57 Jacque
E no. Questa volta non permetteró che le cose vadano ancora così. Non lascerò che degli stupidi malintesi li allontanino ancora. Certo che vedere quello che ha appena visto Etienne avrebbe fatto credere male a chiunque. Mi starete prendendo per un'idiota, e forse a voler guardare bene lo sono davvero. So quanto lei tenga ad Etienne e nonostante tutto sto cercando di spingerla a chiarirsi con lui, ma vorreste stare con qualcuno che ama un altro anche se siete voi ad amarla? La risposta è la stessa per me e sono certo per voi. NO.
A voler essere totalmente sinceri poi ho bisogno di passare del tempo lontano da lei, questi suoi improvvisi slanci d'affetto mi impediscono di vedere con chiarezza la mia reale situazione. È difficile rimanere indifferenti alla sua dolcezza ed io infatti non ci riesco. Per vederci chiaro nelle cose bisogna avere il coraggio di affrontarle. Io da solo e lei con Etienne.
Vedo una lacrima rimanere in bilico fra le ciglia di Sofia. So che sta ancora cercando di essere forte ma tutto quello che sta succedendo metterebbe a dura prova anche un gigante maligno.
Lascio in fretta la sua mano e corro alla porta. Il vento mi sferza in faccia e mi coglie di sorpresa, il buio anche, ma non sarà questo a fermarmi. Troverò quello stupido anche a costo di doverlo cercare per mari e per monti per tutta la notte, anche se significasse perdermi fra queste strade sconosciute.
A differenza delle mie aspettative però non devo andare molto lontano. È seduto su una panchina di fronte alla strada. Guarda verso il niente o forse verso l'infinito. Chi può dirlo?
Mi avvicino piano piano, non vorrei farlo scappare prima di averlo raggiunto e avergli detto quello che penso e siccome sembra che fuggire ultimamente sia l'hobby preferito di tutti, capirete la mia prudenza.
Si accorge di me solo quando sono al suo fianco e dopo aver realizzato chi sono si lascia andare ad un lungo sospiro seguito da un altrettanto lungo silenzio.
"Sono contento che stia con te Jacque. Tu le hai dato tutto quello che le è sempre mancato. Lei merita uno come te e tu meriti lei"
Ride istericamente e poi continua...
"Non pensavo che l'avrei mai detto..."
"Hai ragione sai? Sul fatto che non la meriti intendo... ma perché allora non cominci a farlo?"
"A fare cosa Jacque?"
"A meritarla Etienne! Continui a piangerti addosso come una femminuccia e permettimi di dirti che quello che avrebbe più diritto di farlo sarei io, ma non lo faccio, perché in questo momento se cado io lei cade insieme a me..."
"Che intendi dire?"
"Voglio dire che stravede per te dal primo momento. Ha rischiato tutto per te, ha messo in gioco anche la sua amicizia con Mia per te! Non credi che si meriti più di quello che le stai dando?"
"Ci stai pensando tu a darle quello che io non sono stato in grado di darle.. e anche se vorrei tirarti un pugno in faccia per avermela portata via ti sono grato per il sostegno che le hai sempre dato.."
Credetemi ora sarei io a volerlo prendere a pugni. Possibile non capisca il senso delle mie parole?
"Etienne sveglia! Io e Sofia stiamo vivendo un momento di totale confusione. La sua confusione ha il tuo nome. La mia ha il suo. Non stiamo insieme, non ancora per lo meno. In un certo senso ci stiamo sostenendo..."
So che quello che sto dicendo può sembrare totalmente assurdo. Ma è la verità ed è meglio mettere subito le carte in tavola a scanso di equivoci.
"Non so esattamente cosa intendi dire ma.. una cosa te la voglio chiedere Jacque... sei.. sei innamorato di lei?"
Sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda. Ed è giusto che sia così come è giusto che io gli risponda sinceramente.
"Non lo so. Credimi. È quello che sto cercando di capire. Non so se il mio sia amore o senso di protezione. Non riesco a capirlo. Io sono omosessuale Etienne o questo è quello che credevo prima di incontrare lei.."
"Se è così cosa ci fai ora con me? Perché mi stai dicendo queste cose?"
"Perché voglio che lei sia felice e se deve essere con te lo sarà. . Io non posso darle questa sicurezza, forse un giorno potrei svegliarmi e dire.. Cos ho combinato, mi piacciono gli uomini.. a quel punto cosa potrei dirle? È stato bello finché è durato? No Etienne non sono egoista fino a questo punto. E poi..."
"Poi cosa?"
"Poi sono quasi certo che lei ti ami. Non me l'ha mai detto espressamente ma lo leggo dai suoi occhi e dal dolore che appare quando parla di te.."
La sua espressione cambia. Prima diventa sorpresa poi si trasforma in tristezza.
"Lei dov'è ora?"
"È dentro e credo si stia chiedendo dove diavolo sono finito. Che dici se torniamo da lei?"
Annuisce e mi da una pacca sulla spalla, so che è il suo modo di ringraziarmi e lo apprezzo.
Arrivati di fronte alla porta d'entrata mi fermo e lui si blocca subito dopo di me.
"Etienne, ti devo avvisare. Se la fai soffrire un'altra volta la porterò via e farò in modo che non ti voglia vedere mai più. .."
Non risponde ma il suo sguardo alto è la risposta che aspettavo. Non la farà soffrire.
Apriamo la porta e lei è lì, solo che non è sola, c'è Matteo che non la lascia andare anche se chiaramente lei sta cercando di mandarlo via.
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