Capitolo 9
• Parole chiave: bambole, pizza, fame
• Suggerite da MaurizioBerryRiccio - (mauriberry su Instagram)
☆
Ophelia si incoraggiò mentalmente ancora un altro po' e alla fine si decise a prendere la parola.
«Prima hai detto che avevi bisogno del mio aiuto e te lo darò, ma anche tu devi darmi una mano»
La Presenza assentì
«Cosa ricordi, esattamente, di quando eri in vita?» andare dritto al sodo era il miglior procedimento da adottare nelle situazioni difficili, non aveva senso girarci troppo intorno.
Lo Spirito ci rifletté
«Non molto» affermò infine lui
«Allora dimmi quello che ricordi»
La Presenza ci pensò su
«E non tralasciare nessun dettaglio» aggiunse poco dopo lei, fissandolo negli occhi, e per un istante, a Ophelia, parve di notare un'espressione di smarrimento sul viso della Presenza.
«Persone, abiti, luci» rispose infine lui, Ophelia aspettò che continuasse, ma non lo fece.
"Non c'è che dire, è stato molto conciso", pensò lei con una nota di frustrazione
«Nient'altro?» domandò Ophelia e lui scosse il capo
«Non ricordi nemmeno un posto? Magari una strada, oppure una casa?»
Lui scosse nuovamente il capo
«Non è molto su cui lavorare» disse lei, come se in qualche modo cercasse di spingerlo a ricordare dell'altro
«Mi dispiace, ma è tutto ciò che ho» replicò la Presenza
«Non importa» e Ophelia lasciò andare un sospiro «Indossi un'uniforme, teoricamente dovresti essere un militare, ma Nadia ha precisato che non sei così antico, a parte il Voi, non ti esprimi in modo tanto diverso dal mio. A occhio e croce, devi essere mancato che avevi poco più della mia età» anche se guardandolo meglio potevano essere coetanei «Resta da capire quanto tempo fa sei morto» si morse l'interno di una guancia e andò avanti con la sua riflessione a voce alta «Non dovresti stare qui»
«Lo so» replicò la Presenza con ovvietà, solo che Ophelia intendeva altro: a meno che lui non avesse un particolare legame con la casa di Nadia, non c'era motivo si trovasse in quel posto.
I due si guardarono per alcuni secondi, dopo lei riprese a parlare.
«Dimmi un'altra cosa, le persone che ricordi erano tue amiche, o solo conoscenti?» intanto Ophelia iniziò a prendere appunti su un blocchetto, che teneva sul mobiletto vicino al letto, le piaceva annotare i suoi sogni, soprattutto quelli belli, in parte le serviva anche per interpretarli, per capire quanto fossero premonitori.
«Credo conoscenti» rispose lui incerto, stringendosi nelle spalle
Ophelia storse la bocca e iniziò a picchiettare la penna sulla gamba
«Nadia ipotizzava che i tuoi abiti potessero essere di scena, quindi eri un attore, oppure un travestimento, ragion per cui andavi, o tornavi, da una festa in maschera»
La Presenza assunse un'espressione sconcertante
«Lo escludo» disse con certezza lo Spirito
«Perché?» chiese Ophelia incuriosita
«Ciò che mi state dicendo non coincide con i miei ricordi»
«Hai detto che ricordi solo persone, abiti, luci, praricamente nulla, quindi come puoi dire che la mia teoria sia errata?» qualcosa non tornava, sicuramente lo Spirito era molto confuso
«Le voci sono come dei lamenti, credo mi chiedano aiuto»
Ophelia si accigliò, intanto il ticchettio di un orologio faceva da sottofondo, come se stesse scandendo i ricordi, momentaneamente cancellati, di quell'anima.
«Ricordi le luci di che colore erano?» chiese lei dopo quel lungo silenzio
La Presenza sbatté le palpebre un paio di volte, come se carcasse di mettere a fuoco ciò che stava guardando
«Rosse e blu» rispose lo Spirito, perso nei frammenti dei suoi ricordi
«Ora che ci penso le voci potrebbero essere dei pianti, forse è uno solo» aggiunse lo spirito
«Com'è questo pianto? È una donna? Un bambino? Un uomo? È triste? Disperato?» si affrettò a chiedere Ophelia, se lui ricordava qualcosa era meglio stimolarlo
«Io... non capisco bene»
«Per favore sforzati, è importante»
Lo spirito si portò le mani alla testa e strizzò gli occhi, Ophelia si mise in piedi e istintivamente andò davanti a lui per aiutarlo, ma quando cercò di prenderlo per le braccia la sua presa finì nel vuoto e lui scomparve.
«No, no, no!» esclamò Ophelia e le tornarono in mente alcune conversazioni fatte con la sua prozia: «Può capitare che alcune anime rifiutino, involontariamente, di ricordare per paura di rievocare il momento della loro dipartita. Così svaniscono, è un sistema di autodifesa, pertanto bisogna pazientare, devi dare loro del tempo».
Ophelia era infastidita anzi, era arrabbiata perché non aveva proprio voglia di fare da babysitter a un fantasma, voleva solo dedicarsi a se stessa, superare la separazione e continuare tranquillamente la sua vita, non chiedeva poi tanto. Quel fantasma era di troppo.
«Dove sei finito?» chiese lei ad un certo punto, ma l'eco che tornò fu il nulla, così Ophelia tornò a sistemare ciò che aveva lasciato in sospeso, accomodò persino alcune sue vecchie bambole su una graziosa poltroncina vicino alla porta, era molto presa da ciò che feceva da non accorgersi nemmeno che fuori si era fatto buio e il suo stomaco brontolò, aveva fame e ordinò una pizza, era l'unica cosa che si sentiva di mangiare.
Si sistemò sul divano e accese la tv per tenersi compagnia, mangiare nel completo silenzio era deprimente; ogni tanto buttava un occhio al blocchetto su cui aveva annotato le informazioni riguardanti il suo coinquilino, poi tornava con lo sguardo al programma in onda, le arrivavano solo parti dei dialoghi, non era molto interessante, allora fece per prendere il telecomando, pronta a cambiare canale, ma lì a fianco notò la sua penna e la prese senza indugio e se la rigirò tra le dita, pensando ad altre domande che avrebbe voluto fare allo Spirito non appena fosse tornato, come per esempio: «Perché sei qui?» disse fra sé e sé
«Non saprei, so solo che ad un certo punto è come se mi fossi svegliato e mi sono trovato con Voi»
Ophelia per poco non si strozzò col boccone di pizza
«Santo cielo!» sbottò tra un colpo di tosse e l'altro, scattando contemporaneamente in piedi «Di questo passo diventerò un fantasma anch'io a forza di spaventarmi» disse non appena si ricompose, e dopo aver bevuto diversi sorsi d'acqua «Sei sparito per delle ore» disse con una punta di stizza
«Sono sparito?» domandò lui retoricamente e visibilmente perplesso, Ophelia lo guardò sconcertata
«Le anime non hanno il senso del tempo», quella frase, detta da Nadia in uno dei suoi racconti sugli spiriti, balenò nella mente di Ophelia, come se fosse stato un suggerimento del suo subconscio
«Immagino non ti sia nemmeno accorto della tua assenza» si abbandonò sul divano, mentre lo spirito si grattava la nuca, cercando di capire come era arrivato in salotto se poco fa era nella camera da letto.
Ophelia mordicchiò la penna e parve riflettere sulla risposta che la Presenza le diede poc'anzi, quella su cosa ci faceva lì.
«Cercheremo di chiarire anche questo punto» si disse, picchiettando la penna sul blocchetto e, dopo aver messo per iscritto quel pensiero, lo sottolineò diverse volte.
«Ricapitoliamo, dovevi essere di questa città, secondo me il tuo è un costume da festa in maschera e sei un fantasma smemorato» lei guardò lo spirito da sotto le sopracciglia e accennò un sorrisetto divertito per l'ultima affermazione fatta «Ciò, però, vuol dire che...» le parole le morirono sulle labbra, sua nonna e Nadia le avevano sempre raccontato che quando l'anima non ricordava nulla, o molto poco, della sua vita terrena era per due motivi: il primo indicava una morte improvvisa, violenta, e il secondo era dovuto al fatto che si trovava da troppo tempo nella dimensione dei vivi e i ricordi andavano via via svanendo e ovviamente non era quest'ultimo caso
«Cosa vuol dire?» domandò la Presenza impaziente
«Il fatto che tu abbia perso gran parte dei tuoi ricordi non è per niente un buon segno»
«SpiegateVi meglio»
«È probabile che tu sia mancato improvvisamente, forse in un incidente stradale, o nel peggiore dei casi sei vittima di un omicidio»
Lo Spirito sgranò gli occhi e si sentì morire una seconda volta.
•
•
NdA
Ciao caro/a lettore/lettrice ☺️
Ti ringrazio come sempre per aver letto quest'altro capitolo 🙏🏻🦄
Se lo vorrai, ci rivediamo tra una settimana 🥰🌸
As 💫
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro