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Devi dire grazie a te <77>

GINEVRA
Mio padre ha cercato di non farmi sapere che Giulia si era ammalata, ma stanotte io ho sentito il modo in cui Michele ed Igino parlavano di lei e sono scappata di nascosto per andare a trovarla e vedere come sta.
Sono entrata da una finestra, lasciata aperta per caso, e vedo che lei è sul suo letto, con le flebo attaccate alle braccia e una faccia così bianca da sembrare il lenzuolo di un fantasma. Mi avvicino al letto e quando la sento sorridere e la vedo farlo, mi sento sollevata.
"Ciao..." dice a bassa voce. "Come stai, piccola?"
"Io... io sto bene... ma tu... tu no..."
"Piccola, vieni a sederti qui."
Quelle parole mi preoccupano. Le dicono sempre, nei film, quando c'è qualcuno che sta per andarsene. Ma questo non è un film... non devo agitarmi.
"Piccola... tu saresti in grado di fare Cupido?" chiede lei.
"Che cosa?"
"Riusciresti ad avvicinare Marta e Igino? Si vogliono così bene... eppure nessuno dei due ha il coraggio di fare il primo passo, capisci? Io vorrei che loro ci riuscissero!"
Mi si spezza il cuore a sentirla parlare così. Bisogna avere coraggio, molto coraggio, per fare questo.
So quanto lei tiene ad Igino.
"Giulia, io..."
"Sei una piccola donna... una piccola, meravigliosa donna, Ginevra. E... dovrei chiederti un altro favore" mi dice lei. "Fai capire a tuo fratello che lui ha una grande forza. Essere forti non vuol dire gridare per reagire. Anche avere la forza di tacere è un modo per lottare."
"Ti voglio bene!" le dico a bassa voce, abbracciandola, ma con delicatezza, per non toglierle le flebo di dosso.
"Perdonami... se mio fratello e il tuo non si fossero mai incontrati, sarebbe stato meglio, tesoro."
Scuoto la testa perché ormai è inutile dirle che non è colpa sua. Lei si fa carico di troppe cose. Fa tutto quello che può per mio fratello e lui fa lo stesso. Cercano di proteggersi, ma Matteo è un rullo compressore che sta schiacciando lentamente l'uno e l'altra.
Improvvisamente qualcuno appare dal nulla, alle mie spalle. Mi volto e vedo una donna che dev'essere la mamma di Giulia e Matteo. È pallida e stanca e a me fa molta tenerezza. La guardo e vedo un immenso dolore nel suo sguardo.
"Ginevra! Piccolina, che cosa ci fai qui? Perché sei venuta a quest'ora, tutta sola?" mi chiede dolcemente, facendomi mettere seduta.
"Volevo vedere come stava Giulia... la migliore amica di mio fratello non può che essere mia amica e..."
Lei mi dà un bacio sulla guancia. "Sei davvero gentile! Povera la mia bambina... fa tanta tenerezza, vero? Mi dispiace tanto che abbia deciso di lottare da sola con Matteo, in tutti i modi possibili!"
Qualcuno batte dei colpi alla finestra, la donna la apre ed entra una ragazza: una compagna di mio fratello, credo.
"Mi scusi... forse io non dovrei essere qui." dice la ragazza. "Anch'io ho contribuito a ridurla così..."
Sulle labbra di Giulia vedo formarsi le lettere della parola: "Marta" e capisco che è la ragazza che piace ad Igino.
"Sono io! Mi dispiace, tesoro mio, mi dispiace tanto!"
"Vieni..." sussurra lei, e la ragazza si avvicina al letto. Ha gli occhi pieni di lacrime e mi fa pena.
"Ehi... non piangere... abbi cura di te e basta, ti prego! Non permettere a mio fratello di schiacciarti! Non è giusto!"
"Piccola... dimmi come posso aiutarti, ti prego! Dimmi cosa vuoi che faccia" le dice.
"Di' la verità ad Igino, Marta. Ti chiedo solo questo. Fa male a te e a lui il tuo segreto..."
"M-ma... io..."
"Puoi... aprire... il primo cassetto della mia scrivania e prendere il primo foglio?" chiede Giulia. Marta fa come le viene chiesto e rimane di sasso.
"Quanto è dolce e caro lui... l'unico amico che ho... se solo avessi il coraggio di dire a tutti che..."
"Che l'amo..." continua Giulia, che però non lo dice, ma lo canta. "Di certo sarei più felice e potrei... vivere... pensando a lui."
"Che cos'è, tesoro?" le chiede Marta.
"L'ho scritta per voi! È una canzone che vorrei che cantaste insieme, un giorno... magari Matias ve la farà registrare, chi può dirlo?"
"Piccola, perché, perché?"
"Perché io vi voglio bene..." sussurra lei per poi piombare in uno stato d'immobilità assoluta. La ragazza scoppia a piangere. La madre di Giulia e Matteo le si avvicina e l'abbraccia. "Non fare così, cara. Non fare così." le dice.
"Mi dispiace... davvero!" balbetta la ragazza, nascondendo il viso sul petto di quella donna.
"Bambina mia, calmati, è tutto a posto, okay?"
"Stanno soffrendo tutti e io non sto facendo niente!"
"Anche tu stai soffrendo!" dice qualcuno che è entrato improvvisamente.
"Igino!" esclama Giulia, dal suo letto, con la poca forza che ha.
"Ciao, piccola guerriera!" dice lui, dandole un bacio sulla fronte.
"Va' da lei, piccolo koala... ha bisogno di te..." gli dice lei, poi si gira dall'altra parte e io vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
Lui va verso la ragazza, che lo guarda implorante e gli sussurra: "Ti prego, perdonami!"
"Non ce l'ho mai avuta con te. Non posso."
"Lo sai che Giulia ha scritto una canzone per noi? In quel cassetto aperto dovrebbe esserci anche la tua parte di testo."
Lui si dirige verso il cassetto, ne estrae un foglio e rimane piuttosto sorpreso. "Dopo questo, io credo che ce la farà." dice. "Non so perché l'abbia fatto, ma so che ce la farà, perché credo che le sia costato molto."
Qualcuno spalanca la porta. È Matteo, che quando si trova davanti tutti noi, rimane di stucco. Sta per dire qualcosa di orribile, ma la madre lo ferma: "Non osare dire una parola, Matteo! Non provarci!"
"Giulia... ehi! Maledizione, mi rispondi?" dice lui serrando i denti.
Lei comincia ad agitarsi. I suoi occhi cambiano, sembrano due palle di fuoco e mi preoccupano.
Sta per buttarsi dal letto, ma mio fratello corre verso il letto e la trattiene.
"Ferma!" le dice. "Non devi agitarti così!"
"Cosa sei? Un medico?" domanda Matteo.
"Vattene..." sussurra Giulia dopo essere scoppiata in singhiozzi. Nasconde il viso sul cuscino e io guardo mio fratello, che resta lì, fermo. Non è tranquillo, né arrabbiato. Ha un'espressione di paura, ma non di sottomissione... non come quella che aveva prima di conoscere Giulia, quando facevano qualche video-chiamata.
"Toglile le mani di dosso!" salta su Matteo, ma mio fratello non si sposta di un centimetro. Continua a tenerla ferma, le sistema le flebo sulle braccia e le sfiora ogni tanto una guancia.
"Igino, toglile le mani di dosso!" ripete Matteo.
"Ah, adesso è Igino?" salta su Marta. "Prima non lo chiamavi così!"
"E tu che vuoi? Questa è una faccenda tra me e lui." risponde Matteo.
"Tra te e lui?"
"Esatto!"
"Ma fammi il piacere, Matteo! C'è una piccola folla ad assistere, compresa tua sorella, che non ti può soffrire per quello che hai combinato!" gli dice Marta.
"Te la farò pagare per questo, capito?"
"Beh, io ti aspetto!"
"Lascialo perdere" le dice Igino a fior di labbra, e non so se sia un modo per farlo sentire poco importante o un altro moto di sfrenata rassegnazione.
Poi, dal letto, Giulia sussurra poche parole, ma da come parla so che quello che ci sta chiedendo le sta a cuore.
"Matias... cercate... Matias..."
"Vado io." dice Marta, e stavolta decide di prendere la strada più lunga: quella della porta.
MARTA
Corro par le strade deserte di questo paesino. Mi bruciano gli occhi per quanto piango. Non ho mai visto Giulia così fragile. Lei si mostra sempre così forte, così coraggiosa. Si carica dei problemi di tutti, cercando di nascondere ai suoi cari il dolore che prova, e questo mi fa stare male perché per questo lei è sempre stata sola. Ora che un amico ce l'ha il fratello gliel'ha distrutto. Lei ha fatto tutto quello che poteva per proteggere una delle poche persone pure che aveva vicino... e ne ha pagato le conseguenze!
Improvvisamente vedo un ragazzo che mi sembra proprio lui. Lo vedo fare avanti e indietro davanti ad un gar. Sembra agitato.
"MATIAS!" urlo tra le lacrime.
"Marta! Chica! Dios mio!" esclama lui, avvicinandosi a me. "Che cos'hai?"
"Giulia! Giulia sta male e ti cerca! Va' da lei! È a casa sua, Va' da lei!" continuo a ripetere tra le lacrime. Matias mi stringe a sé e mi coccola la testa, continuando a ripetermi di non piangere e che andrà tutto per il verso giusto.
"Ci andrò, però tu torna a casa tua e va' a sdraiarti, che ne hai bisogno!"
Io faccio come dice. Mia madre mi corre incontro e mi stringe in un forte abbraccio.
"Piccola, che ti succede? La tua amica è peggiorata?" chiede con dolcezza.
"Sta soffrendo tanto, mamma, tanto!" dico stringendomi a lei. "Sta facendo di tutto per noi... e so che sta male per questo! Io non ho fatto niente per lei e per Igino! Se l'è vista lei con Matteo, da sola... e poi lui... lui le ha fatto una cosa orribile... e..."
"Lei capirà" mi dice mia madre.
"Quando finirà tutto questo, mamma? Quando?"
"Presto, tesoro mio, vedrai. Lei è forte, me l'hai detto tu stessa. Vedrai che se la caverà."
MATIAS
Quando arrivo a casa di Giulia vedo Ginevra, Igino e la madre dei ragazzi vicino al letto di Giulia. Matteo dev'essere appena uscito, perché l'ho sentito sbattere la porta poco dopo essere entrato. Quando entro, tutti guardano Giulia per poi lasciarci soli.
"Matias..." sussurra lei, con gli occhi rossi di pianto.
"Chica... no, por favor... no llores" le dico.
"Non posso smettere di piangere!" dice lei con un filo di voce. "Matias, aiutami... altrimenti non ce la farò... ma non posso lasciare da solo il mio koala... io lo amo... lo amo, e non m'importa se non può ricambiare, non m'importa!"
"Chica.." sussurro accarezzandole i capelli, delicatamente. I suoi occhi mi provocano una tristezza incredibile. Non riconosco più la mia amica: è triste, stremata, spenta... vuota.
Non vuota inteso come stupida... vuota nel senso che non ha più forza per combattere.
Igino entra improvvisamente.
"Fa' quello che vuoi, ma non lasciarti andare, ti prego!" dice. "Matias, aiutala! Io non la posso vedere così, non posso farlo!"

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