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Jacque


E' arrivata piangendo come piange una bambina a cui è stato detto per la prima volta che Babbo Natale non esiste. E' stata inconsolabile per tutta la notte e solo quando, sfinita, si è rannicchiata fra le mie braccia ha trovato un pò di pace e si è addormentata.

Sono un paio d'ore ormai che lei dorme e credetemi, non ho fatto neppure il più piccolo movimento col corpo solo per paura che si svegliasse e ricominciasse a singhiozzare lacrime amare per quello stupido di Etienne che non riesce a capire quanto meravigliosa sia questa fragile ragazza che sbadiglia col viso triste appoggiato sul mio petto.

Non sento più nè gambe nè braccia, ma averla qui tutta per me e poterla guardare e sfiorare è un dono del cielo e non voglio o posso sprecare quest'occasione. Le disegno tutto l'amore che provo per lei seguendo i contorni del suo viso con le dita, lei non verrà mai a saperlo ma a modo mio le sto dicendo che c'è una parte di me che la ama. Lo dico in silenzio, che male può mai fare? Finchè correrà da me nessuno le potrà mai fare del male.

Mi addormento anche io cullato da una dolce sensazione di completezza e mi sveglio non appena sento che questa sensazione è venuta a mancare.

Quando apro gli occhi la vedo che fissa il mondo fuori dalla finestra come se fosse assente o su un altro pianeta e capisco che cosa mi ha svegliato. Non i rumori, non il temporale, ma la sua assenza.

Lei è persa nei suoi pensieri ed io non so che fare, se interromperne il corso o fare finta di dormire e vedere cosa fa. Ma troppe volte sono rimasto a guardare, sono rimasto in tribuna come uno spettatore ad osservare lo spettacolo della mia vita che mi scorreva davanti, ora non lo voglio più fare per cui faccio ciò che mi sento e mi avvicino in silenzio per stringerla tra le braccia. Le sospiro sul collo perchè il suo profumo di pioggia mi riempie.

La sua espressione è cambiata adesso che sono qui. Sembra essersi intristita all'improvviso ancora di più di quanto già non fosse..

"Ti stai stancando di me Jacque?"

Resto sconvolto da questa domanda assurda. Non potrebbe sbagliarsi più di cosi. Vorrei stancarmi di lei, ma ogni volta che la vedo diventa una necessità più che un peso.

"Che razza di domanda è Sofia? Perché mai dovrei essermi stancato di te?"

Il mio tono è severo. Non voglio che pensi questo.

"È che ho paura... da quando ci conosciamo non ho fatto altro che parlarti di Etienne e versare lacrime per lui. Non sono l'amica che ti meriti."

"Lascia che sia io a giudicare se sei o no una buona amica per me Sofia.."

Non è certo facile per me sentirla parlare sempre di Etienne. Ma non credo di averglielo mai fatto pesare. Il dubbio di essermi un pò esposto si fa spazio nella mia testa e ho paura che possa aver capito qualcosa di quello che mi sta succedendo, di ciò che mi sta tormentando.

"Non fasciarti la testa prima di rompertela Sofia. Non è colpa tua se mi vedi strano e assente, è solo a causa mia e dei miei pensieri confusi."

"Pensieri confusi in merito a cosa Jacque? Perdonami, sono stata così presa da tutto quello che mi accadeva intorno da non accorgermi che qualcosa ti turbava"

Vorrei poterle dire tutto, lo vorrei davvero e il mio amore per lei, se questo è il nome corretto da dargli, rimane in bilico, sulla punta della lingua. Ma proprio non posso farlo, non ora che lei è così vulnerabile.

"Non mi va di parlarne Sofia. È una cosa che devo capire da solo. Devo chiarirmi le idee e non è facile avendoti sempre intorno"

Cazzo. E' proprio il caso di dirlo. Le parole mi sono uscite di bocca senza che me ne accorgersi e ormai non le posso più fermare. 

Lacrime copiose le solcano il viso. Maledetto idiota che sono.

"Sofia non piangere, non sopporto le tue lacrime. Non hai capito cosa volevo dire. Hai frainteso tutto..."

Non mi fa finire neppure di spiegare che corre verso la porta intenzionata ad andar via, ma non glielo permetterò, non prima di sapere cosa intendevo dire.

"Perdonami Jacque, ti capisco ed hai ragione ma ora ho bisogno di andar via, ho bisogno di stare sola..."

Catturo il suo braccio con forza ma usando tutta la delicatezza possibile. Voglio dirle di restare ma non voglio certo farle male. La obbligo a voltarsi verso di me e la imprigiono. Le mie mani sono appoggiate alla porta e la racchiudo con le braccia in una gabbia d'oro. Dio quant'è bella. I suoi occhi colpiscono i miei occhi. La mia bocca prega la sua bocca. Non so bene cosa sto facendo so solo che il mio corpo reagisce al suo corpo con totale indipendenza. Avvicino pericolosamente il mio viso al suo, il mio respiro si fa pesante ed insicuro e le soffio addosso tutta la paura di perderla, la paura di amarla, la paura di ferirla...

"Non te ne andare. Ti devo spiegare. Non è come pensi"

I suoi occhi penetrano fin dentro all'anima. Non ha paura di guardarmi come invece ne ho io, lo fa e basta, con tutta la naturalezza di questo mondo e mentre mi fissa come se si aspettasse tutto o niente non riesco più a resistere... e la bacio.

Mi sembra di evaporare, sono aria fra le sue labbra, sono respiro fra i suoi respiri.

In pratica sono fottuto.

Grazie a marti2367 e Dark_Queen_21. Questo aggiornamento è solo per voi :)

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