Capitolo 5
Izuku si sente così spregevole nel percorrere quei corridoio che non fanno altro che ricordargli che persona ignobile fosse.
Aveva permesso a Katsuki di illuderlo e trattarlo come un rifiuto, pensando che alla fine forse se lo meritava per non averlo amato come si deve, poi aveva fatto passare a Eijirou la stessa pena e sconforto che aveva provato, ferendolo a tal punto che trovava impossibile l'idea di essere perdonato.
Aveva cercato un nuovo amore in cui affogare per dimenticare quello vecchio, invece aveva fatto solo del male a colui che aveva provato ad aiutarlo e per cosa, per il ricordo di qualcuno che non lo aveva mai veramente amato?
Un nuovo amore per cui non era in grado di versare nemmeno una lacrima?
Questo era una delle cose che lo tormentavano di più, perché se non fosse stato per Katsuki, forse, si sarebbe potuto innamorare di quel ragazzo, del suo bel sorriso gentile e dei suoi modi delicati.
Era questo a cui stava pensando quando si rese conto che forse non serviva sostituire i ricordi del suo passato con qualcosa di nuovo, era questo a cui pensava mentre si voltava per tornare in classe con il solo pensiero di gettarsi fra le braccia di Eijirou, non di Katsuki, ma di Eiji che avrebbe spalancato le braccia per poi avvolgerlo, sussurrandogli nell'orecchio che lo perdonava.
Era a lui a cui pensava mentre, con i piedi che battevano con forza il pavimento, correva per tornare a chiedere perdono come era giusto che facesse, ma le parole che avrebbe voluto urlare gli morirono in gola, il suono di pugni che colpivano con versi quasi umidi il volto sfigurato di un ragazzo a terra coperto di sangue gli fece interrompere qualsiasi movimento.
Vedere il volto del rosso stravolto dall'ira mentre ignorava chi cercava di fermarlo, però gli fece capire chi poteva essere quel ragazzo a terra e come se il suo corpo si muovesse da solo, attivò il quirk per gettarsi contro Eijirou e scaraventarlo via dal biondo che gorgogliò per un secondo prima che gli altri lo prendessero e lo portassero via dalla furia di Eijirou che si era voltato con ancora la rabbia a deformargli il volto.
«Eiji...» gemette Izuku con un singhiozzo che gli risaliva la gola, le lacrime che erano tornate finalmente a scorrere dai suoi occhi.
Non ce la fece più a trattenersi e si gettò su di lui che però non aprì le braccia per accoglierlo, ma non importava al verdino che si era attaccato al suo collo con disperazione.
«Non dovevi Eiji, ti porteranno via e così non potrò mai dimostrarti quanto avessi ragione, non potrò mostrarti quanto posso amarti...» balbettò bagnandogli il colletto della divisa scolastica, «...Perché aveva ragione tu e ho capito che aveva ragione, per cui dammi la possibilità di combattere io per il tuo amore questa volta, lui non ci ferirà più perché per il tuo amore sono disposto a lottare...»
«Izuku.» disse interrompendolo e stringendoselo al petto con forza, «Ti amo Izuku...» e le lacrime rigarono anche il suo volto.
«Anch'io ti amo Eiji.» rispose con sincerità il verdino, «Mi dispiace averci messo tanto a capirlo.»
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