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Anch'io provo dei sentimenti! <62>

MARTA
È l'ora della ricreazione ed io non faccio che pensare alle parole di quella canzone e a quanto sembrasse aggressiva Giulia con tutti noi mentre le diceva... al contempo, penso a quanto fosse stata tenera con Igino, durante l'ultima parte.
"Ehi, Marta! Aspetta un momento, ti prego!" dice Giulia avvicinandosi e posandomi una mano sulla spalla.
"Le ragazze mi aspettano. Devo andare" dico, perché non credo a quello che ha detto. Insomma: se su quel giornalino ci sono scritte quelle cose, un motivo dev'esserci per forza!
"Credi che sia bello quello che state facendo?"
"Facendo cosa?"
"State facendo branco, capisci? Non è da te, Marta... tu non sei così... hai ragione, quel giornale è scritto tanto bene, ma non c'è niente di vero! Io non sto con Igino e lui non ha dato un bacio a Virginia... casomai il contrario: lei ha tentato di farlo, e non ci è riuscita solo perché le ha girato la faccia appena in tempo per evitarla... e lo sai perché l'ha fatto? Perché il suo primo bacio voleva darlo a... ad una persona speciale per lui!" dico.
"Dammi solo un motivo per cui dovrei crederti! Soltanto uno!"
"Beh, te lo dico subito. Ti ricordi che una volta ti ho scritto un messaggio? Ti dicevo: "Marta, Virginia è piombata a casa di Igino all'improvviso e ha cercato di estorcergli un bacio. E ti dirò di più: Michele ha scattato una foto di quel momento... qualunque cosa scrivano sul giornalino della scuola, non crederci!" E l'abbraccio dell'altra foto? Lui era triste e molto preoccupato proprio perché si era accorto della foto che Michele gli aveva fatto e me ne aveva parlato... e poi cosa credi? Io pagherei oro per avere un ragazzo buono la metà di Igino, ma credo ti sia chiaro che lui mi vede come una semplice amica. Ora credi a quello che vuoi, ma finiscila di essere così dura con lui, ti scongiuro! Non ce la faccio più a vederlo soffrire, e il peggio è che lui non si difende! Non perché sia indeciso, no... lui ha già scelto come vuole essere, il fatto è che non molti amano il ragazzo buono ed assennato. Poi c'è il fatto che lui è... è così buono... così buono, Dio mio, che io vorrei rimanere abbracciata a lui per il resto dei miei giorni perché mi trasmette un senso di calma!"
"È perché lo ami che fai questo? Sei incredibile! Di solito una ragazza innamoratatipica delle Telenovelas fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote all'altra, ma tu no... lui è fortunato ad averti come amica, davvero!"
"Non sono né incredibile né un premio! Sono solo una stupida, ecco cosa sono... ma almeno, se ti aiuto, lui starà meglio. Beh, ora vado a tenere impegnato mio fratello per un po', e spero con tutto il cuore che non se la sia presa ancora con lui in mia assenza!"
Lei si allontana. So che si è sforzata terribilmente per ottenere questo risultato... so che si è sforzata per non scoppiare a piangere, mentre faceva qualcosa che dimostra pienamente l'amore che prova per lui... perché chi ti ama davvero, è anche disposto a lasciarti andare.
IGINO
Mi sono nascosto in un angolo e ho sentito tutto... non volevo che lei lo facesse. Avrebbe sofferto molto, facendo anche questo, ma l'ha fatto lo stesso.
Ora vorrei solo nascondermi in una classe qualunque, infilarmi sotto le assi del pavimento e rimanere lì fino a quando nessuno si ricorderà più di me e del mio essere così diverso dai miei compagni di scuola. La verità è che non li sopporto più! Detesto la loro mania di fare branco contro l'unico idiota che non si sa difendere!
Non mi sento superiore, infatti mi sono autodefinito un idiota... eppure non tollero più niente, niente!
M'infilo in una classe qualunque e sono felice che sia vuota. Spero che Matteo mi cerchi per tutta la scuola per farsi passare quei maledetti compiti! Magari la smetterà, facendo fatica a trovarmi.
E invece niente... ecco che le voci di Matteo e Michele mi giungono alle orecchie. Mi guardo intorno e vedo il mio zaino buttato in un angolo. L'ho gettato a terra in uno dei pochi impeti di rabbia malriusciti della mia vita. Lo raccolgo e cerco il quaderno per la prossima ora: matematica. So già cosa vogliono Matteo e Michele, quindi sistemo il quaderno sul banco e aspetto.
"Ah! Ma guarda un po'! Allora sei qui, Igino!" mi dice Matteo, con quella voce odiosa che mi farebbe venir voglia di fargli venire mal di gola solo per non doverlo sentir parlare!
"Sì... questo vi può servire?"
Indico il quaderno e Matteo sorride.
"Oh, ma che bravo che è il nostro Nerd!" mi dice schioccandomi un bacio sulla guancia. "Non fare quella faccia sconvolta... io e te siamo amici, non è vero, Igino?"
Amici? Io e te? Neanche se fossi l'ultimo essere umano rimasto sulla faccia della Terra mi rivolgerei a te!
"Allora? Non rispondi?" chiede Michele.
"Io... io..." balbetto.
"Va bene... oggi il nostro amico è un po' triste e non ha voglia di parlare! Magari ha voglia di parlare un po' con mia sorella! Vuoi parlare con lei, vero?"
"Lasciatela stare, vi prego" dico con un filo di voce.
"È mia sorella, non potrei mai farle del male!"
"Dai, facciamo le foto a questo quaderno e lasciamo tranquillo Igino, che oggi è stato davvero bravo." interviene Michele.
"Sai che hai ragione, Michè? Facciamo queste foto... ma guarda un po' come scrive bene il nostro amichetto nerd!"
Rimango in silenzio. Niente reazioni né lacrime. Niente di niente. È come se non stessero parlando con me.
"Stai migliorando, lo sai? Ti vedo più tranquillo."
Rimango in silenzio fino a quando quei due non se ne vanno.
Non dovrai più preoccuparti per me, amica mia! Preferisco dover passare compiti fino alla fine del liceo che farti preoccupare ancora!
Stringo gli occhi, perché vorrei riuscire a piangere, ora che sono solo, ma non riesco a fare neanche questo e mi maledico mille volte. È come se le lacrime mi si fossero cristallizzate negli occhi. Vorrei che mi uscissero come pezzi di vetro, ma niente... almeno se mi uscissero lacrime di vetro, proverei dolore e non penserei a quello che mi sta succedendo con Matteo e Michele. Batto un pugno sul banco, fortissimo, e vedo le nocche delle mie dita tingersi di rosso. La mano mi fa malissimo.
La porta si apre all'improvviso e vedo Marta comparire sulla porta. Lei si rende conto di quello che ho fatto e cambia espressione. "Ma che cos'hai fatto, Igino?"
"Che ci fai qui?" le chiedo.
"Non ti trovavo e volevo sapere come stavi. A breve inizieranno le lezioni e quest'aula è vuota perché ci sono dei ragazzi in gita... se non rientri la professoressa si preoccuperà..."
"Non ci voglio tornare in classe! Per che cosa, poi? Per suggerire e passare compiti? Non ci voglio tornare, Marta! Non voglio..."
"Ascoltami, ti prego... Giulia mi ha detto quello che è successo! Perdonami... io non volevo farti soffrire!"
"Ma non è solo questo! Non capisci che sono una persona perfettamente inutile, se non per passare quattro stupidi esercizi di matematica o per suggerire al primo idiota le risposte durante le interrogazioni?"
"Non dire così, ti prego... non è vero, Igino! Tu puoi dare tantissimo e dai tantissimo! Se non seguiamo il tuo esempio è perché ognuno di noi ha le sue idee, e per molti il tipo di scuola in cui tu credi è... è impossibile.."
"Ma io non vi ho mai detto di imitarmi, accidenti! Vi ho solo chiesto di non tormentarmi solo perché sono diverso! Non mi sembra di chiedere troppo, o anche il diritto alla dignità è una richiesta esorbitante? Ti prego, ora vai! Io non voglio uscire, non voglio tornare!"
Non volevo ferirla, ma lei vede quello che mi succede e non voglio coinvolgerla ulteriormente... e poi sono stanco di tutto!
Che cosa credono, tutti quanti? Anch'io provo dei sentimenti, per quanto non possa manifestarli... sono un essere umano, anche se so perfettamente che per voi non sono altro che un essere che vi serve... potrei dare amore, forse... e Giulia ne è la prova vivente... non sono un fenomeno da baraccone, ma mi ci sto trasformando e non posso sopportarlo!

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