Clace
Mercoledì 16 Maggio
Oh, Jace...ma quando torni?
Questo è il mio pensiero da circa quattro ore, cioè da quando Jace mi ha detto che Alec aveva bisogno di aiuto con un paio di Shax...ancora Shax...mi ricordano la battaglia di Riley, di circa sette o otto anni fa, contro sua zia. Ha visto morire il ragazzo che amava, sua sorella...beh dai, per lo meno suo fratello è quasi sano di mente. Almeno adesso è felice, con Max e i bimbi. Se lo merita, come tutti noi.
Sono sul divano che non faccio nulla. E non è sano non fare niente quando cerchi di combattere l'ansia. Ormai dovrei esserci abituata, ma quando vedi uscire di casa la persona che ami e non hai la consapevolezza assoluta che tornerà, l'ansia non la smette mai di tormentarti.
James sta giocando in camera sua. È tale e quale al padre. Capelli biondi e occhi ambrati.
Io sto osservando ossessivamente la piccola Gaia dai capelli rossi e gli occhi verdi, che è caduta per l'ennesima volta mentre cerca di camminare. Ha già mosso i primi passi, ma fa ancora fatica. Mentre invece non parla per niente.
C: Va bene, tesoro. Per oggi esperimenti finiti.
Ho un disperatissimo bisogno di fare qualcosa, perciò mi dirigo in bagno con Gaia in braccio, per lavarla.
Fortunatamente è piuttosto vivace, così devo concentrarmi per non farla cadere dalla vasca, e posso evitare di pensare a Jace.
La lavo e la insapono. Poi la sciacquo e la avvolgo in un asciugamano viola pastello.
Deposito l'anguilla sul fasciatoio, mentre mi allungo sotto di esso per prendere l'occorrente per vestirla. Le infilo il pannolino e un vestitino verde bottiglia, dello stesso colore dei suoi occhi. Poi le metto dei calzini ed esco dal bagno.
La deposito sul tappeto disseminato di sonaglini e giocattoli vari, mentre io torno sul divano.
Oh, Jace, amore mio, ma quando torni?
È così passano ancora due ore: io a morire di ansia guardando Gaia che gioca.
La porta si apre: Jace è tornato!
Appare in soggiorno pieno di fango.
C: Jace! Ero così preoccupata!
Gaia si gira e lo vede. Si alza sicura e zampetta fino dal padre.
Poi si aggrappa alla sua gamba e urla:
G: Papà!
La sua prima parola! La felicità mi invade ma poi noto che Jace fa una faccia strana. La prende in braccio e la posa sul divano. Scappa a passo svelto e sento la porta della Sala della Musica sbattere.
Perché fa così?
Metto Gaia sul tappeto; potrebbe cadere dal divano. Raggiungo la Sala.
Busso.
C: Jace, tutto bene?
J: Clary, va via!
Non è un buon segno se mi caccia. Che sia successo qualcosa ad Alec? No. Lui non sarebbe tornato a casa intero.
Ma la sua voce non mi convince, così lo ignoro e apro la porta.
Jace è in piedi accanto alla finestra.
Si gira.
Il bambino che non pianse mai più stava piangendo.
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Si lo so. Il capitolo è corto e probabilmente vi sarete accorti che ho preso l'idea da una cosa che ho visto su Instagram. Non uccidetemi. Ditemi invece una ship per Elodie e Michael e Chiara e Draco.
Grazieeee❤❤
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