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41 Sofia

La luce del sole filtra dalla finestra e i suoi raggi mi accarezzano la pelle. Mi sento piena d'energia.
Allungo un braccio sul cuscino di fianco al mio per cercare Etienne ma non lo trovo, mi sgranchisco le gambe e mi alzo in tutta calma. Oggi voglio prendermi tutto il tempo necessario. Voglio rilassarmi e se Etienne è d'accordo voglio passare tutta la giornata a letto. Il pensiero mi elettrizza e mi fa sorridere, non vedo l'ora di sapere cosa ne pensa lui del mio piano. Vado in cucina a cercarlo ma non c'è ancora nessuno, allora lo cerco in bagno forse starà facendo una doccia e il pensiero mi fa sentire un brivido nel punto più nascosto. Busso ma non risponde nessuno allora entro senza farmi sentire, piano piano. Come avevo immaginato sta facendo la doccia, sento l'acqua scorrere e i pensieri cominciano a verticare. Mi tolgo prima il pigiama e poi le mutandine e il reggiseno e apro il box della doccia...

"Sofia che diavolo stai facendo???"

Oddio. Nella doccia non c'è Etienne. Nella doccia c'è Mia.

"Scusa Mia! Ero convinta ci fosse Etienne nella doccia!"

Mi vergogno come una ladra. Afferrò un asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo.

"Etienne? E perché mai avrebbe dovuto esserci lui nella nostra doccia?"

Arrossisco e la voce mi manca. So di poterle dire la verità ma è comunque difficile. Avrei voluto che questo momento meraviglioso rimanesse solo mio e suo almeno un altro po' ma dopo questa figuraccia come minimo le devo una spiegazione.

"Mmm.. è venuto qui per assicurarsi che fosse tutto a posto fra di noi e..."

"E. ..?"

Attende una mia risposta. Io abbasso lo sguardo perché non sono abituata a parlare così apertamente di un argomento così delicato.

"E. .. diciamo che si è fermato a dormire nella mia stanza..."

Continuo a tenere lo sguardo puntato verso il basso aspettando la sua reazione. Ho ancora paura che qualcosa nel nostro rapporto posso cambiare.

"Ah però! E bravi i miei piccioncini. . Ed ora dov'è?

"Non so, in camera mia non c'è. . In cucina nemmeno.. per questo ero convinta fosse lui nella doccia perché le altre due alternative sono che è andato nella tua stanza o che se ne è proprio andato. E non so quale delle due mi piacerebbe di più. .."

"Strano.. non è da Etienne comportarsi cosi"

Ed è con queste parole che nasce in me una strana sensazione. Come se di punto in bianco mi sentissi sopraffatta da un senso di colpa per un motivo che non esiste.

Torno in camera apro la porta con cautela sperando forse di fare una magia e farlo riapparire proprio lì sul mio letto.
Non posso pensare che sia andato via così. Come se fossi una semplice scopata a cui non dover dare neppure una spiegazione prima di andar via. Non posso credere di essermi illusa un'altra volta. Non. Posso.

Le lacrime iniziano a scendere copiose sul viso e bruciano la pelle come carboni ardenti. Avevo giurato a me stessa che non avrei più permesso ad un uomo di prendermi in giro, di usarmi, di oltrepassare quelle difese che il dolore aveva costruito. Invece sono qui, su questo letto maledetto a struggermi per un amore che non è nemmeno mai nato. Come è potuto accadere? Eppure credevo di essere diventata brava a proteggere i miei sentimenti.

Sento bussare alla porta. Non voglio aprire gli occhi perché per un istante la speranza che sia lui ha ridato aria ai miei polmoni.

"Sofia? Quindi? Che fine ha fatto Etienne?"

La voce di Mia mi colpisce come un pugno nello stomaco. Com'è strana la vita. Fino ad ora la sua voce era l'unica cosa che riusciva a darmi conforto, a farmi credere che nella vita si può sempre ricominciare ed ora.. ora la sua voce mi fa ricadere nel baratro da cui per un istante ero risalita.

Alzo lo sguardo verso di lei e mentre il trucco rimasto mi cola sul viso lei mi ha già avvolta tra le sue braccia.

"Non prenderla così Sofia. Ci deve essere una spiegazione. Conosco Etienne, non è il tipo da prendere ed andare via. O meglio, lo era, ma non lo è più. ."

"Che intendi dire con lo era?"

Il viso di Mia si contorce in una smorfia. Conosco quella faccia. È l espressione di chi sa di aver detto troppo. Più di quello che doveva.

"Forza Mia, dimmi quello che devi e facciamola finita con questa farsa"

So di non dover prendermela con lei ma la tensione sale alle stelle.

"Quando ho conosciuto Etienne non era considerato il bravo ragazzo della scuola, tutt'altro. Era famoso per aver preso e lasciato la maggior parte delle belle ragazze dell'università"

Una risata isterica. Questa è l'unica risposta che sono in grado di dare.
Non avrei potuto trovare copia migliore di Matteo neppure se l'avessi cercato. È surreale.

"Sofia questo non vuol dire che abbia fatto la stessa cosa con te o con me. È cambiato, credimi"

"E perché mai dovrei crederai Mia? Vedi Etienne da queste parti? O vedi un messaggio, una chiamata o un qualsiasi segno sul mio telefono?"

Mia abbassa lo sguardo perché il dubbio che Etienne possa essere tornato a vivere nella sua natura di uomo usa e getta la tormenta.

Poi un'espressione di paura si dipinge chiaramente sul suo viso. Come se l'oscurità si fosse impossessata di lei.
Appoggia in tutta fretta le mani sul mio letto. Come se dovesse reggersi e da sola non ci riuscisse.

"Mia tutto bene? Che ti prende?"

"Sofia, a che ora è arrivato Etienne qui?"

Ma non faccio in tempo a rispondere. Veniamo interrotte dal rumore di una porta che sbatte contro il muro e dei passi pesanti che corrono verso di noi.

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