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#Nelly dice lo stesso tipo di bugie che le ha detto suo padre.

#Nelly dice lo stesso tipo di bugie che le ha detto suo padre.


-Buongiorno a tutti!- disse Jordan, salutando i presenti nella gilda.

-Buongiorno Jordan, Nelly- li salutò Celia, mentre era china sotto un tavolo.

-Celia quale capo di vestiario di tuo fratello è sparito adesso?- chiese Nelly, rispondendo alla domanda inconscia di Jordan.

Certo, era lì da quasi due mesi, ma alla gilda c'era un infinito via vai di gente che andava e partiva per delle missioni, quindi non aveva avuto modo per interagire con tutti e conoscere per bene ogni membro della gilda.

-per ora abbiamo perso solo la maglietta, Santa Mavis spero che il tic di papà non contagi pure il nostro nuovo fratellino o sorellina.- disse Celia, alzando gli occhi, e la testa.

Jordan si chiese se sarebbe stato maleducato chiedere spiegazioni su quell'affermazione, ma venne interrotto da un altra voce.

-CELIA L'HO TROVATA!- disse Jude, il fratello di Celia, sbandierando una maglietta blu.

-finalmente! È da quasi mezz'ora che la cerco!- sbuffò la ragazzina, alzandosi e prendendo la mano che Nelly le aveva offerto.

-grazie Nells- disse Celia, sorridendo.

-figurati Celia.- disse la ramata.

-avete già fatto colazione?- chiese la ragazzina, cambiando argomento mentre guardava i due cugini.

-ancora no. Zia Kinana è ancora la responsabile del bar?- chiese Nelly, anche se sotto sotto conosceva già la risposta.

-sì, ma zia Mira dovrebbe arrivare presto. Probabilmente Ele non si è ancora svegliata...- disse Celia guardando negli occhi la compagna.

Come se fosse un messaggio in codice che Jordan non riusciva a capire.

-capito, allora andremo da zia Kinana- disse Nelly, mentre Jordan annuiva.

come già detto il maghetto non era sapeva ancora bene come interagire con i diversi maghi lì presenti e si sentiva un po' spaesato.

Cammy e Xavier erano stati un eccezione, e tutto perché il rosso lo aveva preso sotto la sua ala dal momento in cui era arrivato portandolo a conoscere anche Cammy, Caleb, Shanw e Victoria.

D'altra parte Nelly e Xavier ancora non gli avevano spiegato proprio tutto (almeno secondo Jordan, che si sentiva sempre di più un campagnolo).

-e per te Jo?-chiese Nelly, interrompendo il suo fiume di pensieri.

-eh?- chiese il verde, mostrando alla ragazzina che non stava ascoltando affatto.

-ti ho chiesto cosa vuoi per colazione- disse Nelly, sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

Ora, non c'era bisogno di essere Mark per capire che quel giorno Nelly era di pessimo umore.

E Jordan si sentiva un agnello al macello nelle fauci di una Nelly arrabbiata.

-oh, hem...un latte caldo con miele andrà benissimo- disse Jordan, cercando di scomparire.

Questo invece fece arrabbiare ancora di più Nelly, la quale incrociò le braccia sotto al petto.

-zia Kinana, per favore potresti aggiungere anche una fetta di crostata alle more? Questo idiota non ha ancora capito che non si può semplicemente saltare la colazione.- disse lanciandogli un occhiataccia.

-certo Nells- disse la donna, per nulla contagiata dall'umore nero di Nelly.

"beata lei" si ritrovò a pensare Jordan, seguendo però la cugina probabilmente isterica.

Ora, non è che non conoscesse i "giorni no" delle ragazze, cioè era cresciuto con Alice, non era niente a cui non fosse abituato.... ma Alice quando aveva un "giorno no" si rinchiudeva in camera per poi ricomparire come se niente fosse.

Nelly invece sembrava intenzionata ad ucciderlo anche per il modo in cui il verde respirava.

-buongiorno Ragazzi!- si salutò giuliva Sylvia, avvicinandosi al duo.

-buongiorno Sylvia-disse Nelly, mentre apatica tamburellava le unghie sul tavolo di legno.

Jordan invece cercò di comunicare con lo sguardo assieme a Sylvia.

Il messaggio? Niente di più scontato: "Nelly è di pessimo umore, salvati almeno tu".

Se Sylvia non avesse capito il messaggio o lo avesse volutamente ignorato (cosa molto più probabile visto lo scintillio birichino che le comparve negli occhi),non lo sapremo mai.

Fatto sta che Sylvia chiese la temuta domanda.

-Nels sei nervosa?-

-no- disse la ramata con un tono che ammetteva un solo significato: "sì, ma ora cambia argomento".

-oh, va bene, va bene. Volevo solo avvisarti che lo stai spaventando- disse la cecchina indicando Jordan con il capo.

A quelle parole Nelly parve risvegliarsi, come se si fosse appena accorta che il suo malumore potesse influenzare anche gli altri.

-davvero?- chiese come intimidita.

-guardalo! È terrorizzato! Ti guarda come se tu volessi mangiarlo in un sol boccone da un momento all'altro!- continuò Sylvia ridacchiando.

Ridacchiando?!?!?!

Jordan rischiava di morire e lei ridacchiava?

Nelly invece gli lanciò uno sguardo dispiaciuto.

-oh, Jordan mi dispiace. È che stavo aspettando un lettera da parte di una mia amica di penna, e visto che non è ancora arrivata sono abbastanza irritabile...non volevo prendermela con te.- disse la ramata, scusandosi.

-ma non avevi detto di non essere nervosa?- chiese retorica Sylvia.

-oh, falla finita-disse Nelly, ricevendo una risposta molto matura da parte dell'amica: infatti Sylvia le fece una linguaccia.

Inoltre dopo che Nelly alzò gli occhi al cielo, Sylvia fece l'occhiolino a Jordan e mimò con le labbra un "sta a guardare..."

-quindi immagino che il fatto che Mark sia andato in missione da solo con Gildars non centra nulla con il tuo malumore, giusto?- disse Sylvia con tono sfacciato.

-cosa?- chiese invece Nelly, confusa.

-come cosa? Non è per questo che sei nervosa?- chiese Sylvia, confusa quanto lei.

-no, te l'ho già detto! È perché questa mia amica di penna non mi ha ancora risposto. Ma perché mai il mio malumore dovrebbe coinvolgere anche Mark scusa?- chiese Nelly, sperando che la risposta di Sylvia non fosse quella che temeva.

-vorresti forse negare la tua cotta stratosferica per Mark?- chiese Sylvia, guardandola negli occhi.

Improvvisamente la ragazzina divenne dello stesso colore dei capelli di Erza, Xavier, Justin e Fine.

-COSA?- chiesero incoro Jordan e Nelly.

-...dai Jordan, non puoi non dirmi che non te ne sei accorto....cioè è così evidente! E poi Nelly non fare quella faccia...non è mica un segreto- disse Sylvia, alzando le spalle e lanciando una breve occhiata alla porta che si stava aprendo proprio in quel momento.

Ok, solitamente non prendeva in giro Nelly per la sua cotta per Mark, ma quel giorno il suo obbiettivo era un altro...e appena Nelly se ne sarebbe accorta non sarebbe stata arrabbiata con lei.

Dopotutto quelle prese in giro erano per uno scopo più alto.

-io e...Mark? E da quando?- chiese Nelly, tentando di mantenere un tono distaccato, ma era difficile crederle con la faccia rossa.

Sylvia fece una mezza piroetta, per continuare il suo stupido spettacolino.

-SCUSATE!- disse la cecchina, attirando l'attenzione di tutti i maghi.

-volevo sapere in quanti sapevano della cotta di Nelly per Mark, e per favore alzate le mani- disse Sylvia, guardando poi l'amica.

-oh, ma per favore Sylvia! Nessuno crederà a questa....MA SIETE SERI?- disse Nelly, prima di urlare.

Gli occhi volevano uscire dalle orbite quando vide tutti i membri della gilda, ma proprio tutti (beh, tutti tranne lei e Jordan) persino i Dreyar che erano appena arrivati, alzare una mano.

-beh, sì....sei sfortunata che Mark sia così ottuso, altrimenti sareste già una coppietta sdolcinata, ma davvero credevi di averlo nascosto? Cioè dai! È così evidente!- disse Celia, facendo ridere sua madre, la quale le lasciò un bacio sulla testa.

-....beh, Celia ha ragione.- disse Natan, sperando che Nelly non venisse a conoscenza del giro di scommesse che avevano messo su di loro.

Solo Mavis sapeva cosa avrebbe fatto Nelly nello scoprirlo.

Di sicuro niente di buono però.

Nelly invece si sentiva un idiota.

Ok, magari con Jason e con Mark Evans e Natan Swift non si era fatta problemi ad ammettere della sua cotta, ma con loro...

beh, con loro cambiava tutto.

Anche perché non voleva ammettere di aver fallito nel nascondere tali sentimenti.

Soprattutto non dopo Tenrou....

Nelly rimase seduta a terra con Mark per un tempo indefinito ma abbastanza a lungo per fare sì che il cielo si annuvolasse e iniziasse a minacciare pioggia.

La pioggia iniziò persino a bagnarli per un po', ma Nelly era troppo intontita per rendersene conto.

Il cuore era pieno di emozioni e la testa di troppi pensieri che correvano e sfuggivano da lei.

Il primo tuono riuscì a risvegliare Mark, anche lui intontito da tutte leinformazioni ricevute dalla prima master.

Ma fu solo il secondo a far rendere conto Nelly di ciò che stava accadendo.

-Nels dobbiamo trovare un riparo- disse Mark, tremando leggermente.

Quel bel diluvio era un toccasana per la sua tosse che aveva nascosto a Nelly (perché la signorina non gli avrebbe mai permesso di seguirla se si fosse accorta che era anche solo leggermente malato).

-hai ragione-disse la ragazzina, alzandosi finalmente da terra.

Tenendo la poca lucidità di cui Mark era capace, cioè ben poca perché sentiva sempre più freddo e aveva la vista sempre più appannata, Mark si accorse che Nelly era sporca di fango dalla testa ai piedi e non aveva fatto nessun commento a riguardo.

E questo gli spezzò il cuore perché Nelly non ignorava mai l'essere sporca.

Mai.

Non ci volle molto perché trovassero una caverna dove rifugiarsi, nella quale Mavis (ti ringraziamo per essere un ottimo Deus ex machina ogni volta che ci si trova su Tenrou) aveva fatto trovare loro del legno asciutto con cui velocemente accesero il fuoco.

-bene, adesso dobbiamo solo cambiarci gli abiti e mettere ad asciugare quelli bagnati...- disse Nelly prima che le parole le morissero in gola guardando Mark che le stava candendo addosso.

Mise immediatamente una mano sulla fronte del castano, sentendola troppo calda.

Si morse il labbro, sentendosi una stupida ad aver lasciato che Mark la seguisse in quella follia senza rendersi conto che lui fosse malato: un errore da principiante.

Un errore che, in quanto amica di Mark non avrebbe fatto a mente lucida.

Nelly scosse il capo e tirò fuori delle erbe dal suo zaino (quelle che solitamente usava per prepararsi dei the) e iniziò a riscaldare dell'acqua.

Nel frattempo la pioggia e lo scoppiettare del fuoco erano gli unici suoni udibili, e Nelly si tranquillizzò passando le mani tra i capelli di Mark.

In corti capelli marroni, bagnati dal sudore freddo e dalla pioggia, le davano un grande conforto.

-...mi piaci-sussurrò Nelly ad un certo punto, parlando alla pioggia e al fuoco.

-mi piaci da impazzire....non voglio che te ne vada anche tu, perché senza di te non riuscirei più a rialzarmi e a rimanere in equilibrio.- sussurrò ancora Nelly al niente.

E anche se parlava del ragazzo con la febbre che dormiva sulle sue ginocchia, non parlava assolutamente a lui e regalò quel segreto al vento e alla pioggia.

Che poi, a ripensarci adesso tanto segreto non doveva essere, visto che tutta la gilda si stava dimostrano perfettamente consapevole di quei sentimenti.

-quindi...- chiese Jordan dopo un po'.

-Nelly ti piace Mark?- chiese ancora il verde, attirando l'attenzione di Nelly.

-no, Jordan. Non mi piace Mark- disse Nelly, sentendosi un po' una bugiarda.

Ma Jason una volta le aveva detto lo stesso tipo di bugia quando, qualche anno prima, gli aveva chiesto se gli piaceva Hurley.

Era solo il normale giorno di Ottobre a Fairy Tail, anche se era completamente diverso a quella stessa data dell'anno prima.

In quel giorno di Ottobre l'anno prima c'erano stati palloncini, coriandoli e torte a rallegrare ancora di più l'atmosfera solare della gilda.

L'anno prima era il sesto compleanno di una certa dragon Slayer, e l'anno dopo non lo era più.

Nessuno avrebbe festeggiato il settimo compleanno di Elettra, su richiesta della stessa "festeggiata".

Perché quando quella mattina di Ottobre Elettra aveva aperto gli occhi, si era resa conto che non voleva farlo.

Non voleva alzarsi dal letto.

Non poteva farlo.

A meno che la porta di quella stanza non si fosse aperta per palesare il vero e unico proprietario di quella stanza prestata.

Ma dopo 43 giorni,10 ore e 35 minuti, le lacrime iniziarono a scorrerle sulle guance.

Le figlie dei suoi occhi si rincorrevano come in un crudele gioco sule sue guance.

Perché?

Era una domanda che si faceva molto spesso in quel periodo.

-Che vuol dire che parti?- chiese Elettra, mettendo le mani sui suoi fianchi.

-Vuol dire che tuo fratello svolgerà un incarico per diversi mesi fuori dal paese...- disse Mira, accarezzandosi la pancia con una mano e tenendo l'altra sulla spalla di Jason.

-NON PUÒ FARLO!-urlò Elettra, con tutta la voce che aveva.

Lo sguardo di Jason si addolcì e divenne leggermente più cupo.

Conosceva bene quell'espressione di suo fratello: significava che lui era triste.

Ma a Elettra non importava: averlo al suo fianco era più importante della sua felicità.

Vero?

-Ele...non è per sempre...è solo per pochi mesi. Vedrai che non ti accorgerai neanche della mia assenza-

-È UNA BUGIA!-disse Elettra strillando.

Stava facendo i capricci, era vero, ma voleva suo fratello.

Voleva Jason.

Non era importante fare la bambina grande in quel momento, non era importante fingersi un adulta: era importante che il suo Jason rimanesse con lei.

Che la aiutasse a diventare grande, tenendole la mano.

-tornerò a fine Agosto Ele. Sarai così impegnata a lamentarti di non aver fatto i compiti delle vacanze che quando tornerò mi saluterai con un misero "ciao Jason"- disse Jason, scompigliandole i capelli.

-ma se te ne vai non saprai se quello lì sarà un demonietto o no...- sussurrò isterica Elettra.

-ma sì che lo saprò: arriverò in tempo per il tuo compleanno, e tu comunque potrai dirmi com'è il nostro/a fratellino/sorellina- disse Jason, mentre Elettra si sentiva affogare.

Non aveva più carte da giocare, perciò si buttò tra le braccia di Jason, cercando di stringerlo con le sue braccia, troppo piccole per lo scopo.

"il più grande peccato di Fairy Tail è voltare le spalle a qualcuno che ha bisogno di aiuto"...

ma avere Jason valeva la pena di peccare?

Secondo Elettra, una bambina di sei anni, sì.

Per Jason ne valeva la pena.

-Elettra Nova Dreyar- disse Jason, guardandola negli occhi.

Il suo sguardo sempre caldo e accogliente era improvvisamente duro e severo: come se sapesse ciò che Elettra stava pensando.

E forse Elettra pensava che fosse proprio così.

-tornerò per il tuo compleanno. E ti regalerò quelle cuffie che volevi, va bene? Quindi aspettami- disse Jason.

"ho paura anche io, esattamente come te. Ma aiutare qualcun altro è qualcosa che va oltre la mia paura. Rimarrei con te, lo vorrei davvero...ma c'è bisogno di me" questo era ciò che Jason le stava dicendo in realtà.

Le parlava con gli occhi e con il tono della sua voce.

Elettra, guardando Jason, imparò che c'era qualcosa di più.

"Non aiutare gli altri" non era solo un voltare le spalle a tutto quello che la loro famiglia gli aveva insegnato.

Era anche qualcosa che lei ancora non comprendeva.

E alla fine il temuto giorno del compleanno di Elettra era arrivato.

Mavis aveva detto che Jason non sarebbe tornato presto, eppure la piccola dragon slayer dava per scontato che il fratello sarebbe tornato entro il suo compleanno, come promesso.

Ma non era successo.

Elettra scese dal letto che Jason aveva occupato fino a quasi un anno prima.

Scese le scale e guardò suo padre.

Non c'era un bicchiere di vetro che poteva "accidentalmente" distruggere sul mobile accanto alla porta.

C'erano i suoi genitori, sua madre che allattava Damon e suo padre che cucinava la sua colazione.

-oggi non è il mio compleanno.- disse Elettra, con sicurezza.

-non lo festeggeremo oggi e non lo festeggeremo nemmeno domani tesoro, tranquilla- disse Mira, alzando gli occhi dal suo fratellino.

-...davvero?- chiese Elettra, titubante.

-Elettra festeggiare il tuo compleanno è inutile se tu per prima non vuoi festeggiarlo fino al ritorno di Jason- disse Luxus, mentre ancora cuoceva, o bruciava secondo Elettra e Mira, la colazione.

Elettra sorrise dolce.

La sua famiglia la conosceva troppo bene.

Ma chissà se gli altri alla gilda lo avrebbero fatto?

Come avete avuto modo di leggere, sì lo avevano fatto e capito prima ancora che Mira o Luxus li informassero.

Sì, la sua famiglia la conosceva troppo bene.

Anche se un regalo lo aveva ricevuto comunque: vedere Sylvia prendere in giro Nelly era stato divertentissimo!

Quel giorno di Ottobre non era il suo compleanno perché per Elettra non ci sarebbero stati più compleanni fino al ritorno di Jason.


Perché la loro era una promessa fatta da entrambe le parti. 

Angolo Autrice.

sono viva!

so di essere stata un po' assente negli ultimi hem...

regia: 24 giorni, un altra ventina e avresti fatto la fine di Jason....

shhhhhh.... 

ok, mea culpa. chiedo venia ma ho passato queste ultime settimane in modo più frenetico di quanto mi aspettassi. 

dunque zitta zitta la nostra Nelly si è dichiarata a Mark il quale, poverino, non ne ha la minima idea visto che aveva la febbre e non si ricordava niente (e Nelly ovviamente questo lo sapeva!), e abbiamo scoperto che ha ereditato qualcos'altro da suo padre.

nel frattempo abbiamo scoperto sempre di più che sotto la facciata di Elettra ci sta una bimba super dolce e tenera. 

e con questo vi saluto, e vi prometto che cercherò di scrivere il prossimo capitolo entro una settimana

regia: ecco, brava. che già non ci paghi, almeno non fare aspettare troppo i lettori.



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