L'indomani io e Pieralfia, dopo un'intensa mattinata di studio che ha compreso due ore di educazione fisica, una di religione e altre due di pratica dei videogiochi (ho già detto che questa scuola è noiosissima?) ci rechiamo in camera mia, pronte per prepararci alla festa. In stanza troviamo, neanche a dirlo, Harry a petto nudo, intento a fumarsi un sigaro cubano.

- Ehy cessetta, che volete tu e la tua amica?

- Non sono affari tuoi! - villano come sempre, ovviamente. Naturalmente non ho alcuna intenzione di dirgli che ci stiamo preparando per la festa di stasera all'edificio 8.

Pieralfia, da buona amica, si offre di truccarmi.

- Mi raccomando - ironizzo - non mi truccare da puttana!

- Ma quindi vi state preparando per la festa di stasera? - ci interrompe Harry.

- Ma stai origliando? Ma come ti permetti?

- Ma siete a un metro e mezzo di distanza da me!

- Maleducato! - controbatto. Harry, per tutta risposta, si toglie la maglietta e sbuffa seccato.

Pieralfia comincia il restaur... cioè, inizia a truccarmi.

Comincia con una base di calcestruzzo colorato, giusto per uniformare un po' la pelle. Purtroppo al negozio era finita la tonalità color carne, quindi abbiamo dovuto optare per un elegante marrone mogano. Ora sembro Carlo Conti.

- Quindi sei la nuova testimonial della Nutella? - Harry mi lancia una delle sue solite prese in giro.

- Smettila di sbirciare! - ribadisco.

- Ma ti stai letteralmente truccando davanti a me! - scelgo di ignorarlo.

Si passa poi a scolpire il viso, usando la terra presa dai vasi di gerani e, per dare un pizzico di luce, un illuminante in crema. Sfortunatamente l'illuminante è terminato l'altro ieri, quindi ho pensato di usare, in sostituzione, la colla vinilica, dato che ha lo stesso identico odore. (n.d.a. E qui sono seria per un minuto. Vi giuro, VI GIURO, che il mio illuminante ha lo stesso odore della colla vinilica. Non sto scherzando.)

- Giovanni Muciaccia, che dici, ti passo la carta igienica?

- Fffatto? - lo zittisco.

Come eyeliner usiamo un uniposca nero e concludiamo il tutto con del carbone in polvere usato come mascara. Il risultato è uno smokey eyes che mi fa assomigliare a un dolcissimo panda in calore.

- Cam-caminì, cam-caminì, spazza camin...

- Harry smettila di spiarci!

- Siete nella mia fottuta camera!

Infine, dato che non ho a disposizione un rossetto (lo sanno tutti che i rossetti sono per le puttane) Pieralfia decide di passarmi della carta vetrata sulle labbra, così da far affiorare un naturale color rosso, intervallato da delicatissime macchie di sangue e da qualche ematoma, chè quest'anno vanno molto di moda.

Mi guardo allo specchio, ammirando il mio nuovo look, soddisfatta di assomigliare ad un muro in calcestruzzo che ha urgente bisogno di un restauro.

Indosso gli abiti da poco acquistati e sono finalmente pronta!

- Ariana, hai proprio un bel culetto.- mi dice Harry.

- Non posso crederci! - sbraito - Mi hai osservata di nascosto mentre mi cambiavo!

- Ariana, gioia, apri bene le orecchie: SIAMO NELLA STESSA STANZA! A UN METRO DI DISTANZA! TI SEI CAMBIATA DAVANTI A ME! NON AVREI POTUTO NON VEDERTI! MI HAI ALLEGRAMENTE MOSTRATO LE TETTE COME SE NULLA FOSSE!

Esco indignata dalla mia camera, cercando di ignorare la maleducazione di quell'odioso ragazzo. Ora devo pensare solo e soltanto alla festa!

*****

Ebbene si, miei succosi chicchi di mais, Ariana sta finalmente per raggiungere la famigerata festa!

Secondo voi cosa succederà? Magari si ubriacherà a merda e inizierà a ballare nuda sui tavoli, cantando "Material girl" meglio di un gay omofobo? Beh, speriamo di sì, almeno sta storia diventa un po' meno noiosa!

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Continuo appena mi dimettono dall'ospedale psichiatrico.