Capitolo III
"Perché hai smesso?" gli domandò, sinceramente curiosa. Quella sera stava prendendo una brutta piega...
"Perché sì." Le rispose lui, non volendo approfondire il discorso.
"Non è una risposta." Disse lei, puntandogli il dito contro.
Piton alzò gli occhi al cielo, quanto era cocciuta la sua Sophie...
"Perché mi sono innamorato."
~☆~
Quella risposta la fece rimanere di stucco, socchiuse persino la bocca per la meraviglia. Poi quando lo stupore passò, un meraviglioso sorriso si fece strada sul suo volto. Aveva rinunciato a quello che gli piaceva fare solo per stare con lei!
"Ti piaceva dominarle? E ti facevi chiamare signore?" gli domandò poi.
Dato che era in vena di confessioni doveva sfruttare il momento...
Lui annuì impercettibilmente, stava continuando a evitare il suo sguardo, molto probabilmente non era a suo agio a parlarne.
"Cosa facevi loro di preciso?"
Severus si mosse irrequieto sotto di lei, era a cavalcioni sul suo bacino e quindi sentiva tutti i suoi movimenti.
Solo dopo un profondo respiro si decise a parlare.
"Le legavo, le stuzzicavo. E se disubbidivano le punivo." Disse lui, stringendo i braccioli della poltrona, tanto da far sbiancare le nocche.
In quel momento avrebbe voluto anche chiedergli in che modo le punisse, ma Severus si era rabbuiato e non voleva continuare ad infierire. Forse poteva fare dell'altro...
Si alzò e di mise davanti a lui, aprendo la camicia e togliendola, rimanendo in intimo.
"Prendimi, Severus. Voglio essere la tua Sottomessa." Esordì lei con un coraggio che non le apparteneva, piantando gli occhi nei suoi.
"No, non se ne parla nemmeno." Disse Sev alzandosi e dandole la schiena.
Non voleva arrendersi, aveva visto ribollire qualcosa nel suo sguardo e poteva convincerlo. Si avvicinò, abbracciandolo da dietro.
"Severus, lo so che stai morendo dalla voglia di farlo... che problema c'è, se piace a te, piace anche a me."
"Non ti farò del male solo perché ne ho voglia!" sbottò lui, contrariato.
"Dai, Sev... se proprio è insopportabile te lo dirò." Fece infine lei, cercando di smuoverlo.
"Ti prego."
Dopo un tempo che parve interminabile si girò, fronteggiandola.
"Scegli una safeword." Disse con tono asciutto, prendendole il mento fra le dita.
Ci pensò un momento e poi arrivò ad una conclusione, anche se quasi sicuramente non sarebbe servita.
"Rose rosse."
~☆~
Sophie aveva continuato ad insistere, e alla fine Piton aveva ceduto. Voleva giocare? E allora avrebbero giocato. Ovviamente non avrebbe esagerato, l'amava troppo per perdere il controllo su sé stesso.
Dopo che ebbe scelto la safeword, tornò a sedersi sulla poltrona. Aveva sempre voluto mettere in atto le sue fantasie, ma poi aveva lasciato perdere, ma ora che Sophie lo aveva smosso si sarebbe divertito.
"Spogliami." Le ordinò, mettendosi comodo. Lei si avvicinò, iniziando a sbottonargli la casacca. Mentre si occupava dei suoi vestiti notò che portava ancora gli slip e il reggiseno, quando le aveva scritto chiaramente di indossare solamente la camicia.
Sophie era concentrata sui pantaloni, e lui fece scivolare la mano, che andò ad intrecciarsi nei suoi capelli, facendola sollevare molto lentamente.
Se una sottomessa qualunque avesse disobbedito ad un ordine così esplicito l'avrebbe sculacciata all'istante, ma voleva adottare una punizione soft per lei, avrebbe mischiato il dolore al piacere.
"Mi hai disobbedito Sophie... avevo detto di indossare solo la camicia." Sussurrò al suo orecchio, facendole inclinare la testa così da avere il collo a sua completa disposizione.
"L'ho fatto apposta." Gli rispose lei, sorridendo debolmente.
"Mmhh, cattiva ragazza..." e detto questo le morse la pelle candida del collo, lasciandole un leggero segno rosso che la fece sospirare.
Le tolse gli ultimi indumenti che la celavano alla sua vista e poi si rimise comodo, dato che doveva ancora finire il suo lavoretto.
Quando anche i pantaloni furono eliminati, si alzò e afferrò la bacchetta: adesso sarebbe iniziato il vero divertimento...
Prese per mano Sophie e la fece sedere sul letto, baciandola poi con passione. Non era il solito bacio romantico, era traboccante di voluttà e desiderio, in quel momento aveva voglia di possederla.
La lasciò senza fiato, e con un lieve movimento del legno che teneva in mano, la bendò e la guardò soddisfatto.
Aveva le labbra gonfie, era inerme e bendata, ma ora stava iniziando a pensare ad una punizione adeguata per avergli disobbedito.
"Mettiti faccia alla testiera." Le ordinò, guardando ogni suo singolo movimento.
Si stava eccitando, nonostante Sophie non avesse fatto nulla in particolare per stuzzicarlo, l'erezione gli faceva quasi male stretta nel tessuto dei boxer.
~☆~
Sophie non vedeva nulla, quindi tutti gli altri sensi erano allerta, per captare qualsiasi movimento. In qualche modo era eccitante essere in balia di Severus...
Sentì il materasso traballare e i suoi polsi venire legati agli estremi della testiera; poi il suo personale Dominatore le divaricò leggermente le gambe.
"Ora ti punirò. Se è troppo, userai la safeword, capito?" le domandò, forse preoccupandosi un pochino. Sicuramente con le altre sottomesse non si era fatto tutte quelle paranoie come con lei...
"Sì." Gli rispose lei, preparandosi psicologicamente: cosa le avrebbe fatto? Schiaffi, frustate oppure graffi? Fra poco lo avrebbe scoperto.
Rimase sorpresa quando le tirò leggermente i capelli, facendole inclinare il capo verso il suo petto. Da quella posizione poteva sentire il suo respiro caldo sul collo.
"Sì, cosa?
"Sì, signore." Disse infine, ricordandosi della domanda che gli aveva posto in precedenza: voleva essere chiamato signore.
"Allora, Sophie: ti sculaccerò cinque volte: due perché mi hai disobbedito, due perché l'hai fatto di proposito e una perché non mi hai chiamato signore."
Stava ancora pensando ai perché delle sculacciate per comprendere su cosa si basavano i dominatori, quando arrivò il primo schiaffo sulla natica destra, che la fece sobbalzare dalla sorpresa.
Sentiva un leggero pizzicore, ma sopportabile, pensava decisamente peggio... la mano di Severus le carezzava la natica, per poi schiaffeggiarla con potenza.
Al quinto colpo tirò un sospiro di sollievo: le bruciava leggermente il sedere... percepiva l'erezione di Sev sulla coscia sinistra e il suo respiro pesante dietro di lei.
La sua mano affusolata percorse il suo addome e andò ad accarezzarla fra le gambe, facendola sospirare estasiata.
"Sei tutta bagnata..." le sussurrò poi all'orecchio, facendola rimanere basita: non pensava di eccitarsi per degli sculaccioni!
Troppo presto tolse la sua mano da lì, probabilmente per eliminare i boxer e dedicarsi totalmente a lei, ma invece di continuare a stuzzicarla, fece scorrere il palmo sulla sua schiena nuda, facendola inarcare e rabbrividire.
Poi sentì qualcosa di freddo sulla pelle delicata dei seni. Subito i suoi capezzoli si inturgidirono, facendole quasi male. Severus li pizzicò, per infine chiuderli entrambi con dei morsetti; lanciò un urletto d'eccitazione misto a dolore, sentiva stimoli arrivarle in tutto il corpo.
Nel frattempo il suo signore le mordeva il collo e le carezzava l'intimità, facendola gemere estasiata, nonostante le fitte che partivano dal petto.
~☆~
Quando Piton sentì di non riuscire più a trattenersi e di volere entrare in lei sopra ogni cosa, sciolse i lacci che le trattenevano i polsi, facendola distendere supina con l'idea di legarla di nuovo. Ma prima che potesse riprenderle le braccia, Sophie lo abbracciò, carezzandogli le spalle.
Subito si allontanò, sfuggendo alla sua presa e schiacciando le braccia ai lati della sua testa, avvicinandosi poi al suo orecchio.
"Non. Toccarmi." Sussurrò infine, sentendola rabbrividire. "Altrimenti ti sculaccio."
"Sì, signore." Gli rispose lei, facendolo sorridere compiaciuto. Le legò i polsi sopra la testa e poi si staccò un attimo per poterla osservare.
Era semplicemente una dea, non c'erano altre parole per descriverla. Le alzò un gamba, portandosela sopra la spalla, e si spinse senza delicatezza in lei.
Non si era mai comportato così con Sophie, aveva sempre creduto che lei meritasse molto di più della sua rudezza, ma in quel momento non riusciva a controllarsi.
Non c'era gentilezza nei suoi movimenti bruschi e potenti, che la facevano gemere dal piacere e dal dolore, quest'ultimo causato dalle pinze appese ai suoi capezzoli.
Aumentò ancora di più il ritmo delle spinte, finché vide il viso di Sophie totalmente contratto per lo sforzo di resistere al dolore. Se un'altra sottomessa avesse avuto quella reazione ne sarebbe stato soddisfatto, ma notarlo sul volto della donna che amava non era lo stesso.
"Rose rosse." Fece infatti a fatica, e Piton cessò ogni movimento, uscendo da lei. "I capezzoli..." singhiozzò poi.
Le tolse la prima pinzetta, e subito Sophie inarcò la schiena, cercando di non urlare per il bruciore che si stava propagando nel suo corpo. Per sollevarla un po' passò la lingua sulla pelle irritata, eseguendo lo stesso procedimento anche per l'altro seno. Più tardi le avrebbe spalmato un olio per farla guarire totalmente.
~☆~
Sophie stava scoppiando, cercava di resistere per eccitare e soddisfare Severus, ma tutto il petto le bruciava. Le spinte animalesche le facevano muovere i seni, e quelle cose di metallo le procuravano moltissimo dolore. Alla fine aveva usato la safeword e lui si era fermato immediatamente, liberandola da quelle odiose pinze.
Cercò di calmarsi, e Severus, probabilmente per farle dimenticare tutto il fastidio che aveva provato, tornò a baciarla con passione, come appena l'aveva fatta sedere sul letto. Il particolare che le era mancato di più era stata l'assenza di baci, di carezze e di coccole. E soprattutto non aveva potuto stringerlo per un tempo infinito... poi mentre si rilassava gustandosi il bacio, Severus improvvisamente si staccò, facendola gemere contrariata.
Si abbassò, sprofondando il viso nell'incavo del collo per mordicchiarlo e baciarlo, facendola sospirare. Si era decisa: avrebbe continuato a soddisfarlo, dandogli il permesso di terminare quel gioco perverso.
"Avanti, finisci quello che hai iniziato..." lo stuzzicò infatti, e dopo aver pronunciato quelle parole sentì Sev sorridere sulla sua pelle.
~☆~
Piton tornò all'assalto, dopo che ebbe avuto il permesso di Sophie. La rimise nella posizione iniziale, in ginocchio sul letto, pressandosi dietro di lei.
Iniziò a far scorrere la sua eccitazione fra le sue natiche, e infine entrò di nuovo in lei con potenza, facendola gemere, questa volta dal piacere. Intrecciò una mano nei suoi capelli, attirando poi il capo verso i suoi pettorali, e con quell'altra cominciò a graffiare lentamente la pelle liscia della schiena.
La sentiva sciogliersi sul suo corpo, il suo respiro irregolare contro il suo orecchio e i mugolii di apprezzamento lo eccitavano da morire. Poco dopo lei venne, irrigidendosi e stringendo il suo membro in una dolce morsa, cosa che lo fece impazzire. Aumentò la velocità e sentì la lucidità venir meno, quindi i lacci e la benda si dissolsero, dato che erano stati evocati con la magia. Voltò Sophie, così da poter guardare il suo volto, e si lasciò cadere sul materasso, afferrando con vigore le sue natiche.
Dopo poche spinte liberò il suo piacere nel ventre di lei, gemendo sulle sue labbra. Mentre regolarizzava il respiro continuava a pensare alla fortuna di avere Sophie come compagna, era semplicemente perfetta.
"Ti amo." Disse infine, baciandola teneramente.
~☆~
Sophie era distrutta, si sentiva le gambe molli e le braccia indolenzite, ma stare tra le braccia di Severus era molto rilassante. Era solamente la seconda volta che le diceva di amarla, ma il suo cuore era colmo di gioia e aveva sentito nuovamente le farfalle allo stomaco, come era successo durante il loro primo bacio.
"Ti amo anch'io Severus." Gli rispose, carezzandogli i capelli corvini.
"Ora hai capito perché quella donna non avrebbe mai osato toccarmi in quel modo?" le chiese poi, dopo diverso tempo, mentre la coccolava.
"Sì, credo di aver avuto un assaggio questa notte... scommetto che non si sarebbe seduta per una settimana per il sedere dolorante." Rise infine, pensando alla bionda del giorno precedente. L'avrebbe schiantata se avesse avuto la bacchetta sottomano...
Lui annuì distratto, sembrava impaziente di dire qualcosa.
"Ti è piaciuto?" le domandò poi, fermando le carezze sulla sua schiena.
Ci pensò un attimo prima di rispondergli: sì, era stato magnifico, molto diverso dal solito, però bello. L'unica pecca era stato il dolore lancinante al seno, quello era stato proprio insopportabile.
"Sì, è stato particolare. Eliminiamo le pinze e quando avrai voglia..." e lasciò la frase in sospeso, sfiorandogli poi il petto maliziosamente.
"Certamente." Disse lui, dandole una pacca sul sedere, che la fece sobbalzare.
Aveva la pelle delicata dopo gli sculaccioni e Sev ovviamente lo sapeva, quindi di sicuro lo aveva fatto apposta.
"Che cavolo, Severus! Sei una serpe!" fece infatti, spostandosi e iniziando a colpirlo scherzosamente sulla schiena.
Lui alla fine riuscì a bloccarle i polsi, sovrastandola con tutto il peso del suo corpo. Era pesante rispetto a lei, la stava decisamente schiacciando.
"Ehi, non respiro qui sotto!" annaspò poi, divertita da tutta la faccenda.
"Allora vado a farmi una doccia. Ti rilassi un po' e forse poi avrò ancora voglia, chissà..." ghignò lui, sfiorando le labbra con le sue.
"Ti aspetto, allora..."
E dopo un leggero bacio si staccò, dirigendosi verso il bagno, così poté bearsi della vista del suo corpo nudo. Spalle ampie, fianchi stretti, muscoli ben definiti, pelle pallida e due fossette di Venere adorabili appena visibili per terminare in bellezza con il sedere sodo: ai suoi occhi sembrava un dio.
Appoggiò la testa sul cuscino, cercando di non appisolarsi, ma sarebbe stato abbastanza difficile... per cercare di rimanere sveglia iniziò a pensare a Severus e all'inizio della loro storia.
Era una giornata uggiosa, tipica di novembre, lei era al San Mungo, e stava lavorando ad un ritmo assurdo: sembrava che quel giorno tutte le pozioni fossero finite e doveva così visitare i pazienti e tra una visita e l'altra andare a raccattare pozioni in vari parti dell'ospedale.
Era così che aveva conosciuto Severus: durante uno dei viaggi di corsa per i corridoi era accidentalmente andata a sbattergli contro, facendo cadere tutte le boccette. Lei non era finita con il fondoschiena a terra per un soffio, dato che l'uomo tutto vestito di nero l'aveva agguantata in tempo. Aveva percepito subito un leggero ma sensuale profumo di muschio bianco e di biancheria pulita, e aveva sentito il calore del suo corpo. Non sapeva chi fosse finché non ebbe alzato lo sguardo e ebbe visto un volto infastidito osservarla. Si era staccata immediatamente, scusandosi molte volte. Non le era mai capitato di balbettare, ma davanti a Severus Piton quel giorno le era successo.
Stranamente da quell'incontro ebbe la fortuna di incrociarlo sempre più spesso: sembravano tutti incontri casuali, ma secondo lei non lo erano. Alle volte era lei che lo cercava, essendo a conoscenza delle frequenti visite al San Mungo. Altre volte era lui, che capitava proprio nelle vicinanze del suo ufficio. Avevano cominciato a parlare di pozioni, dei rispettivi lavori e il primo appuntamento lo avevano trascorso ai Tre Manici di Scopa. Non era ancora nulla di serio, ma alla fine per salutarla Severus le aveva dato un bacio appena accennato sull'angolo della bocca. E già lì aveva capito di voler approfondire quella conoscenza.
La prima uscita seria fu memorabile. Era ormai da un mese che si 'vedevano' e Sev l'aveva invitata a cena in un ristorante nella Londra babbana. Era stato tutto perfetto: finito di cenare erano usciti per una passeggiata e lei si era stretta al suo braccio, camminando così molto vicino a lui. Purtroppo mentre la stava accompagnando a casa aveva iniziato a piovere a dirotto, così da costringerli a correre. Erano arrivati zuppi sotto il suo portico, ansimanti per la corsa e lei rideva e rideva, divertita. Nemmeno la pioggia aveva rovinato quella serata... erano stretti a causa del poco spazio e si guardavano continuamente negli occhi. Lei gli aveva spostato una ciocca di capelli dal volto e Severus infine si era avventato delicatamente sulle sue labbra, regalandole un bacio mozzafiato. Per concludere in bellezza mentre si baciavano l'aveva presa in braccio e portata dentro, finendo ancora non sapeva come in camera sua. Lì aveva scoperto cosa volesse dire fare l'amore, non le era mai capitato di sentire emozioni così forti.
~☆~
Piton dopo essersi dato una rinfrescata si mise un asciugamano attorno alla vita, andando al lavandino. Si guardò allo specchio, e fece una smorfia guardandosi il torace. Era leggermente disgustato da tutte le cicatrici che lo solcavano, eppure Sophie le trovava affascinanti. La prima volta che erano andati a letto insieme era stato restio a togliersi la camicia, ma lei non aveva voluto sentire ragioni e ovviamente l'aveva avuta vinta lei.
Prese un paio di boxer e i pantaloni del pigiama, li indossò e andò in camera, e alzò un angolo della bocca vedendo che Sophie alla fine si era addormentata aspettandolo. Sembrava una bambina mentre dormiva...
Si distese e attirò il suo corpo a sé, così lei si girò e sprofondò il viso nel suo collo, facendolo rabbrividire di piacere. Chiuse gli occhi e si rilassò, pensando che poi quel San Valentino, senza contare il disguido allockiano, non era stato una catastrofe.
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Spazio autrice
Ed ecco a voi l'ultimo capitolo: spero di non aver combinato qualche disastro, ma mi sembra che Severus non sia stato così rude, in fondo è sempre dolce con la donna che ama.
Spero vi sia piaciuta questa piccola fanfiction. Ciao! 👋
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