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Capitolo 53 _ Gaia

Mi guardo riflessa nel grande specchio della camera dei miei genitori, indossando l'abito color rosa confetto che ho scelto insieme a Rachele e Rebecca per questo giorno speciale.

"Tutto bene, tesoro?" Non stacco gli occhi dalla mia figura quando mia mamma entra nella stanza, guardandomi anche lei dallo specchio.

"Sì."

"Sei sicura? Mi sembri triste, e non dovresti esserlo, almeno oggi."

"Non sono triste, sono preoccupata. Se sbagliassi ancora una volta, mamma?"

Ecco cosa le chiedo. Ecco la mia paura.
Da quanto abbiamo deciso di coronare questo nostro sogno, abbiamo organizzato tutto in un mese e mezzo e abbiamo deciso di invitare solo parenti e amici più stretti.
Non abbiamo bisogno di sfarzo, di una grande festa, ma solo di vivere questo momento con le persone che ci vogliono bene, bene veramente.

"Questa volta non sbaglierai, ne sono certa. Lo vuoi tu, ma soprattutto lo vuole anche lui. Rebecca è la dimostrazione del vostro amore, quindi puoi stare serena questa volta."

"Ehilà, sposa!" Rachele entra veloce e felice in camera, e le sorrido di rimando alla sua allegria.
"Tutto bene? Non sembri felice" chiede anche lei.

"Ha paura di commettere lo stesso errore di anni fa" risponde monotona mia madre, salvandomi. Rischierei di piangere solo ad aprire bocca per prendere un soffio di aria fresca.

"Oh, mamma mia...com'è possibile che quando dovresti essere sicura sei insicura, e quando invece dovresti porti delle domande non lo fai, mostrandoti sicura? Sai bene anche tu quanto sei felice negli ultimi anni, e dovresti esser contenta di esser qui" mi rimprovera con affetto e si avvicina da dietro, guardandomi dallo specchio, e allungando sul fianco il mio bouquet di tulipani rossi.
"Sei bellissima comunque!"

"Grazie..."

"Su con un bel sorriso, Gaia! Fai risplendere il tuo volto!" Mi sprona la mia amica e non posso far altro che accontentarla.

"Sapete cosa penso?" Entrambe mi guardano, in attesa di sentire cosa ho da dire, quindi continuo "avrei voluto dar di più a Michele, perché si merita molto più di questo..." allargo le braccia come ad indicare quello che ho intorno.

"Per come ho conosciuto Michele credo che sia più che contento di quello che gli stai dando. Non è una persona materiale, e quello che vuole è passare la vita con te. Ti stai facendo troppi problemi, inutili." La voce di mia mamma è dura, come se non accettasse più critiche su me stessa, su quello che ho fatto e faccio.
Sicuramente lei e mio padre mi conoscono, e sanno quello che ho passato e quanto ho lottato per ottenere questa felicità.

Sentiamo bussare alla porta e tutte tre, d'istinto, ci giriamo.
"Ehi, Gaia, puoi un secondo?" È Michele, e sentire la sua voce mi tranquillizza, il cuore accelera i battiti, ma è anche più leggero.

"No! Non si può vedere la sposa prima della cerimonia!" Alza la voce Rachele.

"Non mi interessa!" Quasi urlo, nel tentativo di sovrastare la frase della mia amica.
"Ho bisogno di lui" dico alle due donne che sono vicine a me, alzando la gonna per raggiungere la porta in fretta.

La apro piano, cercando di non farmi vedere per intero.
Il suo sorriso mi riempie di gioia, e vorrei abbracciarlo forte e non lasciarlo più.

"Ehi, sono agitato. Mi mancavi e avevo bisogno di vederti, ho voglia di un tuo bacio" dice piano, accarezzandomi leggero la guancia.

"Sono agitata anche io, ma vieni qui!" Metto una mano sul suo collo, attirandolo a me e lo bacio nella fessura della porta che abbiamo creato.

"Come mi piacerebbe andare all'altarino insieme a te, ma so che Rebecca non ce lo perdonerebbe mai!" Scherza, mostrandomi la sua vulnerabilità.

"Già! Si arrabbierebbe anche se venisse a scoprire che stiamo parlando ora! Ma è ancora con mio padre?"

"Sì, è con lui e con i miei."

"Allora ci vediamo giù? In giardino?" Chiedo solo per avere conferma che non scappi da me, e che sia felice di questo matrimonio ristretto nel giardino di casa dei miei.

"Puoi contarci, tesoro! Non fare tardi, sai che ho il cuore debole quando ci sei di mezzo tu." Mi ruba un ultimo bacio veloce.
"Sei bellissima, e ti amo."

"Sei fantastico anche tu, e ti amo" ci sorridiamo e poi lo vedo allontanarsi. Prima di prendere le scale si volta ancora una volta nella mia direzione e mi sorride.

"Ah! Starò facendo la cosa giusta? E se sbagliassi? Bla bla bla... allora? Ora sei più tranquilla?" Rachele ride con mia madre mentre mi canzona e mi prende in giro per l'ansia che provavo prima.

"Ora sì, sono tranquilla e sicura!"

Mia madre si avvicina e mi mette una spilla tra i capelli; rimango sorpresa.
"Mamma, ma questa è la spilla che hai usato al tuo matrimonio?"

"Sì, sono sicura che lui è la persona giusta per te, quindi è un onore prestartela" è serie, ma felice. Mi posa un bacio sulla guancia e mi guarda con tenerezza.

"Ora andiamo, non farlo aspettare."

La abbraccio forte, come segno di riconoscenza.
"Ti voglio bene mamma!"

"Te ne voglio anche io! Ripeto: ora andiamo! Rachele, preparati che ora l'accompagni."

La mia amica si alza dallo scrittoio e riprende il bouquet che avevo appoggiato sul letto, e vedo mia mamma uscire dalla stanza per raggiungere i pochi invitati alla nostra unione civile.
Senza aggiungere altro, raggiungiamo anche noi a passo lento gli altri in giardino.

Siamo al piano inferiore e sento le note di You Are The Reason riempire il giardino.
È la canzone che ha segnato la storia tra me e Michele, e solo a sentirla una lacrima inizia a scendere lungo la mia guancia.

Rachele mi guarda e si commuove anche lei, stringendo ancora più la presa del mio braccio.

Imbocchiamo la piccola navata costruita nel grande giardino. L'arco di legno bianco è ricoperto da tulipani bianchi e rossi, le sedie ricoperte con tulle e piccoli bouquet simili al mio.
Non vedo però nulla di tutta questa bellezza, i miei occhi sono solo per Michele, per il suo vestito blu elettrico, e per la nostra piccola al suo fianco, con un vestito che richiama il mio, color rosa.

Lui mi vede piangere, e più mi avvicino mi accorgo che anche le sue guance sono rigate da lacrime sottili.
Capisco che la canzone ha lo stesso effetto su di lui, e ci sorridiamo complici.

Sono così intenta su di noi che annullo tutto quello che ci sta intorno, senza distogliere gli occhi da Michele.
L'emozione cresce sempre più, e quando arriva il momento delle promesse il mio cuore accelera, le gambe diventano molli, quasi da non riuscire più a reggermi in piedi.

Prima di pronunciare le sue parole per me, prende le mie mani tra le sue.
"Gaia, ne abbiamo parlato più e più volte, e sai che non si ama qualcuno perché è perfetto, ma lo si ama nonostante il fatto che non lo sia, e io ti amo per le tue imperfezioni. Ti ho amata da quando ti ho conosciuta, da quando ti ho visto per la prima volta, eppure non ho permesso a me stesso di sentirlo veramente, di viverlo, di prendere le decisioni nei tempi giusti. Ora, però, le decisioni che prendo sono diverse, perché so che posso contare su di te, sul tuo supporto.
Ti amo quando hai freddo, quando alla sera nel letto ricerchi il contatto con il mio corpo, o quando mi fai impazzire mordendoti il labbro inferiore, soprattutto quando lo fai di proposito! Amo la tua concentrazione nel fare le cose, nel dedicarti a me e Rebecca, la ruga che ti si crea sulla fronte quando dico qualcosa che va in contrasto con i tuoi pensieri, o quando non mi contraddici perché siamo con la piccola.
Mi piace sentire il tuo profumo quando mi abbracci e mi rimane sugli indumenti. Sono felice di sapere che sono l'ultima persona a cui dai la buonanotte prima di addormentarti, il tuo primo buongiorno appena sveglia.
Con te ho imparato a vivere la vita pienamente, e mi hai fatto i regali migliori del mondo, come Rebecca. Non ha importanza se ci resteranno cinque minuti, o cinquant'anni, perché grazie a te ho conosciuto il vero amore, e spero di poterti amari come meglio meriti!"

Sentire le sue promesse, il suo amore per me, mi rende orgogliosa di quello che abbiamo creato.
Le lacrime che ero riuscita a fermare poco fa, ora ritornano prepotenti sul mio viso.

"Michele, ti sposo con le mie misure diverse dai canonici '90-60-90 centimetri', perché so che mi apprezzi per quello che sono e che vedi nei miei difetti i miei pregi. Ti sposo perché mi ascolti, e non fai mai finta di farlo, ma soprattutto ti sposo perché mi fai ridere e mi fai stare bene, mi rendi felice.
È proprio vero che a volte capitano incontri con persone a noi estranee e per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all'improvviso, in maniera inaspettata, ancora prima che qualsiasi parola venga pronunciata. Tu mi hai insegnato che l'amore è quella condizione in cui la felicità di un'altra persona è essenziale alla tua felicità, e vedo che insieme lo siamo, perché ci curiamo vicendevolmente, in maniera istintiva, naturale. Sei riuscito a tirar fuori da me quel coraggio che non pensavo neanche di avere.
Sono qui per amarti, per stringerti fra le braccia, per farmi proteggere da te e per proteggerti. Voglio continuare ad imparare da te e ricevere in cambio il tuo amore. Sono qui perché ti amo, e perché non c'è nessun altro luogo in cui vorrei essere."

Vedo l'emozione nei suoi occhi, e sono certa di quello che gli ho detto: non c'è nessun altro posto in cui vorrei essere ora.

Dichiarati marito e moglie e scambiate le fedi, finalmente posso abbracciarlo e baciarlo.
Nonostante la vicinanza mi manca da morire, e poter star tra le sue braccia mi completa.

Rebecca ci abbraccia e Michele la prende in braccio.
Ci giriamo verso gli ospiti e tutti applaudono, si congratulano, sorridono nel vederci così felici.

Terminati i convenevoli ci avviamo ai tavoli predisposti per il pranzo, e Rebecca è così contenta ed euforica che intrattiene tutti, portandosi sempre dietro Jacopo.
Lei e il figlio di Gabriele e Sabine sono inseparabili, e mi chiedo se in futuro la loro amicizia rimanga tale, o possa trasformarsi in qualcosa di più.
Sorrido tra me al solo pensiero.

Gabriele si avvicina prima di sedersi al tavolo e mi abbraccia con affetto.
"Sono veramente felice per te. I vostri sguardi parlavano più delle vostre parole, e ti meriti questo amore, sul serio" la sua voce è calma, serena, ed è sincero.

"Grazie! Sì, ammetto che sono felice sul serio con lui. Ma anche per tutti noi; ognuno ha trovato il proprio posto nella vita credo."

"Già..."

"Guarda i nostri due piccoli, anche loro alla fine si sono trovati!"

Entrambi ridiamo e torniamo a camminare verso i tavoli.
Intravedo Michele parlare con degli amici e mi dirigo verso di lui, e una volta vicina poso le mani sui suoi fianchi.

"Ehi!"

"Ehi, come va?" Gli chiedo.

"Benissimo, e tu come stai?"

"Molto bene! Posso domandarti una cosa?" Provo a far lui la stessa domanda che tanti anni fa provai a porre a Gabriele.

Lui acconsente con la testa, e le parole escono senza controllo "sei felice?"

"Sì, sono l'uomo più felice di questa Terra. Spero che anche tu lo sia" le sue parole mi riempiono il cuore, e mi rassicurano a non aver più dubbi.

"Certo, lo sono!"

Mi bacia veloce e mi accompagna al nostro tavolo, dove Rebecca è già seduta in attesa.
Una volta accomodati, il maitre del catering dà il via per iniziare il pranzo e tutto prosegue alla perfezione.

Siamo quasi a metà del menu proposto quando Gabriele, inaspettatamente, richiama a lui l'attenzione facendo tintinnare una forchetta sul bicchiere.

"Scusate tutti, ma posso avere due minuti della vostra attenzione? Ci tenevo a spendere due parole per gli sposi, soprattutto per Gaia..."
Inizio a sudare freddo, un po' impaurita e un po' sorpresa della sua audacia, vista in pochissime occasioni.

"...ecco, non amo parlare in pubblico e non mi piace particolarmente stare in mezzo alla gente, quindi sarò breve!" Promette agli invitati, che ridono tutti alla sua battuta, poi continua: "abbiamo passato insieme molte vicende, belle e brutte, non voglio entrare nel merito, ma scegliere la persona con la quale condividere la propria esistenza è una delle decisioni più importanti che la vita ci riserva, sempre, e io e Gaia lo sappiamo. Sì, perché quando si sbaglia in questa scelta tutto diventa grigio e non ci si rende conto, finché una mattina realizzi che forse non si è così soddisfatti, e che gli anni sono voltati via. Questo lo sappiamo entrambi, eh, Gaia?" Ci guardiamo fissi negli occhi, e capisco che sta aprendo il suo cuore, anche se a modo suo. "La fine della nostra storia e poi la nostra amicizia, la tua determinazione, la tua libertà, hanno portato un glorioso arcobaleno nella mia vita e grazie a te ho trovato la persona che amo davvero, che colora i miei giorni e riempie quelli più bui. Sono una persona fortunata ad avervi incontrato ragazzi, perché anche tu Michele sei riuscito a rendere felice Gaia, a colorare i suoi giorni, e di conseguenza anche i miei. Non date nulla per scontato, perché a volte le cose che vogliamo sono proprio lì, davanti agli occhi e non riusciamo ad afferrarle. Quindi grazie a voi per avermi fatto aprire gli occhi; grazie a te Gaia per aver compreso ed essermi stata vicina, e grazie a te Michele per l'uomo che sei, e per render felice Gaia. Quindi, facciamo un brindisi agli sposi!"

Alza il calice di vino e tutti lo imitiamo, tra applausi e risa.
Sono emozionata, le sue parole mi hanno commossa.

"Gabriele ha ragione, su tutto!" Mi bisbiglia Michele all'orecchio, dandomi un lieve bacio sul collo.

Il musicista alza la musica, prima in sottofondo, e invita me e Michele ad aprire le danze.

Ci avviamo al centro del cortile e iniziamo a ballare A Thousand Years, di Christina Perri.

Appoggio la testa sul suo petto e sento i nostri cuori battere insieme.
Due corpi, un'unica anima.

"Mi mancherai..." dice stringendomi di più al suo corpo.

"Perché dici così? Sono qui, sempre..."

"Sì, ma l'idea che dopo più di tre mesi ti allontani da noi per una trasferta mi fa già impazzire. Poi quasi subito il matrimonio."

"Come mai questo pensiero, proprio ora?"

"Perché vorrei che questo momento non finisca mai."

Sento le sue mani caldi sul collo e sotto il mento. Si avvicina e posa le sue labbra umide sulle mie.
Lo guardo poi negli occhi, sperando di rassicurarlo.

"È solo una trasferta di tre giorni. Vado e torno in men che non si dica! Vedi il lato positivo: quando staremo di nuovo insieme sarà ancora più bello, più intenso."

"Già, hai ragione. Prometto che per queste due settimane precedenti la partenza non ci penserò più" mi posa un bacio sulla fronte e sento entrambe le sue braccia cingermi forte.

Chiudo gli occhi, e mi lascio trasportare dal movimento e godermi questo momento con mio marito.
Un momento che sicuramente rimarrà impresso nelle nostre menti.

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