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51 Sofia

"SCUSA SOFIA. CI SONO MOLTE COSE CHE NON SAPEVO E SCOPRIRLE PER CASO MI HA SCONVOLTO. FORSE HO SBAGLIATO AD ANDARE VIA COSÌ MA ORA ERA NECESSARIO. TORNERÒ."

Continuo a fissare il monitor del telefono. Non mi aspettavo un suo messaggio. Non così presto. Non dopo essere scappato via così. Mi sono sentita usata, non posso certo dire il contrario e non mi aspettavo che il mio Etienne fosse capace di farmi cadere in questo baratro. Si, ho detto Mio nonostante io sia stata tutto il giorno in un soffice limbo coccolata da Jacque. Ho detto Mio perché non lo è mai veramente stato. Ho detto Mio perché lo avrei tanto voluto. Il mio Etienne, é un suono cosi dolce; mi fanno male gli occhi, mi si spezza ancora il cuore. Il messaggio di Etienne mi ha stupito e in fondo dice tutto e dice niente. Credo che a modo suo stia cercando di scusarsi, di spiegarmi, di farmi capire che la conversazione tra Mia e Mathieu non è passata inosservata, o meglio inascoltata. Vorrei poter giustificare con questo il suo comportamento, ma non ci riesco proprio. Se anche avesse pensato che io sapessi tutto fin dall'inizio, avrebbe dovuto parlarne, affrontarmi faccia a faccia, solo in questo modo la verità sarebbe uscita e non ci saremmo trovati a questo punto.

La mia vita ora è a un bivio e se prima potevo considerarla semplicemente incasinata ora è davvero tutto un gran casino, un susseguirsi di decisioni sbagliate e un avvenire di decisioni da prendere.

L'unica cosa di cui sono davvero certa ora è che nella vita ho bisogno di un uomo che resti, a prescindere da tutto, non posso aver sempre paura di sbagliare, di deludere, non posso avere sempre il terrore di vedere le persone scappare via ancora prima che arrivi l'alba, non è questo che voglio e non è questo ciò che merito e se guardo la realtà dei fatti so che fino ad ora solo una persona è sempre rimasta e questa non è Etienne.

È ormai tarda notte, io e Jacque siamo rimasti tutto il giorno sul divano a parlare, guardare la TV, abbracciarci e si, lo ammetto, anche a baciarci. Mi sono alzata solo per andare in bagno ed è stato lì che ho visto la lucina del mio telefono lampeggiare. Vedere il suo nome ha gelato il sangue nelle mie vene e ha fatto straripare i miei sensi di colpa. Nei confronti di chi? Bella domanda. Jacque Etienne, Etienne Jacque. Oh mio Dio cosa sto combinando?

Le gambe mi tremano e devo sedermi a terra per non cadere ma riesco comunque a fare un gran casino. Jacque è subito dietro di me per sorreggermi ed il mio primo pensiero è quello di nascondere il telefono, lui se ne accorge ma non fa domande, sa che quando mi sentirò di parlare con lui lo farò.

Mi lascia scivolare lentamente a terra e piano piano viene giù anche lui. Si siede vicino a me ed appoggia lentamente la guancia sulla mia spalla nuda.

"Ti va di parlare di quello che è successo Sofia?"

In realtà no. Non mi va di parlarne perché non mi va di dare risposte neppure a me stessa.

"No Jacque. Non mi va di parlarne, ma forse dovremmo."

"Lo so che è difficile Sofia. Ma rimandare questa conversazione non servirà a nessuno dei due"

Ha ragione. Maledettamente ha ragione. Certe volte odio il suo coraggio perché mi fa sentire ancora più vigliacca.

"Hai ragione Jacque, però ti prego comincia tu..."

Mi sorride e la luce dei suoi occhi nocciola mi tranquillizza un po'. ..

"Che pensi di quello che è successo?"

Non riesco a trattenermi. Scoppio a ridere e lui con me. È sempre così facile parlare con lui, anche quando è difficile.

"Ma... non dovevi cominciare tu?"

Il suo viso disegna un ghigno e i suoi splendidi denti risplendono in un meraviglioso sorriso.

"Vero. Ma magari ti andava di dirmi ciò che provi tu prima di sentire ciò che provo io."

Gli tiro un piccolo pugno sulla spalla, in segno d'affetto ovviamente.

"No, ho bisogno di sapere prima cosa pensi tu..."

"Cosa penso? Mi fai una domanda a cui non so rispondere piccola."

Sento una stretta al cuore quando mi chiama piccola.

"Sei confuso anche tu?"

"Confuso? Oh si assolutamente e non so che pesci prendere, non so in che modo chiarirmi le idee e ho paura che le nostre azioni degli ultimi giorni possano aver peggiorato le cose.."

Non posso fare a meno di sentirmi un po' amareggiata per quello che mi ha appena detto.

"Ti sei pentito Jacque?"

"Pentito? No no assolutamente"

"Da come parlavi sembrava proprio così. .."

Mi guardo le mani. Lui si avvicina e mi bacia sulla guancia.

"Sofia, fino a qualche giorno fa ero convinto di essere omosessuale al 100%... Poi arrivi tu e sconvolgi tutto il mio mondo. Credo sia normale essere confusi..."

"Si certo. Hai perfettamente ragione. Solo che..."

"Sofia, io non so se amerò mai una donna in vita mia, ma se mai dovessi amarla saresti senz'altro tu.."

Questa sua confessione mi scioglie fin dentro l'anima. Gli ripiompo tra le braccia e lui continua..

"E tu? Tu Sofia, cosa pensi?"

"Non lo so Jacque. Non pensavo potesse mai succedere questo tra di noi, eppure è successo e non posso negare che è stata una dolce sorpresa.."

"Vale lo stesso anche per me.."

"Solo che.."

"Solo che il senso di colpa nei confronti di Etienne ti sta già uccidendo.."

Non rispondo. Mi limito a fare su e giù con la testa.

"Non si tratta solo di questo Jacque. Si tratta dei sentimenti che provo per lui.. Etienne è scappato, il problema è che andando via non si è portato via anche ciò che provo..."

"Se fosse così sarebbe tutto facile piccola. Ma l'amore non è mai facile."

"Tu che vuoi fare Jacque?"

"Voglio capire ciò che provo. Ma voglio farlo con te al mio fianco"

"Anche per me è così, ma credo sia giusto rallentare. Lasciare le cose come sono state fino a ieri almeno fino a che non capiamo davvero ciò cosa vogliamo..."

"Sono con te.."

"Amici come prima?"

"Certo, ma prima voglio un bacio d'addio."

Sorrido e rido contemporaneamente. Questa conversazione ha alleggerito le nostre anime.

Si avvicina e mi posa un bacio sull'angolo della bocca. Un bacio d'addio o forse di arrivederci. È cosi dolce che mi fa venire voglia di averne altri, ma non possiamo sbagliare di nuovo. Si allontana e mi guarda...

"Ed ora che facciamo Jacque?"

"Che ne dici se stacchiamo un po' la spina e ce ne andiamo a Milano?"

Ho voglia di andare un po' via da qui in effetti, e ho voglia di rivedere i miei genitori. Potrebbe essere una buona idea. La mia sola paura è quella di rivedere Matteo, ma in fondo Milano è grande e con Jacque al mio fianco cosa mai può succedere?

"Mi sembra un'ottima idea! "

Jacque è entusiasta, non è mai stato un Italia e fargli da cicerone potrebbe essere divertente. Perfetto, allora è deciso.

MILANO ARRIVIAMO!

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