16 Sofia
Questa situazione è piuttosto imbarazzante. Si è sicuramente accorto che sono rimasta senza parole nel vederlo, accidenti. Non sono mai stata brava a nascondere i miei stati d'animo e forse è il caso che io impari un po' di più a mascherarli. Di questo passo non ci vorrà molto perchè questa situazione sia chiara a tutti. Non oso nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere. Scaccio il pensiero, ho deciso che questa sarà la mia serata, e lo sarà, costi quel che costi.
Ma come faccio a riprendere l'uso della parola se continuo a fissarlo a bocca aperta? Dio mio quanto vorrei allungare le dita e spostare quel ricciolo dietro il suo orecchio. Sento le mani fremere. Ho bisogno di bere. Al più presto.
"Che dici andiamo?" finalmente riesco a dire qualcosa. Non che lui si sia dilungato in grandi discorsi fino ad ora, anzi. "Si, certo. Dopo di te" Si sposta e mi lascia passare. Mi sento osservata, ma con ogni probabilità è solo il desiderio di essere guardata come guarda Mia a farmi immaginare ciò che poi in realtà non è. Sono una pessima amica, e mi odio per questo ma non posso farci nulla, i pensieri viaggiano da soli; per fortuna sono i fatti quelli che contano ed io non farò mai un passo verso Etienne per ferire Mia. Mai. Ma per un solo brevissimo istante ho paura che non riuscirò ad essere così forte.
Il tragitto in macchina è breve e ci scambiamo poche parole, odio aver creato tutto questo imbarazzo. Ho il timore che cerchi di tenersi a distanza per non creare malintesi o peggio ancora false speranze. E come dargli torto?
In un baleno arriviamo alla festa, la casa è gremita di gente e quando troviamo Mia è già quasi completamente ubriaca. Mi piace, perchè è proprio quello che ho intenzione di fare io stasera. Affogare i pensieri nell'alcool. Addio Matteo, addio Etienne, addio Sofia.
Non sono astemia, ma dire che reggo l'alcool è l'eufemismo del secolo. Dopo il primo cocktail sono già pronta a buttarmi nella mischia; Mia mi trascina sulla pista e iniziamo a ballare avvinghiate l'una all'altra. Diventiamo un tutt'uno con la musica. Cantiamo e balliamo, balliamo e cantiamo e intorno a noi non c'è più niente, non c'è più nessuno.
Poi da lontano vedo il mare, il mare in tempesta... e lentamente comincio a naufragare.
Etienne mi sta guardando, sento che mi desidera, lo sento da lontano come fosse qui vicino. Io lo desidero come lui desidera me. Ed è un richiamo così potente che fatico a trattenermi, poi Mia mi posa la testa su una spalla e finalmente capisco. Che idiota, sta guardando lei, sta desiderando lei.
E mentre Mia risale in superficie cullata dalle onde di quel mare, io affogo.
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