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Lo scoop <58>

IGINO
È iniziata una nuova giornata di scuola ed io sono nel panico.
Michele mi ha fatto un mucchio di domande, ma come sempre ho cercato di sviare. Ginevra è l'unica che sa quello che mi succede. Spero solo che Matteo aspetti la fine delle lezioni per combinarmene una delle sue, almeno per non insospettire sua sorella. Lei non merita di essere costretta a preoccuparsi.
Entro in classe prima del solito, mi sistemo al mio posto e tiro fuori il quaderno di musica sul quale ho scritto alcuni appunti per il brano, e mi salta agli occhi la strofa che ha scritto lei e che mi ha dettato, parola per parola: "Ricorda chi sei e cosa vali. Non vergognarti mai di ciò che fai... e non confonderti mai, nella folla e nel caos, tu ricorda chi sei e cos'hai..." Una lacrima mi scivola sulla guancia sinistra, ma l'asciugo in fretta. "In fondo, che vuoi che sia? Non è niente, Igino" continuo a ripetermi  amezza voce. "Devi solo riprenderci la mano, tutto qui. Devi solo fingere di essere solo come prima, per lei. Cosa succederebbe se suo fratello le facesse qualcosa di male per farti soffrire?"
A volte ce l'ho quest'abitudine di esprimere ad alta voce i miei pensieri... è più forte di me, non riesco ad evitare di farlo, purtroppo. Sospiro, lasciandomi andare contro lo schienale di ferro della gelida e scomoda sedia scolastica. String oforte la penna nel pugno, poi volto la pagina e comincio a buttare giù qualche spunto per la strofa rap: "Ehi, amico, tu ce la farai! Chiedi aiuto a chi ti ama..." Mi maledico mille volte, mentre scrivo, perché ogni volta mi viene da pensare soltanto a lei.
La porta si spalanca di colpo e io chiudo il quaderno con un colpo secco. Mi volto e rimango di sasso nel vedere che non è Giulia quella che è appena entrata. Si tratta, invece, di Marta, che se ne sta lì, ferma sulla soglia, e mi guarda esitante.
"Non... non entri?" chiedo.
"Certo..." risponde lei. "Posso mettermi vicino a te, se vuoi... almeno finché non arriva Giulia."
"Certo... vieni pure, se vuoi."
Mi sembra strano che reagisca così, perché di solito mi evita per non avere problemi con Matteo.
"Ehm... come... come stai?" mi chiede.
"Bene" rispondo semplicemente. "A te come va?"
"Uguale" risponde lei. "Sai... ieri ti ho visto un po' giù, per questo ho pensato di venire un po' prima. Per caso ti è successo qualcosa?"
Vorrei dirglielo. Forse, se si è preoccupata, vuol dire che un po' tiene a me.
Eppure temo che non sia il caso di dirglielo... non posso correre rischi.
"No... davvero, non è successo niente."
Rimaniamo entrambi in silenzio per lungo tempo, poi lei mi prende la mano.
"Hai paura di me?" mi chiede.
"No... no, come potrei? Io..."
"Oh... scusate, ragazzi... m-me ne vado subito" balbetta Giulia, rossa in viso come non mai e con quei dolcissimi occhi color terra spalancati dallo stupore. "Non sapevo ci fosse qualcuno oltre a Igino... sparisco."
"No, resta pure qui! Io devo andarmene... le ragazze non devono sapere che ero qui,altrimenti mi faranno un sacco di domande e non voglio."
"Capisco... va bene, allora. Ci vediamo più tardi, Marta." le dice Giulia.
Lei va via, e quel vuoto che avevo ieri nel petto si ripresenta come se niente fosse.
"Hai visto? È venuta qui per te, Igino, ne sono certa" dice sorridendo, o almeno ci prova.
"Non me l'aspettavo, davvero. Di solito sei tu l'unica che s'interessa a me, e invece..."
"Come devo dirtelo che non è così, Igino?"
"Non dirmelo, perché tanto non ti credo" dico.
Lei assume un'espressione accigliata e mi dispiace vederla così, specie perché è colpa mia. Lei ha più ansia che mai quando si tratta di me: ha paura che qualcuno mi faccia soffrire in un qualsiasi modo. È talmente assurdo che non mi sembra vero che qualcuno possa preoccuparsi per me, eppure è vero! È come se lei e suo fratello fossero i due piatti di una bilancia: lui mi distrugge e lei mi tira su di morale; lui mi umilia e lei mi protegge.
"Stavolta non voglio lasciarti solo, Igino... non so cosa sia successo, ma so che qualcosa è successo. È da ieri che ho la sensazione che tu non mi stia dicendo tutto... cosa c'è che non va? Dimmi."
Per fortuna, nel momento esatto in cui lei mi fa quella domanda, la campanella suona ed entrano tutti in classe.
"Ragazzi, ragazzi, è appena stato pubblicato il giornalino della scuola! Ne ho preso qualche copia! Non vedo l'ora di sapere cosa si dice!" esclama Piera, più eccitata che mai. Non so perché, ma stavolta anch'io vorrei sapere cosa c'è scritto. Di solito non provo molto interesse per il giornale scolastico, anche perché il 90% dellae cose che vengono scritte lì sopra, sono pettegolezzi, ed io li detesto.
La ragazza distribuisce le copie del giornalino della scuola, ma appena lo apro credo di essere sbiancato... c'è una mia foto in prima pagina, e secondo il montaggio sono in atteggiamenti intimi con Virginia, la ragazza di Matteo.
"Che succede, Igino?" mi chiede Giulia. "Cosa c'è lì sopra?"
"Io... Virginia... no! Non può essere vero, no!" dico e vedo gli occhi tristi di Marta che mi fissano con la più pura sorpresa. Forse lei stessa non capisce il motivo di questa foto... magari ha capito che è solo uno stupido montaggio e nient'altro.
"Hai capito il nostro caro Igino?" mi deride Matteo. "Dice di essere tanto buono, e poi fa gli occhi dolci a Virginia, che è la mia ragazza, tra l'altro..."
"No! Non è così, Matteo... te lo giuro..."
Un terrore indescrivibile m'invade tutto il corpo. Io non ho fatto niente! Non è stata colpa mia!
"Come te lo devo dire che quando parlo io tu devi solo ascoltare? Non ti sopporto, m'infastidisci!"
"Ah no, eh? Questo è troppo! Ma come ti permetti, tu, di dire che lui ti dà fastidio o che non sopporti la sua voce, soprattutto per quella vocetta a cornacchia che ti ritrovi!" gli dice. "Ah, a proposito, Igino..." dice voltandosi verso di me, ma parlando a voce abbastanza alta da farsi sentire da Matteo. "A me sembra che il fatto che la tua voce lo infastidisca sia un motivo eccellente per parlare, anzi: per urlare!" Mi volto un attimo verso Matteo e vedo il suo viso arrossato. È furibondo, e so che mi aspetterà l'inferno dopo questo, me lo sento! Se solo riuscissi a difendermi con la metà dell'impeto con cui lui riesce ad offendermi!
"Anche in seconda pagina c'è una tua foto" dice Michele, e voltando la pagina vedo una foto in cui io e Giulia siamo abbracciati e sotto di essa una didascalia: "Studente modello o rubacuori?", che è come una coltellata nel mio petto. Nen voglio leggere altro, ma ci pensa Matteo ad urlare quello che c'è scritto sulla pagina seguente. Spero che non tutto il giornalino sia occupato da questa roba. Giuro che odio stare al centro dell'attenzione!
"Per tutti gli appassionati lettori, l'ultimo numero del nostro amato Giornalino Scolastico questo mese si è concentrato sulla figura di un ragazzo all'apparenza molto timido, ma con qualche probabile scheletro nell'armadio! Grandi occhiali, capelli perennemente in disordine, piccolo e sempre con lo sguardo basso, il ragazzo che ha attirato su di sé l'attenzione della scuola si chiama Igino... il classico studente modello che si trova sempre al primo banco e la cui unica notizia, fino a non molto tempo fa, era la sua predisposizione verso l'aiuto al prossimo con ripetizioni lampo. Il ragazzo in questione ha adescato Giulia, la nuova arrivata nella nostra scuola, con la sua timidezza e la sua innocenza e la ragazza, probabilmente un po' ingenua, ha instaurato con lui un rapporto d'amicizia che si è concluso con una relazione sentimentale..."
"No... non è vero!" dico con un filo di voce.
"La ragazza di cui sopra, sorella del ragazzo più popolare della scuola, Matteo, è arrivata a scontrarsi con lui, che l'aveva avvertita della natura contorta dell'apparente ragazzo ingenuo. La sua natura, però, si è rivelata un mese fa, quando ha invitato a casa sua Virginia, fidanzata di Matteo, e dopo aver adescato anche lei con il suo atteggiamento da introverso giovane d'altri tempi, le ha quasi estorto un bacio e..."
"Smettila!" grida Giulia, scattando in piedi e battendo forte le mani sul banco. Potessi almeno piangere, invece abbasso la testa e rimango in silenzio come facevo prima di conoscere lei. "Ma chi ti credi di essere, tu, eh? Ascoltami bene: quella che ha una natura molto contorta, è la tua amichetta Virginia... e stai attento anche a Michelino il Pappagallino, che è un vero voltafaccia, perché è stato lui a scattare quella foto... e l'abbraccio in corridoio, io ad Igino l'ho dato per questo! Lui mi ha raccontato dell'apparizione improvvisa di Virginia sulla porta di casa sua, del fatto che gli si era buttata addosso come una belva e gli aveva quasi rubato il primo bacio... ah, e poi io ed Igino non stiamo affatto insieme, ma se questo fosse vero io ne sarei onorata e lo griderei ai quattro venti... meno male che tu sei mio fratello, perché come ragazzo non ti guarderei nemmeno con il binocolo, se vedessi ancora!"
"Hai finito? No, perché la..."
""La tua voce mi dà fastidio!" È questo che vuoi dire, non è vero?" gli dice scimmiottandolo in un modo che mi fa sorridere.
La vedo dirigersi verso il banco di Matteo e dire: "Vedi di darci un taglio, hai capito? Se non la smetti di dare il tormento a Igino, pregherai per essere sospeso!"
"Ah, davvero? E cos'hai intenzione di fare, sorellina?"
"Chissà che succederebbe se raccontassi certe cose sull'incidente in cui ti sei rotto la gamba?"
"Non lo faresti mai!"
"E che cosa te lo fa pensare? In fondo io e te siamo due estranei, adesso, o sbaglio? Cosa me ne importerebbe di danneggiare un estraneo che a sua volta si prende la briga di far stare male il mio migliore amico?"
"Come estranei? Sono tuo fratello, Giulia!"
"Solo anagraficamente, se continui a comportarti così male con lui... e io sono diventata perfida, come te e grazie a te!"
"Come? No, non stai dicendo sul serio, no!"
"Non mi ricordo neanche più come sei, come sono i tuoi occhi... non mi ricordo neanche più com'eri davvero, prima di trasformarti in questa cosa!"

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