10. I problemi da condividere
"Che hai, Nora?" Chris mi abbraccia da dietro, lasciandomi un dolce bacio sulla spalla, facendomi venire i brividi su tutto il corpo. "Sei molto silenziosa... se è per la cena di settimana prossima puoi dirmelo."
Scuoto la testa e poso il coltello sul lavabo, visto che stavo tagliando le verdure per cena, e mi giro verso l'americano, trovandomi faccia a faccia con lui. Siamo così vicini che il suo respiro si infrange sulle mie labbra e posso osservare attentamente i suoi occhi castano chiaro.
"Non è per la cena, sono davvero felice di partecipare a quella. È stata solo una giornata pesante. Tutto qua." gli stampo un bacio delicato e casto sulla bocca, come a tranquillizzarlo, ma lui continua a mantenere l'espressione curiosa e ad analizzarmi.
"E cosa l'ha resa più pesante del solito? È successo qualcosa?" la sua mano accarezza dolcemente il mio fianco e mi fa così rilassare piano piano, i miei muscoli si distendono un po' grazie a lui.
Arriccio le labbra, pensando se raccontargli di ciò che è successo con la mia collega o meno, ma alla fine decido di farlo. Mi fido di lui e stiamo insieme, voglio includerlo nella mia vita e voglio che sappia ciò che mi accade e che impari a conoscermi sempre meglio e di più. "In realtà sì, un fatto accaduto a lavoro mi ha messo di malumore..."
"Oh... mi dispiace, piccola. Vuoi sfogarti? Sono bravo ad ascoltare." si batte la mano sul petto come per indicarsi e io sorrido, annuendo per accettare la sua offerta.
"Avevo scritto un pezzo e una mia collega me l'ha rubato spacciandolo per suo. Non ha voluto dire alla direttrice che non era suo, ma non è questo che mi ha infastidito, bensì che abbia avuto il coraggio di dirmi che non merito questo posto. Ho già tanta paura di sbagliare, sono in una nuova città, in una nuova realtà, non mi serve che anche lei mi metta brutti pensieri in mente. Comunque l'ho affrontata, le ho detto che se aveva rubato ciò che ho scritto significa che sono valida e che merito di stare dove sono, perché dubito che spaccerebbe per suo qualcosa scritto male. Non l'ha presa bene, evidentemente non si aspettava che reagissi, però non mi importa, non mi fa paura."
Lui mi ascolta attentamente e, appena finisco, aspetta qualche secondo prima di rispondere, come per capire se gli ho raccontato tutto e può così replicare senza interrompermi. "Prima di tutto: sono fiero di te per esserti fatta rispettare, quel pezzo era tuo e avevi tutto il diritto di andare da lei e dirgliene quattro. Seconda cosa: non può passarla liscia, devi parlarne con la direttrice." lo dice nervosamente, condividendo con me questo stato d'animo. La sua reazione mi fa sorridere, mi fa sentire tutto il suo interesse. Credo sia bellissimo quando in una coppia si condividono gioie e difficoltà.
"Non credo sia la cosa migliore, non ho prove che l'abbia scritto io, e chissà quanto mi crederebbero... sono l'ultima arrivata, faccio la giornalista da molto meno della mia collega, non hanno così tanta fiducia nei miei confronti, non ancora almeno..."
Lui sospira pesantemente e mi accarezza i capelli cercando di farmi stare calma "Pensi che possa fare qualcosa io? Magari posso parlare con questa tua collega e dirle di starti lontano e non metterti i bastoni tra le ruote sennò dovrà vedersela con me, pensi possa avere paura di me?" ironizza appena e io scoppio a ridere osservando le sue fossette che gli donano un'aria tutt'altro che minacciosa. Non credo farebbe paura a molti visto il suo aspetto dolce.
"Grazie, ma non vorrei che ti rovinassi la reputazione per colpa di quella serpe." lo bacio dolcemente e lui ricambia all'istante. Per un attimo mi sembra quasi che la terra sotto i miei piedi sparisca, quando mi bacia mi sento quasi volare. "Sono certa che saprò tenerla a bada. Ho avuto a che fare con molte persone cattive, lei è molto meno spaventosa di quello che pensa. Solo mi piacerebbe vivere in pace questa esperienza e non avere nessuno che mi detesta anche qua a Milano..."
"Io sono certo che con il tuo grande talento sarai capace di metterla fuorigioco. La direttrice si accorgerà presto di chi è la più valida. Vuole la competizione? Allora la batterai al suo stesso gioco. E poi sai che ci sono io con te, vero? Per ogni cosa puoi correre da me o telefonarmi. Cercherò sempre di aiutarti e di tenerti la mano. Non ti lascio sola, star." sorrido intenerita dalle sue parole e, d'istinto, lo stringo forte tra le mie braccia. Lui ricambia immediatamente l'abbraccio e mi bacia dolcemente più e più volte la testa, mentre io lascio andare la rabbia e la frustrazione che mi soffocano da oggi in ufficio, concedendomi di rilassarmi grazie alle sue carezze, ringraziando mentalmente per averlo incontrato e per averlo accanto.
*****
Christian
"Allora che ha detto la tua donna?" Rafa si affianca a me mentre mi dirigo alla mia auto nei parcheggi del centro sportivo, visto che stamattina le abbiamo lasciate vicine. "Hai detto che le parlavi per la festa di Natale, e poi non ti ho più chiesto se l'hai fatto o meno."
Annuisco e sorrido appena, ricordando quanto era felice quando gliel'ho proposto. Per un momento pensavo davvero che dicesse di no, ma era così entusiasta che la paura è sparita in un attimo. "Sì, e sarà dei nostri."
Il portoghese applaude e mi batte una mano sulla spalla come per congratularsi, sorridendo come al suo solito. Credo che il fatto che sorrida sempre sia il suo marchio di fabbrica, da quando sono al Milan è capitato davvero poche volte che Rafa non avesse sul viso questa espressione radiosa e contagiosa. "Bravo, Pulisic. Allora fai proprio sul serio con questa ragazza! Aspetta che la conosca e le racconti di come eri in paranoia i giorni che la incontravi in ascensore e non sapevi come sbloccare la situazione tra voi, sarà molto divertente."
Alzo gli occhi al cielo sentendo le sue parole e poi gli lancio un'occhiata fulminea, ovviamente non spaventandolo minimamente. "Non le dirai nulla di tutto questo perché è timida e non nessuno di voi la metterà in imbarazzo."
"Ma non voglio mettere in imbarazzo lei, bensì te. E poi anche se è timida sai bene che con noi si aprirà velocemente. Io personalmente riuscirei a far chiacchierare anche un cadavere probabilmente." fa spallucce mentre constata questa cosa, facendomi scoppiare inevitabilmente a ridere, penso che sia la realtà. Chiacchiera con chiunque incontri.
"Mio Dio, cosa devo fare con voi? Spero davvero che si troverà bene, per me è importante che si senta a suo agio e che sia felice. Voglio che accanto a me stia sempre tranquilla." e non sono mai stato così sincero, vorrei proteggerla da ogni male. Quando ieri mi ha parlato di ciò che le ha fatto la sua collega, mi sono sentito male per lei... ho visto nel suo sguardo tanta inquietudine, come se quell'episodio avesse riportato alla sua mente i demoni del suo passato. Vorrei davvero sapere cosa fare per aiutarla, ma non so nemmeno cosa le sia successo... ci stiamo conoscendo piano piano e non ho intenzione di starle addosso affinché mi parli delle cose, lo farà quando sarà pronta. Io posso aspettare, quanto vuole. Non ho nessuna fretta.
"Ah mio caro Christian, tu sei completamente cotto, cotto a puntino." ridacchia mentre apre le portiere della sua macchina e lancia letteralmente il borsone nei sedili di dietro "Credo che sarà divertente vederti alle prese con una ragazza. Non vedo l'ora che arrivi il giorno della festa."
"Okay, buona serata Rafa, ci si vede domani all'allenamento." ignoro le sue parole e gli rivolgo un sorriso falso, facendolo scoppiare a ridere ancora di più per il mio tentativo di fingere di non aver sentito.
So che la festa a causa dei miei compagni di squadra sarà non una lunga serata, ma lunghissima... però so che con Nora accanto sarà una delle giornate più belle della mia vita, ne ho la certezza.
*****
Nora
"Una volta ho letto che esiste un sito che consegna a domicilio dei pacchi con dentro della cacca, puoi scegliere pure di che animale. Potremmo scegliere la più puzzolente e fargliela recapitare sulla scrivania." è così che Luna vorrebbe vendicarsi di Rosanna, la collega che mi ha rubato il pezzo, e questo mi fa scoppiare a ridere.
"È un'ottima idea." le dà manforte ovviamente Bianca "Ho letto che costa un po', ma potremo fare colletta e pagare una parte a testa."
È bello che parlino così, come se il mio problema fosse anche loro, mi scalda il cuore. È da tanto che non ho delle amicizie così strette con cui condividere tutto.
"È un'idea allettante, ma capirebbe subito che sono stata io." ridacchio facendo spallucce con aria desolata "Tutt'al più quello che devo fare è dimostrare alla direttrice quanto valgo. Mi ha assunta perché l'ha colpita come scrivo, devo fare in modo che questo sia il mio punto di forza."
"Brava Nora, non farti intimorire da questa impostora. Sei fantastica in quello che fai e devi tenerlo a mente." ringrazio Luna per le sue parole, e poi decido di cambiare argomento. Ho bisogno di smettere di pensare un po' a ciò che mi è successo a lavoro e concentrarmi invece sulle cose belle che mi stanno accadendo.
"Comunque Christian mi ha invitata ad andare con lui alla cena di Natale organizzata dalla squadra." lo dico sorridendo e immaginando a come sarà bello accompagnarlo, ma mi blocco quando noto che le ragazze mi stanno osservando come se mi fosse spuntato un terzo occhio in mezzo alla fronte "Che vi prende?"
"Andrai alla cena di Natale del Milan con Christian Pulisic e lo dici con questa nonchalance?" Bianca dà voce ai suoi pensieri e Luna annuisce come se avesse appena espresso anche i suoi.
"Io sono felicissima di parteciparvi, ma solo perché c'è lui. Mi vuole lì come prima uscita ufficiale da fidanzati, e questo mi fa sentire importante." mi sentirei importante e felice di uscire con lui e conoscere il suo mondo anche se facesse un lavoro totalmente diverso. A me non importa che giochi a calcio in una squadra importante, non sapevo nemmeno chi fosse quando ho incrociato il suo sguardo la prima volta che l'ho visto e ne sono rimasta colpita.
"Bene, noi ti accompagneremo a fare shopping questo weekend. Hai bisogno di un bel vestito per questa occasione!" Luna mi fa l'occhiolino e io la guardo titubante.
"È necessario? Avevo in mente di usare un vestito che ho già a casa."
Loro due trasaliscono quasi inorridite e io scoppio a ridere per il loro essere melodrammatica. "Assolutamente no, ti accompagneremo e ne compreremo un nuovo apposta per questa occasione speciale. Dovrai essere stupenda, devi stordire Christian."
Mi batto la mano sulla faccia esasperata e poi annuisco, arresa.
So che non posso far cambiare loro idea e poi credo sarà divertente uscire tutte insieme e fare acquisti, visto che non ci siamo ancora mai viste fuori dal locale, questa è una bella occasione per rendere la nostra amicizia ancora più forte e reale.
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