Parata d'inizio e stravaganti sorprese
Importante leggete angolo autrice
Quel giorno intorno a me regnava il più completo caos, infatti quella sera ci sarebbe stata la parata di presentazione delle squadre e perciò erano tutti molto emozionati e frastornati. Non pensavo che la giornata potesse andare peggio, invece mi sbagliavo, perché, proprio mezz'ora prima della cerimonia, arrivò una telefonata all'allenatore. Venne da noi e disse:
-Ho un importante comunicazione da fare.- Tutti si zittirono e nella sala cominciò un silenzio assordante. - C'è stato un problema, le manager delle altre squadre non sono potute, per motivi diversi, venire sull'isola. La federazione ha deciso che, visto che noi abbiamo sei manager, verranno mandate in una determinata squadra come supporto.- Kevin subito si alzò e disse brutalmente:
-Quindi loro non riescono a far arrivare le loro "amiche" dai vari paesi e noi dovremmo mandargli le nostre non mi sembra giusto, infondo la squadra oramai è diventata una grande famiglia. Non la si può dividere così, giusto Mark?- Ci girammo tutti verso di lui in attesa di una risposta, cercando di capire dai suoi gesti quello che voleva dire prima che lo facesse. Infine, dopo qualche istante, affermò:
-Quello che dici Kevin è giusto, ma non possiamo lasciare le altre squadre in difficoltà, mi sembrerebbe quasi barare!- Mio fratello aveva ragione come sempre e aveva mostrato la sua solita natura troppo buonista forse, speriamo non gli si ritorca contro un giorno. Finto il discorso di Mark l'allenatore riprese a parlare:
-Ecco le assegnazioni
I cavalieri della regina: Cammy
Inazuma Japan: Celia
L'impero: Victoria
L'Orfeo: Giulia
L'unicorno: Suzette e Silvia.- Cercai dei rifermenti negli sguardi dei miei amici, stranamente i due più sollevati sembrarono Jude e Darren, capisco il nostro rasta che infondo aveva ricevuto la bella notizia che la sorella sarebbe rimasta con lui, ma perché anche l'altro era così felice? A questa domanda non trovai risposta, perché subito il mister ci mando a fare i bagagli. Io sarei dovuta andare dalla squadra italiana e devo ammettere che non mi creava molto disturbo perché molti dei giocatori andavano a scuola con me, come per esempio Paolo o Angelo. Perciò la cosa che mi affliggeva maggiormente era la paura dell'ignoto che avrebbero dovuto provare Victoria, Cammy, Silvia e Suzette non conoscendo nessuno nelle squadre di cui si sarebbero dovute occupare d'ora in poi fino all'inizio delle semifinali, da lì saremmo ritornate nella Japan. Preparai il borsone così in fretta che dopo appena un quarto d'ora ero già sul pulmino aspettando di essere portata nel quartiere italiano. Riuscimmo a partire solo un'ora esatta dopo, perché la mia adorata celestina non riusciva più a chiudere la sacca dei vestiti. Glielo avevo detto io che si era portata troppa roba dietro.
Non so se la conoscete ma c'era una canzone che diceva: "Viaggio con una valigia piena di sogni in mano", mi avevano sempre ispirato queste parole, perciò in ogni cosa che facevo ci mettevo un po' di voglia di avventura e di fantasia. Quando scesi dall'autobus mi voltai un secondo verso le ragazze ancora sul bus, sorrisi cercando di rassicurarle. Poi, fatto un respiro profondo, mi girai e mi diressi verso l'alloggio dell'Italia. Scendevo delle scalinate in pietra con una borsa a tracolla come quella dei giocatori e uno zainetto in pelle nera sulle spalle. Ai piedi della gradinata c'era il campo d'allenamento, erano tutti schierati e stavo provando un azione di gioco. Tra di loro riconobbi subito la buon vecchia Meteora Bianca, ovvero Paolo. Era da qualche mese che non lo vedevo, ma mi serbava quasi che fosse accaduto solo ieri. Appena si accorsero della mia presenza si fermarono, subito corsero verso di me come una mandria di bufali inferociti, ma per fortuna poco prima dell'impatto si fermarono e il capitano disse:
-Giulia che bello riaverti con noi, devo ammettere che mi sei mancata molto amica mia. Non dovevi mollarmi da solo per andare a fare la manager in Giappone, mi ritengo ancora offeso per questo, ma ora fatti abbracciare!- Mi strinse subito in una morsa che, per quanto fosse forte, mi provocava solo immenso piacere.
-Mi sei mancato anche tu testa di rapa, però mi dispiace informarti che non sei l'unico, infatti pensavo molto di più a Raffaele e ad Angelo.- Gli feci l'occhiolino e tutti scoppiarono a ridere. A quanto pare il duo comico Bianchi-Evans faceva ancora il suo effetto.
-Ok, abbiamo fatto i comici abbastanza, vieni ti mostro la tua camera.- Detto questo mi portò all'interno dell'edificio. Le decorazioni interne erano completamente in legno, il che mi faceva ricordare una vacanza in Trentino di qualche anno fa. La mia stanza era in fondo al corridoio tra quella di Gianluigi e Dante, dei due conoscevo solo il secondo, l'attuale portiere della Orfeo era a me quasi del tutto sconosciuto. Verso le otto avevo finito di preparare la cena e, con un permesso speciale del mister, gli avevo preparato la pizza, ricevendo molti commenti positivi per il cibo squisito e altri del tipo perché non sei arrivata prima! Finito di preparare le ultime cose per la giornata successiva, mi buttai quasi svenuta sul letto.
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Angolo autrice
Si, lo so non aggiorno da parecchio e mi dispiace, comunque mi aspetto numerosi commenti di ogni tipo, come consigli o altre cose. Spero che questo colpo di scena vi abbia fatto piacere.
un saluto,
Giulia
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