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Baci sfiorati <53>

MARTA
L'ombra si dissolve lentamente tra le mie braccia. Io rimango immobile per qualche istante, poi mi faccio coraggio e mi avvicino al ragazzo più buono della scuola, ovviamente insieme alla ragazza che è appena sparita. Quando lui mi vede, spalanca gli occhi e io rimango estasiata dall'azzurro che vedo attraverso gli occhiali. Gli sorrido timidamente e gli poso una mano su un braccio. Lo saluto, sempre con timidezza, e lui ricambia. Gli prendo la mano e il mio cuore, come mi succede ogni volta che sono con lui, inizia a battere forte.
"Come... come sta?" chiedo timidamente ad Igino.
"Male" risponde lui. "Non ha ancora aperto gli occhi... ti andrebbe di entrare a vederla? Io non riesco più a rimanere qui..."
"Ma certo!" gli rispondo. "Io... io... ne sarei felice... ma potrei farti una domanda?"
"Naturalmente."
"Ce l'hai con me? Non mi hai risposto ad un messaggio" dico.
"Un messaggio?"
Lui estrae il telefono dalla tasca e capisco che non deve averlo sentito per quanto era scosso. È così dolce che lo mangerei di baci in questo preciso istante!
Mi prende la mano, con esitazione, e mi guida verso la stanza in cui è Giulia. Lì ci sono già sua madre e Michele, il fratello maggiore di Igino. Lui ha il volto pallido e bagnato, come suo fratello, e mi si spezza il cuore solo a guardarlo. Anche se la conosce da molto poco, deve volerle davvero un gran bene per reagire così, e direi che ha tutte le ragioni di farlo.
"Michele, ti va di venire un po' fuori con me? Ora tocca a te prendere un po' d'aria. Ti offro un caffè."
"Grazie... Oh, ciao Igino! E tu... tu devi essere Marta... la compagna di classe dei ragazzi, vero?"
"Chi, io? Oh... sì... sono io, ma tu come mi conosci, scusa?"
"Ricordi? Sono venuto alla festa da ballo e poi mio fratello mi parla spesso di te, e anche molto bene. Ora so che non si sbagliava. Vi lasciamo un po' soli con lei, se vi va" dice lui per poi girarsi e andare via. "Ehi, piccola... stai tranquilla che la strada te la indicheranno loro, vedrai..."
Escono dalla stanza ed io e lui rimaniamo da soli con Giulia. Io mi soffermo su di lei. Il suo viso è diverso da quello che ho visto là fuori.
È un viso stanco, pallido, quasi rigido.
"Anche tu hai visto là sua ombra là fuori?"
La domanda di Igino mi spiazza e capisco che se mi ha sentita non mbiata per una pazza. Annuisco per poi dire: "È così diversa da quell'ombra... è stremata, poverina... ma forse noi potremmo fare qualcosa per lei.... potremmo provare a cantarle qualcosa insieme. Lei dice che le piace ascoltarci insieme... sai, dopo le prove."
"Sì, ma cosa potremmo fare?"
"Piccola anima. In fondo le sta a pennello."
"Dici?"
"Sì... ma l'uomo infame non è quello di cui è innamorata. L'uomo infame è un suo parente. Per questo ti dico che le sta a pennello" dico per rassicurarlo.
"Allora ci sto" risponde lui.
Lui: "Piccola anima, che fuggi come se fossi un passero spaventato a morte. Qualcuno è qui per te... se guardi bene, ce l'hai di fronte. Fugge anche lui, per non dover scappare. Se guardi bene, ti sto di fronte... se parli piano, ti sento forte.
Quello che voglio io da te, non sarà facile spiegare... non so nemmeno dove e perché hai perso le parole.
Ma se tu vai via, porti i miei occhi con te..."
Lei: "Piccola anima, la luce dei lampioni ti accompagna a casa. Innamorata e sola. Quell'uomo infame non ti ha mai capita, sai che a respirare non si fa fatica..."
Entrambi: "È l'amore che ti tiene in vita. Quello che voglio io da te, non sarà facile spiegare... non so nemmeno dove e perché hai perso le parole.
Ma se tu vai via, porti i miei sogni con te... Camminare fa passare ogni tristezza.. ti va di passeggiare insieme? Meriti del mondo ogni sua bellezza. Dicono che non c'è niente di più fragile di una promessa ed io non te ne farò nemmeno una... Quello che voglio io da te non lo so spiegare. Ma se tu vai via, porti i miei sogni con te..."
Lui: "Piccola anima... tu non sei per niente piccola."
Ci avviciniamo lentamente... molto lentamente... io credo di avere gli occhi lucidi e lo stesso è per Igino. Non so nemmeno io cosa stia accadendo, ma so che se dovesse durare ancora un secondo, il mio cuore finirebbe per esplodere, ma al contempo io non voglio che questa cosa, qualunque cosa sia, finisca. Se fosse un bacio, vorrei che iniziasse... vorrei conoscere il sapore delle sue labbra e sapere se è dolce come il suo cuore... forse questo non sarà il mio primo bacio, ma so con sicurezza che sarà il migliore. Qualcosa, però, mi frena. Non posso farle questo! Non posso fare una cosa del genere davanti a lei, perché nonostante tutto quello che sta facendo per farci avvicinare anche lei è innamorata di lui. La ferirei se lo facessi e forse il segnale che mi porta a fermarmi è un respiro appena udibile, amplificato dal tubo che lei ha nelle narici che fa da cassa di risonanza. Mi volto di lato, quando sono a poca distanza da Igino, e vedo che lei sbatte le palpebre e muove lentamente le dita come se stesse suonando un pianoforte. Lui, vedendomi voltata dal lato opposto, segue il mio sguardo e i suoi occhi s'illuminano quando dice: "Mi sembra un sogno... lei si sta svegliando!"
GIULIA
Ho fatto quello che dovevo fare e so che è giusto così, per quanto male possa farmi. Sono così belle le loro voci unite! Sono così dolci, leggere, delicate, e al contempo così piene di forza! Ma di colpo succede qualcosa che mi spinge a cercare l'uscita il prima possibile.
Sono sicura che loro siano vicinissimi l'uno all'altra.
Chissà, forse si baceranno, ed io dovrei resistere ancora un po', in modo che possano arrivare a quel bacio che desiderano così tanto, ma... no!
Non posso! Non posso farlo! Non riesco a sopportarlo! Devo svegliarmi subito! Non reggerò a lungo.
Riesco a trovare il buco in cui sono caduta e noto che si è abbassato. Mi aggrappo con le braccia alla superficie, con tutte le mie forze, e vengo sbalzata fuori, fino a ritrovarmi nel mio corpo. Apro gli occhi e lentamente ricomincio a sentire tutte le membra. Provo a muovere le gambe e resto sorpresa di quanto flu,ido sia il movimento. Sento addosso gli sguardi sorpresi dei ragazzi e le loro voci che chiamano con gran forza il dottore che si occupa di me... non ci credo! Ce l'ho fatta!

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