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Sembra che le stelle brillino solo per noi

Fu il più grande a svegliarsi ed accorgersi, vedendo l'orario sul display del suo cellulare, che fossero le tre di notte passate così decise di svegliare Stiles che stava dormendo beatamente sul divano con la testa appoggiata alla sua spalla e con la bocca leggermente aperta. Derek sorrise a quell'immagine buffa e dolce allo stesso tempo o almeno era così ai suoi occhi.

Il moro cercò di svegliare il castano che ad ogni suo tentativo faceva smorfie e borbottava qualcosa del tipo "Ancora 5 minuti", Derek sbuffando in segno di rassegnazione sorrise ancora una volta nel vedere come dormisse profondamente il suo umano. Alla fine non sprecò più tempo nel cercare di svegliare Stiles, se lo caricò come un sacco di patate sulla spalla, si rifiutava di portarlo in camera come se fosse una principessa... di nuovo. Il figlio dello sceriffo fece per l'ennesima volta qualche smorfia e qualche versetto, ad un certo punto aprì quasi gli occhi ma da quanto era stanco non finì l'azione e continuò a dormire. Il lupo con tutta l'attenzione di cui era capace portò il più piccolo nella stanza da letto e tirando via velocemente le coperte, con la mano libera, posò delicatamente sul materasso il suo ormai fidanzato. Quando si spostò per ricoprirlo, Stiles gli prese la mano e aprì leggermente gli occhi color miele per incontrare quelli smeraldo del moro

–Dove vai?– chiese a voce bassa come se avesse paura di svegliare qualcuno

–Qui, Stiles, ti tiro su le coperte e poi mi metto a dormire anch'io– rispose con un sorriso quasi impercettibile Derek

–Vieni qui però, dormi qua con me– questa volta il volume della voce si era alzato leggermente con tono supplichevole

–Va bene, eccomi– Derek si sdraiò accanto a Stiles e quest'ultimo si avvicinò per poterlo abbracciare e posare la sua testa sul petto del Lupo.

Derek coprì sia sé stesso che Stiles, poi posò gli occhi su quell'umano logorroico capace di farlo sentire come nessun altro era mai riuscito. Con Stiles si sentiva al suo posto, sentiva che con lui tutto poteva andare bene. Non era stato facile per Derek e forse neanche per Stiles ammettere quello che provavano l'uno verso l'altro.

Per Derek era davvero difficile aprirsi con qualcuno ma con Stiles era diverso, il perché ancora non lo sapeva bene, ma non gli importava poi più di tanto perché ora stava bene ed era infinitamente contento di come erano andate le cose tra di loro anche se ci avevano messo un po' di tempo. Alla fine anche il moro chiuse gli occhi e piano piano piombò di nuovo nel sonno, abbracciato a Stiles.

                                                                  ***

Erano ormai le sette del mattino quando lo sceriffo rincasò e si chiuse piano la porta alle spalle per non svegliare nessuno. Salì le scale per andare in bagno e farsi una doccia per poi riposarsi un po', ma prima di fare ciò, decise di dare un'occhiata al figlio e a Derek per vedere se stavano bene visto che erano usciti da poco da quell'inferno di Eichen House.

Aprì piano e lentamente la porta della stanza e vide suo figlio addormentato e abbracciato a Derek mentre il moro lo cingeva con un braccio in modo protettivo e aveva la testa appoggiata su quella di Stiles. Rimase fermo davanti a quell'immagine, aveva capito che stava succedendo qualcosa tra quei due e ora finalmente aveva capito con esattezza cosa. Aveva capito che i due si erano avvicinati molto e ora ne aveva la prova. Non avrebbe mai immaginato di vedere suo figlio con Derek Hale, un lupo mannaro ex-Alpha che in passato si era ritrovato erroneamente ad arrestare. Ovviamente sapeva già da tempo che quelle accuse erano ingiuste, infatti erano cadute e Derek aveva già provato di non essere una brutta persona e in più di un'occasione aveva aiutato Stiles e i suoi amici, per la verità aveva aiutato anche lo sceriffo stesso. Quello che vedeva ora era quanto sembrasse tranquillo e sereno suo figlio, sembrava felice e più di una volta aveva beccato di sfuggita i due scambiarsi sguardi e aveva notato suo figlio sorridere verso Derek quando quest'ultimo non lo guardava. Derek faceva sorridere Stiles e viceversa, era innegabile che il burbero Hale sorridesse di più quando aveva Stiles intorno. Il lupo rendeva felice suo figlio e così lo sceriffo decise che questo fosse l'importante e che non avrebbe detto niente, decise che sarebbe stato Stiles di sua spontanea volontà a dirglielo quando si sarebbe sentito pronto. Chiuse la porta e si diresse verso il bagno e poi in camera sua.

                                                                   ***

Era passata più di una settimana e Theo non si era più fatto né sentire né vedere, possibile che avesse deciso di rinunciare?

Ne dubitavano fortemente, nessuno escluso.

Dovevano ancora capire cosa volesse farne della maschera presa ad Eichen House, Stiles se n'era accorto quel giorno ma preso dalla fretta di portare fuori di lì la sua amica lo aveva ignorato senza nemmeno pensarci, gli era venuto spontaneo accertarsi della salute di Lydia anzi che controllare cosa stesse combinando la Chimera. Tutto il branco si aspettava un'altra mossa da parte del biondo-castano ma avevano deciso di godersi la calma del momento e di pensare a Theo quando sarebbe stato necessario.

Kira dopo Eichen House aveva deciso di parlare per bene con sua mamma del suo potere e di come delle volte non riuscisse a controllarlo al meglio delle sue possibilità, sua madre aveva deciso di portarla nel deserto dicendole che lì avrebbe trovato l'aiuto che le serviva e che probabilmente ci sarebbe voluto un po' di tempo. Lei e Scott avevano deciso di rimanere amici, che era meglio così visto che era da tempo che tra di loro sembrava esserci solo quello. Anche se era passato poco tempo Stiles aveva notato che il suo migliore amico si stava avvicinando molto a Malia, la sua ex ragazza, a lui non dava fastidio anzi ne era contento. Lydia invece si era quasi ripresa del tutto, Parrish le stava sempre vicino, aveva detto che si sentiva in colpa per non aver impedito ai dottori quel giorno di portarla ad Eichen House,  ovviamente avevano capito tutti che sotto c'era molto di più del solo senso di colpa. Liam e Mason avevano finalmente convinto Hayden e Corey a stare dalla loro parte un volta per tutte. 

Derek e Stiles erano sempre più contenti di non dover più nascondere al gruppo quello che c'era tra loro. Stiles però sapeva che ormai fosse giunta l'ora di dirlo anche allo sceriffo, il castano non era in ansia nel dire al padre che stava con un ragazzo perché sapeva che il padre non avrebbe storto il naso per quello però non sapeva come avrebbe reagito nel sapere che il ragazzo in questione fosse Derek Hale. Se doveva essere sincero da quando Derek stava lì con loro a casa Stilinski aveva visto il padre andare d'accordo con il Lupo, quindi probabilmente anche quello non sarebbe stato un problema. Stiles era deciso, avrebbe detto a suo padre di lui e Derek.

–Okay Stiles. Va bene, dì a tuo padre di noi–

–Quindi va bene anche a te dirlo ora?– chiese ancora conferma il figlio dello sceriffo.

–Certo, ricorda che sarò al tuo fianco e non dovrai farlo da solo– rispose sicuro l'ex-Alpha

–Perfetto, quando torna a casa glielo diremo– concluse Stiles guardando Derek sorridendo.

Derek pensò che fosse strano sentirsi così, in ansia, lui in ansia? Per una cosa del genere, quando mai a Derek importava quello che pensano gli altri?

Da quando gli importava di Stiles, si disse, visto che per l'umano era importante quello che pensava lo sceriffo, allora sarebbe stato importante anche per Derek. Restava ancora strana quella sensazione ma era felice che Stiles si sentisse pronto per dire tutto al padre, una volta detto allo sceriffo la cosa sarebbe stata ancora più seria. Questo però non spaventava né Derek né Stiles, si sentivano pronti.

Un'ora dopo lo sceriffo tornò a casa, era andato a fare la spesa e infatti i due ragazzi lo videro entrare con tre borse piene. Stiles gli andò in contro e ne prese una, Derek chiese se ce ne fossero altre in macchina

–Si, ce n'è ancora una– rispose lo sceriffo

–Vado io– continuò il lupo, poi uscì di casa per rientrare poco dopo con l'ultima borsa rimasta.

Raggiunse Stiles e John in cucina, posò la borsa sopra al mobile e iniziò a mettere al loro posto le cose che c'erano dentro.

–Papà, devo dirti una cosa...anzi dobbiamo dirti una cosa– disse Stiles guardando il padre che stava mettendo via i prodotti comprati poco prima, Derek guardò di sfuggita Stiles e poi si concentrò anche lui sullo sceriffo.

–Dimmi, devo preoccuparmi? Quel Theo è tornato all'attacco?– rispose preoccupato lo sceriffo Stilinski

–Nono, tranquillo– rispose subito Stiles, poi guardò per un attimo Derek che ricambiò il suo sguardo e poi tornò a guardare il padre per poi aggiungere

–Non è niente di brutto, non ti preoccupare– poi prese un bel respiro

–Papà... io e Derek... stiamo insieme. Intendo insieme insieme, nel senso di fidanzati– disse velocemente, Derek invece era rimasto in silenzio in attesa della riposta dello sceriffo.

Ci fu un momento di silenzio, lo sceriffo guardò prima il moro e poi suo figlio per poi sorridere nel vedere le facce serie e nervose dei due ragazzi

–Lo so– disse alla fine

–Come lo sai?– rispose confuso Stiles girandosi poi verso Derek altrettanto sorpreso

–Si, lo so. Me ne sono accorto, non siete poi così bravi a nasconderlo– rispose continuando a sorridere

–Quindi...ti va bene?– continuò incerto il più piccolo

–Certo, figliolo. Perché non dovrebbe? Ho visto che con lui sembri più tranquillo e felice. L'importante è quello, ma...– si girò verso Derek

–Se farai soffrire mio figlio ti verrò a cacciare io stesso– disse con voce calma

–Papà!– Stiles non poteva credere che lo avesse detto davvero anche se ad una piccola parte di lui venne da ridere soprattutto vedendo la faccia di Derek, mai visto così

–Non farei ma soffrire suo figlio, signore– aggiunse il lupo

–Lo so, volevo solo mettere in chiaro le cose– concluse lo sceriffo e Derek annuì.

John guardò un'ultima volta i due, scrollando la testa e sorridendo nel vedere quanto erano rimasti stupiti i due, per andare poi al piano di sopra.

–Non è andata male– disse Stiles

–No, è andata stranamente bene– continuò Derek, poi si guardarono e si misero a ridere.

Dopo qualche secondo di risate il castano si avvicinò al moro avvolgendogli il collo con le sue braccia e gli stampò un bacio sulle labbra, poi si staccò per vedere il viso del suo Lupo sorridere, per poi subito dopo scambiarsi un altro lungo bacio, più passionale del primo.

Dopo essersi scambiati una sfilza di baci, i due ragazzi iniziarono a preparare il pranzo.

Decisero di cucinare la pasta al ragù, uno dei piatti preferiti dello sceriffo che dopo pranzo sarebbe andato al lavoro.

John era felice che finalmente il figlio si fosse sentito pronto per parlare con lui della sua relazione con Derek, dall'altra parte il fatto che Theo fosse finito in silenzio stampa non lo lasciva tranquillo, si aspettava un suo attacco da un momento all'altro ma cercava di non pensarci.

                                                                  ***

Nel pomeriggio Stiles e Derek andarono con gli altri a casa di Scott, volevano parlare di Theo e di cosa fare in questo momentaneo periodo di tranquillità.

Il castano e il moro arrivarono là per ultimi, Liam era seduto sul divano insieme ad Hayden, Corey e Mason, invece Lydia, Parrish, Malia e Scott erano seduti al tavolo. 

Scambiati i saluti anche Derek e Stiles si sedettero al tavolo, inizialmente nessuno tirava fuori il discorso sulla chimera poi finalmente qualcuno si decise a  parlare        

–Dobbiamo capire cosa vuole fare Theo–

–Stiles, magari ha deciso di lasciare stare– aveva provato ad essere ottimista il vero Alpha.

–Ne dubito. Quello non molla, lo sai–

–Ha ragione Stiles– confermò l'ex-Alpha.

–La penso anche io così– aggiunse Malia.

–In ogni caso ora non possiamo fare tanto, dobbiamo aspettare– questa volta era stata Lydia a parlare che nel frattempo si era alzata dalla sedia e si era diretta alla finestra.

–Allora per il momento non pensiamo e godiamoci la sua assenza?– continuò Liam guardando nella direzione di Scott e Stiles.

–Sì, forse è meglio– disse Parrish che fino a qualche minuto fa sembrava non prestare molta attenzione alla conversazione.

–Voi non avete idea di quello che potrebbe avere in mente?– chiese Stiles rivolto a Corey ed Hayden.

–Io niente, mi dispiace– fu Corey il primo a rispondere, seguito subito dopo da Hayden –Anche io niente, ne so quanto voi–

–Quindi ora non possiamo fare niente– ripeté Scott guardando il suo migliore amico

–Va bene, cercherò di non pensarci– concluse Stiles sbuffando a fine frase, voleva davvero togliersi una volta per tutte Theo dalle scatole. Volava essere sicuro di non avere più tra i piedi quella chimera pazza e soprattutto che smettesse di ferire le persone a lui care. 

Rimasero da Scott per un paio d'ore poi Derek e Stiles decisero di tornare a casa e visto che si era deciso di non pensare a tutta la storia di Theo, volevano rimanere da soli in tranquillità.

Prima di tornare a casa Stilinski però passarono al loft di Derek perché il moro aveva bisogno di prendere alcune sue cose.

Mentre l'ex-Alpha cercava dei vestiti nel suo armadio, Stiles pensieroso si guardava attorno.

–Hey, non ti manca stare qua? Stare sempre da me perché un ragazzo psicopatico ha un piano per chissà cosa e in qualche modo pensa che io gli serva, non sarà il massimo per te e...–

–Stiles..– Derek si era girato per vedere meglio il suo umano

–Si?– disse il figlio dello sceriffo cercando lo sguardo del suo Lupo

–Non mi dispiace stare da te. Non mi dispiace stare là con te– continuò Derek avvicinandosi di un paio di passi, poi Stiles proseguì

–Ah si?–  disse con un sorrisetto malizioso

–Sì, sto bene con te– ripeté il moro sorridendo a sua volta e avvicinandosi lentamente ancora di più al castano, lasciando perdere i vestiti nell'armadio.

–Anche io sto bene con te, Sourwolf– disse con felicità

–Quando la smetterai di chiamarmi così?–

–Mmh...fammici pensare..– i due si stavano avvicinando sempre di più

–Mai...sarai sempre il mio Sourwolf– continuò il più piccolo arrivato ormai a pochi centimetri dal più grande.

–Ti dona, dai non puoi negare di essere un po' brontolone– disse sorridendo il figlio dello sceriffo

–Adesso grazie a te molto meno– ribatté sarcasticamente Derek

–Vero– ammise Stiles.

I ragazzi si guardarono ancora una volta negli occhi sorridendo, poi cancellarono i pochi centimetri che li dividevano.

Ora le loro labbra si toccavano, ora l'unico pensiero nella testa di Derek era Stiles e in quella di Stiles era Derek.

Ora erano solo loro due, il mondo sembrava essere senza parole, succedeva spesso quando erano insieme, senza distrazioni.

Gradualmente si avvicinarono al letto senza darci troppa attenzione, finiti con poca grazia sul letto continuarono a baciarsi.

Iniziarono dolcemente e con calma poi con più passione e foga, i loro corpi erano attaccati l'uno all'altro e le magliette si alzavano leggermente ogni volta che facevano un movimento diverso da quello precedente.

Sfortunatamente per loro il destino aveva in mente qualcos'altro in quel momento, il destino o qualunque cosa fosse.

Il telefono di Stiles iniziò a squillare, cercarono di ignorarlo ma il cellulare continuava imperterrito a suonare così con uno sbuffo da parte del castano e un quasi ringhio da parte del moro, Stiles rispose.

–Scott.. tutto bene?–

–Si, amico. Volevo solo dirti che io, Lydia, Parrish e Malia avevamo in mente di andare a mangiare qualcosa tutti insieme ora che possiamo. Venite?–

–Mi sembra una bella idea, per me va bene ora chiedo a Der. Aspetta un secondo– staccandosi dal cellulare chiese

–A te va bene? Non serve che ti spiego tanto già hai sentito– sorrise nel vedere la smorfia del suo ragazzo

–Si ho sentito. Ma non grazie al mio udito da lupo mannaro ma perché sei a pochi centimetri da me– entrambi sorrisero poi il più grande continuò

–Comunque sì, va bene anche per me– il più piccolo sorrise un'altra volta e poi finalmente rispose al suo migliore amico.

–Hey, Scott. Ci sei ancora?–

–Si si, ci sono–

–Veniamo entrambi. Dove e per che ora?–

–Alle sette ci vediamo davanti a quella pizzeria più o meno vicino alla clinica di Deaton. Te la ricordi?–

–Si, me la ricordo. Alle sette lì, perfetto. A dopo, amico–

–A più tardi, amico– Stiles chiuse la chiamata e mise via il cellulare poi guardò Derek e disse

–Forse dovremmo finire di prendere le tue cose e poi prepararci per dopo lasciando le effusioni per un altro momento, sfortunatamente– sorrise e poi controvoglia si alzò dal letto, appena messosi in piedi venne riportato giù dalla presa decisa dell'ex-Alpha

–Sfortunatamente si– concordò Derek guardando le labbra di Stiles che ora era sotto di lui. I loro visi erano vicinissimi l'uno all'altro, per l'ennesima volta quel giorno, dopo qualche minuto fermi ad ammirarsi decisero di alzarsi.

Il lupo finì di mettere apposto le cose che doveva prendere e poi si diressero fuori dal loft, arrivati a casa Stilinski andarono al piano di sopra. Derek posò le cose che aveva portato da casa sua e mentre le sistemava, Stiles si diresse nel bagno per farsi una doccia veloce e per prepararsi. Una volta tornato diede il cambio a Derek che fece la stessa cosa.

Erano ormai le sette quando Stiles e Derek arrivarono davanti alla pizzeria, gli altri erano già seduti ad un tavolo lì fuori.

Senza farlo apposta sembrava quasi un'uscita di coppie, alcune erano abbastanza evidenti mentre altre un po' meno.

C'erano Lydia e Jordan; Scott e Malia; Liam ed Hayden; Mason e Corey per poi finire con Stiles e Derek.

Era strano avere davanti agli occhi una scena così tranquilla con i suoi amici tutti insieme che ridevano spensierati dopo tutto quello che avevano passato in quell'ultimo periodo. Era decisamente da troppo tempo che non passavano momenti così tranquilli tutti insieme, senza preoccuparsi per quello che potrebbe succedere.

Sapevano che Theo prima o poi sarebbe tornato alla carica ma per fortuna non era questo il momento. Non potevano passare il tempo nell'ansia o nella paura di un attacco della chimera come avevano ripetuto già più volte.

Dopo i vari saluti e alcune chiacchiere, il cameriere si avvicinò al loro tavolo per prendere le ordinazioni e tornare poco dopo con il cibo.

–Ragazzi è bello passare una serata normale tutti insieme– dichiarò Scott

–Concordo– lo seguì Liam, accompagnato da un "Anch'io" collettivo da quasi tutto il branco. Derek si limitò ad annuire, bastava quello per capire quanto anche lui fosse felice di tutto ciò. Il branco era più forte, unito e numeroso che mai.

Alla fine il piano di Theo di dividere il Branco aveva avuto l'effetto contrario a quello sperato della Chimera.

–Io anche sono felice che ora Corey e Hayden fanno parte del branco– aggiunse Mason

–Anche io– concordò Liam guardando la sua ragazza dolcemente

–Sono felice che mi abbiate dato una seconda possibilità– continuò Corey

–Vale anche per me– si aggregò Hayden

–Ve la siete meritata una seconda possibilità, anche perché quando eravate ancora nel branco di Theo ci avete aiutato pur sapendo cosa avrebbe potuto farvi se vi avesse scoperti– disse rassicurante Scott

–Soprattutto perché avete mandato a quel paese quello psicopatico di Theo– aggiunse Stiles, ricevendo una risata collettiva

–Sempre il solito– ammise sorridendo la biondo-fragola del gruppo

–Ovviamente– concluse il giovane Stilinski, sorridendo anche lui.

Passarono la serata sorridendo e parlando in tutta tranquillità.

Durante la serata Derek si era ritrovato più volte ad ammirare Stiles, a come sorridesse e sembrasse rilassato. Fissava il suo profilo e non riusciva a non pensare a quanto avesse fatto bene a tornare, ad avvicinarsi così tanto a quel ragazzino iperattivo e soprattutto a lasciare che Stiles si avvicinasse a lui.

Finalmente erano riusciti a trovare l'equilibrio giusto tra loro ed era sicuro che questo niente e nessuno avrebbe potuto toglierglielo, in ogni caso nessuno dei due lo avrebbe permesso, di questo ne era sicuro. Ora erano insieme e così volevano restare.

Quando dopo aver pagato lasciarono la pizzeria, Stiles infilando le mani nelle tasche della giacca, avvertì la presenza di un pezzo di carta che era sicuro non fosse presente quando era arrivato con Derek, preso dalla curiosità lo estrasse dalla tasca per scoprire cosa fosse. Dopo una prima occhiata, arrossì sentendosi anche un poco lusingato del contenuto di quel semplice pezzo di carta, il cameriere che quella sera aveva servito il loro tavolo gli aveva lasciato il suo numero di telefono con un tenero complimento sui suoi stupendi occhi castani.

Derek, avvertendo l'emozioni del suo ragazzo gli si fece più vicino per capire cosa stesse succedendo, ciò che vide gli fece andare il sangue alla testa, il suo Stiles recava in mano un insulso pezzo di carta dove vi era scritto un numero di cellulare e un apprezzamento per i suoi occhi. Spinto dalla gelosia gli strappò quel pezzo di carta dalle mani guardandolo con disprezzo per poi ridurlo in tantissimi pezzetti che vennero portati via dalla leggera brezza serale.

Tutto il branco era rimasto in silenzio davanti a quella scena, chi trattenendo il respiro come Liam, chi cercando di nascondere il leggero riso che nasceva spontaneo sulle labbra come Scott e Malia, chi scuotendo impercettibilmente la testa come Lydia.

Stiles non avvertendo più la consistenza di quel pezzo di carta tra le mani si girò verso il moro, osservando, come questi stesse tentando di non far predominare la sua parte mannara, così, intenerito dalla palese gelosia del suo ragazzo lasciò andare quel briciolo di rabbia che gli aveva causato l'azione esagerata del suo lupo e prendendogli il viso lo baciò con tenerezza per poi sussurrare dolcemente al suo orecchio in modo che solo lui potesse sentirlo

–Il mio lupo gelosone, non hai motivo di esserlo sai benissimo quanto ti amo, anche se devo ammettere che in fondo un po' mi piace questo tuo lato geloso– Derek, dopo questa frase, si strinse il castano contro in una presa possessiva baciandogli la tempia rispondendo con un lieve –Io non sono geloso– facendo intenerire il resto del Branco.

Una volta che ogni componente del branco raggiunse la propria vettura si salutarono per tornare ognuno alle proprie  abitazioni con la promessa di ripetere una serata del genere.

Durante il rientro a casa Stiles non poté fare a meno di continuare a gongolare interiormente per aver catturato le attenzioni del cameriere, non essendo abituato a ricevere tali attenzioni, Derek al posto di guida strinse più forte il volante avvertendo cosa frullasse nella testa del suo amato castano facendogli anche digrignare leggermente i denti. Stiles avvertendo una certa tensione nell'abitacolo si girò verso il profilo del suo ragazzo intuendo subito perché si stesse comportando in quel modo

–Oh andiamo Derek, non dirmi che sei ancora geloso per quel stupido biglietto–

–Se anche fosse!?– evidentemente Stiles si sbagliava

–Ma sei serio?! Ti ho già detto che non hai motivo di essere geloso, è vero che mi ha fatto piacere sapere di aver catturato l'attenzione di quel ragazzo ma allora io che dovrei fare quando sei te ad essere il centro dell'attenzione di qualcuno?– vedendo che Derek non rispondeva riprese il discorso –Pensi che io non sia geloso quando le persone si girano ad osservarti? Sei l'incarnazione della perfezione, quindi scusami tanto se gongolo perché per una volta ad essere notato per primo sono stato io–

Derek non aveva mai pensato a quello che Stiles aveva appena finito di dire, era così concentrato nel tenere Stiles al sicuro nonostante l'apparente scomparsa di Theo da non notare la gelosia del suo ragazzo

–Hai ragione, tranne per una cosa, non sottovalutare mai il tuo fascino anche se a te non sembra la gente non osserva solo me quando siamo in giro ma anche te– disse finendo con un leggero sorriso, Stiles parve rilassarsi per poi dire con tono stupito

–Davvero la gente guarda non solo te ma anche me?–

–Sì, Stiles dico sul serio– allo sguardo gongolante del castano aggiunse –Smettila di gongolare o torni a casa a piedi– il tono voleva essere minaccioso ma con Stiles non ci riusciva.

Il giovane Stilinski approfittando del fatto che fossero fermi ad un semaforo, appoggiò la testa sulla spalla del moro che girandosi incontrò le labbra del castano scambiandosi un tenero bacio

–Sai Sourwolf, una volta ho sentito dire che essere gelosi non è mancanza di fiducia, ma paura di perdere la persona amata perché potrebbe trovare qualcuno migliore di noi, ma non devi temere non potrei mai desiderare ne trovare qualcuno migliore di te– gli baciò la guancia per continuare in tono scherzoso –Tranne me ovvio–

–Sta zitto e fatti baciare scemo– le parole di Stiles lo avevano tranquillizzato, perché anche se cercava di non darlo a vedere questa relazione lo rendeva molto insicuro, non nei confronti dei suoi sentimenti verso Stiles o quelli del ragazzo verso di lui, ma nel modo in cui comportarsi con il ragazzo dato che dopo tanto tempo si ritrovava a tenere a qualcuno che non fosse sua sorella più della sua stessa vita.

***

Ormai erano trascorsi due giorni da quella sera passata in tranquillità con tutto il branco e Derek doveva ammettere a sé stesso che vedere Stiles così spensierato in quella momentanea normalità, gli aveva fatto desiderare di regalare al suo umano una serata solo loro due come fanno i normali fidanzati, che non devono preoccuparsi del mondo sovrannaturale che li circonda.

Ed è per questo motivo che subito appena svegliatosi quella mattina, stava già pensando a dove poter portare Stiles. Sentiva di dover scegliere un posto speciale, in fondo era il loro primo appuntamento e voleva che fosse tutto perfetto in modo da rendere indimenticabile quel ricordo in futuro.

***

Aveva ponderato più volte di chiedere consiglio a Scott sul luogo da scegliere, essendo l'unica persona ad essere informata al meglio sull'argomento Stiles escludendo il padre del ragazzo, ma dubitava potesse essere d'aiuto, in fondo il posto scelto doveva essere un qualcosa da poter condividere solo loro due, da poter identificare come il loro posto.

Stiles, notando che il mutismo del suo Lupo quella mattina fosse più evidente del solito decise di avere delucidazioni al riguardo

–Sourwolf tutto bene?–

–Hm? Si, perché?– rispose Derek riscosso dai suoi pensieri

–No è che mi sembri così silenzioso, più del solito intendo, se c'è qualcosa che non va lo sai che puoi parlarne con me– lo guardò con occhi dolci Stiles

–Tranquillo Stiles, ero solo in soprappensiero, tutto a posto davvero– disse Derek scompigliando affettuosamente i morbidi capelli al castano che ormai data l'ora fattasi tarda si stava accingendo a preparare il pranzo.

                                                                   ***

Quando lo sceriffo tornò dal turno di mattina in centrale trovò i due ragazzi intenti a portare il pranzo in tavola, suo figlio appena lo vide lo salutò con un caldo sorriso e un –Ben tornato papà– mentre Derek che finiva di sistemare le pietanze sul tavolo gli rivolse un semplice gesto con la testa.

Fu durante il pranzo che a Derek venne data l'idea su dove poter portare Stiles quella sera e l'assist gli venne fornito involontariamente proprio dallo sceriffo.

Padre e figlio infatti stavano parlando di una conoscente che John aveva incontrato quel giorno

–Sai Stiles, oggi ho incontrato la signora Moira, si è raccomandata di salutarti–

–Davvero? Come sta? Vive sempre in prossimità di quella casetta nel bosco?– a quelle parole Derek si interessò maggiormente alla conversazione dei due

–La signora Moira?– chiese il moro

–Sì è una signora molto gentile con capelli lunghi, un sorriso dolce e gli occhi grigi, da piccolo qualche volta andavo a giocare vicino casa sua perché dava sul bosco– dopo questa delucidazione lo sceriffo rispose al figlio

–Sì sta bene e vive ancora lì, mi ha anche detto che lei più di una volta quando eri un ragazzino ti ha invitato ad usufruire di quella casetta ma tu ti sei sempre rifiutato. Come mai? Quando ne parlavi a casa tutte le volte dicevi sempre che ti sarebbe piaciuto passare del tempo lì dato che dà una bellissima vista su Beacon Hills e il bosco–

Stiles arrossì e poi rispose al padre –È vero e ancora adesso mi piacerebbe ma se ho sempre rifiutato è perché Moira mi disse di portarci una persona speciale perché quel posto meritava di essere condiviso con qualcuno e penso avesse ragione–

–Beh allora perché non ci sei mai andato con Scott? Quale persona più adatta se non il tuo migliore amico?– chiese perplesso lo sceriffo

–Hai ragione papà, ma vedi io dopo le parole di Moira decisi che sarebbe stata la persona di cui fossi stato innamorato a condividere quella meraviglia con me– rivelò Stiles dando un'impercettibile occhiata a Derek che in quel preciso momento seppe cosa fare.



Quello stesso pomeriggio il mannaro chiese a John l'indirizzo di Moira, all'occhiata interrogativa dell'uomo Derek rispose che gli serviva per fare una sorpresa a Stiles quella sera e il padre di Stiles avendo capito cosa volesse fare gli diede l'indirizzo aggiungendo –Sai Derek, penso che questa tua sorpresa renderà mio figlio molto contento–

–È quello che spero John–

                                                                        ***

Non fu poi così difficile trovare la casa di Moira. Il più era stato dire a Stiles che usciva senza dirgli dove, lasciandolo nelle mani di Scott mentre lo guardava con un cipiglio che gli fece intendere di sapere che nascondeva qualcosa.

Una volta parcheggiato davanti casa di Moira e sceso dalla macchina bussò alla porta. Una signora avanti con gli anni gli aprì mostrando quel sorriso dolce di cui Stiles gli aveva parlato

–Ciao bel giovanotto–

–Lei è la signora Moira?–

–Certo ragazzo, posso esserti d'aiuto?–

–Sì, ecco vede sono venuto qui per chiederle un favore. Vorrei sapere se potesse darmi le chiavi della casetta nel bosco–

–Dimmi giovanotto perché mai dovrei e come fai a sapere della sua esistenza? Solo due persone sanno di quella casetta– chiese con sospetto la donna

–Penso si riferisca allo sceriffo e suo figlio– dopo un assenso della donna continuò a spiegare –Ebbene io sarei il ragazzo di Stiles e volevo per il nostro primo appuntamento fare qualcosa di speciale–

La donna ora con sguardo intenerito gli disse di aspettare un momento e sparì all'interno della casa, dopo meno di un minuto riapparve con le chiavi e le diede al moro.

Dopo aver salutato Moira, Derek si diresse verso il luogo dove avrebbe portato Stiles quella sera.

Una volta raggiunto la casetta, inserì le chiavi ed aprì, appena entrato si ritrovò con a destra un piccolo salotto, a sinistra la cucina e davanti un piccolo corridoio con altre due porte che molto probabilmente erano della camera da letto ed il bagno. Decise dunque di fare una piccola ispezione dell'abitazione, il salotto era arredato con un comodo divano, un caminetto, una piccola libreria e una vecchia TV; nella stanza a sinistra vi era una semplice cucina con frigo e tavolo; uscendo nel corridoio e andando verso l'altra stanza sempre a sinistra trovò la camera da letto arredata con un letto matrimoniale e un armadio; era rimasta una sola stanza da controllare, quella di destra e non ci voleva un genio per capire che si trattava del bagno, con una doccia abbastanza grande da starci in due, il lavandino e i sanitari.

Dopo questa revisione della casa il mannaro si ritenne soddisfatto, come detto da Moira la casa era pulita ed in ordine dato che aveva affermato di sistemarla ogni tanto, due o tre giorni la settimana a dirla tutta, e proprio il giorno prima aveva fatto un po' di pulizia.

Aveva ancora tempo per andare in centro per prendere due o tre cose da sistemare per l'appuntamento e poi sarebbe tornato a casa Stilinski.

                                                                       ***

Quando Derek tornò a casa del castano lo trovò con il padre sul divano a vedere la TV ma non appena lo sentì entrare in casa lo guardò col broncio

–Stiles tutto bene?– disse Derek, poi rivolgendosi a John –Sceriffo –

–Fai te, mi hai lasciato solo per tutto il giorno, Derek, non si fanno queste cose–

–Non eri solo, hai passato la giornata con Scott, mi ha detto che era da tempo che non passava una giornata così tranquilla solo voi due come i vecchi tempi–

–Lo so, e ci siamo anche divertiti, ma quello che non comprendi è che TU mi hai lasciato solo– disse sempre col broncio

John che si stava godendo la scena decise di intervenire

–Sai figliolo, Derek ha in serbo una sorpresa per te–

–Cosa?– disse il castano rivolto al padre per poi guardare il moro

–Derek, di cosa sta parlando mio padre? –

–Ormai è qualche settimana che stiamo insieme e non abbiamo ancora avuto l'occasione di avere un nostro primo appuntamento come le coppie normali fanno, per cui Stiles Stilinski vorresti uscire con me stasera?– chiese il Lupo con sguardo dolce verso il suo ragazzo

–Oh mio dio, certo che vorrei uscire con te!– disse il giovane Stilinski commosso con occhi lucidi verso Derek.

Lo sceriffo che non si era perso niente di quella dolce scena, augurò una buona serata ai due ragazzi dicendo che si sarebbero rivisti l'indomani mattina verso l'ora di pranzo.

Un euforico Stiles abbracciò forte il padre ringraziandolo per permettergli di passare una notte fuori con Derek, abbraccio che venne subito ricambiato dal padre.

Una volta in macchina, Stiles non riuscendo più a  controllare ulteriormente la sua curiosità chiese al suo Lupo dove avesse intenzione di portarlo ricevendo come risposta un misterioso –Vedrai– che aumentò solo di più la sua curiosità.

Ad un certo punto Derek accostò lungo la strada sotto lo sguardo stranito di Stiles

–Ehm... Derek? Che succede? Perché hai accostato qui in mezzo al nulla?–

–Stiles, ti fidi di me?– chiese

–Certo che mi fido di te, non devi nemmeno chiederlo ma perché me lo chiedi?–

–Allora lasciami fare– scese dalla macchina frugando nella tasca dei pantaloni tirandone fuori un nastro, arrivato dalla parte di Stiles, veloce come solo un mannaro potrebbe essere legò il nastro in modo da limitare la vista al ragazzo

–Derek?! Perché mi hai bendato, che succede?– chiese nel panico

–Calmati, non voglio farti niente di male ma se voglio che sia una sorpresa non puoi vedere la strada che percorreremo o capiresti subito dove ti sto portando– e per rassicurarlo gli diede un tenero bacio a fior di labbra per poi tornare al suo posto di guida e ripartire.

Quando Derek finalmente spense l'auto, Stiles si azzardò a togliere il nastro dagli occhi ma la mano del lupo glielo impedì

–Non ci provare Stiles, non ancora, porta pazienza anche se devo ammettere che per te dev'essere un'impresa immane conoscendoti–

–Ma sentitelo! Prima fa il misterioso e adesso pure lo spiritoso– ah il suo inseparabile sarcasmo.

Una volta che ebbe portato il ragazzo davanti alla casetta, gli tolse il bendaggio permettendogli di scoprire il posto portandosi al suo fianco per poter vedere le sue espressioni; stupore, meraviglia, realizzazione, nostalgia, felicità ed altre emozioni.

-Oh. Mio. Dio, Derek! Questa è la casetta nel bosco di cui parlavo con mio padre! Ecco perché prima lui aveva l'aria di sapere dove mi avresti portato e perché mi hai lasciato solo con Scott!– disse il castano girandosi verso il mannaro e buttandoglisi addosso abbracciandolo come se non volesse più lasciarlo andare ed in fondo era così.

Derek dopo aver ricambiato l'abbraccio lo lasciò andare

–Stavo cercando un posto per noi, quando te e tuo padre avete nominato questo posto e allora ho pensato di portarti qui ma per farlo dovevo chiedere a tuo padre l'indirizzo di Moira per farmi dare le chiavi e te non dovevi sapere niente, che sorpresa sarebbe stata altrimenti?– spiegò dolcemente il moro guardando il suo umano con immenso amore.

Stiles girandosi poi verso l'abitazione si accorse della presenza di un telo con cibo e bevande sopra che lo lasciò piacevolmente sorpreso, non aspettandosi una cosa del genere da Derek

–Non ci credo... un picnic! Chi sei e che ne hai fatto di DerekMusoneHale?– chiese ancora incredulo

–Ah ah ah, molto divertente Stiles, su muoviti prima che si raffreddi tutto– prendendolo per mano si sedettero sul telo e iniziarono a cenare sotto il cielo stellato.

Finito di consumare ciò che Derek aveva posto sul telo, vi ci sdraiarono per ammirare le stelle che quella notte sembravano più luminose, come se volessero rendere il loro appuntamento ancora più magico brillando in quel modo solo per loro.

Stiles, girandosi a guardare Derek, si perse nella sua bellezza con il volto rilassato semi-illuminato dalla luna, come se fosse la cosa più bella al mondo.

Volendo stare a contatto con il moro, Stiles si accoccolò sul suo petto aspirando a pieni polmoni il suo profumo

–Hey, tutto bene?– lo accolse Derek tra le sue braccia baciandogli la testa

–È tutto perfetto, volevo solo mettermi comodo– sorrise al suo ragazzo

–Sai Stiles, è bello per una volta stare così, senza pensieri godendoci solo il momento– se lo strinse maggiormente contro

–Hai ragione, questa serata mi sembra una favola dalla quale non voglio più svegliarmi– rispose Stiles con emozione, mentre una folata d'aria lo fece rabbrividire

–Inizia a fare freschino Derek–

–Vieni Stiles, andiamo dentro–

Aiutando il castano ad alzarsi il moro lo potrò all'interno della casetta.

Una volta entrati, Stiles, preso dall'emozione del momento, spinse Derek contro la porta appena chiusa dell'entrata, incominciando a baciargli le labbra con ardente passione.

Il moro, entusiasta dell'intraprendenza del suo compagno, ricambiò il bacio invertendo le posizioni, il più giovane sull'onda della passione portò le mani, smaniose di toccare, tra i morbidi capelli corvini del suo Lupo.

Il giovane lupo, sentendosi avvicinare di più al castano, mise una gamba tra le sue per azzerare quel poco di spazio che ancora li separava.

Derek poi portò le mani sui fianchi del ragazzo, provocandogli dei brividi lungo la schiena, iniziando ad accarezzarglieli e arrivando pian piano al bordo della maglia per portarle poi a contatto con la sua pelle calda.

Venendo incoraggiato dal mugolio d'approvazione, che emise Stiles nel bacio, Derek continuò fino ad arrivare all'apertura dei pantaloni e fermarsi con esitazione dal continuare oltre.

Stiles, sentendo bruciare i polmoni per la mancanza d'ossigeno, si allontanò dalle labbra invitanti del suo ragazzo per guardarlo negli occhi e dare un tacito permesso a l'ex-Alpha di continuare con quello che stava facendo.

Ricevuto il via libera dal castano, prima di sbottonare i pantaloni e tirare giù la zip della cerniera, frizionò la gamba contro l'inguine del giovane, aumentandone il rigonfiamento e strappandogli un mugolio di sorpresa a quello sfregamento inaspettato che fece ululare di soddisfazione il lupo interiore di Derek.

Il moro sentendo che a Stiles stavano cedendo le gambe per via delle forti emozioni che stava provando in quel momento, lo prese in braccio prendendolo dai glutei ottenendo come risultato che Stiles di riflesso sentendosi sollevare gli circondasse la vita con le gambe per poi dirigersi a tentoni verso la camera da letto senza mai smettere di baciarsi.

Dopo aver passato quasi tutta la notte ad esplorarsi ed essersi addormentati soddisfatti, alle prime luci dell'alba dopo essersi svegliati, corsero verso casa Stilinski per continuare a riposare nel comodo letto di Stiles prima dell'arrivo dello sceriffo per non insospettirlo della loro assenza. Una volta arrivati a casa e saliti in camera del castano, crollarono sul letto di Stiles abbracciati stretti come se non volessero trovarsi da nessun'altra parte ed era proprio così.

                                                                    ***

Finalmente il turno dello sceriffo poteva dirsi concluso permettendogli di tornare finalmente a casa. Dopo aver posato chiavi e giacca voleva salutare il figlio e sapere se andasse tutto bene.

Salite le scale aprì la porta della camera del ragazzo –Hey Stiles...– non continuò a parlare perché si trovò davanti i due ragazzi addormentati e abbracciati sotto le coperte, lentamente chiuse la porta alle sue spalle e si diresse in bagno per una doccia veloce e in fine in camera sua.

                                                                           ***

Alla mattina, il primo a svegliarsi tra i due ragazzi fu Derek che rimase per qualche minuto a fissare ogni minimo particolare del castano come se fosse la prima volta che li notava. Ovviamente non era così, però quella mattina sembrava esserci qualcosa di nuovo, pochi minuti dopo anche il più piccolo si svegliò. Aprendo gli occhi Stiles notò Derek che lo guardava con un lieve sorrisino sulle labbra che lui ricambiò e poi con un piccolo balzo si alzò e gli stampò un bacio.

Il NatoLupo dopo un momentaneo attimo di sorpresa si avvicinò, mise una mano tra i capelli dell'umano e poi lo baciò. Era un bacio lungo e coinvolgente, diverso dal primo ma entrambi esprimevano la stessa cosa.

Finito lo scambio di effusioni mattutine abbandonarono il letto e una volta vestiti scesero al piano di sotto per fare colazione, i lievi rumori che provenivano dalla cucina indicavano che lo sceriffo fosse già sveglio. Ne ebbero ulteriore conferma una volta arrivati al piano inferiore; John era seduto al tavolo con una tazza di caffè in mano e il giornale aperto posato sul tavolo, quando sentì i ragazzi alzò lo sguardo posandolo su di loro.

Con sguardo serio lo sceriffo guardò dritto nella direzione di Derek

–Dormi con mio figlio eh?– il lupo rimase un attimo spiazzato e non seppe bene che rispondere, non riusciva a capire se l'uomo fosse serio oppure no

–Uhm... no?– il figlio dello sceriffo cercò, a modo suo, di aiutare il suo lupo

–Beh, tecnicamente...–

–Stiles! Oddio, morirò– lo sceriffo guardò per un po' il figlio e poi tornò dal moro

–Non ti sbagli– Derek guardò di sfuggita il castano

–Stiles, sappi che ti sto odiando molto in questo momento–

Pochi secondi dopo videro John ridere mentre si godeva quella scenetta comica, almeno per lui.

–Pà, non è divertente prendersi gioco così delle persone!– disse il figlio in modo offeso

–Dovreste vedere le vostre facce– continuò a ridere invece John, Stiles guardò Derek

–In effetti non ti ho mai visto così preoccupato– e rise anche lui, risata che venne interrotta quasi subito quando incontrò nuovamente lo sguardo del NatoLupo

–Okay, la finisco–  sorrise e così fece anche il moro dopo aver scosso la testa in segno di rassegnazione.

Lo sceriffo con il sorriso sulle labbra riprese a leggere il suo giornale e a gustarsi la tazza di caffè ormai quasi freddo.

I due ragazzi dopo aver preso qualcosa dalla cucina per fare colazione si sedettero al tavolo insieme a John e iniziarono a parlare. 



                                                                            ***

Nel frattempo, come tutti avevano immaginato, Theo non aveva intenzione di mollare. Doveva scegliere solo come agire, cosa inventeresti per fare cambiare idea a Stiles e nel caso, visto com'erano andate le cose fino ad ora, cosa fare se anche questa volta avesse ricevuto un rifiuto. Sapeva ormai fin troppo bene che non sarebbe stato facile, Stiles era leale con tutti i suoi amici, sarebbe persino morto per loro, quindi doveva trovare il punto dolente giusto per spingerlo a seguirlo. La Chimera sapeva che Stiles fosse un tipo testardo, tenace, leale e che non molla se sa che può aiutare i suoi amici e questi erano alcuni dei motivi che spingevano Theo a voler proprio lui.

Il problema principale era l'affetto che provava per ognuna delle persone facenti parte del branco e con il ritorno di Derek si erano complicate maggiormente le cose per la Chimera, ma sapeva che quell'affetto poteva anche essere il punto debole di Stiles.

Voleva farlo scegliere, ma fino a quanto?

Theo era un tipo paziente, ma fino ad un certo punto. Se voleva qualcosa avrebbe fatto di tutto per ottenerla senza contare il suo essere senza scrupoli, una combinazione pericolosa.

I ragazzi non avevano idea dei suoi piani e anche se sapevano che le cose non erano ancora apposto non sapevano come muoversi, cercavano di non pensarci ma erano perfettamente coscienti che prima o poi avrebbero dovuto affrontare una volta per tutte la faccenda e fermare Theo.

Theo sapeva benissimo cosa voleva e che non si sarebbe fermato fino a che non l'avrebbe ottenuta, per questa parte del piano aveva deciso di fare tutto da solo e di lasciare per un momento da parte il resto del su branco.

Josh, nonostante fosse ciecamente dalla parte di Theo, era contento di stare in disparte e non rischiare nuovamente la vita. Tracy invece non ne era contenta, provava per il suo Alpha qualcosa di più del senso di appartenenza che le aveva regalato Theo con questa specie di branco. Lei, a differenza di Josh, non aveva paura né di rischiare né di lottare contro il branco di Scott.

Non le andava bene stare ferma ad aspettare, non voleva lasciare la chimera da sola, soprattutto perché non aveva idea di quello che aveva in mente.




ANGOLO DI BLOSSOMMYMUSIC
Dopo tanto  tempo, finalmente, siamo riuscite a pubblicare.
Scusate per l'attesa, grazie a chi ci legge e a chi continua a seguirci
Vi ricordiamo della nostra pagina FB: https://it-it.facebook.com/Blossommymusic-643594005782143/

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