Devo essere stato una persona orribile nella mia vita passata, altrimenti non saprei come spiegarmi questo strano scherzo del destino. I miei dubbi erano fondati, e se prima avevo il sospetto che il mondo ce l'avesse con me ora ne ho l'assoluta certezza. Perché? Beh ve lo dico subito. Quel ragazzo vicino ad Etienne, quello splendido ragazzo oserei dire, che non ha tolto gli occhi di dosso alla mia piccola Sofia neppure per un secondo da quando è entrata è Matteo. Coincidenza? Destino? Caso fortuito? Non lo e non mi importa. Sembrano tutti chiari segnali che il mio futuro con questa magnifica donna non possa esistere. Le facce di Etienne e Matteo sono sorprese, se non vedessi una certa complicità fra di loro oserei dire che nessuno sapeva dell'altro e dell'amore, se così si può chiamare il loro, per la stessa ragazza.

Sofia continua a stringere forte la mia mano e se non ci fossero di mezzo quei due sarei felice di sentirla così vicina a me, ma ho paura che stia cercando di assorbire dalle mie stesse dita più coraggio di quanto anche io ne abbia.

Non riusciamo granché a parlare qui dentro, un po' per la confusione che ci circonda un pò per quella che ci offusca la mente. Ci guardiamo e basta.

Avere di fronte i suoi grandi amori mi mette a disagio, non posso negarlo. Sento di non poter competere con loro ed io avrei solo voluto avere più tempo per me e lei, per costruire qualche ricordo in più che non la riporti a pensare a me solo come un amico, ma arrivati a questo punto so quanto è difficile che tutto questo possa accadere.

Mentre Sofia non muove la testa neppure di un millimetro per non rischiare neppure di intravedere uno dei due io continuo a fissare in fondo al loro tavolo. Li tengo d'occhio? Beh certo, è il minimo che io possa fare.

Matteo si alza, barcolla in tutta la sala e la gente lo guarda divertita e spaventata a seconda della persona che si ritrova davanti.
Si avvicina al musicista che in un primo momento lo allontana ma che poi esasperato lo sta a sentire, gli passa la chitarra e gli lascia il posto a sedere.

La dedica è rivolta a Sofia e quando inizia a cantare ho paura che né io né Etienne avremo più spazio nella sua vita. Ora capisco di cosa parlava Sofia. Questo ragazzo ha la capacità di entrare fin dentro alle ossa con la sua musica, di spezzarle ad una ad una e poi ricostruirle. Io rimango affascinato, non posso certo dire no, ma allo stesso tempo sento accendersi dentro di me una strana voglia di prenderlo a pugni e levargli quella sicurezza dalla faccia. Mi prudono le mani e non so cosa mi stia trattenendo. Ho voglia di spodestarlo da quel Trono che si è costruito sulla base di questa canzone. Sto per lasciare la mano di Sofia che non smette di stringere, per andare li e porre fine a questo strazio interiore che sta creando questa musica meravigliosa, ma con mia somma sorpresa Etienne mi precede sferrandogli un pugno dritto in faccia. Bella mossa amico.

Poi lo vedo puntare verso Sofia e quando le afferra la mano sento una rabbia diffondersi come veleno letale dentro le vene. Vuole portarla via, lo so per certo. E ho paura che lei lo faccia. Non voglio. Maledettamente Sofia, ti prego resta con me. Ti prego non te ne andare. Vorrei dirle tutte queste cose ma non lo faccio. Non faccio in tempo a dire niente.

Un'aura di potenza circonda Sofia che rimette Matteo ed Etienne al proprio posto. La stanza si inchina in una standing ovation solo per lei ed io sono fiero della donna che è diventata.

Sono sollevato e felice al tempo stesso ma quando Etienne sorridendole si avvicina al suo orecchio so che niente sarà più come prima. Non so cosa le stia dicendo, non so se mai me lo dirà.
Il viso di Sofia si contorce in una smorfia di dolore.
Etienne ancora una volta ha saputo colpire e Sofia affondare e questa volta io affondo con lei.

Restiamo in silenzio fino a che i grandi amori della sua vita si chiudono la porta del locale alle spalle.