Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 46: proposta, matrimonio e viaggio di nozze

MODIFICATO

Luca si schiarì la voce, guardandomi fisso negli occhi, mentre attorno a noi tutti ci fissavano in assoluto silenzio. <<Ho scritto un discorso da fare stasera, con l'aiuto di Matteo, Rob e Luigi... chi l'avrebbe mai detto che un giorno quei tre mi avrebbero dato una mano su una cosa del genere>> ridacchiò.
<<Il problema è che, pur essendomelo studiato, ripetuto, perfino imparato a memoria, la mia mente è vuota e l'unica cosa che posso fare è improvvisare, sperando di non essere molto banale o ripetitivo, ma come tu ben sai, nei discorsi, in particolare in quelli romantici, sono una vera schiappa>>
Sorrisi, portando una mano davanti alla bocca, con gli occhi già pieni di lacrime.
Prese un grosso respiro. <<Io sono innamorato di te, sono follemente innamorato di te; non so da quando, forse dal primo momento che ti ho vista, scambiando forse quel sentimento per una forte amicizia, e non so neanche in che modo possa essere successo; ma dopotutto le persone si innamorano in modi misteriosi, forse solo con il tocco di una mano; ma ti prometto, ti amerò anche quando avremo settant'anni, e sembra incredibile che il mio cuore si sia innamorato così follemente solo a vent'anni... io mi innamoro di te ogni singolo giorno, e sto pensando ad alta voce che forse abbiamo trovato l'amore proprio dove siamo. E sto pensando a come le persone le persone si innamorino in modi misteriosi, forse è tutto parte di un piano preciso. Continuerò a fare gli stessi errori, sperando che tu capirai. Ma ora piccola, prendimi tra le tue amorevoli braccia, baciami sotto la luce di mille stelle, posa la tua testa sul mio cuore che batte... beh, io mi innamoro di te ogni singolo giorno, e volevo solo dirti che lo sono, e sono pronto>>
Le lacrime rigavano ormai le mie guance rosse (fortunatamente Rebecca aveva usato un trucco waterproof, altrimenti in quel momento sarei sembrata un mostro; sospettai che l'avesse fatto di proposito, in previsione delle mie lacrime). Citando "thinking out loud", Luca mi aveva dedicato la dichiarazione più bella che avessi mai potuto ricevere. Afferrò una scatolina di velluto e la aprì, rivelando un anello d'argento con un unico diamante al centro.
<<L'ho detto che nelle dichiarazioni faccio pena, ho perfino rubato le parole di Ed Sheeran. E non mi dilungherò ancora, perché non saprei cos'altro dire se non... sposami. Sposami amore mio, rendimi l'uomo, o meglio il ragazzo, più felice sulla Terra>>
Non era una domanda, era quasi un ordine, ed io, con la gola chiusa dall'emozione e dalle lacrime, non potei fare altro che fiondarmi sulle sue labbra, mentre attorno a noi scrosciava un applauso.

~

8 mesi dopo

<<Sei bellissima, tesoro mio>> mormorò mia madre con le lacrime agli occhi guardandomi nel mio bellissimo vestito da sposa. Era in stile principessa, con il corpetto stretto, senza maniche e con lo scollo a cuore, pieno di ricami argentati che si intravedevano ancora sull'ampia gonna bianca in tulle. Il trucco era quasi inesistente e consisteva in una matita argentata e un ombretto bianco, con un filo di mascara e un rossetto rosso sulle labbra. I capelli erano sciolti e sistemati in morbide onde, mentre dei fiori bianchi fermavano alcune ciocche dietro la nuca.
Assomigliavo a una principessa, e fidatevi, mai avrei pensato di definirmi come tale, ma non trovavo parola più adatta.

Abbracciai forte la donna davanti a me, cercando di mantenere un certo contegno. <<Non piangere mamma, altrimenti ti si rovina il trucco>> cercai di buttarla sul ridere.
<<Oh accidenti, al diavolo il trucco, la mia bambina si sta sposando!>> esclamò tamponandosi gli occhi.
<<Ho 18 anni, ho passato gli esami di maturità con un punteggio di 92 e ho perso la verginità da oltre due anni, non sono più una bambina!>> protestai.
<<Per me resterai sempre quella bimba pestifera che mi faceva una testa enorme per iniziare a cavalcare>> ridacchiò lei, baciandomi la fronte.
In quel momento entrarono nella stanza mio padre, vestito di tutto punto, e le mie quattro testimoni: Sofia, Rebecca, Federica e Francesca. Avevo voluto loro al mio fianco, durante questo passo importante. Luca invece lo aveva chiesto a Luigi, Matteo e Rob.
Le ragazze mi fecero un cenno con la mano e andarono avanti con la macchina di Becca, per poi aspettare il mio arrivo in chiesa.
Papà mi prese la mano e ne baciò il dorso. <<Sei splendida tesoro>> sorrise e ricambiai. <<Ma ora dobbiamo andare, o faremo tardi>>
Annuii e uscimmo di casa, non prima di aver lasciato una carezza al mio piccolo Oliver. Li fuori ad aspettarci c'era Mauro, che teneva per le redini Laurus e Dorinne. Il primo era badato elegantemente, mentre la mia piccola peste aveva solo un'elegante testiera americana. Ovviamente non potevano mancare loro al mio matrimonio; avevo insistito per fare a modo mio, cioè arrivare alla piccola chiesa di campagna che io e Lu avevamo scelto per sposarci in groppa a Dorinne, a pelo naturalmente, mentre mio padre mi avrebbe accompagnata in sella a Laurus: in quei mesi aveva preso qualche lezione, in modo da essere almeno in grado di condurre un cavallo.
Mi avvicinai e accarezzai i miei due cavalli: il loro manto era talmente pulito da risplendere ai raggi mattutini ma già caldi del sole di fine giugno.
Sorrisi a Mauro. <<Grazie mille, ci vediamo in chiesa>>
Mi diede un buffetto sulla spalla e se ne andò senza dire niente, ma sapevo che cercava di contenere la commozione.
Tirai un sospiro tremante: se lui era commosso, io ero nervosa, per non dire terrorizzata, e Dorinne se ne accorse. Mi sbuffò dolcemente in volto, strofinando le sue froge morbide contro il mio collo nudo, ornato solo dalla mia collana d'argento con il cavallino rampante.
Sorrisi grata e le lasciai un bacio sul muso, sporcandola un po' di rossetto. Glielo tolsi ridendo. <<Sono pronta piccola peste>>
Mio padre salì su Laurus mentre io, utilizzando gli scalini per aiutarmi a salire in groppa, mi sistemai la gonna in modo tale da non darmi molto fastidio. Accarezzai il collo di Dorinne e, con accanto papà e Laurus, iniziammo a camminare.

Ero tesissima, e anche un po' spaventata, ma insomma, chi non lo sarebbe stato al posto mio?
Talvolta spronavo Dorinne ad un galoppo quasi fermo, in modo da concentrarmi su altro e sbollire la tensione.
Finalmente arrivammo davanti alla chiesa. Non era molto grande, anzi, ma era discreta e molto carina, oltre che isolata, proprio ciò che io e Luca cercavamo; accanto al portone d'ingresso chiuso mi aspettavano le piccole Sarah e Jessica, che mi avrebbero fatto da damigelle mentre Giacomo avrebbe portato le fedi. Erano bellissime nei loro vestitini rosa chiaro.
Appena smontai corsero ad abbracciarmi. <<Sorellona sei bellissima>> esclamarono in coro, utilizzando quell'epiteto che usavano ormai da un po'.
Ridacchiai e lasciai un bacio sulla guancia ad entrambe prima di afferrare il braccio di mio padre e controllare che Laurus e Dorinne si stessero dirigendo verso Balèm e Silver, nel prato accanto alla chiesa, per pascolare. Sapevo che non si sarebbero mossi finché non li avremmo chiamati.
Mi voltai verso il portone, aspettando che iniziasse la musica. Senza neanche accorgermene conficcai le unghie nel tessuto della giacca di papà.
<<Nervosa?>> mi chiese ed annuii. <<Molto>> confessai.
Si voltò a guardarmi dall'alto in basso e sorrise. Era sempre stato un gigante. <<Anch'io>>
Mi scappò una risata e finalmente fui pronta.
Le porte si aprirono e la musica risuonò all'interno dell'unica navata di quella chiesa piccola ed austera, ma molto accogliente; iniziammo ad avanzare.
Ero a disagio con tutti quegli occhi addosso e dopo un po' cominciò a mancarmi l'aria, finché mio padre non venne in mio soccorso, rafforzando la presa sul mio braccio. <<Non badare a tutti gli sguardi che hai addosso. Concentrati solo su quello di Luca, che ti sta guardando come se fossi una dea, e il resto sparirà>> mi sussurrò.
Seguii immediatamente il suo consiglio e incatenai gli occhi a quelli di Lu.
Non sentii e non vidi più niente al di fuori di lui, e così accadde per tutta la durata della funzione. Ripetevo ciò che dovevo dire come un automa, stregata dal momento che mi sembrava fin troppo emozionante per poterlo sopportare.
<<...vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa>>
Quelle parole mi riscossero di colpo, rendendomi finalmente lucida e presente a me stessa, mentre Luca mi sollevava il velo che avevo messo prima di entrare.
Mi posò le mani sulle guance, fissandomi negli occhi. Non riuscendo più a trattenermi mi alzai in punta di piedi e catturai le sue labbra con le mie, in un dolce bacio che aveva tutto il sapore di una promessa.
<<Ti amo>> sussurrò con gli occhi chiusi.
Sorrisi raggiante. <<Ti amo>>
Poco dopo venimmo sommersi dagli abbracci di tutti gli invitati. Io ancora non riuscivo a crederci... ero la moglie di Lu. Mi tirai furtivamente un pizzicotto per assicurarmi di non stare sognando. No, non era un sogno, era tutto assolutamente vero.
Mia madre, dopo le foto, spinse me e Luca fuori dalla chiesa, verso i nostri cavalli. <<Andate, ci vediamo a pranzo>>
Mi lasciò un bacio sulla fronte ed invitò gli ospiti a seguirla al ristorante.
Luca rafforzò la presa sul mio fianco. <<Andiamo>> sussurrò, baciandomi il collo.
Sorrisi, scompigliandogli i capelli, e ci avvicinammo ai cavalli. Tolsi i finimenti a Laurus e, con l'aiuto di quello che ormai era a tutti gli effetti mio marito, montai su Dorinne.
Luca salì con un balzo in groppa a Balèm. Ci scambiammo uno sguardo e spronammo i nostri cavalli al galoppo, con Laurus e Silver che ci seguivano.
Percorrendo sentieri nascosti e poco conosciuti, dopo circa un quarto d'ora di trotto e galoppo, arrivammo sulla spiaggia di ciottoli che aveva tanto significato per noi. Porto Selvaggio.
Fermammo Dorinne e Balèm, permettendo loro di riprendere fiato e smontammo, sedendoci al limitare della pineta ad ammirare il mare immobile come un vetro.
Lu mi strinse forte, baciandomi con passione. <<Ma ci pensi? Siamo sposati piccola>>
Sorrisi, accarezzandogli la leggera barbetta che gli oscurava le guance. <<Stento ancora a crederci>>
Luca ricambiò e fece per parlare quando un rumore di ciottoli smossi lo interruppe. Non potevano essere i nostri cavalli, che stavano pascolando nella pineta dietro di noi, così ci voltammo di scatto, restando a bocca aperta nel notare un branco di cavalli.
Stavano giocando sulla spiaggia e alcuni si slanciavano in acqua, giocando a rincorrere le onde. Erano oltre due anni che non li vedevamo più.

Ci alzammo velocemente e i nostri amici ci raggiunsero subito.
Notai un luccichio negli occhi di Silver. Era il suo branco.
Io e Lu ci guardammo e lui accarezzò il grigio sul collo. <<Vai>> gli disse.
Lo stallone non se lo fece ripetere e uscì allo scoperto al trotto; il branco lo notò quasi subito e un sauro, che a prima vista doveva essere piuttosto giovane, gli si avvicinò minaccioso.
<<Il nuovo capobranco...>> mormorai leggermente preoccupata.
I due stalloni si avvicinarono circospetti, camminando in tondo.
Il giovane sauro attaccò per primo ma Silver si scostò di lato e si impennò nitrendo minaccioso. Il nuovo capobranco parve intimidito, ma non si tirò indietro; evidentemente non era molto esperto nelle lotte per il comando, mentre il grigio sembrava esserci abituato, sebbene fosse con noi da un paio d'anni e più.
Alla fine prevalse Silver e l'altro abbassò la testa in segno di rispetto e sottomissione.
Il resto del branco, immobile fino a quel momento, circondò Silver iniziando a nitrire, come a volersi congratulare. Ebbi l'impressione che l'avessero riconosciuto.
Percepii Luca sorridere. <<A quanto pare mancava a tutti>>
Annuii felice, con una mano sul collo di Dorinne, che sembrava irrequieta. <<Ma cosa ci fanno qui? E a quest'ora poi. Questo posto presto si riempirà di persone>>
<<In questo periodo si spostano a nord, verso le Murge, dove passano il resto dell'estate; in autunno saranno di nuovo qui>> Guardò l'orario. <<Dobbiamo andare>> mormorò, prendendomi per mano.
<<E Silver?>> chiesi voltandomi a guardare mio marito... era così strano da dire.
Abbassò gli occhi. <<Ha ritrovato la sua famiglia, non posso costringerlo ad abbandonarla di nuovo>> mormorò.
<<Ma adesso anche noi siamo la sua famiglia! Tu sei la sua famiglia!>> esclamai, facendo girare un giovane baio che poteva avere al massimo tre anni. Non so come, ma lo riconobbi: era il puledro che si era avvicinato curioso la notte prima del mio sedicesimo compleanno.
Nitrì allegro, forse ci aveva riconosciuti anche lui.
Silver si voltò e incrociò lo sguardo di Lu. I suoi occhi si fecero improvvisamente tristi. Il grigio e il suo cavaliere si avvicinarono fino a quando non furono a qualche centimetro di distanza.
Luca alzò la mano e lo accarezzò sul muso. <<Allora mustang... temo che questo sia il momento di salutarci. Tu sei libero, sei nato in libertà; non sei fatto per servire un uomo>>
Abbassò il braccio e fece un passo indietro. <<Va' pure Silver, io non te lo impedirò>>
E indietreggiò fino a tornare al mio fianco, stringendomi forte la mano per trattenere le lacrime.
Silver sembrava confuso e molto indeciso. I suoi occhi si spostavano dal branco a noi, per poi fissarsi su Dorinne. Nitrì debolmente, come a chiamarla. La voleva accanto a sé, e lo capivo.
<<Coraggio piccola peste; ti sta aspettando>>
Lei si mosse esitante fino a raggiungerlo. Silver le annusò il muso e il collo, chiedendole silenziosamente di seguirlo, di andare con lui.
Sobbalzò e indietreggiò di mezzo passo, voltandosi a guardarmi con occhi disperati. Non sapeva cosa fare.
Sorrisi e annuii, facendole segno di andare e ricacciando indietro le lacrime.
Dorinne tornò a guardare Silver e scosse la testa, nitrendo piano e indietreggiando.
Silver nitrì, quasi disperato e lei rispose allo stesso modo, tornando accanto a me.
"Perché?" le chiesi con lo sguardo.
"Ho bisogno di te" era quello che dicevano i suoi occhi.
Posai il capo sul suo collo. <<Anch'io piccola peste>>
Silver scalpitò nervoso, poi parve prendere una decisione e si diresse verso il nuovo giovane capobranco. Alzò la testa e sbuffò sulla fronte del sauro, per poi guardare un'ultima volta il branco e tornare al trotto verso di noi.
<<Secondo te cos'ha fatto?> mi chiese Lu.
<<Credo che abbia appena ceduto il ruolo di capobranco al sauro...>>
Silver si fermò davanti a Luca, guardandolo con sguardo deciso.
Lui sorrise. <<Sono contento che tu sia rimasto, amico mio>>
Salimmo in groppa e ci lasciammo alle spalle probabilmente l'ultimo branco di cavalli selvaggi del Salento.
Il pranzo passò tranquillamente e, dopo esserci cambiati e aver sellato i nostri quattro cavalli con selle leggere e bisacce contenenti cibo e vestiti, salutammo tutti e finalmente partimmo. Come viaggio di nozze avevamo scelto un "on the road" per tutta l'Italia dormendo sotto le stelle e percorrendo solo percorsi naturali.
Avremmo attraversato paesini e città solo per fare una doccia ai bagni pubblici (si lo so, fa leggermente schifo, ma andare a cavallo non è certo per quelli fissati con l'igiene, perciò c'è poco da fare gli schizzinosi), comprare il cibo e visitare qualche monumento o luogo storico. Ci era sempre piaciuto viaggiare e scoprire posti con tante storie da raccontare.
Partendo da Lecce, ci saremmo diretti verso Otranto, per poi salire e percorrere la costa dell'Adriatico fino a Ravenna. Avremmo poi attraversato la Pianura Padana, avremmo raggiunto Trento e da lì avremmo percorso tutto il nord Italia, con tappe a Bergamo, Como, Varese, Torino e Asti, evitando Milano, che non mi era mai piaciuta particolarmente come città, per giungere a Genova. Scendendo verso Pisa avremmo fatto una piccola deviazione verso Firenze, che mi aveva sempre affascinata, essendo più piccola di Milano e Roma, ma con una grande concentrazione di opere artistiche molto elevata (e poi, scusate, ma era la città dei Medici, ed io, dopo aver letto i libri di Matteo Strukul e guardato la serie tv, mi ero completamente innamorata di quella famiglia, in particolare di Cosimo I), per poi continuare verso Roma e Napoli, costeggiando il Tirreno. Giunti a Salerno avremmo attraversato l'Appennino per tornare in Puglia, facendo tappa a Matera, percorrendo poi la costa dello Ionio. Il tutto a cavallo. In due mesi e mezzo o poco più.
Solo una notte ci saremmo fermati a dormire in una piccola casa di campagna affittata per la nostra prima notte di nozze.
Dopo aver sistemato Dorinne, Silver, Laurus e Balèm nell'ampio recinto, io e Lu entrammo in casa. Era molto semplice, ma accogliente, con una cucina che fungeva anche da sala da pranzo, un piccolo salottino, un ripostiglio e due camere, una matrimoniale, l'altra singola, tutte e due con un bagno ciascuna.
Luca mi prese le mani e mi condusse dolcemente in camera. Iniziò a baciarmi il collo, mentre le sue mani si spostarono sul mio corpo, accarezzandolo e stringendolo. Ci spogliammo a vicenda, piano, con timidezza, quasi come se ci stessimo scoprendo per la prima volta, continuando a scambiarci dolci baci. E poi fummo una cosa sola, di nuovo e per sempre.
<<Sei mia>> sussurrò ansimando.
<<Lo sono sempre stata e sempre lo sarò>>
Mi baciò, facendo giungere entrambi al culmine. <<Ti amo>>
<<Ti amo>>

~

Il nostro viaggio stava giungendo al termine: eravamo nuovamente in Puglia, all'altezza di Matera.
Ci eravamo divertiti un mondo, anche nel notare le facce stupite della gente quando vedevano due ragazzi e quattro cavalli a zonzo per l'Italia.
Erano i primi di settembre e mancavano appena un paio di giorni per arrivare a casa. Mi erano mancati tutti, e non vedevo l'ora di riabbracciarli. Chissà come stavano le gemelle, e com'era andata la loro gara... e Rebecca? Si sarebbe trovata bene con Piccadilly? E poi c'era Oliver... chissà se lui aveva sentito la mia mancanza quanto io la sua...
Ero distratta da questi pensieri quando percepii qualcosa che mi fece vibrare le gambe. Tornai presente a me stessa e guardai in basso, scrutando sospettosa la pancia di Dorinne, sulla quale ero in groppa. Di nuovo una vibrazione, così la fermai, guadagnandomi un'occhiata interrogativa da parte di Luca. Stavo per parlare quando un colpetto mi fece sussultare.
<<O mio dio...>> scesi immediatamente e le tolsi la sella leggera che avevo usato durante tutto il viaggio, tastando il ventre della mia cavalla, che da tre mesi continuava a crescere, nonostante non mangiasse in modo esagerato e l'esercizio continuo.
Un altro colpo. Non avevo dubbi.
<<Non ci posso credere... sei incinta, piccola peste!>> esclamai contenta.
Luca, in sella a Silver, per poco non cadde dalla sorpresa. <<Scherzi?!>>
Scossi la testa. <<No. E credo di non sbagliarmi: sono tre mesi che la pancia continua a crescere nonostante il movimento che facciamo ogni giorno; è più distratta del solito e a volte si affatica velocemente... e ora questi colpetti. Non potrei essere più certa>>
Lu sorrise. <<Dopotutto è una bella notizia, ma incinta di chi?>>
Ci pensai su. <<Di solito non lascia mai avvicinare così tanto gli altri cavalli, e comunque escludo che sia successo al maneggio. Probabilmente quando siamo partiti... quindi ci rimangono solo Laurus e Silver, entrambi stalloni. Laurus lo escluderei, Dorinne non ha mai provato più di tanta simpatia nei suoi confronti; Silver invece... beh, non è un segreto che questi due si piacciano da morire>> ridacchiai.
Lu si piegò sul collo dello stallone, sorridendo. <<Sentito mustang? Presto sarai papà>>
Ridemmo insieme ma un conato di vomito mi scosse, facendomi scattare in piedi e allontanarmi velocemente; vomitai anche l'anima. E non era la prima volta che succedeva: era da oltre una settimana che rimettevo ogni giorno.
Due mani forti mi presero i capelli e la fronte, sostenendomi.
<<Ancora piccola? Non passa?>> chiese Lu quando mi fui calmata.
Scossi debolmente la testa. <<Non so cosa mi stia succedendo...>> mormorai.
Si morse il labbro. <<Piccola... non per impicciarmi ma... ti è venuto il ciclo questo mese?>>
Arrossii leggermente alla domanda, ma riflettendo mi feci serissima. <<No... sarebbe dovuto arrivare una settimana fa, ora che ci penso; non ha mai tardato così tanto. Temo che questo mese sia saltato...>>
Ci guardammo; io avevo la paura negli occhi. <<Lu... devo saperlo...>> mormorai, posando una mano sul mio ventre, cercando di capirlo da sola.
Annuì. <<Certo. Nel primo paese che incrociamo prenderemo un test di gravidanza, tranquilla amore mio>>
Mi strinse forte, baciandomi i capelli. <<Ma come può essere successo... stai prendendo la pillola...>>
Mi morsi il labbro. <<In realtà... un giorno non l'ho presa; le avevo finite, ma l'ultima l'avevo presa la sera precedente... credevo avrebbe continuato a fare effetto. Mi dispiace>> mi lasciai sfuggire una lacrima.
<<Ehi... ssh non piangere amore mio; andrà tutto bene. Al massimo avrai una gravidanza in contemporanea con la tua cavalla. E io e Silver diventeremo padri nello stesso periodo>> scherzò.
Mi scappò un risolino. <<Non mi abbandonerai se sarà positivo?>>
Mi baciò. <<Sei mia moglie, amore mio. Non lo farò mai. Certo, non mi aspettavo un figlio così presto, siamo giovani, ma non ti lascerò mai sola>>
Sorrisi e mi alzai, montando su Laurus. Ora che Dorinne era incinta, non volevo certo stancarla più del necessario. Mi sfiorai la pancia; non sapevo se essere contenta o no, se avrei preferito essere incinta o meno. Eppure ora lo sentivo... era una sensazione, che mi fece già amare quel bambino che, se davvero c'era, stava crescendo dentro di me.
Dopo un paio d'ore arrivammo in un piccolo paese e lasciammo i cavalli fuori dalla farmacia; poi entrammo.
<<Salve, posso esservi utile?>> sorrise una donna in camice bianco.
<<Vorremmo un test di gravidanza>> rispose Luca al posto mio.
La donna frugò in un cassetto e tirò fuori una scatolina. <<Ecco a voi. Questo è il più affidabile che abbiamo>>
La ringraziammo, pagammo e uscimmo, in cerca di un bagno pubblico. Mi rinchiusi dentro un cubicolo e seguii le istruzioni, poi uscii, tormentandomi le labbra.
<<Allora?>> chiese mio marito ansioso.
<<Dobbiamo aspettare dieci minuti...>> Mi sedetti accanto a lui, in attesa del risultato.
<<Tu cosa credi uscirà?>> mi domandò nervoso.
Feci per dirgli che non lo sapevo, timorosa della sua reazione, ma decisi che era meglio essere sinceri. <<Credo che sarà positivo... non so perché, è una sensazione>> sussurrai.
Annuì. <<Se è un maschietto come lo chiamiamo?>> esordì dopo pochi minuti.
Sorrisi istintivamente. <<Che ne dici di Fabio o Filippo?>>
<<Dico che sono bellissimi>> mi baciò la fronte.
<<E se è una femminuccia?>>
<<A me piace molto il nome Sabrina...>> rispose Lu.
Sospirai. <<È un bel nome, significa libertà>>
E da quel momento calò il silenzio, finché i dieci minuti non terminarono ed io e Lu guardammo insieme il risultato del test.
Alzammo gli occhi, incrociando i nostri sguardi.
Era positivo.
Sul volto di Luca comparve un sorriso spontaneo che si tramutò in risata, coinvolgendo anche me. Avvolse le braccia attorno alla mia vita, mi sollevò e mi fece girare per aria, ridendo come un pazzo. Poi mi posò a terra, e avevo un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
<<Ti amo Lu>> sussurrai, a pochi millimetri dalla sua bocca.
Fece congiungere le nostre labbra, poi si inginocchiò e mi baciò la pancia ancora piatta. <<Vi amo>>

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro