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Scontri...

Il sole del mattino irrompeva dalle finestre della grande vetrata del loft, era ancora presto e il sole riscaldava leggermente la stanza.
Sia Derek che Stiles si stavano pian piano risvegliando, avevano trascorso la notte sul divano e nel risveglio si sorpresero molto vicini.
Stiles aveva la testa appoggiata alla spalla di Derek e il Lupo aveva la sua appoggiata sopra quella del giovane umano.
Si misero seduti composti e si guardarono negli occhi con imbarazzo.
In quei giorni era quasi diventata un'abitudine provare quella sensazione appena svegli.
Per fortuna passò in fretta e con uno scatto entrambi si alzarono dal divano.
-Vado a prepararmi- disse Derek per primo -Io...preparo la colazione- aggiunse subito dopo Stiles.
L'ex Alpha ci mise pochissimo a cambiarsi, giusto il tempo di una doccia veloce.
Nel frattempo Stiles aveva già finito di preparare la colazione che aveva già messo nei piatti depositandoli sul tavolo dove negli ultimi giorni avevano mangiato.

Quando tutti e due si furono seduti al tavolo iniziarono a consumare ciò che il figlio dello sceriffo aveva preparato poco prima.
-Dobbiamo parlare con Scott di quello che ti ha lasciato il tuo spasimante-
-Smettila di chiamarlo così! È un pazzo che si diverte a tormentarmi anzi tormentarci. Comunque sono d'accordo, infatti mentre prima eri sotto la doccia ho scritto a Scott quello che è successo e ha detto che prima passa da Deaton e poi viene qua. Va bene?-
-Va bene- disse semplicemente il moro che dopo aver osservato per qualche secondo i movimenti di Stiles, sentendosi sempre più curioso ed interessato a ciò che faceva il giovane anche le cose più inutili, tornò a prestare attenzione alla sua colazione.
Finita la colazione Stiles andò a prepararsi, prima di andare verso il bagno, tirò fuori dalla borsa che aveva portato al loft; una felpa verde acqua, una maglietta bianca a tinta unita a maniche corte e un paio di jeans scuri. 
Derek, intanto, si era spostato a quella specie tavolo davanti alla grande vetrata, da lì aveva un'ampia visuale di quasi tutto il loft e intanto rileggeva le poche parole che la chimera aveva scritto a Stiles in quel biglietto che, prima di uscire da casa Stilinski il giorno prima, aveva recuperato, come se in qualche modo potesse trovare un indizio per capire la sua prossima mossa.
Ma da quelle parole si capiva ben poco. Una delle poche cose chiare era che a Derek quelle parole e quell'atteggiamento da parte di Theo nei confronti di Stiles gli davano fastidio, quasi rabbia, ancora una volta... si perché questa non era la prima volta che il nuovo arrivato faceva saltare i nervi all'ex-Alpha.

Fu l'arrivo di Scott a riportare Derek alla realtà.
Entrato nella stanza di fretta e si guardò subito in torno alla ricerca del suo amico -Dov'è Stiles?-
-Tranquillo. È di là che si sta cambiando.-
-Okay, cosa diceva di preciso il biglietto?- intanto che il True Alpha si era calmato Derek gli porse il pezzo di carta che Scott lesse immediatamente.
-È chiaro che non vuole mollare- decretò il più piccolo tra i due -Già- concluse il maggiore con una nota di fastidio nella voce, che non venne percepita dal ragazzo al suo fianco. Subito dopo, Stiles, entrò nella stanza e salutò con una pacca sulla spalla il migliore amico che ricambiò felicemente il saluto.
-Ah, hai letto il biglietto- disse Stiles guardando ciò che l'amico reggeva in mano.
-Sì-
-Ieri mi è perfino venuto un attacco di panico dopo averlo trovato e appreso ciò che vi era scritto- disse Stiles mentre gesticolava con le mani come suo solito quando era nervoso.
-E come hai fatto a calmarti?- disse il migliore amico con un pizzico di preoccupazione. Stiles posò uno sguardo colpevolizzante su Derek che fece spallucce -Beh, ci ha pensato Derek... dandomi un colpo in testa... facendomi svenire- Scott spostò lo sguardo su Derek -Ma sei serio?!- rimase a guardarlo aspettando una sua risposta -Era l'unico modo...- Stiles si intromise dicendo –Eh no Sourwolf! Si posso trovare anche altri modi!- Derek lo guardò con uno dei suoi soliti sguardi severi -Questo ha funzionato, no?- Stiles roteò gli occhi e poi annuì  -Si ha funzionato-.
Stiles fece una risatina -Perché ridi?- gli chiese l'Alpha -Perché è divertente se ci pensi. Voglio dire solo Derek Hale può fermare una attacco di panico dandoti un colpo in testa- con queste parole anche Scott fece una piccola risata, molto meno palese di quella dell'amico. Derek invece guardò male Stiles e con le braccia incrociate disse -Andiamo avanti. Dobbiamo capire quale sarà la prossima mossa-.

***

Dopo una mezz'oretta non avevano ancora capito quale potesse essere l'idea di Theo, così il figlio dello sheriffo disse -Okay, troveremo qualcosa però non ora perché io dovrei andare in ospedale da mio padre per riportarlo finalmente a casa- Derek e Scott si guardarono per un secondo e poi annuirono entrambi -Andiamo, ti accompagno io- disse Derek raggiungendo il divano dove era posata la sua giacca con in tasca le chiavi della macchina.
-Io vado a scuola che devo recuperare dei crediti se non voglio bocciare, ci vediamo più tardi e chiamatemi se succede qualcosa- Scott, salutandoli così, si diresse verso l'uscita.
Dopo un minuto uscirono pure loro e salirono in macchina.

Una macchina in cui ormai Stiles era salito parecchie volte in quei giorni.
Il profilo di Derek era ben delineato dal sole che entrava dal finestrino. Grazie a quello si distingueva ancora di più il color corvino dei capelli dell'ex-Alpha, proprio come il pelo del lupo completo in cui si era evoluto quella volta in Messico.
Stiles notò quanto fosse curata la barba leggera che portava sempre Derek, si chiedeva se fosse ruvida al tatto e si chiedeva anche perché gli interessasse saperlo. La luce marcava anche la mascella forte che aveva il moro, e quando Derek guardò un punto davanti verso destra Stiles vide quanto verdi e belli fossero i suoi occhi, occhi che aveva visto ormai mille volte ma che non si era mai soffermato veramente a osservare attentamente. Non con così tanta tranquillità come in quel momento, perché lui guardava ma l'ex-Alpha no, era distratto nella guida.
Non riusciva davvero a capire perché era cosi attirato dai particolari di Derek.
Scosse la testa come per mandare via quei pensieri, non voleva pensarci adesso, ora quello che contava per lui era portare a casa suo padre. Però non poteva negare che la vicinanza di Derek lo facesse sentire più sicuro, più calmo e in qualche modo anche più forte.

Una volta arrivati parcheggiarono e Stiles si precipitò fuori dall'auto, non vedendo l'ora di portare fuori da quell'edificio suo padre.
Una volta scesi dal veicolo, Derek, mise subito un braccio steso davanti a Stiles per bloccare la sua avanzata ed iniziò ad annusare l'aria
-Derek che c'è?-
-Mi sembra di sentire un odore diverso dalle altre volte che siamo venuti qui-
-Vabbè, qui passano un mucchio di persone è normale che gli odori cambino-
-No. No Stiles. È un odore non umano. È diverso ma credo di averlo già sentito prima-
-Sicuro?-
Derek non rispose alla domanda ma continuò a cercare di capire dove avesse già sentito quell'odore e a chi appartenesse.
-Aspetta. Non riesco a capire chiaramente perché ce n'è più di uno-
-Derek, non importa, andiamo- Stiles stava superando il braccio di Derek quando il lupo lo fermò con una leggera presa al braccio -No! Aspetta-.

-Dai retta ad un ex-Alpha, Stiles- una voce fin troppo familiare era giunta alle orecchie dei due ragazzi. Quando il Lupo vide Theo e le altre due chimere si posizionò velocemente davanti a Stiles e con un ringhio i suoi occhi da verde smeraldo diventarono di un azzurro accesso -Non ti avvicinare- disse Derek ignorando gli altri due.
Theo fece un sorrisino spavaldo che riuscì solo a far innervosire ancora di più Derek che però aveva preso una posa molto più tranquilla rispetto all'inizio.
-Tranquillo Derek, non voglio prendere di peso Stiles e portarlo dalla mia parte... non ancora almeno- aggiunse sadicamente la chimera.
-Non verrò mai dalla tua parte. Non sarò mai d'accordo con te!- dalla foga di mettere in chiaro quelle cose Stiles passò da dietro al braccio di Derek al suo fianco.
-Lo so Stiles, adesso la pensi così- Theo fece un passo avanti verso il figlio dello sceriffo -ma piano piano ti farò cambiare idea-.
-Tu non farai proprio niente- ringhiò Derek.
-Magari questa volta senza far finire in mezzo anche tuo padre- aggiunse la chimera ignorando le parole di Derek, poi guardando Stiles sorrise.
A quel punto Derek perse quel poco di pazienza che aveva avuto sino a quel momento, sentendo dall'odore del liceale che quelle parole avevano riportato alla sua memoria la paura che aveva avuto di perdere suo padre, con un ringhio fece un passo avanti verso Theo, le due chimere, Tracy e Josh si misero in posizione di attacco davanti a Theo.
Stiles, anche se avrebbe voluto vedere Theo prenderle di santa ragione da Derek, afferrò con forza il braccio dell'ex-Alpha fermandolo. Il Lupo si voltò verso Stiles che era al suo fianco mentre gli teneva il braccio -Non qui, non ora-. Il moro guardò il viso teso del castano e decise di dargli ascolto, aveva ragione. Sarebbe stato stupido iniziare uno scontro nel bel mezzo del parcheggio dell'ospedale, per di più nella giornata in cui dovevano portare lo sceriffo a casa.
Gli occhi di Derek tornarono verde smeraldo e tornò alla posa apparentemente tranquilla che aveva trovato prima, Theo diede l'ordine alle sue chimere di tornare al loro posto dietro di lui.
-È per questo che ti voglio con me Stiles. Sei intelligente e sai giudicare bene le situazioni in cui ti trovi-
-Stai zitto!... e vattene!- Senza aspettare riposta Stiles lasciando il braccio a Derek, che solo ora si era accorto di star ancora tenendo, si incamminò verso l'entrata dell'ospedale. Il lupo lo seguì a sua volta sorpassando il branco di chimere.
Theo fece ancora una volta uno dei suoi sorrisini, nonostante le parole e la chiara ostilità che Stiles provava nei suoi confronti, non si dava per vinto lo voleva dalla sua parte e non si sarebbe fermato facilmente dal raggiungere il suo obbiettivo.

Una volta dentro, Stiles , che era due passi più avanti di Derek, sbuffò leggermente cosa che però non passò inosservata al lupo -Tutto apposto?- Stiles non si voltò, continuando a camminare rispose -Il fatto è che mi da sui nervi! È un presuntuoso!- sul volto di Derek apparve un lieve sorriso ringraziando il cielo che il liceale fosse più avanti e che quindi non lo potesse vedere. Non si spiegava come fosse possibile che alle parole di Stiles contro Theo si sentisse così sollevato.
Era ancora una conferma che Stiles non sarebbe mai stato d'accordo con la chimera, ma non si trattava di fiducia nei confronti di Stiles verso il branco, su quello non aveva dubbi... mai avuti. Era qualcosa che riguardava qualcos'altro, solo che ancora non capiva bene cosa fosse o perché si sentisse così al riguardo.
-Non piace nemmeno a me. Ma adesso pensa a tuo padre-
-Hai ragione- gli rispose Stiles, con un leggero sorriso, dopo essersi calmato.

Arrivati alla stanza del padre, Stiles, non perse nemmeno un secondo ed entrò.
Lo sceriffo che dava le spalle alla porta era intento a mettere in una borsa nera le cose che gli aveva portato Stiles i gironi precedenti.
-Papà!- -Stiles!- i due si diedero un grosso abbraccio come se fosse stato un anno fa l'ultima volta che si erano visti quando in realtà era solo ieri.
-Che faccia figliolo, tutto bene?-
-Si si tutto bene. Sono felice che torni a casa, ti vedo molto meglio-
-Infatti è cosi. Sei venuto da solo?-
Solo adesso il liceale si accorse che il lupo non era entrato con lui nella stanza, probabilmente pensava che fosse meglio lasciarli parlare tranquillamente da soli.
-In realtà no. Aspetta un secondo- Stiles uscì dalla stanza e lì fuori trovò subito Derek, lo prese da un braccio e lo portò dentro senza dargli possibilità di replicare -Dai Sourwolf vieni dentro, non stare in disparte-.
-Salve sheriffo-
-Derek Hale- le parole dello sceriffo uscirono esprimendo tutta la sorpresa che provava in quel momento -Da quanto sei tornato?- -Non da molto, quando ho saputo quello che era successo sono venuto qui a cercare di dare una mano- lo sheriffo non disse nulla ma fece un cenno del capo e fece una smorfia con la bocca che sembrava essere un lieve sorriso.
-Come mai sei proprio tu ad accompagnare mio figlio?- Derek fece per rispondere quando si intromise Stiles
-Lunga storia, magari te la raccontiamo un'altra volta. Sei pronto?-
-Si-
-Okay, andiamo a casa-.

***

Erano arrivati a casa da ormai una quindicina di minuti e lo sceriffo aveva sistemato le cose che aveva con sé in ospedale. Si era offerto Stiles di farlo ma lui aveva detto che non stava più male ed era in grado di farlo da solo, così con un sorriso al figlio si era diretto al piano di sopra.
Derek e Stiles erano rimasti di sotto senza dire una parola, un po' perché non sapevano cosa fare... dire o non dire tutta la storia allo sceriffo? E un po' perché forse entrambi ricordavano come era andata la notte che avevano trascorso lì. Certo adesso dormire nello stesso letto non era poi cosi impossibile ma in quel caso si erano risvegliati senza saperlo l'uno appiccicato all'altro.
Alla fine fu il più grande dei due a rompere il silenzio -Cosa vuoi fare? Glielo dirai a tuo padre delle intenzioni di Theo?- -Non lo so, forse si. Di certo non ora che è appena tornato-.

Lo sceriffo scese dalle scale con aria tranquilla, non sembrava uno appena uscito dall'ospedale o da uno scontro con una chimera fuori controllo.
Si mise a sedere nella sedia accanto al figlio, Derek invece era in piedi con la schiena appoggiata allo stipite della porta a braccia incrociate. Aveva un'aria così... seria e pensierosa.
Quando lo sceriffo si sistemò sulla sedia passò lo sguardo da Derek a Stiles. Sapeva che nascondevano qualcosa e sentiva che qualcosa tra loro era cambiato. Si disse di lasciare questi pensieri da una parte per il momento e così non chiese nulla. Quando si sarebbero sentiti di parlarne lui sarebbe stato più che disponibile a sentire cosa avessero da dire.

Una cosa però la voleva sapere subito -Quel ragazzo... è ancora in giro?-
-Intendi Theo?- rispose il figlio -Si lui, è ancora in giro?- Stiles fece per rispondere ma lo anticipò Derek -Purtroppo si-. I due ragazzi si scambiarono un occhiata complice poi lo sheriffo continuò -Devo dirlo in centrale-
-No! Papà, per ora ci pensiamo noi-
-Stiles, quel ragazzo è pericoloso-
-Pensi che non lo sappia papà?-
-So che lo sai Stiles ma...-
-Fidati di me-
-... Va bene. Ma se vedo che la cosa va troppo oltre, più di quanto già non lo sia, farò muovere la centrale alla ricerca di Theo-
Derek anticipò ogni tentativo di replica da parte di Stiles e disse -Stiamo cercando di capire cosa vuole fare adesso. Troveremo il modo di fermarlo- -Esatto- confermò il più giovane poi continuò -Però non è l'unico problema adesso- Derek e lo sheriffo si guardarono di sfuggita in attesa che il ragazzo continuasse -Dobbiamo portare via Lydia da Eichen House. Quel posto è tutt'altro che d'aiuto- Stiles sentì un piccolo brivido al pensiero di tutte le cose che erano successe ogni volta che era entrato là -Posso provare a parlare con Natalie, la madre di Lydia, ma non so quanto possa essere d'aiuto- -Grazie, Papà-.
-Poi dovrete raccontarmi perché sembrate cosi...non saprei come dire... complici. Sì complici- Stiles e Derek si guardarono spaesati, non sapendo cosa intendesse dire lo sheriffo, magari si riferiva al fatto che sembrasse stessero omettendo qualcosa come stavano effettivamente facendo.

Il padre di Stiles, sapendo che non avrebbe ottenuto risposta a questo suo sospetto, si alzò dalla sedia e si diresse nuovamente al piano di sopra senza dare il tempo a Stiles e a Derek di rispondere o chiedere cosa significasse quello che aveva appena detto.
-Cosa voleva dire secondo te che sembriamo complici?-
-Lascia stare. Non è importante-
-Okay, ma io sono curioso-
-Stiles!-
-Okay okay, sourwolf, non ti agitare-
Derek fulminò Stiles con lo sguardo poi si guardò intorno -Cosa facciamo stasera? Non puoi stare qua anche se c'è tuo padre. Theo potrebbe ancora tornare- Stiles chiuse per due secondi gli occhi, ormai era stufo di sentire quel nome -Non so... potresti stare tu qua- il lupo fece una smorfia che sembrava dire "Io? qua?!", gli sembrava una cosa strana ma in realtà non lo era poi così tanto visto che erano già un paio di giorni che vivevano sotto lo stesso tetto del suo loft, non sarebbe poi cambiato molto farlo sotto quello del liceale -E come farai con tuo padre? Che motivazione gli darai?- ci fu un momento di silenzio e poi Stiles si alzò di scatto dalla sedia e disse -Ho un'idea!- l'ex Alpha fece un sospiro per la teatralità che l'umano aveva usato e poi disse -E quale sarebbe?-
-Semplice, gli diciamo che hai dei problemi al loft e per un po' non puoi starci- Derek non disse nulla dato che come scusa fosse molto fattibile -Cosa ne pensi?- aggiunse Stiles,a cui venne risposto con un -Può andare- da parte di Derek.

***

Intanto, da qualche parte, nel nascondiglio di Theo, la chimera stava progettando un modo per verificare se i suoi sospetti, su ciò che aveva percepito da Derek, fossero fondati o meno. Doveva trovare il modo di affrontarlo senza coinvolgere Stiles, perché se si trattava di quello che pensava, allora sarebbe stato più difficile attuare il suo piano e nel mentre pensava -Presto sarai mio Stiles-

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