Scontri <35>
GIULIA
"Ragazzi, non ci posso credere! Ma che cosa fate qua?"
"Siamo venuti un po' in anticipo! Io ho finito la scuola prima e quindi abbiamo deciso di farti una sorpresa!" dice la bambina.
"Vieni... fatti abbracciare, tesoro mio" dice Igino, e so per certo che l'ha presa in braccio.
"Ma chi è quella signorina così carina che è ferma all'ingresso?" chiede la bimba.
"Ehm... carina? No, tesoro, io non... non sono così... carina" balbetto, imbarazzata al massimo. La bambina sorride.
"Posso andare a salutarla? È quella tua amica? Quella che è seduta vicino a te a scuola?"
"Sì, è lei!"
Igino mi ha spiegato che la piccola, che si chiama Ginevra, a differenza del ragazzo, Michele, sa tutto. Forse è per questo che mi vede così... insomma, carina!
"Tu stai proteggendo mio fratello, per questo ti voglio già bene." dice la piccola dopo avermi raggiunta e abbracciata. "Io sono Ginevra, e tu?"
"Io sono Giulia" rispondo a bassa voce, mentre mi trattengo dal prenderla in braccio e stringerla forte. Lo stesso impulso che suscita in me suo fratello.
"Io sono Michele... il più anziano." mi dice l'altro ragazzo. "Permetti?" Io sorrido e lui mi bacia entrambe le guance, molto delicatamente.
"Perché anziano? Il più grande, magari" rispondo.
"Capisco perché Igino ti vuole bene" dice il ragazzo. "Sei veramente una ragazza dolce!"
"Lo spero" dico timida, "ma non mi considero né bella né dolce, davvero!"
"Perché non entri?" m'invita gentilmente la madre di Igino.
"Vorrei... ma credo di... di dover andare. A casa mi aspettano. È stato un piacere conoscervi... ciao Ginevra... ciao Michele!"
"Ciao Giulia!"
"Vieni qui, riccio... fatti salutare!" dico.
Igino mi corre incontro e mi stringe in un forte abbraccio.
"Ci vediamo domani... magari per la canzone" dico con un leggero sorriso.
"Certo. A domani." mi dice lui, sorridendo a sua volta, e so che non lo fa solo per me. È felice che i suoi fratelli siano tornati in anticipo, e non nego che lo sono anch'io. Sembrano davvero delle belle persone... il più grande m'ispira un senso di protezione, mentre la piccolina, che poi mentalmente in pratica è più grande di me, è davvero tenera.
Peccato che da un Michele molto speciale si passi ad un Michele che lo è un po' meno: quello della mia classe che non fa che stare agli ordini di mio fratello neanche fosse il suo schiavetto.
"Ciao Giulia!"
"Ciao" dico tranquillamente.
"Senti, ma che hai fatto al capo? Oggi non mi ha fatto fare niente!" dice Michele.
"Non gli ho fatto proprio un bel niente, capito? Lui sta semplicemente cercando di cambiare atteggiamento, e tu dovresti essere contento. Almeno potrai imparare a pensare da solo, senza temere di essere preso di mira dal tuo migliore amico!"
"Boh?" dice lui per poi andare via, come se non avesse capito una parola di quello che gli ho appena detto.
Io sto per andarmene, ma ho un altro sgradito incontro: quello con un'altra "bulla", che non è nella mia classe, ma che ha preso in giro il mio amico... e chi tocca lui deve vedersela con Robin Hood!
"Eh no, ragazzina! Dove credi di andare?" dice la ragazza, una certa Virginia, che conosco perché l'ho sentita parlare con mio fratello.
""Buongiorno, Giulia! Come stai?" "Ciao, Virginia! Io sto bene, e tu?" A casa tua non si saluta più?"
"E io dovrei salutare una nullità come te, ragazzin,-"
"Ovviamente sì! Vedi, le persone importanti diventano tali quando si rivolgono con educazione agli umili come me... ma visto che siamo arrivate a questo punto farò la dura anch'io. Che vuoi?"
"Cos'è successo a tuo fratello? Perché è entrato in classe con il sec..."
"Bada a come parli di lui, hai capito?" le dico prendendola per un braccio.
"Ma che fai? Sei impazzita?"
"Oh, niente, tesoro! Molto semplicemente: ti precedo... so che poiché non ti dirò niente di mio fratello tu vorrai provare a convincermi facendomi male... ma non azzardarti a parlare così del mio migliore amico, altrimenti... la vedi questa bella chioma bionda che hai-"
Mi vergogno di me stessa e di quello che sto per dire, ma ormai sono in ballo e devo parlare. Nessuno si deve permettere di chiamare Igino in quel modo... non davanti a me, perché so che lui non me lo direbbe se accadesse quando io non ci sono.
"Di quella chioma avrai un ricordino da mettere sul comodino, vicino al letto, mi hai sentita?" le dico.
Lei mi risponde con una frase di Gomorra e io le rido letteralmente in faccia: "Ma che ti sei messa d'accordo con Michelino il Pappagallino? Ma va' al diavolo, tu e Gomorra, e quando hai tempo vedi di portarti dietro anche lui, grazie!"
La ragazza si libera, mi afferra per il polso destro, il più gonfio, e mi dà uno spintone, facendomi cadere per terra. "Fossi in te, non farei tanto la spavalda! Ora lo sai cosa faccio io? Vado a prendere un cappello di un vecchio costume di Carnevale... un cappello da cerniera, e te lo metto in testa!"
"Cernia, non cerniera... e poi, che vuoi che me ne importi? Oh, è vero... così i ragazzi di questo buco di paese non mi guarderanno più e mi prenderanno in giro! Sai che perdita? Se sono tutti come te, preferisco non averci niente a che fare, e sono contenta che mio fratello abbia cambiato idea... sono veramente molto contenta!"
"Me la pagherai, saputella dei miei stivali!" grida Virginia.
"Cos'è che devo pagarti, scusa? Il conto dall'estetista?"
E detto questo mi giro e grido: "Tutto per te, amico mio! Nessuno ha il diritto di farti soffrire!"
So già che quella ragazzina me la farà pagare, magari con qualche stupido articolo sul giornalino della scuola, e per prevenire qualsiasi danno, mando immediatamente un messaggio a Marta in chat privata: "Ho avuto uno scontro con Virginia. Lei potrebbe scrivere qualcosa tipo: "La cieca e il... insomma, quello, stanno insieme!" Tu non crederci! Assolutamente!"
Vorrei aggiungere: "Perché lui è innamorato perso di te.", ma non posso. Lui me l'ha detto in confidenza. Non posso tradirlo.
Quando mio fratello rientra a casa, è strano. Spero non sia di nuovo scostante, come lo era fino a ieri. Ti prego, fa' che non abbia parlato con Virginia... ti prego, ti prego, ti prego!
"Che cos'hai fatto alla mia ragazza?" chiede mio fratello in tono brusco.
"Cosa le ho fatto?" chiedo a mia volta.
"Hai detto che l'avresti fatta diventare calva! Perché?"
"Perché continuava a fare quello che fino a non molto tempo fa facevi tu con il mio amico... e nessuno, te compreso, deve permettersi di ferirlo, soprattutto davanti a me! E poi sai che non l'avrei fatto davvero. Io fisicamente non attacco, mi difendo e basta, e tu lo sai. E ti avverto: se non mi credi mi va bene, ma azzardati a dire mezza parola a quel poveretto per ferire lui e me di riflesso e ti giuro che pregherai di essere sospeso!"
"Come sempre."
"No, no! Molto peggio! Anch'io so essere molto cattiva, quando voglio... a proposito: che ci fai qui? Non avevi gli allenamenti, oggi?"
"Mi hanno detto che non li avrebbero fatti. Cioè, non è che me l'abbiano detto..."
"Ho capito. Ti sei trovato da solo perché nessuno ti aveva avvertito del rinvio della lezione." dico.
Lui non risponde ed io capisco di aver fatto centro.
"Piuttosto... tu sei innamorato di quella smorfiosa?" chiedo preoccupata, perché adesso ho paura che Virginia possa scegliere una tattica più "sofisticata" per farla pagare a me e per riportare in cattiva luce il mio migliore amico.
"No. Io sto con Virginia solo perché è la ragazza più popolare di tutta la scuola. In più, è una bella ragazza... molto bella..."
"Certo. E che pensi di fare, adesso?" chiedo.
"Questo rimarrà così. Giulia."
"Non credo... perché ti avverto: appena Virginia capirà che stai cercando di cambiare, sarà lei a piantarti in asso. Quelle come lei se ne infischiano di qualunque cosa!"
...IL GIORNO DOPO...
Poiché io e mio fratello siamo di nuovo distanti, stamattina lui è rimasto a letto. Io l'ho aiutato comunque a studiare per storia, ma ora non m'importa come andrà a finire... io non ci vado per coprirgli le spalle, anche perché per far questo ho finito talmente presto le interrogazioni che sarò a posto da qui fino alla fine delle superiori. Il mio amico oggi è molto teso e io non riesco a capire quale sia il motivo. Lui non me lo dice.
"Dai, riccio... vuoi spiegarmi cos'è successo?"
"Va bene, io... io ho paura che Virginia stia architettando qualcosa... ieri è venuta a casa mia e senza preavviso mi si è gettata addosso. Io le ho girato la faccia, perché non volevo dar via il mio primo bacio, ma... ho visto Michele. Cioè, Michele il nostro compagno di classe... che ci fotografava..."
"Oh mio Dio... mi dispiace tanto!" sussurro trattenendo le lacrime. "Non riesco mai a farne una giusta, cavolo!"
"In che senso?"
"Nel senso che è colpa mia. Io volevo difenderti, invece non faccio altro che crearti problemi su problemi! Ci manca solo che ora quella foto venga pubblicata e quegli idioti ti prendano per un... un mostro! Invece tu... tu sei così buono... tu sei speciale... sei un tesoro!"
"Che farei se quella foto la vedesse... lei?"
Quella frase è una coltellata in pieno petto. Ho rovinato tutto. Tutto! Perché non riesco a tenere la bocca chiusa?
Beh, forse perché sono innamorata di lui... di quel mio amico che mi vede come la sua migliore amica, ma non potrebbe mai vedermi come nient'altro.
"Sono un disastro!" gli dico. "Sono un completo disastro, amico mio... non dovresti restare vicino ad una come me... non dovresti farlo!"
"No, non è vero! Non è così, Giulia!"
"Sì che lo è... ho sbagliato tutto... tutto!"
"Volevi solo aiutarmi, e poi io non ti lascio sola... non per questo! Ma perché lo dici?"
"Ieri quella biondina smorfiosa è venuta a chiedermi di mio fratello e del suo cambiamento. Io non le ho rivelato niente, ma poi lei ti ha chiamato in quel modo odioso e io mi sono arrabbiata. Le ho risposto per le rime, anche quando voleva scattarmi una foto facendomi indossare un cappello con la forma di una testa di cernia. Lei mi ha giurato che si sarebbe vendicata, e l'ha fatto... lei l'ha fatto!"
Lui mi abbraccia. Siamo per strada, ma non m'importa. Lui, che ora ha paura, dovrebbe essere confortato, e invece io non solo lo sto preoccupando ancora di più, ma gli sto trasmettendo anche la mia, di angoscia, e non va bene. Non va affatto bene!
Io posso avercela fatta, ma lui? Lui potrà farcela a sopportare quelle quattro gallinelle e quei finti fusti che lo deridono fino all'impossibile?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro