"POSSIBILE CHE IN TUTTI QUESTI ANNI TU MI ABBIA SOLO PRESO IN GIRO?"

Siamo appena usciti dalla pasticceria quando mi arriva questo messaggio. Non ho più il suo numero ma so perfettamente chi è il mittente.

"Che ti prende Jacque? Sembra tu abbia visto un fantasma.."

In un certo senso ha ragione, è il fantasma del mio passato che è tornato a farmi visita, solo che non capisco perché.

Sofia aveva ragione allora, il ragazzo che ci stava osservando non era uno qualunque, era lui. Non ho nemmeno il coraggio di nominarlo, ho paura che pronunciando ancora il suo nome anche solo attraverso un pensiero possa ributtare a terra tutti i muri che ho costruito con tanta fatica e non me lo posso permettere, soprattutto ora che quest'angelo che è al mio fianco fa parte delle mie giornate.

Può sembrare folle da parte mia e in un certo qual modo lo è davvero. Ho detto che lei è la mia medicina ed è davvero così, è come se fosse un antidoto contro il dolore di questo passato, ma sta davvero diventando la malattia del mio presente. È come una cura con un sacco di controindicazioni. Devi solo capire se ti fa più bene che male. Io per il momento credo che siano più gli aspetti positivi, per questo non mi tormento più di tanto. Vivo il momento senza aspettarmi niente dal domani.

"Ehy Jacque ci sei?"

"Si si scusa Sofia, ero un attimo perso nei miei pensieri..."

Non le dico nulla del messaggio che ho appena ricevuto. Un po' perché non voglio che si preoccupi inutilmente per me e un po' perché non ho ancora metabolizzato il tutto. Non saprei spiegarle come mi sento, in tutta onestà non lo so neppure io. Poi diciamocela tutta, quando sono con lei vorrei scatenare un po' di quella sana gelosia che dovrebbe esserci in ogni coppia e vedere la sua indifferenza sotto questo punto di vista mi farebbe un po' soffrire. Non che io abbia mai messo alla prova il nostro rapporto in questo senso, ma capitemi. Vi siete mai invaghiti del vostro migliore amico? Ecco se la risposta è sì mettetevi nei miei panni. Sperare con tutte le forze di essere amato non fa nascere immediatamente l'amore da quella persona. Sarebbe bello se fosse così, ma non lo è. Quindi cosa succede? Beh ci si tiene dentro tutto il più possibile consapevoli che prima o poi tutto dovrà scoppiare fuori.

Non voglio perdermi ancora nei pensieri che non mi danno tregua e chiedo a Sofia di parlarmi di Etienne. È da stupidi masochisti, lo so benissimo, ma prima di essere qualunque altra cosa sono il suo migliore amico e se lei ha o avrà bisogno di parlare io sarò qui ad ascoltarla anche a costo di soffrire.

"Cosa vuoi che ti dica Jacque. Devo togliermelo dalla testa, solo che non è facile.."

"Lo so.. Lo so perfettamente. ."

"Ti ha turbato sapere che Francois era in pasticceria? "

Sono tante le cose che mi turbano ora e lui è solo la punta dell'iceberg.

"Forse un po', senti Sofia ti scoccia se torniamo a casa? Ho bisogno di stare un po' solo.."

È talmente simile a me da non offendersi neppure quando l'accompagno a casa. Mi posa un bacio sulla guancia e il suo profumo mi invade le narici e mi riempie i polmoni. Sa di pioggia.

Oggi una strana sensazione mi accompagna ed anche ora che mi incammino verso casa sento che non mi abbandona. Mi sembra di essere seguito, osservato e i miei dubbi hanno delle fondamenta.

Per quanto io abbia cercato di odiato, mi sono mancati questi occhi neri.

"Che diavolo ci fai con quella?"

Se non fossi di pessimo umore gli riderei in faccia. Per il messaggio che mi ha mandato, per il fatto di averlo qui davanti e per la scenata in piena regola che sta facendo.

"Vai al diavolo Francois. La mia vita non è più affar tuo"

Gli passo di fianco con il fiato corto e le gambe che mi tremano ma con l immagine sicura di me che gli ho sempre mostrato, solo che appena mi chiudo la porta alle spalle le mie gambe di gelatina cedono ed io crollo.