Francois
Non so esattamente dove mi trovo. Non ho abbastanza lucidità per mettere a fuoco quello che mi circonda e ancor meno per ricordare quello che mi è successo. Non so neppure dove sono stato fino ad ora. Ricordo solo una macchina che veniva giusto nella mia direzione e un rumore sordo, poi il nulla. Sono come caduto in un buco pieno di liquido amniotico. Galleggiavo da una parte all'altra, così senza neppure sforzarmi per rimanere a galla. Cercavo un modo per ritornare in superficie ma non sapevo a che appiglio agganciarmi per farlo e mi ero quasi deciso a lasciarmi andare.
Poi un'emozione forte ha pompato sangue dritto al mio cuore e questa forza mi ha rispedito in superficie. Nuotavo e Nuotavo così velocemente da non sentire nemmeno più gli arti. Ho fatto in tempo ad aprire solo leggermente gli occhi per capire cosa o meglio chi mi abbia salvato dal mio destino, da questo lento naufragare.
Jacque. Il solo in grado di farlo.
Vorrei raccogliere quella lacrima che gli sta colando sul viso ma le mie mani non rispondono alla mia volontà. E lui rimane in attesa di un gesto, di un cenno, di una risposta da parte mia. Leggo disperazione nei suoi occhi. Sensi di colpa affiorano come piume in superficie ma hanno il peso di un macigno non certo la loro leggerezza. Tento in ogni modo di dar voce alle parole o forza ai miei gesti ma rimango ancorato a questo letto.
Tutto procede a rilento nella mia testa ma il suo cambiamento è fulmineo. Lo sguardo si risveglia, le labbra si increspano in un sorriso, l'espressione muta. Non riesco a girarmi per capire chi o cosa gli abbiano fatto questo effetto ma credetemi se vi dico che non ci vuole uno scienzato per intuirlo. Certi cambiamenti sono regalati sono da certi sentimenti e sono esattamente quelli che io provo per lui e che lui so prova per Sofia.
Le loro voci mi suonano lontane. Come un concerto in un paese vicino. Si riescono a sentire ma non si distinguono chiaramente le parole. Singhiozzi e sospiri si mescolano a frasi che sembrano senza senso ma forse solo per me.
Vorrei urlare, gridare a entrambi di andare via, di amarsi da un'altra parte non qui vicino a me. Non lo sopporto. Non voglio sentire ancora il mio cuore sgretolarsi sotto i loro occhi senza che neppure si accorgano di quello che sta succedendo dentro di me. Vorrei sprofondare in quel limbo e non tornare più.
Sento I loro respiri affannarsi e poi calmarsi. Come se fossero stati lontani per una vita e si fossero ritrovati solo ora. Come se uno non potesse vivere senza l'altro.
Bastaaaaa vorrei urlare e se non fossi completamente sotto shock giurerei di aver sentito la mia voce uscire dalla mia gola e quando vedo entrambi correre verso di me capisco che è esattamente quello che è appena successo.
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