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A schiena curva sulla scrivania, Bradley si torturò la tempia con il dorso della matita. Osservò inerme la pila di libri accanto al tavolo, era una montagna pronta a crollargli addosso in confronto a quelli che già aveva visionato, ma sapeva di non poter mollare. Chiuso il volume davanti a sé, allungò la mano e ne prese un altro. In quel momento, Max, P.J. e Bobby rientrarono in stanza. Dovevano essere appena stati allo skatepark. Beati loro, lui non ricordava più nemmeno l'ultima volta che ci aveva messo piede. Aperto il libro, scosse la testa. Non aveva tempo per quello, c'era troppo in ballo.
- Ancora sui libri?! - Max gli si avvicinò appoggiandogli un bicchiere pieno di caffè caldo accanto a quello ormai vuoto di quella mattina - Capisco l'ultimatum del preside, ma se continui così finirai per impazzire -
Prendendo la bevanda tra le mani, Bradley bevve un sorso. Odiava che ora tutti nel campus sapessero della sua situazione, ma naturalmente il preside non aveva perso occasione di fare di lui un esempio. Certo, dall'esterno poteva sembrare esagerato che si stesse impegnando così tanto solo per avere la sufficienza. Lui era uno studente decente, infatti, se non avesse dovuto passare tutte le materie a pieni voti, non si sarebbe mai sforzato così tanto.
- Non succederà. Inoltre, visto che mi avete proibito di studiare di notte, devo approfittare di ogni momento disponibile -
Max gli chiuse il quaderno - Come se non ti avessi visto portarti gli appunti sotto le coperte! -
Bobby stuzzicò l'amico pungolandolo contro la schiena con il gomito - E tu come mai eri sveglio, Max? Il pensiero di Roxenne ti tiene sempre in piedi? -
Il ragazzo spinse l'altro.
- Piantala, Bobby! - Spostando lo sguardo verso Bradley, sorrise e gli rubò il blocco degli appunti da sotto il naso.
- Max, che fai! Ridammelo! - si alzò di scatto.
- Sei chiuso qui da due settimane Uppercrust! Ora di farsi un giretto, il tuo skateboard si sta riempiendo di ragnatele! - detto ciò afferrò il proprio e corse fuori.
- Fermati, Max! - Recuperato lo skate, Bradley lo inseguì lungo i corridoi del dormitorio. Era davvero veloce - Torna indietro! -
Non aveva più fiato, era decisamente fuori allenamento, ma il pensiero dei preziosi appunti contenuti nel blocco, gli mise le ali ai piedi. Se solo l'altro avesse saputo la verità, non gli avrebbe fatto perdere tempo prezioso con quei giochi infantili. Appena varcata l'uscita, Max saltò sullo skate e sfrecciò lontano, girandosi di tanto in tanto per essere sicuro di non averlo seminato del tutto. Non appena Bradley appoggiò i piedi sulla tavola, fu come se avesse ricominciato a respirare. Il vento sul viso umido di sudore, i muscoli tesi, poi distesi, spinta dopo spinta. Dopo poco riuscì ad affiancarsi a Max. Il ragazzo gli sorrise e lui fece lo stesso.
- Allora? Ti senti meglio adesso? - agitò il quaderno nella mano.
Bradley guardò davanti a sé ed accelerò. Approfittò del bordo del marciapiede per fare un paio di salti e delle ringhiere per scivolarvi con la tavola.
- Sì, sto molto meglio -
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