "Questa serata è bellissima, sta andando bene, non farti problemi inesistenti. I tuoi amici sono simpatici e mi fanno molto ridere. Sto bene."

"Davvero, piccola?" mi analizza attentamente come per scorgere elementi che possano contraddirmi, ma io annuisco sicura.

"Assolutamente sì. Mi sento felice, e non stavo così da una vita. Hai una capacità unica di farmi bene." passo le mani sui suoi capelli ricci e poi sulla sua barbetta leggermente incolta. "E devo dire che ti sta bene questo look, non tagliare la barba per qualche giorno, mi piace."

Scoppia a ridere e il suono della sua risata mi scalda dentro. Mi sto velocemente abituando a lui, a tutte le cose fa, ad ogni dettaglio di lui. Questo fa paura, da morire, ma sono sicura che lui non mi farà male e perciò la paura passa in secondo piano. "D'accordo piccola. La terrò per un po', solo perché me l'hai chiesto tu." mi bacia e poi lo fa ancora e ancora, senza chiudere gli occhi, permettendomi così di vederci dentro ogni emozione. "Comunque pendono già tutti dalle tue labbra. Anche la moglie di Theo mi ha fatto i complimenti, mi ha detto che sei bellissima e che sembri molto dolce. Penso che anche qua troverai delle nuove amiche, ma non avevo dubbi. Non ti si può non amare."

"Grazie Chris, sono così fortunata ad averti incontrato." lo stringo forte e lui mi accoglie tra le sue braccia, baciandomi dolcemente la testa.

"Anche io sono fortunato, mi rendi felice anche solo quando mi sorridi." le sue parole mi fanno bene al cuore, scacciano via tanto di quel buio che c'è dentro di me, e non posso fare a meno di chiedermi se lui sia un dono che mi è stato fatto dal cielo per ripagarmi da tutto il male che ho subito. Forse lui è l'angelo mandato apposta per me.

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