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Difendimi per sempre ê117>

GIULIA
Matt l'argentino e Nico non sono spariti. A lcontrario: loro sono rimasti al mio fianco, in questo periodo. Matteo e Michele, (il fratello di Igino e l'argentino), si sono conosciuti e si sono piaciuti subito.
Matteo e Virginia si sono ritrovati ieri, in ospedale. Non si sono detti nulla, ma è bastato quel silenzio pieno di tutte le emozioni possibili per farli stringere l'uno nelle braccia dell'altra.
Anche oggi Virginia è venuta in ospedale. Igino non ha ancora aperto gli occhi, ma sembra che ora la situazione sia abbastanza stabile da darci buone speranze.
"Poverino" dice Virginia in un sussurro. Lo dice ogni volta che viene qui e lo vede sdraiato sul letto, con quel suo viso innocente. Il personale medico gli parla spesso... lo so perché qualche volta mi nascondo dietro la porta e sento soprattutto il dottore che si occupa di lui parlargli ed esortarlo a tornare tra noi.
"Sono certa che non durerà per molto." le dico.
"Se solo penso che anch'io... anch'io trattavo così Igino..."
"Virginia, ti sei pentita e lui lo apprezza, credimi! E poi gli sei rimasta accanto quando nessuno l'avrebbe fatto. Nonostante le tue scelte, hai deciso di reagire e hai aiutato anche lui... vedi, lui mi ha sempre raccontato tutto quello che gli succedeva, dopo la mia partenza. Mi ha rivelato che tu, una volta, l'hai difeso andando a dire al preside che Matteo lo aveva costretto a fare i compiti per gli altri!"
"Però... sai, c'è altro che mi turba. Mia sorella si è avvicinata molto a Matteo, e... oddio, scusa... a volte dimentico che siete fratelli!"
"Capisco, Virginia. Ma non devi preoccuparti: ti assicuro che mio fratello non è più quello che... che... insomma, quello di prima. Posso giurarti che l'incidente l'ha cambiato completamente... persino io faccio fatica a riconoscerlo..."
Virginia mi sorride leggermente. "Quando Igino si sveglierà, ce ne vorrà un bel po' per convincerlo che Marta non sta con nessun Marco... ma io ti aiuterò. Non mi tirerò indietro! Non un'altra volta!"
Mentre io e Virginia siamo sedute qui, Michele e Matt fanno il loro ingresso trionfale.
"Come va, ragazze? Avete visto qualcosa?"
"Michele, credo che tu abbia appena fatto una gaffe grande quanto una casa" dice Virginia.
Cala un imbarazzante silenzio ed io mi concentro più che posso, perché spero che Igino senta i miei pensieri. "Tesoro, vorrei che ci fossi tu qui, adesso. Povero Michele... sono sicura che sia in un imbarazzo incredibile! Tu sapresti dirgli che non me la sono presa."
"Scusa Giulia, scusa, scusa... io... io non intendevo..."
"Ma dai, Michele! Sto bene, sul serio! Comunque no, nessuna novità."
Mi volto verso Virginia. "Quando ci conosceremo meglio ti rilasserai anche tu, Virginia!"
Virginia e Matt si allontanano e io e Michele ci sediamo accanto al letto di Igino. So che Michele lo sta guardando e quel sorriso con cui è entrato sparisce istantaneamente.
"Che cos'hai, Michele?" gli chiedo prendendo la sua mano e stringendola forte nella mia.
"Con te non posso fingere... non ce la faccio più a vedere mio fratello così... non ce la faccio più a guardarlo sperando che lui apra gli occhi, che mi parli... e invece lui se ne sta lì. Non ce la fa, non trova la strada, povero Igino!"
"È vero che per adesso lui non trova la strada, ma... vedi, il fatto è che anche la paura è un fattore che ti porta a perderti. Io la strada non volevo cercarla, perché avevo paura di quello che sarebbe venuto dopo... non volevo avere nulla a che fare con mio fratello... ma il tuo mi ha salvata standomi vicino e continuando a crederci. A un certo punto sentirai che non ce la fai più e non ci puoi credere più... ma quando questo momento arriva, non permettere che ti distrugga o che ti faccia pensare che lui si sia arreso."
"Credi che lui non si sia arreso, piccola?"
"No... ha solo bisogno di qualche certezza in più. Igino, tesoro, hai presente la storia che ti ha raccontato Marta a proposito del fantomatico Marco? Ecco, vedi... un Marco esiste, ma sta con Greta e lei non è innamorata di lui, quindi il Marco di cui parla, il biondino della 5H, non è mai esistito. Prova a chiederglielo quando troverai la strada per tornare da noi."
Michele vede che contraggo la mascella mentre dico questo. Sono totalmente combattuta. Ho baciato Michele, eppure a volte mi fa ancora male sapere che Igino ha sempre provato quel tipo di affetto per Marta e non per me. Eppure qualcosa tra me e Michele è cambiato, e non è certo il fatto che lui sia stato il mio primo, e fino ad ora unico, bacio. Quando lui mi è accanto mi succede qualcosa di strano... fin troppo strano... lui è distrutto e sento che se non proteggessi quel poco che è rimasto integro del suo cuore, non riuscirei a sopportarlo. Lo sento abbassarsi verso di me e crollare sul mio petto. È la seconda volta che succede in così poco tempo.
"È lui, amica mia... è lui!" dice la voce del mio migliore amico, ma viene da dentro di me.
"Michele... oh, santo cielo! Michele, calmati! Lui ci sta avvicinando, lo sai?" gli dico.
"Fallo tornare, piccola, ti prego! Fa' qualcosa, ma riportami mio fratello, ti prego! So che tu puoi farlo!"
Anche se mi dispiace terribilmente di andar via e lasciare Igino, prendo delicatamente il braccio di Michele to in cortile con me. Matt e Virginia non hanno problemi a sostituirci per un po' e mi raccomandano di prendermi cura di lui. Michele è molto reticente, ma alla fine si lascia convincere a tornare a casa sua. Io lo porto fin lì, poi gli dico di sdraiarsi sul letto e mi sdraio accanto a lui, che batte i denti per il freddo. Temoche gli stia anche salendo la febbre, perché è stato in ospedale, giorno e notte, per un sacco di tempo.
VIRGINIA
Sono seduta accanto al letto di Igino, con Matt al mio fianco che continua a tenermi la mano.
"Poverino! È come se fosse obbligato a dormire" dico abbassando la testa. "Vorrei aver agito molto prima, lo sai?"
"Capisco, ma... insomma: avevi paura di finire come quando eri piccola... ricordi com'era? Devo dirti la verità: non è che mi abbia fatto piacere... ma ho capito perché ti sei irrigidita. Tu avevi paura, non sapevi che cosa fare e... santo cielo, Virginia, no, ti prego!" Dice questo perché i miei occhi si stringono sempre di più, fino ad esplodermi, e lui, il mio Matt, il ragazzo che mi ha protetta fin da quando ero bambina, mi stringe a sé, come per proteggermi dagli schiaffi che il dolore tira a chi sbaglia. Mi stringe... e io lo bacio, perché sento che in questo momento è l'unica cosa che mi solleverà dal mio dolore.

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