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Capitolo 3 "La stazione"

La mattina dopo, i genitori si alzarno presto per andare a svegliare i figli.

Per primo, toccò al maggiore James, il più difficile da svegliare ma Ginny pensò dato che il giorno prima sprizzava gioia da tutti i pori per tornare ad Hogwarts, non sarebbe stato difficile svegliarlo.

Ma si sbagliava.

Tutta l'allegria del giorno precedente, sembrava averlo abbandonato.

Il padre andò a svegliare la piccola Lily, cosa che non fu affatto un problema.

E infine, si recò nella stanza di Albus, e con sua sorpresa, lo trovò già sveglio, mentre infilava le ultime cose nel baule.

"Sei sveglio" constatò Harry

Albus annuì.

"Va tutto bene?" Chiese poi

Albus si sedette sul letto e guardò il padre, poi abbassò lo sguardo.

"Si...no" disse decidendo di essere sincero

"Cosa c'è che non va?" Domandò Harry sedendosi accanto al figlio

"James" disse solo Albus

Harry sembrò non capire quindi Albus si spiegò meglio.

"Mi tratta come se fossi un idiota, mi deride e mi mette in imbarazzo davanti a tutti prendendomi in giro, io non ce la faccio più, qualche volta mi viene voglia di dargli un pugno ma poi non lo faccio pensando che lui è sempre mio fratello anche se lui non ci pensa un attimo per prendermi a calci"

"Vuoi che ci parli io?" Chiese Harry

"No, peggioreresti le cose, poi lui mi prenderebbe in giro dicendo che ho bisogno di qualcuno che mi difende, questa è un po' la mia sfida, ottenere del rispetto da parte di mio fratello"

"Sei un ragazzo sveglio e intelligente Albus, ce la farai, vorrei poterti aiutare, ma considera, James non è come sembra, anche lui ha una parte sensibile dentro di se, è un po' come mio padre" disse Harry con del rimpianto nella voce

"Grazie papà" disse Albus

Harry gli sorrise.

"Su, avanti, finisci di prepararti, io vado ad aiutare tua mamma nel tentatino di svegliare James, penso che abbia qualche difficoltà dato che sento le sue urla da qua" disse Harry ridendo

Albus ridacchiò.

Harry uscì scoprendo Lily che era accostata dietro la porta.

Lui sembrò sorpreso, poi guardò Albus e infine uscì dalla stanza.

"Avanti, dimmi quanto hai sentito" disse Albus a Lily

"Abbastanza" rispose Lily

Lily era molto intelligente e astuta per la sua giovane età.

"Io so che puoi farcela Al, James è fatto così, ma io ho un piano se ne hai bisogno" disse Lily sorridendo malvagia

Albus conosceva quello sguardo, lei lo assumeva quando aveva uno scherzo da fare.

"Non mi piace quello sguardo" ammise lui

Lei rise e si sedette accanto a suo fratello.

"Per fargli capire quanto odi essere messo in imbarazzo davanti a tutti, devi fargli provare le stesse cose" disse Lily

"Non mi piace giocare sporco come fa lui, io sono diverso" disse lui

"Ok fratellino, ma se avrai bisogno, sappi che io sono sempre a disposizione" disse lei

"Lo terrò a mente" disse Albus ridendo

Lei sorrise e uscì dalla stanza.

E finalmente Albus poté finire di prepararsi.

Nel frattempo nella stanza accanto, James si alzò di malavoglia e iniziò a prepararsi.

Mezz'ora dopo era lavato e vestito, scese in cucina dove trovò sua madre ai fornelli e suo padre che leggeva il giornale, come ogni mattina.

"Oh finalmente ti sei alzato" disse Ginny evidentemente esasperata

Il figlio la ignorò e questo a Ginny sembrò strano visto che ogni volta che lo rimproverava questo sbuffava spazientito o replicava ma invece quella mattina se ne stava là, seduto sul tavolo appoggiato alla mano, apparentemente calmo e innocuo.

"James, stai bene?" Chiese la madre

"Si, va tutto benissimo" disse non prestandole molta attenzione

Ginny lanciò un'occhiata a Harry che alzò le spalle.

Poco dopo dalle scale arrivarono le voci di Albus e Lily, il che significava che stavano scendendo.

Fecero una veloce e insolita colazione dato che era strano che James sia silenzioso.

E alle 10 e 30 partirono per la stazione.

Superarono la barriera nove e tre quarti e subito i cinque vennero avvolti dai suoni e i rumori che facevano i ragazzi di tutte le età.

Lily corse a cercare le sue amiche mentre Albus andò in cerca di Scorpius dentro al treno.

James rimase fermo accanto ai suoi genitori nonostante potesse andare a salutare i suoi amici e il suo migliore amico Scott.

"Non vai a salutare i tuoi amici?" Chiese Ginny

James sospirò e iniziò a trascinare il baule sul treno ma nel tragitto venne tirato da un braccio e abbracciato da una ragazza della sua età.

I genitori li guardarono da lontano.

La ragazza aveva i capelli ondulati e rossi e gli occhi azzurri.

"Pensi che sia una tradizione?" Disse Harry a sua moglie

"A cosa ti riferisci?" Disse Ginny guardando James

"I capelli della ragazza sono rossi, i tuoi sono rossi e quelli di mia madre erano rossi, pensi che sia Arianna quella?" Disse lui

"Se fosse così, sarebbe davvero una tradizione" disse Ginny sorridendo

Videro James staccarsi da quell'abbraccio sempre con quell'aria che aveva a casa.

Poi lo videro dirigersi verso il suo migliore amico Scott, che loro conoscevano perché era venuto un paio di volte a casa loro, e rianimarsi di colpo ritornando il solito vecchio James.

"Si penso che quella sia Arianna" disse Harry

Il treno stava per partire, e tutti i ragazzi iniziarono a salire mentre Albus e Lily correvano a salutare i genitori mentre James li salutava dal finestrino vicino a loro.

Dopo le solite raccomandazioni e i soliti "state attenti" da Ginny finalmente salirono sul treno.

Harry fece un occhiolino ad Albus e poi si rivolse a James.

"Io starei attento quest'anno" disse con un sorriso malandrino sulle labbra che ricordava molto i vecchi tempi

"Che cosa intendi?" Chiese James

Ma il padre non fece in tempo a rispondere che il treno iniziò a partire, lento e poi sempre più veloce e tutto quello che il padre poté fare fù alzare la mano in segno di saluto.

"Stanno crescento" disse Ginny

Harry l'avvolse le spalle con un braccio.

"Già, stanno diventando grandi" disse lui

E insieme guardarono il treno mentre scompariva dalla loro vista.

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