Sorpresa al quadrato <85>
GIULIA
Ormai è giunta la mattina prima della partenza.
Ormai non parlo più con nessuno a casa. Non ho voglia di parlare, di sentirmi dare della codarda. Non ho voglia di arrabbiarmi, perché se loro sono delusi da me, io lo sono il doppio da loro. L'unico che si è chiamato fuori è papà, ma a lui non posso certo dire di Matteo!
"Tesoro, potresti passarmi la tazza che è vicino a te?" chiede mia madre. Io gliela passo, senza dire una parola. "Giulia, quanto tempo ancora hai intenzione di chiuderti nel tuo silenzio?"
"Fino a quando non mi lascerete in pace!" dico.
"Allora lo faremo adesso... ascolta, il fatto è che non vi ho mai visti scontrarvi così, al punto da spingere uno dei due ad andarsene, capisci? E poi tu sei la mia bambina, hai avuto un incidente, e..."
"Bene! È tutto?" chiedo.
"Non essere così schiva, ti prego! Scusami, non volevo offenderti" dice alla fine mia madre. A quel punto cedo. Non ce la faccio a tenerle il broncio, se mi parla con tutta questa dolcezza!
Lei mi sorride.
"Non voglio avere altri scontri con persone a cui tengo prima di andarmene. Dai, chiudiamola qui e basta!" dico.
"Che significa "altri scontri", Giulia?" chiede papà.
"Niente... io e Matteo ci scontriamo spesso, ma per sciocchezze... vero, Matteo?" chiedo.
"Certo... sì, certo!"
"E non potreste chiarire?"
"Potremmo... ma lei non vuole!"
"È vero, ma non voglio perché ci sono delle cose che vorrei che lui facesse, che gli gioverebbero, ma non ne vuole proprio sapere!"
"Capisco... è tempo perso, con voi due, vero?"
"Precisamente."
Oggi, tra l'altro, è anche il compleanno del mio migliore amico! Per fortuna Michele ha risolto con il suo capo e con la scuola di Ginevra. Le ha fatto fare una specie di abbonamento annuale per i treni, in modo che non le tocchi spendere troppo denaro, ma l'accompagna lui in auto fino alla stazione per non farla uscire all'alba.
Sapendo che ci sono loro insieme al mio amico, mi sento più tranquilla. Avrà qualcuno, oltre a Matias, su cui contare.
Mi dirigo verso la scuola con quel pensiero fisso in testa e con un oggetto che ho fatto io stessa per lui. Gli ho fatto un cuore che contiene la scritta: "Koala" in Braille. Tutto fatto a mano.
"Ehi, buongiorno!" mi dice di colpo qualcuno che è perfettamente alle mie spalle.
"Ciao Michele! Come stai?" chiedo sorridendo.
"Sto benissimo! Ma non ti hanno detto che non dovete entrare in prima ora? A me l'ha detto la professoressa che doveva essere presente in quell'ora..."
"Non mi hanno detto nulla!" dico.
"Ah! La solita storia! È per questo che ho preso i contatti dei professori e dei bidelli... a mio fratello nessuno dice cosa succede all'ultimo minuto e lui si ritrova fuori scuola per niente!"
"Ah, dovrebbero farti santo, Michele!" gli dico.
"Per così poco? Direi proprio di no, Giulia!"
"E io che faccio, adesso?"
"Che ne dici di fare una sorpresa al mio fratellino? Sai, ieri era piuttosto agitato e non riusciva a dormire, quindi l'ho lasciato stare ancora un po', poverino... perché non vai a svegliarlo tu con una canzone? Piano piano, è chiaro... con dolcezza... come sai fare tu..."
"Sei sicuro? Se non è riuscito a dormire... non dovresti mandarlo a scuola... e poi è il suo compleanno!"
"Se dipendesse da me lo lascerei tranquillo, ma lui vuole stare con te per tutto il giorno... sai, per..."
"Mi sento così in colpa, Michele!" dico.
"Non devi! Lui sa bene che non avresti mai voluto andartene da lui o dal paese... ma non puoi stare fisicamente vicino a lui e contemporaneamente lontano da... da... Matteo."
"Mi dispiace tanto per lui!"
"Ci penso io a mio fratello, non preoccuparti..."
"Beh.. io vado da lui, allora! Spero soltanto di non spaventarlo!"
IGINO
Ho ancora gli occhi chiusi, ma mi sto lentamente risvegliando dal mio torpore. È stata una lunga notte: ho avuto incubi su incubi, perché lei domani se ne andrà e non so se riuscirò a riabituarmi a sopportare Matteo da solo.
Quel pensiero, però, mi fa sentire egoista.
Lei, poverina, è arrivata al punto di non sopportare più suo fratello e io non posso trattenerla qui.
Improvvisamente una voce dolce e delicata mi riscuote dai miei pensieri.
"Tanti auguri a te... tanti auguri a te.. tanti auguri al mio koala, tanti auguri a te..."
La sua risata cristallina alla fine mi sveglia del tutto e lei si avvicina al mio letto e mi dà un bacio sulla fronte.
"Ciao Giulia!"
"Come stai?" mi chiede dolcemente.
"Sono felice... ne vorrei tanti di risvegli così, sai?"
"Magari il prossimo non sarà opera mia."
"È questo che mi rattrista..."
"Ma no! Magari la prossima a svegliarti così sarà Marta! Non ti piacerebbe?"
"È piuttosto improbabile, considerando che escludendo te in classe nessuno mi si fila."
"Beh, se ne sei così sicuro..."
GIULIA
Ho contattato i ragazzi in privato, per lasciare fuori Matteo, perché volevo chiedere loro di fare qualcosa di speciale per Igino... volevo che lo facessero come un favore per me visto che sto per andarmene da qui.
"Che ore sono?"
"Non entrare nel panico. Noi dovremmo entrare in seconda ora, quindi sei in perfetto orario. Sono le otto meno un quarto."
"Visto che mi hai detto che dobbiamo entrare in seconda ora, non sono nel panico."
"Ah, meno male! Beh, ora però dobbiamo andare" gli dico.
"Corro a prepararmi, allora!" mi dice lui.
"È il tuo giorno, quindi i copioni di turno aspetteranno i tuoi comodi, per una volta! Su, tesoro, vai con calma! Vai a fare colazione!"
Lui, anche se fa fatica a stare calmo, cerca di godersi la giornata e subito dopo essere usciti di casa, io lo fermo e gli dico: "Questo è per te! L'ho fatto io!"
"Di che si tratta?" chiede.
"Dai, resisti ancora un po'! È una sorpresa! So che di solito ti vengono fatte sorprese non proprio positive, ma questa ti piacerà, te lo prometto!"
Entriamo a scuola e poi in classe.
MARTA
Quando vuole, Giulia sa essere persuasiva. Io mi sarei alzata all'alba sia per lei che per Igino, ma gli altri non lo so proprio, ad essere sincera, quindi ho deciso di proporre loro di fare una doppia festa, diciamo, per lui che compie gli anni e per lei che domani se ne andrà in Spagna. Piera e Lara sono state subito d'accordo. Michele continuava a ripetere che avrebbe voluto, ma aveva paura che Matteo lo scoprisse, dato che l'ultima volta che si è opposto è rimasto chiuso a chiave in uno dei bagni, al buio, e lui, poverino, soffre di claustrofobia. Alla fine l'ho convinto a prendere parte alla festa, se così si può chiamare. Ci sono anche Greta e Vanessa, le altre due ragazze con cui lui ha parlato, anche se poco, ai campionati. Ci saranno anche Matias e i fratelli di Igino, infatti immagino che Michele si sia defilato all'improvviso dicendo qualcosa di casuale, e la scuola di Ginevra a quanto pare si è allagata, cosa che permetteai due fratelli di evitare il continuo tour-de-force di tutti i giorni.
C'è confusione nella classe, che non è mai stata così piena prima.
"Ehi! State giù! Eccoli!" dico con un filo di voce, e, come concordato, Giulia entra e batte tre colpi su un banco. Ci alziamo tutti, gridiamo: "Sorpresa!", e andiamo a salutare Igino.
In realtà ho preso accordi sia con lei che con lui. Lui sa che la sorpresa è per lei, lei invece sa che è per lui. A lui dedichiamo la solita canzone: "Tanti auguri a te".
"Davvero sei riuscita a mettere su tutto questo per me?"
"Credimi: loro ti vogliono bene, in fondo."
"Aspettate un momento!" dico, dopo aver consegnato anche l'ultimo regalo al biondino. "Adesso tocca a te, Giulia..."
"Che cosa?" chiede lei.
"Fidati di me."
E detto questo le metto tra le mani il nostro regalo.
"Da dov'è uscito questo libro?" chiede lei, sorpresa.
"Non è semplicemente un libro! È stato Matias a darmi l'idea! In questi giorni io e Igino siamo andati a registrare il brano che hai scritto per noi, poi ci sono delle foto con didascalie scritte in Braille, (opera di Michele Senior che non so come conosce il Braille), e altri dischetti con i nostri momenti più belli... oltre alle Demo di tutti noi. Così potrai tenere vicino chi vuoi. Solo... non abbiamo messo quelle di Matteo... lui non ha voluto."
"C'era da aspettarselo. E forse per ora è meglio così..."
Passiamo mezz'ora di risate, e stavolta riesco anche a convincere il ragazzo più timido e dolce della Terra a ballare con me. Quando si sente sicuro, lui è uno spettacolo per gli occhi, e per questo, alla fine, lo lascio nelle mani di Giulia.
Improvvisamente, però, l'incanto si rompe, perché Matteo irrompe in classe.
"Che cos'è questa pagliacciata? Che avete da festeggiare?"
"Non iniziare a rompere le scatole anche oggi, hai capito?" gli urla contro Giulia. "Per una volta, cerca di tenere la lingua a posto!"
"Tu non mi dai ordini! Casomai io ne do a te!"
"Preferisco che il banco prenda il volo e mi cada in testa in questo momento piuttosto che prendere ancora ordini da te..."
"Tranquilla, non c'è problema! Noi possiamo andarcene anche adesso, Matteo, ma quando te ne pentirai, probabilmente, sarà troppo tardi!"
Gli esterni alla classe vanno via e Matteo si rivolge a Michele, pallido come uno straccio. "Michè, questa te la faccio passare... ma dopo che questa sciacquetta sarà andata via, non voglio più vederti vacuillare."
"A chi dai della sciacquetta, eh? E poi si dice vacillare, non vacuillare, quindi impara ad aprire la bocca prima di tirar fuori certe sciocchezze!"
"Giuro che oggi ti faccio rimpiangere di essere venuta in questa scuola!"
"Non ce n'è bisogno, tranquillo! Già rimpiango di non essere nata sotto un cavolo! E poi, non rimpiangerò mai completamente di essere venuta a studiare qui, e tu sai perché."
Prima che lui possa ribattere, la professoressa di musica entra in classe.
"Ragazzi... sapete già cosa vorrei che faceste oggi, vero?"
"Prof, veramente io..."
"Ho chiesto ai tuoi compagni di fare un coro per te... prima che tu parta. E già che ci siamo, potremmo utilizzare lo stesso coro per Igino, dato che è il suo compleanno!"
"Beh, proprio per questo direi che a lui non dispiacerà farci copiare doppi compiti!" sussurra Matteo, ma non solo Giulia lo fulmina: la prof lo sente e gli dice: "Beh, va' a copiare in corridoio, allora!"
"M-ma..."
"Non voglio più sentirti insultare un tuo compagno, quindi, se non puoi evitarlo, vai fuori immediatamente!"
Matteo si alza, a testa bassa, e prende Michele per un braccio.
"Michè, tu vieni con me, vero?"
"Matteo, lascialo stare!"
Giulia interviene prontamente e libera con facilità Michele dalla presa di suo fratello. "Stai bene, Michele? Ti ha fatto molto male?"
"No... no, io..."
"Michele..." interviene timidamente Igino, mentre la prof si preoccupa di condurre Matteo in presidenza. "Fammi vedere il braccio..."
Lui ultimamente porta sempre con sé la valigetta del pronto soccorso.
"Igino, io..."
"Non... non ti preoccupare." lo rassicura lui. "C'inventeremo qualcosa."
"Diremo che ti ho detto: "Ehi, Michelino il pappagallino, chiudi il becco e ringrazia che lui voglia curarti"!" dice Giulia. "Vieni, siediti qui, al mio posto."
A questo punto credo proprio che il brano che la prof aveva scelto le stia a pennello. La vedo così forte, fiera... e al contempo così dolce! E sta bene anche ad Igino, che sta curando Michele nonostante tutto quello che gli è successo.
"Ti sto facendo male, Micpele?"
"No... io ti ho fatto male, però... però..."
"Lascia perdere. Non sarà l'ultima volta, e lo sai, quindi mi godrò questo momento e basta."
Quella sua indole di rassegnazione mi commuove tanto.
"Raga, il coro secondo me lo dovremmo fare lo stesso" dice Michele. "Loro se lo meritano tutto!"
"Michele... non preoccuparti di questo" gli dice Giulia. "Pensa al tuo braccio. Non importa, davvero!"
"Invece importa!" interviene Piera. "Dovremmo farlo lo stesso... così, magari, mi direte se posso diventare famosa o no visto che brava lo sono già."
"Non hai bisogno che te lo diciamo noi."
"Dici, Giulia?"
"Ma sì, dico di sì! Se ci vuoi provare, fallo! Fallo come e quando vuoi, ma fallo!"
"Raga, io metto la base... comunque, Giulia, se la conosci puoi intervenire anche tu!" dice infine Lara. "In realtà siamo rimasti un po' sorpresi, perché è una traduzione di Titanium fatta da un coro di bambini, però era carina!"
"Beh, a questo punto sono curiosa!" dice Giulia sorridendo. "Michele, tu stai meglio?"
"Io voglio sfogarmi un po', tutto qua."
"Beh, allora d'accordo!"
Ci mettiamo tutti in posizione. Michele ha una piccola fascia attorno al polso. Matteo quando stringe, lo fa con forza.
Persino sul suo unico amico si è accanito... perché Michele ha paura di lui, ma gli vuole anche un gran bene.
La prima a cominciare sono io.
MARTA: "A modo tuo riscoprirai il coraggio in te... lo troverai nell'anima."
IGINO: "Ti accorgerai di quanta forza vive in te. Sorriderai, perdonerai."
PIERA: "Al buio tu risalirai, dove sei resterai."
GIULIA: "Io con te, ti seguirò, solo mai non sarai."
MICHELE: "Nessuno mai ti cambierà, unica e libera!"
LARA: "Nessuno mai ti ferirà. Forte nell'anima!"
A me viene da sorridere, perché so perfettamente perché Giulia ha scelto il maschile per quella parte. Stranamente non sono gelosa, perché, in fin dei conti, ho sempre saputo che lei, fin dall'inizio, è stata la sola a stargli accanto.
Prometto a me stessa che da oggi farò io quello che faceva lei. Farò tutto quello che potrò per aiutarlo, come ha fatto lei fino ad ora.
MICHELE: "Cambierai, colori il mondo intorno a te. Brillerà e splenderà."
MARTA: "Se chiamerai, qualcuno, sai, risponderà. Ti sentirà e ti ascolterà."
IGINO: "Quando tu soffrirai, sì, cadrai, ti alzerai."
GIULIA: "Io con te, sono qui. Lotterò, lotterai!"
LARA: "Nessuno mai ti cambierà, unica e libera!"
PIERA: "Nessuno mai ti colpirà, forte nell'anima!"
Da lì continuiamo tutti insieme.
"Forte nell'anima! Piangi e grida, libera l'anima.
Stringi forte quello che sei!"
C'è un momento di commozione sul ritornello finale, e Giulia si stringe a me e ad Igino, come se stesse per crollare.
"Nessuno mai ti cambierà, unica e libera! Nessuno mai ti colpirà, forte nell'anima! Nessuno mai ti cambierà, unica e libera! Nessuno mai ti colpirà, forte nell'anima... forte nell'anima... FORTE NELL'ANIMA!"
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