Jacque
"Jacque, Jacque io e te saremo amici per sempre vero? Non ci separerà mai nessuna ragazza! Promettimelo!" "Te lo prometto Francois!"
Sono in questa stanza di ospedale non so più da quanto tempo. Mesi anni o forse ore. Ripenso a tante piccole situazioni vissute con Francois e mi chiedo come sia possibile essere arrivati a questo punto. Eravamo inseparabili, uniti per la pelle e se anche c'è voluto del tempo per capirlo e per accettarlo eravamo innamorati. Ed ora eccoci qui, lui in bilico fra la vita e la morte ed io fra la felicità e la sofferenza più assoluta. Sembra impossibile eppure è così. Accarezzo le sue mani e mi accorgo di come tutto mi venga naturale, non so se dipenda dal fatto che non può né vedermi né sentirmi o dalla necessità di fare qualcosa di anche piccolissimo per fargli sentire che sono qui e che non me ne andrò.
Le mie dita sfiorano le sue per poi stringersi. La sua stretta è molle e debole e per un secondo spero che diventi forte e salda. Voglio sentire la vita attraverso le dita.
Dio mio ma cos'ho fatto? Francois non dovresti essere qui. La vita è stata ingiusta con noi ed ora è perfida con lui.
Mi sento impotente, stupidamente colpevole, inchiodato a questa sedia, incapace di muovermi o di andare.
Se non avessi conosciuto Sofia sicuramente le cose non sarebbero andate così. Sarebbe tutto diverso, i miei sentimenti sarebbero diversi e non dovrei vivere questa guerra interiore che ogni giorno distrugge un pezzo di me dall'interno, fin dentro le viscere. Se non l'avessi conosciuta non sarei qui in questa stanza a versare tutte le lacrime che non credevo neppure di avere, perché su questo letto non si trova solo il corpo quasi senza vita di Francois ma anche metà della mia anima.
Ho bisogno di capire, ho bisogno di sapere, questa confusione sta solo mietendo vittime innocenti, che non hanno nessuna colpa se non quelle di essere inciampate sul nostro cammino.
Mi avvicino a Francois perché vederlo così immobile mi fa paura. Ho paura di lasciarlo andare via e non accorgermene neppure. Non riuscirei a perdonarmelo e ad oggi sono troppe le colpe che devo espiare.
L'istinto è incontrollabile e la fragilità che traspare da ogni suo poro è un richiamo a cui non riesco a resistere. Mi avvicino piano, piano, ancora più piano.. tremo e non so spiegarmi perché.. paura? Emozione? Miscuglio di entrambe le cose? La mia mano non sta ferma, il mio corpo neppure, sono scosso da fremiti che partono da ogni parte della mia pelle. Il cuore martella così forte che mi sembra di averlo in gola e la mia bocca assapora il suo sapore ancor prima che accada realmente. So che non dovrei pensare questo mentre sono con lui e ci troviamo in questa situazione ma ho sognato tanto il momento in cui le mie labbra avrebbero di nuovo azzerato la distanza con le sue. Per capire? Per amare? Probabilmente per entrambe le cose.
La distanza è nulla ora, labbra contro labbra. È come se mi trovassi in un cinema con schermo in 3d. Mi ritrovo catapultato in un mondo che riconosco. Quello della magia di quella sera. Fuochi d'artificio, stelle cadenti, fulmini e tuoni, batticuore allo stato puro. Sento tutto questo e molto altro ancora, ma proprio come l'altra volta so che qualcosa non va. Lo percepisco. E quando sollevo lo sguardo capisco di non essermi sbagliato.
Sofia è sulla soglia. Immobile. Impassibile. Non so di preciso da quanto tempo sia ferma li ma dalla sua espressione capisco che quello che ha visto è abbastanza.
Dio è così bella, i suoi occhi hanno il potere di trapassarmi da parte a parte e il suo sorriso anche se ora è spento è la sola cosa in grado di far rinascere in me la speranza.
Sono nel bel mezzo di due fuochi accesi. Da una parte il mio amore DI sempre dall'altra forse il mio amore PER sempre.
Le gambe mi tremano. Sono fatto di gelatina. Crollo a terra e i singhiozzi sono talmente forti da farmi quasi collassare.
Sofia in un attimo è di fianco a me. Non l'ho neppure sentita avvicinare. Mi accarezza la pelle mi bacia le lacrime salate che si fanno strada sulla pelle. Mi respira addosso.
"Shh. . Ora ci sono qua io.."
E le sue parole hanno lo straordinario potere di calmarmi.
La stringo fra le braccia e quasi le tolgo il respiro. Mi sentirò male dopo per quello che sto facendo ora.
"Mi sei mancata così tanto..."
Ed affondo il viso tra i suoi capelli.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro