Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

L'eroe che sei tu <110>

MICHELE
Sono rimasto colpito dal modo in cui lei è entrata. Era disperata, aveva gli occhi rossi e gonfi di lacrime e come se non bastasse, per aiutare suo fratello ed il mio, si è beccata un bel raffreddore per quanto tempo ha passato sotto la pioggia.
Ora è in una specie di torpore e non fa che chiamare e richiamare mio fratello con quella sua voce dolce e flebile.
Deve amarlo davvero e questo mi fa capire cosa prova lei. Insomma: anche se lui adesso ce l'ha con tutta la classe, perché solo a sentir nominare qualcuno di loro si agita, era innamorato perso di Marta, come io lo sono di questa povera creatura, che ha sofferto così tanto per lui... tanto da venire qui, nonostante le intemperie, a chiedere scusa per il fratello che la sta ingannando per l'ennesima volta... perché io non crederò che sia diverso, non prima di averlo guardato negli occhi: non prima di aver parlato con lui.
"Oh... Michele..." mi sussurra quando le tocco il viso accaldato.
"Piccola, tranquilla" dico sentendola un po' tesa.
"Non sei più andato in ospedale?" chiede.
"Sto per andarci adesso."
"Mi faresti venire con te?" chiede esitante.
"Se ti ci porto ricoverano anche te. Resta a letto, tesoro."
"Ma.. ma io... io devo andare! Devo andare da lui! L'ho lasciato solo e lui è finito in ospedale! Non posso farlo un'altra volta!""Lui capirà, tesoro, credimi! Aspetta che ti passi questo raffreddore, poi andrai da lui!"
"Michele... gli porteresti i miei saluti? E... gli deresti che gli voglio tanto bene? Ti prego" mi dice, e i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Ha la stessa, identica espressione di mio fratello, e capisco che è vero: lei è uguale a lui, con l'unica differenza che ha smesso di sottostare al volere di Matteo molto tempo prima, e anche lei è finita in ospedale a causa sua... ma m'impongo di non pensarci o finirò per avere la tentazione di andare da lui e fargli del male.
Sto andando in ospedale quando incrocio Marta.
Affretto il passo, perché non voglio stare a sentire altre cattiverie su Giulia, ma lei capisce e corre dietro di me per raggiungermi.
"Michele! Michele, ti prego, aspetta!"
Quando lei mi ferma per un braccio sono costretto a voltarmi nella sua direzione.
"Mi dispiace, Michele! Io quelle cose non le pensavo davvero! Lei... l-lei ha saputo capirlo, molto meglio di me..."
"Senti: a me non importa un accidenti di quello che sai o no! Quello che m'interessa è che mio fratello è stato abbandonato al suo destino da una ragazza che lui ama e che dice di ricambiarlo! Dopo questa, ho paura che lui possa non riprendersi più, capito? E tutto questo per cosa? Per la bella faccia di un idiota patentato come... quello?"
"Michele, ascoltami, io..."
"No! Ascoltami tu! Voglio che sia chiaro, per te e per gli altri, che non vi voglio a due chilometri dall'ospedale, è chiaro? Mio fratello ha già sofferto troppo a causa vostra!"
"Michele, ti prego!" dice lei scoppiando in singhiozzi.
"Prega soltanto Dio, il destino o qualunque entità esista che mio fratello si salvi! Credo tu e gli altri almeno questo glielo dobbiate. O mi sbaglio?"
E la lascio così. Detesto quella classe, perché tutti loro hanno contribuito a far soffrire mio fratello e a farlo arrivare a quel punto. Tutti hanno contribuito a farlo finire in ospedale. Tutti hanno deciso della sua vita. Tutti... tranne lei, che ha fatto l'impossibile per proteggerlo.
Vado in ospedale e raggiungo subito la sua stanza. Sono felice di vedere come lo trattano. L'hanno messo comodo, gli puliscono il volto, le braccia, tutto, e un'infermiera è seduta accanto al letto e gli accarezza le guance morbide e delicate. Il viso dolce di mio fratello non è mai stato così immobile, mai!
"Oh, ciao! Vieni, entra!" dice sorridendo.
"Salve, infermiera!" le dico entrando. "Ci sono novità?"
"Purtroppo no."
"Santo cielo... sono tre giorni che sta così... c'è il rischio che possa non svegliarsi più?"
"Non lo sappiamo, caro."
L'infermiera mi guarda preoccupata per qualche secondo, poi mi chiede: "Vuoi che ti lasci un po' da solo con lui? Magari, se tu che sei il fratello gli parlassi, si sentirebbe meglio."
"Grazie... ma lei può farlo?"
"Rimarrò qui fuori, non preoccuparti, e per qualsiasi cosa, chiamami."
Detto questo la donna esce dalla stanza ed io prendo il suo posto sulla sedia posta vicino al letto.
"Ehi, fratellino! È da un bel po' che non sento la tua voce. So che non mi crederai mai, ma mi manca tanto. Hai deciso di smettere di parlare per puntiglio verso Matteo o perché pensi che nessuno senta la tua mancanza? In entrambi i casi, l'unica a cui manchi non è Giulia. Pensa: Marta è preoccupata per te... e Matteo sta facendo il buon samaritano. Io non gli credo, ma lei pensa che questa volta sia cambiato davvero, e... e voleva venire a trovarti, ma è venuta sotto casa nostra per chiedere perdono per qualcosa che non aveva neanche fatto... è venuta sotto la pioggia, quindi si è beccata un bel raffreddore..." Mentre gli dico queste cose lui cambia espressione ogni volta. Ad esempio, quando gli ho accennato qualcosa su Matteo, Igino si è irrigidito.
"Okay, lasciamo perdere Matteo. Quello che voglio dire è..." dico, ma mi blocco di colpo quando sento una voce alle mie spalle.
"Ciao Igino! Ciao Michele!"
"Giulia! Ma come hai fatto a venire qui? E poi... per quale motivo hai la mascherina?"
"Perché sono raffreddata: non voglio creare problemi al mio piccolo koala... so che ho una voce inquietante con questa cosa addosso, ma non preoccuparti, piccolo koala: sono sempre io!"
"Giulia, ma..."
"Tranquillo Michele. Mi sentivo meglio e non riuscivo a rimanere a letto con tuo fratello ridotto così... ehi, piccolo koala. Cosa c'è? Non mi ricenosci? Bene: allora ti dimostro subito che sono io..."
E, detto questo, inizia a intonare sottovoce la prima versione del ritornello della loro canzone, quella che hanno scritto insieme a Marta per la scuola: "Tu sei importante. Tu puoi andar forte. Tu sei il migliore per me e per chi ti ama davvero..."
Non arriva alcuna reazione da mio fratello.
"Ho capito, tesoro... allora ascolta questa" dice, ed inizia ad intonare, sempre sottovoce, una canzone che Annalisa Minetti ha interpretato in versione tradotta. L'originale si chiama: "Hero", mentre la versione della Minetti si chiama: "L'eroe che sei tu", e lei la interpreta con una dolcezza che è soltanto sua.
Una volta finito, vedo un piccolo movimento delle dita di mio fratello e le dico: "Piccola, lui ti sente... può sentirti! È meraviglioso, santo cielo..."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro