49 Sofia
Oh mio Dio. Jacque mi sta baciando, Jacque mi sta stringendo, Jacque mi sta accarezzando, Jacque mi sta togliendo le parole e la cosa più assurda di tutte è che glielo sto lasciando fare. Lo sto lasciando libero di fare ciò che vuole, ciò che sente, ciò che desidera, senza alcuna remora. Potrei dirvi che è solo per paura di perdere anche lui, per lo stato d'angoscia profondo in cui mi trovo, per la disperazione che si fa spazio a passo svelto nella mia vita, potrei dire tante cose diverse ma la verità è che mi sta piacendo, che non voglio proprio che smetta perché le sue labbra stanno riportando in superficie il mio cuore sprofondato.
Mi sento una persona orribile per questo, solo pochi minuti fa mi struggevo per Etienne ed ora sono qui a pregare che Jacque non smetta di baciarmi.
Potrei giudicarmi da sola per questo, per il comportamento assurdo che sto avendo e non userei certo le parole più dolci, ma quest'uomo é l'unico che sia mai stato in grado di darmi cosi tanto senza chiedermi mai nulla ed anche se ora potrà sembrare il contrario so che neppure ora mi sta chiedendo niente, mi sta in un certo senso parlando, dei suoi sentimenti, delle sue angosce, delle sue paure di tutto ciò che io non sono stata in grado di capire e forse neppure di accettare e lo sta facendo attraverso questo bacio. Troppo presa dai miei problemi non ho capito che il mondo non si è fermato solo perché per troppo tempo si è fermato il mio cuore.
La confusione aleggia nell'aria e so che non è solo la mia. Jacque sta combattendo una guerra interiore contro ciò che ha sempre creduto di essere, contro ciò che ha sempre temuto di essere e credetemi, tutto mi sarei aspettata tranne che questa esplosione di sentimenti da parte sua. Ho sempre capito che il sentimento che lo legava a me era di un affetto incondizionaro ma non ho mai neppure minimamente pensato che potesse trasformarsi anche solo un po' in qualcos'altro. Tutto questo mi sorprende, mi distrugge, mi disintegra e poi come un collante rimette insieme tutto, tutti i pezzi di me, perfino il mio cuore.
Le sue braccia mi stringono, mi sorreggono ed io come un koala mi ci aggrappo. Sento i suoi muscoli tendersi al mio tocco e lui senza fatica mi solleva da terra e poi in quel momento allontana la sua bocca dalla mia, lo fa solo per guardarmi dritta negli occhi o forse dritta all'anima. Occhi negli occhi restiamo in religioso silenzio. Entrambi troppo spaventati per parlare. Ogni parola detta dopo un bacio segna il colore di quel ricordo e la sua trasformazione è immediata. Vorrei rimanere ancora così, con lui che mi tiene fra le braccia ed io che lo guardo per la prima volta dall'alto della sua imponenza. Dio mi perdo in questa fusione di cioccolato e miele che sono ora i suoi occhi. Due fari nel buio della mia vita. Perdersi e guardarsi creano una strana tensione, l'impossibilità di stare distanti ora che siamo stati così vicini. È cosi che senza che nessuno dei due se ne accorga ci stiamo già baciando un'altra volta, più prepotentemente, più profondamente di prima.
Non so neppure io per quanto tempo stiamo così, in piedi al centro del mondo, ma piano piano ci ritroviamo sul divano. Solo ora, su questi cuscini, comincia a crescere dentro me un po' di paura. È già tutto così complicato, non so neppure cosa stia davvero succedendo, non sono pronta a passare allo Step successivo, non sono in grado di buttarmi Etienne e la notte passata con lui definitivamente alle spalle. So che sono ingiusta, avrei potuto rifiutare Jacque ma non sarebbe stato corretto neppure quello perché nel momento in cui mi ha baciata ero contenta che lo stesse facendo, solo che ora non sono pronta ad andare oltre.
Jacque si stacca da me, mi fissa e mi sorride con quel sorriso perso o forse ritrovato.
"Scusa Sofia, non so cosa mi sia preso è che... che in questi giorni i miei pensieri vorticano tutti intorno a te e ho paura..."
Ritorno fra le sue braccia e poso la guancia sulla sua spalla.
"Non scusarti Jacque, non c'è nessun motivo per cui tu debba farlo..."
"Ma Sofia..."
"Shh..."
Gli poso un dito sulle labbra per farlo stare zitto e poi sono le mie labbra a posarsi su di lui. Delicatamente.
"Jacque se non avessi voluto ti avrei fermato. Invece non l'ho fatto"
Mi guarda con gli occhi pieni di speranza o di qualcosa che non saprei descrivere.
"E cosa significa questo? Perché non mi hai fermato?"
Ecco la domanda da un milione di dollari, proprio quella che non avrei voluto mi facesse, non ora almeno. Capisco perché me lo stia chiedendo ma non sono mai stata più incerta di una risposta in vita mia.
"Non so darti una risposta Jacque. Forse ho solo bisogno di pensarci. Sta succedendo tutto troppo in fretta ed io non sono riuscita a metabolizzare ancora un bel niente. Sono confusa."
Ed è proprio così che mi sento. Confusa. Perché non avrei mai pensato potesse accadere e ancor meno avrei creduto potesse piacermi. Ora non voglio dare risposte, non voglio dare spiegazioni. Voglio solo accucciarmi tra le sue braccia e lasciare che venga domani, e dopo domani e poi domani ancora.
Un dubbio però mi ronza in testa.
"E tu? Tu perché l'hai fatto Jacque?"
Mi guarda dritto negli occhi per poi abbassare lo sguardo sulle sue mani che non stanno ferme.
"Non lo so Sofia, so solo che non riesco a smettere di pensare a te, che sono geloso di chiunque altro ti sta vicino e poi. . Poi sei la sola che mi fa sentire normale..."
Dio quanto vorrei poter togliergli un po' di questo dolore che si porta dentro da anni. Vorrei ma non so come fare e allora faccio l'unica cosa che mi viene in mente ora che mi guarda con quegli occhi preoccupati, mi siedo sulle sue gambe e gli poso la testa sul cuore. E restiamo così per molto molto tempo, finché la stanchezza non ci fa anniddormentare, l'uno sul cuore dell'altro.
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