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Capitolo 10 "Litigio"

"Sono nei guai fino al collo" pensò James prima di entrare dal quadro della signora Grassa

Come al solito, aveva fatto uno strepitoso scherzo a Gazza alla "James Potter" usando le caccabombe che il ragazzo aveva comprato al negozio dei suoi zii

Ora il custode stava ripulendo tutto gridando a squarciagola contro chiunque passava da quelle parti minacciando il responsabile di quello scherzo.

Lui sapeva che Arianna lo avrebbe coperto, infatti si precipitò subito al tavolo in cui lei stava studiando insieme a sua cugina Rose.

Prese posto accanto a lei e sfoderò la sua migliore faccia da cucciolo disponibile nel suo repertorio.

La ragazza sospirò e alzò lo sguardo verso di lui interrompendo il suo studio.

"Avanti, cosa hai fatto stavolta?" Chiese lei

"Potrei essere andato da Gazza e potrei avergli fatto uno scherzo lasciandomi scivolare delle caccabombe, ma è solo una possibilità"

Arianna scosse la testa esasperata.

"E quindi tu adesso vorresti che io ti copra dicendo alla McGrannit una stupida scusa che lei ovviamente capirà che è solo una bugia e mi ammonirà con un'occhiataccia?"

"Esattamente" rispose James con un sorriso

"Be io non lo farò" rispose Arianna

"Cosa?" Domandò lui alzandosi sconcertato

"Sono stanca di tutto questo James, sono stanca di dire bugie ai professori, prima o poi mi sospenderanno dal mio incarico e io non posso permetterlo" disse stancamente lei riprendendo a scrivere

"Ma...sai cosa significa? Mi metteranno in punizione e non mi permetteranno di partecipare alla partita di Quidditch di domani"

"Non ci posso fare niente James, te la sei cercata, devi smetterla di cacciarti sempre nei guai"

"Ti credevo la mia migliore amica" disse lui deluso

"James"

"Da piccola eri sempre pronta a difendermi, ma evidentemente non è più così" continuò lui

"Come puoi minimamente pensarlo? Sai una cosa? Io non sarò più quella che credevi ma neanche tu, sono stanca del fatto che tu mi usi solo per non finire in punizione, sono stanca del fatto che tu sei pronto ad accusarmi di voltarti le spalle solo perché non voglio aiutarti, sai una cosa? Spero che ti mettano in punizione, ma una punizione pesante" disse Arianna alzandosi e sputando quelle parole in direzione di James facendolo indietreggiare e infine uscendo dalla sala comune

"Sei proprio un cretino" affermò Rose seguendo Arianna

James era esterrefatto, ma cosa gli era saltato in mente? Come aveva potuto dire quelle cose?

Si sedette sul divano mentre il senso di colpa iniziava a mangiarlo dentro piano piano.

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"Ehi hai sentito l'ultima? Pare che James e Arianna abbiano litigato ancora" disse Albus sedendosi a tavola per la cena

"Si, li ho visti io stessa, ma questa volta non è come le altre, questa volta hanno litigato davvero" spiegò Rose

"Pare proprio così, oggi pomeriggio ho chiesto a James se voleva allenarsi con me e lui ha risposto che non ne aveva voglia, capite? James ha sempre voglia di giocare a Quidditch" disse Scott sedendosi accanto ad Albus

"La cosa è grave" disse Albus

"Smettetela di parlare alle mie spalle" disse James arrabbiato sedendosi accanto al suo migliore amico

"Allora tu vai a fare pace con Arianna" disse Rose

"Perché state tutti dalla sua parte? Perché non potrei avere ragione io?"

Albus incrocio le braccia al petto e assunse un'espressione da "mi stai prendendo in giro?"

"Ok, va bene, lo so che ha ragione lei" disse James

"...lei ha sempre ragione" aggiunse in un sussurro dopo che Arianna passò accanto a lui facendo incrociare i loro occhi

James la guardò mentre sedeva accanto alle sue amiche, lontano da loro, lontano da lui.

L'indomani, James e Arianna ancora non si parlavano, erano negli spogliatoi, mentre il capitano della squadra di Quidditch li incoraggiava, ma James non prestava attenzione, l'unica cosa che faceva era guardarla.

"Potter, ehi Potter? Smettila di guardare Arianna" lo riportò fuori dai suoi pensieri il capitano

Alcuni ridacchiavano a quell'affermazione ma Arianna non lo degnò di uno sguardo.

"Stavo dicendo, contiamo su di te James, devi prendere quel boccino" stava dicendo Landon

James annuì debolmente.

"E adesso, tutti in campo" gridò Kenneth e tutti gridarono a loro volta.

Uscirono in fila dallo spogliatoio e già gli spalti erano pieni.

Grifondoro-Tassorosso

Gli avversari non erano da sottovalutare, anche se tutti erano convinti che Grifondoro avrebbe vinto.

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Erano passate settimane da quella partita e ancora James e Arianna non si parlavano.

Alla fine James aveva preso il boccino e Grifondoro aveva vinto.

220 a 150 era finita la partita.

Nel frattempo, a Hogwarts James cercava di fare pace ma lei lo evitava in tutti i modi.

Quella sera di metà ottobre, Arianna stava facendo il giro di controllo nei corridoi e Rose gli aveva raccomandato di guardare dentro uno specifico magazzino, ma lei non sapeva che quello era solo un piano di Rose, Albus, Scott e le amiche di Arianna per farli riappacificare.

Infatti quella sera Scott stava portando James in quello stesso magazzino con il mantello dell'invisibilità con la scusa di prendere degli articoli requisiti da Gazza.

"Dai Scott, andiamocene, non ne ho voglia" si stava lamentando James

"Faremo in fretta, vedrai" disse lui

Quando arrivarono il magazzino era già aperto, Scott fece entrare prima James e subito dopo chiuse a chiave il magazzino.

"Ma cosa...Scott cosa stai...? Si interruppe quando vide emergere Arianna da dietro uno scaffale

"Allora sei stata tu! Che intenzioni hai?" Chiese arrabbiato il ragazzo

"Io non centro niente, idiota" disse fredda avvicinandosi alla porta

"Scott, apri subito questa porta" gridò lei

"Io e gli altri vi verremo a prendere domattina, intanto voi vedete di fare pace" gridò lui di rimando

"E grida quanto vuoi tanto non ti sentirà nessuno" continuò poi

"Accidenti a te, Scott" disse lei sbattendo il pugno contro la porta

Arianna si voltò e si appoggiò alla parete.

"Arianna..." cercò di dire lui

"Stai zitto" lo interruppe lei alzando una mano per fermarlo

James sospirò.

Arianna si sedette per terra e portò le ginocchia al petto.

"Che freddo che fa qua dentro" mormorò lei dopo un po'

James si tolse il suo mantello che aveva indosso per stare al caldo e glielo porse.

"Tieni, metti questo"

"Non ho bisogno del tuo aiuto" disse lei

Ma poi starnutì.

"Metti questo o ti verra un raffreddore" insistette lui

Lei lo prese ancora riluttante e lo indossò.

"Grazie" mormorò

"Di niente"

"Arianna senti..."

"No, ascoltami tu, non voglio parlare di quello, se è per questo non voglio parlare neanche con te" lo interruppe bruscamente

"D'accordo, visto che dovremo passare una notte qua dentro e tu non vuoi vedermi, metterò questo e cercherò di dormire, almeno non mi vedrai" disse lui prendendo il mantello dell'invisibilità

Se lo mise e scomparì subito.

Arianna non voleva che lui se ne andasse, anche se lui in realtà era ancora là.

Ma non vedendolo si sentiva da sola.

Appoggiò la resta alla parete e chiuse gli occhi ma li riaprì subito dopo.

Perlustrò con lo sguardo il magazzino ma non c'era traccia di James.

Passarono 10 minuti in silenzio poi Arianna non c'è la fece più.

"James" chiamò piano

Nessuna risposta

"Scusa" disse ancora

James si tolse il mantello e lei lo vide, seduto poco distante da lei.

"No, scusami tu" disse James guardandola

"Non è vero che ti uso per non farmi mettere in punizione, non volevo ferirti e non è vero, non sei cambiata"

"Mi dispiace di averti detto quelle cose, non ti ho neanche chiesto se ti avevano messo in punizione" disse Arianna

"Si, mi hanno messo in punizione, ma non mi hanno fatto saltare la partita" rispose lui

"Scusa" disse lei

"Non è colpa tua" disse James

Posò il mantello dell'invisibilità e si sedette accanto ad Arianna.

James l'abbracciò e lei lo strinse forte.

"Ti voglio bene" disse lei

"Anche io" rispose James

"E adesso?" Chiese il ragazzo quando si staccarono

"Proviamo a dormire" disse Arianna

Si addormentarono poco dopo, lei con la testa nella spalla di lui e James con una mano sul fianco di lei che la stringeva sé.

E così li ritrovarono l'indomani.

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