Capitolo II
Piton era eccitato oltre l'inverosimile, e massaggiare la pelle di Sophie contribuiva a creare attesa per il momento in cui sarebbe sprofondato di nuovo in lei. Alla fine fu proprio la compagna a pregarlo di farlo, e lui esaudì subito il desiderio.
Continuava sulla stessa onda di prima, con spinte secche ma dolci. Poco dopo lei tremò e venne, soffocando i gemiti nel cuscino, e lui dovette fare uno sforzo colossale per non lasciarsi andare, voleva rendere memorabile quella serata.
Senza interrompere il contatto con il suo corpo, la prese in braccio, incollando i pettorali sulla sua schiena. Voleva farle sentire quanto l'amava e magari farsi perdonare per l'assenza di romanticismo nei suoi confronti. Si distese, e la portò sopra di lui, abbracciandola e andando ad applicare una leggera pressione al centro della sua femminilità, facendola ansimare leggermente.
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"Ti amo, ti amo, ti a-amo..." sussurrava ormai come una litania, in estasi pura. In quella posizione, distesa su Severus, lo sentiva ancora di più. E i suoi splendidi baci sul collo poi... una meraviglia!
Lo sentiva gemere leggermente, Sev si lasciava andare molto difficilmente e sentirlo mugolare significava che la stava apprezzando veramente.
Si sentiva sull'orlo di un altro travolgente orgasmo e, dopo un paio di spinte, si irrigidì e sospirò di piacere, venendo pervasa anche dal caldo rilascio di Severus.
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Completamente appagato, Piton uscì da Sophie, facendola scivolare dal suo corpo e dandole un bacio appassionato. Era stato spettacolare, come ogni qualvolta che l'amava, ma sentiva che qualcosa era cambiato, si sentiva diverso.
Non riusciva staccarsi da quelle labbra, invitanti come ciliegie mature, gli bruciavano i polmoni dall'assenza di ossigeno, ma voleva continuare ad intrecciare la lingua con la sua. Infine con un lieve bacio a stampo si separò, anche se a malincuore.
"È successo qualcosa in questa settimana che dovrei sapere?" gli domandò poi, dopo essersi coperta con il lenzuolo.
"No, nulla di particolarmente eccezionale..." le rispose lui, togliendo una ciocca di capelli che era ricaduta sul volto di lei.
"Mmhh, sembravi diverso." Concluse infine Sophie, sospirando sconsolata.
Non voleva vederla amareggiata o triste per colpa sua, ma proprio non riusciva a dirle quelle due parole... forse lei aveva capito che un Ti amo stava per uscire dalle sue labbra, ma in conclusione non c'era riuscito, non trovava mai il momento giusto.
Attirò a sé quello splendido corpo di donna, carezzandole piano la schiena e facendola accoccolare al suo petto.
Era totalmente immerso nei suoi pensieri, talvolta posava dei baci sulla testa di Sophie, indugiando più del dovuto con le labbra sulla fronte, come per prendere coraggio.
Si decise finalmente a dirlo dopo un tempo infinito, stava per aprir bocca, quando si accorse che Sophie si era addormentata con un sorriso sulle labbra. Era veramente una frana, oppure solamente sfortunato, stava di fatto che ancora non aveva concluso nulla.
"Ti amo..." sussurrò fra i suoi capelli, inspirando l'aroma fruttato che emanavano. Suonavano strane quelle parole alle sue orecchie, ma era bellissimo dirle. Senza svegliarla la spostò, alzandosi dal letto e mettendosi i pantaloni del pigiama, per poi sedersi sul tappeto davanti al camino.
Non riusciva a dormire, quindi si mise a lanciare piccoli pezzi di legno nel fuoco, lo faceva spesso per rilassarsi.
~☆~
Nel frattempo
Gilderoy Allock, sulla strada di ritorno dalla serata fra colleghi, stava parlando con i professori riguardo a Piton.
"Non è possibile che se ne stia sempre rintanato in quel sotterraneo! E poi, anche se è gay, non importa! Gli farei cambiare idea, con qualche donzella che conosco io!" disse infatti tutto convinto, facendo ridere Vitious e la Sprite, e sospirare sconsolata Minerva.
"Gilderoy, Severus non è omosessuale. Ne sono certa." Ripeté la professoressa di trasfigurazione per la milionesima volta nell'arco della giornata.
"E come fai ad esserne sicura?" domandò lui. Era sicurissimo di quello che diceva, quindi era impossibile che si sbagliasse.
La McGrannit alzò gli occhi al cielo, e sperò che Severus la perdonasse per quello che stava per dire.
"Perché è fidanzato, con una donna!"
Tutti ammutolirono, ma Allock continuava per la sua strada, le aveva fatto l'occhiolino come nel pomeriggio.
Arrivarono al castello, Gilderoy sembrava frettoloso, invece gli altri professori continuavano a parlare con la collega che aveva dato lo scoop del secolo: Severus Piton aveva una ragazza!
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"Chi diavolo è a quest'ora?" sussurrò Piton abbastanza scocciato. Era notte fonda e qualcuno stava bussando alla porta del laboratorio. Andò a vedere chi fosse, appoggiando la porta della camera, non voleva che Sophie si svegliasse.
"Salve Severus!" esordì Allock appena Severus aprì allo scocciatore che alle due di notte ancora rompeva le pluffe.
Non era solo, aveva con sé due donne bionde, con delle gambe chilometriche e con dei vestiti che lasciavano ben poco spazio all'immaginazione. Venne quasi travolto, dato che entrò senza aspettare il permesso; indietreggiò rapidamente anche se la sua scrivania alla fine bloccò la sua fuga. Ma cosa stava succedendo?
"Lo so che non ti piace il genere femminile, ma fai un piccolo sforzo..." disse poi, lasciando il braccio di una delle due bionde, esortandola a farsi avanti.
"Ma cosa diavolo stai dicendo?" fece Piton sconvolto, cercando di comprendere a pieno Allock, impresa non semplice. Poi gli venne in mente che nel pomeriggio gli aveva dato dell'omosessuale. Ecco cosa intendeva...
"Sparisci immediatamente Allock, non lo ripeterò un'altra volta."
"Calmati tesoro, non c'è bisogno di scaldarsi così tanto..." gli rispose la donna che nel frattempo si era avvicinata a lui. Non era l'ideale dato che portava solamente i pantaloni del pigiama e nient'altro. Sembrava abbastanza malintenzionata quell'oca...
"Sev, che sta succedendo?" domandò poi Sophie, che con tutto quel trambusto si era svegliata, e dopo aver indossato la sua camicia era uscita per trovarsi di fronte tutto quello stupido siparietto.
"Non ne ho idea." Fece a denti stretti, fulminando quel pazzo con lo sguardo.
"Ma come non lo sai, ti sei divertito talmente tanto con me l'altra notte, zuccherino..." continuò la donna, che in quel momento si stava strusciando pericolosamente, infatti cercò di allontanarla, anche se con scarsi risultati. Era avviluppata come una piovra. "Hai proprio una bella bacchetta..." disse poi afferrando il suo amichetto da sopra i pantaloni.
Era disgustato, quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Si divincolò da quella scema e Sophie, camminando molto rapidamente e molto pericolosamente, si era fiondata su di lei, spingendola a terra.
"Zoccola!" sputò abbastanza arrabbiata, aveva gli occhi leggermente lucidi.
"Sei una travestita per caso?" fece Allock, attirando su di lui l'attenzione.
L'espressione di Piton poteva far pensare diverse cose in quell'attimo: o stava per avere un attacco nervoso oppure da un momento all'altro avrebbe commesso un omicidio di massa.
"Ma è ubriaco? Uscite tutti immediatamente di qui!" urlò Sophie, sulla soglia delle lacrime.
Le ragazze non se lo fecero ripetere e schizzarono via alla velocità della luce, molto probabilmente verso le stanze del cretino. Invece Allock era ancora lì impalato.
"Conto fino a tre: uno, due, ..." disse allora Piton, prendendo la sua vera bacchetta che era appoggiata sulla scrivania.
Fortunatamente accampando qualche scusa, se ne andò, lasciandoli soli.
~☆~
Non appena quel pagliaccio se la fu squagliata, Sophie tornò in camera, ancora incredula. Si buttò sul letto, dando le spalle alla porta e nascondendo il volto nel cuscino, lasciando che le lacrime scorressero libere.
"Lasciami stare." Disse a Severus, quando le posò una mano sulla spalla per girarla verso lui.
Era stata chiara quella subdola donna: Ti sei divertito la scorsa notte... affondò ancora di più la faccia nel cuscino a quel pensiero. Le faceva male pensare che l'avesse potuta tradire, solo per una settimana d'assenza oltretutto. Ecco perché non le aveva mai detto di amarla, era solo un passatempo per lui.
"Non fare così, Sophie..." la pregò lui, massaggiandole la schiena.
"Non fare così!? Sei sicuro che non sia successo nulla la scorsa settimana? Non era dello stesso parere quella bellissima bionda. Cos'è, sono troppo brutta rispetto a quell'oca?" lo aggredì lei, in lacrime e arrabbiata.
"Sophie, io quella donna non la conosco nemmeno. È stata un'idea di Allock. Pensando che fossi gay, voleva farmi cambiare idea." Le rispose Severus, asciugando il suo viso bagnato dal pianto.
"Quella tizia ti ha chiamato zuccherino. Ha detto che vi siete divertiti." Aggiunse poi, con il labbro che tremava.
"È tutto falso. L'ha detto solo per farti ingelosire."
Sophie tirò su col naso e lo guardò dritto negli occhi; le bastò un attimo per capire che fosse sincero.
"Scusami, io non volevo dirti quelle cose..." disse lei, abbracciandolo e nascondendo il viso nel suo collo.
"Però potevi staccarti da quella racchia!"
"Con quale divertimento? Ci hai pensato tu a metterla al tappeto..." ridacchiò Sev, sistemandola fra le sue gambe.
"Così impara a toccare ciò che è mio." Ribadì lei, stringendosi al corpo del mago.
"Ti amo Sophie." Le disse improvvisamente Severus, facendole mancare il respiro. Era da molto tempo che aspettava quelle tre parole e sentirle pronunciare dalla sua voce profonda invece che nei suoi sogni era perfetto.
Si staccò da lui, e con un sorriso colmo d'amore lo baciò delicatamente.
~☆~
Finalmente era riuscito a dirle quanto l'amava, sentiva di essersi tolto un grosso peso dallo stomaco. E il sorriso di Sophie era stato impagabile: così sincero ed innamorato.
Per colpa di quel cretino la serata si poteva trasformare in un disastro, Sophie era abbastanza gelosa quando si trattava di lui... non ci credeva ancora che quella donna bionda glielo avesse stretto come se niente fosse! Un qualsiasi uomo si sarebbe eccitato all'istante, ma lui ne era rimasto letteralmente scioccato. Se magari lo avesse fatto Sophie, invece della zoccola, come l'aveva chiamata lei, il suo cervello sarebbe andando in tilt...
Il bacio, da innocente e casto, diventò ben presto appassionato, e forse il risveglio un po' brusco di Sophie poteva avere qualche risvolto positivo.
La fece scivolare sotto di sé, aprendole lentamente i bottoni della sua camicia: quanto lo eccitava quando se la metteva la mattina dopo aver fatto l'amore...
"Che ne dici di un secondo round?" bisbigliò al suo orecchio, facendole una carezza sul fianco nudo, sentendola rabbrividire.
"Certo, zuccherino..." lo prese in giro lei, facendolo sbuffare divertito. Gliel'avrebbe rinfacciato per settimane...
"Hai proprio una bella bacchetta." Aggiunse poi, facendo scivolare la mano e andando ad afferrarglielo sensualmente.
"Sì, ed è tutta tua... solamente tua." Le rispose Piton, muovendo il bacino verso di lei. "Questa notte non dormirai molto."
"Mmhh, correrò il rischio." Disse lei maliziosa, abbassandogli i pantaloni.
Il tempo delle chiacchiere era terminato, in quel momento erano totalmente superflue, gli unici suoni che sarebbero usciti dalla bocca di Sophie sarebbero stati gemiti di puro piacere.
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La mattina successiva Sophie si svegliò molto rilassata e, dopo essersi stiracchiata, si girò dalla parte del letto di Severus, tastando il materasso ancora con gli occhi chiusi, ma non c'era ombra dell'uomo che per tutta la notte l'aveva tenuta sveglia, mantenendo la promessa fatta. Era stata una nottata memorabile, se Sev era uscito presto per le lezioni aveva dormito sì e no due orette scarse, si era veramente superato. Nonostante fosse rilassata si sentiva come se avesse affrontato un triathlon, aveva tutti i muscoli indolenziti. Aprì lentamente gli occhi e rimase piacevolmente sorpresa da quello che trovò sul cuscino.
C'erano una rosa rossa, un piattino con un croissant, un bigliettino e la camicia di Severus.
Allungò il braccio e afferrò il pezzo di carta, notando subito la calligrafia elegante e spigolosa di Severus.
Non saranno cento rose rosse, non sarà un cestino pieno di croissant, non sarà una lettera d'amore, ma questi sono i miei regali in ritardo per San Valentino. Spero siano di Suo gradimento.
Tuo Severus.
P.S. Per il mio ritorno voglio trovarti con addosso solo la mia camicia, altrimenti potresti incorrere nel mio disappunto...
Leggendo il post scriptum le scappò una risatina, Severus non si smentiva mai. Sicuramente avrebbe ascoltato il suo suggerimento, non avrebbe mai voluto disobbedire... anche se non sarebbe stato male.
Sev con lei era sempre dolce e attento, ma tra le infermiere giravano certi pettegolezzi... infatti le sue visite al San Mungo avevano acceso molti dibattiti sul tenebroso professore di Difesa contro le Arti Oscure. Si sapeva, le infermiere avevano occhi e orecchie dovunque, meglio delle spie...
Dicevano che quando era un Mangiamorte aveva dei gusti un po' particolari con le donne in intimità, e non era particolarmente tenero con loro.
Era per quel motivo che quando era andata a sbattergli addosso lo aveva guardato intimorita e mortificata, anche se poi avendolo conosciuto meglio non le era sembrato un Dominatore, come lo descrivevano le pettegole tra i corridoi dell'ospedale.
A volte il pensiero era riaffiorato, come quando facevano l'amore, talvolta il suo sguardo era strano, sembrava animato da una luce perversa, anche se scompariva subito.
Oppure l'ultima frase che aveva scritto: ordine e conseguenza se non lo avesse rispettato. Sicuramente era per scherzo, ma voleva comunque domandarglielo per curiosità, magari poteva rendersi disponibile per provare, se a Severus piaceva...
Accantonando momentaneamente quei pensieri a luci rosse, prese il croissant e cominciò a mangiare: aveva una fame da lupo dopo tutta l'attività fisica! Andò poi a lavarsi, e come le aveva scritto Severus, si mise la camicia, tornando infine in camera, mettendosi a leggere un libro per ingannare l'attesa.
~☆~
Piton non vedeva l'ora di tornare nei suoi appartamenti per stare ancora con Sophie. Aveva evitato Allock per tutto il giorno, non voleva sentire le sue patetiche scuse. Con una forza di volontà ferrea non era andato ai suoi alloggi, altrimenti non sarebbe più uscito di lì... aveva solo mandato un elfo con il pranzo e con la cena per Sophie.
Ora la cena era finita e, sgattaiolando via, se ne tornò immediatamente dalla donna che probabilmente lo stava aspettando con solo una camicia a coprirla dai suoi occhi bramosi.
"Sophie?" la chiamò una volta arrivato, guardandosi attorno.
"Amore, sono in camera!" le rispose lei, subito, facendolo sbuffare divertito. Gli sembrava ancora strano essere chiamato amore, non ci avrebbe mai fatto l'abitudine.
Si affacciò alla porta e non appena entrò Sophie gli saltò addosso, facendolo barcollare per un momento. Incollò immediatamente le labbra alle sue, in un dolce bacio.
Si staccò anche troppo presto per i suoi gusti, ma sembrava fosse impaziente di dirgli qualcosa.
"Grazie Sev per la rosa! E il croissant era squisito!" esordì lei, tornando ad abbracciarlo come pochi istanti prima, alzandosi in punta di piedi per appoggiare la testa nell'incavo del suo collo.
Era stato un giorno senza toccarla e, nonostante avesse speso una notte ad amarla con passione, aveva ancora voglia di lei, voglia del suo corpo.
La prese quindi fra le sue braccia, baciandola con passione e andando a sedersi sulla poltrona vicino al caminetto. Era ormai eccitato, i seni sodi di Sophie premuti contro il suo torace facevano divampare in lui il desiderio.
"Aspetta..." disse lei improvvisamente, interrompendo il bacio. "Devo farti una domanda."
"Dimmi."
"Tra le infermiere al San Mungo girano molti pettegolezzi su di te. Uno di questi è, come dire..., non so nemmeno io come dirtelo, insomma..." iniziò a spiegare lei, evitando il suo sguardo e girando il discorso, ingarbugliandosi con le sue stesse parole.
"Allora?" Feci lui, alzando il sopracciglio.
"Allora... dicono che tu avessi gusti particolari." Concluse lei, dopo aver fatto un profondo respiro.
Gusti particolari? Ma invece di spettegolare, non potevano farsi gli affaracci loro le infermiere?
"Potresti essere più specifica?"
"Sul fatto che tu fossi un Dominatore." Disse Sophie tutto d'un fiato, abbassando lo sguardo.
"È vero." Le rispose a denti stretti, questa volta evitando lui lo sguardo dell'amata.
"Perché non me l'hai mai detto?" domandò infatti, facendogli una carezza sulla guancia, dandogli poi un bacio a fior di labbra.
"Non volevo spaventarti e rovinare così il rapporto."
"Spaventarmi? Severus, non sei un mostro. Sono solo dei gusti, avrei capito. Non devi vergognarti." Fece Sophie, prendendo il viso tra le sue mani.
Mancava solo quell'argomento, di certo non voleva rivangarlo con lei. Era un periodo chiuso, nonostante gli piacesse ancora. Ma Sophie doveva restarne assolutamente fuori, su quello non si discuteva.
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Spazio autrice
Ciao! Allora per cominciare: non uccidetemi; magari non avete mai pensato a Severus come dominatore, ma un giorno mentre ascoltavo Crazy in love di Beyoncè mi è venuta l'idea...
Diciamo che una mia amica mi ha praticamente costretto a leggere 50 sfumature di grigio, e anche se non mi ha fatto impazzire, è stata una lettura piacevole. E mi ha fatto fantasticare su Severus... non come Christian Grey, ma qualcosa di simile. Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere. (Il prossimo e ultimo capitolo sarà anche quello a rating rosso, ma nulla di preoccupante ;)) Alla prossima! 👋
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