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Lo sfogo di Giulia Vane <55>

GIULIA
Mi sto riprendendo abbastanza in fretta, a quanto dice il dottore. Domani mi faranno anche uscire... peccato che dovrò uscire molto presto per poi andare direttamente a scuola. Sono felice di questo, ma andarmene da qui vorrà anche dire che mi toccherà rivedere quella faccia da sberle di Matteo, e la sola idea mi fa rabbrividire.
Ora sono qui sul letto e mi sono messa a leggere un libro che non avrei neanche dovuto aprire. "Il Ritratto Di Dorian Gray", di Oscar Wilde. Forse lo faccio per sentire mio fratello vicino.
In fondo, lui è un Dorian Gray moderno, che fa carognate su carognate ad una persona per il gusto di farlo e pensa che sia una specie di forma d'arte o qualcosa del genere... forse sarebbe persino contento di avere una Sybil Vane, che sia uomo o donna, che si strugge per lui e ne lpeggiore dei casi finisce per rinunciare anche alla sua stessa vita. Ma se pensa che io sia quella persona, ha fatto proprio male i conti!
"Ehi! Non pensavo di trovarti immersa nella lettura!"
"Oh... ciao, Michele!" dico.
"Cosa leggi?" chiede.
"Il ritratto di Dorian Gray."
"Capisco... e leggi con quella macchinetta e con il cellulare?" chiede. Io annuisco, sforzandomi di sorridere. Povero, tra lui ed Igino sono così gentili con me, e io ora sono così triste e stanca che non riesco a ricambiarli come si deve!
"Ehi... cos'è quella faccia triste? Non ti piace?" chiede.
"No, affatto... io odio Dorian Gray, lo odio! Lo odio con tutto il cuore!"
"Allora perché lo leggi?" mi chiede Michele.
"Perché mi ricorda Matteo" rispondo. "In fondo Matteo gli somiglia tanto... troppo. E in più me l'ha trasformato un Harry Watton, o Lord Henry, o come vuoi chiamarlo."
"E tu chi rappresenti?" mi chiede. "Sybil VANE o Basil Hallward?"
"Sybil Hallward" dico.
"Ah, capisco... l'uno e l'altra... vediamo: dove sei arrivata?"
"Alla serata a teatro, Michele... alla scenata che..."
"Ehi!" dice lui notando che la mia voce si sta incrinando. "Che succede, Giulia? Che cosa ti prende?"
"È che anche Matteo mi ha fatto una scenata... perché avevano detto che aveva picchiato un ragazzo in corridoio... lui per tirarsi fuori dai guai è stato pronto a giurare che era con me quando è successo, quindi mi hanno convocata... e io sono stata sincera. Matteo da un po' di tempo non mi parlava più delle cose che faceva, quindi nel momento in cui mi hanno fatto altre domandeho detto che non sapevo niente e che lui da un po' non mi parlava che a casa e non mi diceva granché."
"E lui è andato su tutte le furie, vero?"
"Sì... proprio come Gray. Non oso nemmeno ripeterti quello che mi ha detto quella volta... ti basti sapere che ho sofferto tantissimo... e mi sono sentita come se lui mi avesse uccisa... sono annegata nelle lacrime... e mi sentivo... come se mi avesse infilzata con una spada!"
"Ho capito... è stata quella sera che hai avuto quell'incidente, non è vero? Quello che ti ha bruciato le retine... e che a causa della botta ti ha dato l'ultimo colpo per toglierti la vista?" chiede.
"Sì, Michele!"
"E quindi, ogni volta che rileggi Dorian Gray, piangi... chi altro lo sa, Giulia?"
"Solo Igino lo sa... una volta mi ha vista, proprio come te. Io... io avevo stretto un patto con Matteo affinché lo lasciasse in pace... e una volta sono rimasta in classe... volevo aspettare che uscissero tutti e stare da sola. Ho aperto quel libro sul mio cellulare e ho iniziato a leggerlo, ma poi lui è entrato e mi ha vista in lacrime... mi ha chiesto cosa mi fosse successo e... e io gliel'ho detto!"
"Capisco... che ne dici di esorcizzare questo demone?" chiede Michele.
"E come si fa?"
"Immagino che tu abbia letto questo libro così tante volte da conoscerlo a memoria, vero?"
"Non proprio... quasi..."
"Allora faremo come si fa a teatro... di solito si fa per conoscere meglio un personaggio, ma se vuoi tu potrai farlo per un'altra ragione: ti va?"
"Cioè? Che devo fare?"
"Ora tu immagina la situazione in cui è quella poveretta... poi urla contro Matt Gray tutto quello che vuoi. Non so se funzionerà, ma a me è servito. Non ti propongo di fare io o di far fare a mio fratello Dorian Gray perché ci risulterebbe completamente impossibile insultarti e poi è una specie di processo che deve avvenire dentro di te..."
"Va bene... ci voglio provare!""Chiedo al dottore il permesso di uscire in cortile, così se vorrai potrai gridare... se vuoi, io mi farò da parte. Forse hai bisogno di stare tranquilla e di concentrarti su te stessa per raggiungere l'obiettivo, ma se avrai bisogno d'aiuto, chiamami, okay?"
"Va bene, Michele." rispondo alzandomi dal letto. Michele mi porta con sé e il dottore ci consente di andare in cortile insieme.
"Ecco! Qui c'è una sedia. Ora tu mettiti pure seduta, respira e sfogati" dice lui per poi darmi un bacio e allontanarsi.
MICHELE
Faccio un cenno a mio fratello, che mi fa nascondere in un angolo vicino a lui. Lei resta in silenzio per molto tempo, e guardando di sfuggita lo schermo del suo telefono, vedo che non riesce a leggere ad alta voce. Vedo delle lacrime rigarle il viso e sono tentato di andare lì e fermarla, ma mio fratello mi trattiene per un braccio. "Non farlo, Michele! Non guardarla più e aspetta... sono sicuro che lei ce la farà. È molto forte, sai? Molto più forte di quanto lei stessa voglia credere!"
Infatti, dopo un paio di minuti in cui fremo per alzarmi e Igino mi trattiene a fatica, ecco che un grido lacera il silenzio: "SAI CHE TI DICO? LA TUA ATTRICE, DA OGGI, HA UFFICIALMENTE SMESSO DI ESISTERE! SE L'UNICA COSA CHEE VOLEVI ERA QUELLA, PUOI ANCHE ANDARTENE! IO SONO CONTENTA DI NON POTER ESSERE QUELLO CHE TU CERCHI, PERCHÉ NON VOGLIO FINIRE IN UNA VITA D'INFERNO! E ANCHE SE L'AUTORE DELLA MIA STORIA HA DECISO CHE DOVEVO AMMAZZARMI INFILANDOMI IN GOLA QUALCHE STUPIDA PILLOLA, IO QUESTO PIACERE PER FARTI CHIUDERE IL TUO RIDICOLO MELODRAMMA NON TE LO FARÒ! MA QUALE PRINCIPE AZZURRO? TU SEI UN DEMONIO, UN ORCO CON LA FACCIA D'ANGELO, ECCO COSA SEI! MA QUANDO DISTRUGGERAI LA TUA MASCHERA, SARÀ SEMPRE TROPPO TARDI E SARAI TU A FARE UNA BRUTTA FINE QUANDO LO FARAI, TE L'ASSICURO... E TI DIRÒ DI PIÙ! IO NON POSSO AVER UCCISO IL TUO AMORE, PERCHÉ TU NON SAI NEANCHE COSA SIA L'AMORE! COME POTREI MAI AVER UCCISO QUALCOSA CHE NON ESISTE? PUR VOLENDO NON POTREI, PERCHÉ IN TE L'AMORE NON ESISTE!"
GIULIA
Una volta finito, mi lascio scivolare giù dalla sedia, mi prendo la testa fra le mani e piango così forte da sentire dolore. Appoggio per terra il telefono e la macchinetta da scrivere. Liberarsi fa male. lo so. Quando hai un peso sul petto che ti opprime e ti soffoca... perché è come abbandonare uno zaino carico di pietre, di punto in bianco. Dopo è ovvio che ti faccia male la schiena.
Allo stesso modo, quando hai un peso sul cuore, liberartene crea una fitta al petto, e piangere è quasi inevitabile. Una mano si posa sulla mia spalla sinistra, ma non ho bisogno di alcun suono per capire che è Igino. Mi basta il suo tocco delicato sulla spalla. Non sapevo che ci fosse anche lui, e toccando le sue guance mi rendo conto del fatto che sono bagnate, quanto e più delle mie.
"Sei stata bravissima... bravissima" dice dolcemente.
"Ma se sono stata brava come dici, allora perché stai piangendo?" gli chiedo.
"È da quando ci siamo nascosti che è in lacrime, povero fratellino" dice Michele. "Lui è molto sensibile... e sono sicura che anche quell'attrice, ammesso che sia esistita per davvero, avrà finalmente avuto giustizia, ne sono certo! Sei una tosta, tu!"

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