Sento la sua presenza ancora prima di vederlo entrare. È come lo scorrere del sangue nelle vene non lo vedi eppure sai che c'è. Apre leggermente la porta ed io faccio finta di dormire. Non so se questa lentezza nel decidersi a entrare sia dovuto a una forma di rispetto nei miei confronti o se è solo puro egoismo il suo. A volte mi domando se sia qui con me solo per pietà o se in fondo ne senta la necessità.

Continuo a non aprire gli occhi. Mantengo il respiro regolare e inglobo nel mio essere questo momento di quieta che mi sono concesso. Bisogna essere onesti. Spesso basta tenere lo sguardo basso per non vedere come stanno realmente le cose. È un po quello che sto facendo io. Ma non riesco a pentirmi. Ho bisogno di sentirmi ancora importante per lui. Ho bisogno di sentirmi tutto per lui, anche se solo per un momento, anche se solo dentro questa illusione.

Lo sento avvicinarsi dal calore che sento bruciarmi sulla pelle. Quanto si può amare una persona e ferirla al tempo stesso? Mi odio per quanto amore provo e mi odio per quanto dolore gli ho procurato.

Vortici di pensieri si affollano nella mia testa, attimi felici, ricordi dolorosi, è un uragano di emozioni che non ha inizio né fine.

Poi.

Poi sento le sue labbra sulle mie in un caldo e casto bacio. Non posso aprire gli occhi ora. Capirebbe che ho finto di dormire per non affrontarlo, capirebbe che questo gesto ha aperto un varco dentro di me, una scintillante speranza.
Una lacrima calda mi cade sul viso e capisco che sta piangendo. Dio quanto vorrei consolarlo, dirgli che d'ora im avanti tutto andrà bene. Ma sono un codardo e continuo a dormire.

Con un sospiro stanco lo sento allontanarsi. I suoi passi si avvicinano alla porta per poi fermarsi...

"So che non stai dormendo Francois..."

Spalanco gli occhi ma è già troppo tardi. La porta si è chiusa dietro di lui.