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La rabbia repressa di Giulia <60>

IGINO
Oggi Michele e Ginevra partono ed io sto andando da loro, alla stazione. Non ho problemi con lo studio perché ho già fatto tutto quello che potevo fare... se venissero a saperlo, altro che secchione!
Giulia è venuta con me... anche lei vuole salutare i miei fratelli e questo mi rende felice. Lei si è affezionata alla mia famiglia e questo mi fa star bene.
Quando arriviamo alla stazione Ginevra mi viene incontro e mi abbraccia. "Sei il mio eroe, Igino" mi sussurra all'orecchio. "Grazie, amore mio... tu sei la mia." ricambio.
Subito dopo va ad abbracciare anche la mia migliore amica e le dice: "Tu non lascerai solo mio fratello, vero?"
"Igino mi dovrà cacciare a calci prima di farmi andare via" risponde dolcemente. "E tu, principessa, non cambiare mai, perché sei una ragazzina meravigliosa..."
Michele, invece, va prima da lei e le sussurra qualcosa all'orecchio. Riesco a vedere il suo labiale.
"Ti amo" credo siano le parole che le ha detto.
Lei, infatti, cambia totalmente espressione. Lo abbraccia forte senza dire una parola e lui, capendo, sposta l'argomento su un'altra cosa. "Tienimi informato finché puoi, perché so che Igino non vuole farmi preoccupare... è vero, Igino?"
"Vero" rispondo con esitazione.
"Dai, su... vieni qui." dice Michele, ed io lo abbraccio fortissimo. Mi mancherà tanto! "Ascoltami bene, Igino: tu non sarai mai solo. Perdonami, Giulia... ma solo è tuo fratello, perché il mio fratello minore ha accanto un angelo come te!"
"Non te ne voglio, Michele!" risponde lei. "Lo so fin troppo bene quanto è solo quell'idiota di mio fratello..."
Lei è amareggiata mentre ne parla.
Mi dispiace tantissimo per lei. Sta soffrendo tanto, perché so che si è accorta di tutto... ne sono più che sicuro!
Il treno dei miei fratelli viene annunciato e loro si allontanano. Io sorrido e agito la mano verso di loro. Li vedo salire sul treno e partire.
Quando il treno sparisce dalla mia visuale, ora tornata pressocché normale perché per fortuna i miei occhiali sono tornati in condizioni decenti, crollo.
"Igino..." sussurra Giulia. Non mi guarda, ma mi vede più lei di molti altri. Io l'abbraccio forte e mi lascio andare sul suo petto. "Tu stai già male di tuo, in fondo, tesoro mio, non è vero? Ascolta, perché non mi spieghi che succede con Matteo? Perché io sono sicura che c'entri lui! Dimmelo, forse posso aiutarti! Ti prego, raccontami..."
"Nessuno... può aiutarmi..." le dico a mezza voce. "Non posso coinvolgerti un'altra volta!"
"Coinvolgermi?"
"Niente, Giulia... è una storia un po' lunga... ora io torno a casa che mia sorella è rimasta da sola, e... e non voglio che ci resti per troppo tempo, poverina!"
"D'accordo... allora appena hai la strofa rap fammela avere, che io... io mi occupo di riunire il gruppo, d'accordo?"
GIULIA
Torno a casa con un peso opprimente sul petto. Prego che mio fratello sia da qualche parte con Michelino, perché oggi la sola idea di vederlo mi dà fastidio, come dice sempre lui.
Non voglio sentire la sua voce, i suoi passi, il suo tocco... non voglio incontrarlo, perché dentro di me è scattato qualcosa di strano, che neanch'io so spiegare, a cui non so dare nemmeno un nome.
"Piccola, che faccia scura! Dimmi: che cosa ti è successo?"
"La solita storia, mamma... quattro idioti fanno un ridicolo scherzo e a pagarne le conseguenze chi è? Igino! Sono stufa, mamma! Non voglio più sapere niente di quell'idiota di mio fratello e di quella sciacquetta della sua fidanzatina! No, mamma, non dirmi che sono esagerata, per favore! Quella stupida ha scritto un sacco di sciocchezze su quel ridicolo giornalino scolastico! Sai cos'ha scritto? Ha scritto che lui le ha estorto un bacio e che io sono la ragazza del mio migliore amico e, Dio sa quanto pagherei perché lui non mi vedesse come la sua migliore amica, ma come una possibile fidanzata... e dicono che dietro la maschera da ragazzo studioso, con i ricci scomposti, gli occhiali e lo sguardo fisso a terrain realtà è solo un rubacuori, l'ultimo dei rubacuori! E Matteo l'ha letto ad alta voce, capisci? L'ha letto ad alta voce, davanti a tutti, mamma! Sono stanca dei suoi colpi bassa, sono stanca, stanca, stanca!"
Mi lascio cadere per terra e sospiro. Mia madre mi fa alzare e mi mette le mani ai lati del viso. "Tesoro mio, tu hai ragione, ma lo sai com'è Matteo! Povero Igino, non sai quanto mi dispiace per lui... senti, perché non vai alla piscina dietro casa così ti sfoghi un po'?"
"No, mamma! Non ho voglia di fare nulla... in questo momento vorrei solo..."
"Vorresti solo... che cosa, Giulia?" chiede Matteo.
"Vorrei solo spaccarti la faccia, idiota!"
"No! No, ferma!" dice mia madre. "Così farai come lui!"
"Che ti ho fatto, stavolta? Non ho fatto proprio niente a quel Nerd!"
"Non chiamarlo Nerd! Non chiamarlo secchione! Non chiamarlo e basta, è chiaro? E giusto perché tu lo sappia, quel poveretto non mi ha detto niente di quello che è presumibilmente successo, ma io non sono scema! Non sono nata ieri, è chiaro?"
"E cosa vuoi dire con questo, Giulia?"
"Voglio dire che io a questa storia di Igino che si è distratto ed è caduto in piscina, dopo la scenata che hai fatto stamattina, io non me la bevo!"
"Davvero lui non ti ha detto niente? Vedi... dovresti dargli fiducia, tesoro mio! Se Igino dice di essersi distratto e di essere caduto in piscina, vuol dire che è così. Io non c'entro niente, capito? E voglio che tu la smetta di trattarmi così!"
"Anche lui lo desidera, ma tu non lo fai, quindi scordatelo!"
Detto questo mi chiudo nella mia stanza e mi butto sul letto.
Non riuscirò mai a dire addio a quel fratello che avevo prima che me lo rovinassero! Mi detesto per questo, con tutte le mie forze, e detesto questa controfigura di Matteo che mi è rimasta! Perché deve maltrattare Igino? Che cosa diavolo gli ha fatto di male? Perché ce l'ha tanto con lui, che è buono come il pane? Perché, perché?

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