L'arrivo del Decimo Dottore
L'uomo alto e magro, dai capelli lisci che sembrano avere vita propria e che sfidano ogni legge della fisica, dal colore marrone scuro e con le basette lunghe, si abbassa per raccogliere qualcosa da terra.
Si rialza con un coltello per scuoiare tra le mani.
La ragazza che lo accompagna, una ventenne dai capelli lunghi fino alle spalle con la frangia laterale biondi, lo guarda con i suoi occhioni nocciola e l'aria incuriosita.
«Dottore che hai trovato?»
«Una cosa che non dovrebbe essere qui» rivela l'uomo sulla quarantina mostrandole ciò che ha trovato.
Lei fissa l'oggetto aggrottando le sopracciglia.
«Ma quello è sangue? Non sembra incrostato quindi è di ora?»
«Sì Rose, è stato usato molto di recente e se ti giri vedrai anche su chi» afferma lui con tono di voce grave e alzando il sopracciglio destro - quando lo fa sembra un assassino infuriato.
La giovane si volta e il suo sguardo resta fisso su un teschio e un mucchietto di ossa poco distante da loro.
«Ma chi è stato Dottore? Chi può avere tanto bisogno di pelle umana?» Chiede lei con una chiara espressione di preoccupazione.
«Non lo so o forse sì! Ma vorrei tanto sbagliarmi!» Esclama non nascondendo il suo stato d'allarme.
Rose sente il solito ronzio ansimante del TARDIS e alzando la testa lo vede arrivare sopra di loro.
«Dottore è davvero così grave da farlo accorrere in questo modo?»
«Non l'ho chiamato io, è venuto lui. Allonsy!» Spiega entrando.
Lei lo segue e la cabina non appena sente la loro presenza, parte a grande velocità senza che nessuno gli dica dove e quando andare.
«Dove siamo diretti Dottore?»
«Non lo so io non ho avuto il tempo di impostare luogo o data! Ha deciso lui dove portarci!»
Che succede?
Non mi piace questa situazione!
Il TARDIS ora decide dove portarci?
Perché fa così?
È una cosa stranissima mai successa.
Come mai sta capitando proprio adesso?
Con lui che è abbastanza nuovo e forse non ricorda nemmeno le sue esperienze?
Ma che sto pensando?
È sempre lui, il mio Dottore, di buoni principi, con un forte senso del dovere.
In alcuni casi è infantile, ma anche arrogante, si esprime alla gente con un certo atteggiamento di superiorità.
Ma non con me, mai!
Odia l'uso della violenza e delle armi, e preferisce sempre cercare l'alternativa più pacifica.
Però quando si fa trascinare dallo scontro, diventa vendicativo, a tratti persino distruttivo e per sua stessa ammissione non concede mai a nessuno una seconda possibilità.
Ama indossare un completo casual blu (a strisce rosse), camicia bianca e cravatta classica monocromatica, un soprabito marrone. Le scarpe solo Converse All-Star di diversi colori, a seconda del vestito indossato.
A volte porta un paio di occhiali da vista rettangolari con montatura nera.
Io adoro il suo stile più del precedente.
Questo mi consola, se proprio dovesse accadere l'inevitabile, almeno succederà con lui al mio fianco.
Mi sta guardando con il suo sorriso rassicurante e con quel mix tra faccia da schiaffi e ironia al quale non puoi dire no e puoi concedere tutto niente escluso.
E quel suo accento scozzese che ti fa provare grandi emozioni a sentirlo esprimersi nei suoi discorsi così intelligenti.
Io credo di amarlo e che lui provi lo stesso per me ma nessuno dei due lo ha mai confessato all'altro.
Chissà forse un giorno lo faremo e passeremo il resto della mia vita insieme.
Lui dopo continuerà il suo viaggio con qualcun'altra ma sono sicura che io avrò sempre un posto importante nel suo cuore.
Mentre la sua mente vaga in questi pensieri, la mano dell'uomo che stringe vigorosamente la sua, la riporta alla realtà.
«Tranquilla finché ci sarò io con te nessuno ti farà male, ti proteggo io!»
Ah la mia povera Rose, farò di tutto per non farle accadere nulla.
Lei è così preziosa, aveva solo diciannove anni quando l'ho conosciuta.
Londra era sotto l'attacco dell'Entità di plastica, era così impaurita ma allo stesso tempo incuriosita.
Adesso è coraggiosa, forte, anche se in certi casi forse un po' superficiale.
A colpirmi di più è stata la sua semplicità, il suo essere una ragazza acqua e sapone che si è trovata all'improvviso travolta da me e dalle nostre avventure nello spazio e nel tempo.
Mi piacciono i suoi capelli lunghi, lisci e biondi, sono così soffici.
Adoro perdermi nei suoi occhioni marroni.
A volte assume dei comportamenti da ragazzina (in fondo ha solo venti anni).
Credo che si sia innamorata di me e per questo continua a seguirmi.
In realtà anch'io provo le stesse cose ma non sarebbe giusto dirglielo: io sono un alieno, ho due cuori, mi rigenero e cambio, continuo a vivere insomma, lei invece è umana, un giorno morirà e io resterò solo.
Non voglio essere io la causa della sua dipartita anticipata.
Ho già causato troppe morti.
E poi la amo!
Come vorrei dirglielo, ma no che vado a pensare.
Mentre lui è assorto in questi pensieri, il TARDIS atterra pesantemente causando un forte tonfo.
Lui si ritrova steso a terra e tenendo la di lei mano nella sua, la trascina sopra di sé.
La ragazza arrossisce. I due restano in quella posizione per svariati attimi.
È proprio bella la mia Rose!
Questo contatto con lei mi ama risvegliando emozioni che non provavo più da tempo.
Vorrei fermare il tempo a quest'istante.
Vorrei poterle dire restiamo qui così per sempre, ma non lo farò, non sarebbe giusto per lei.
«Rose dovrei alzarmi, vorrei vedere dove siamo arrivati» afferma lui con nonchalance, come se la cosa non lo toccasse minimamente.
«Certo! Scusa mi rialzo subito!» Risponde sempre più colorita in viso.
Ella si rimette in piedi e si da una sistemata alla T-shirt.
Egli si alza e va alla porta del TARDIS, la apre e si affaccia.
Davanti a sé trova una libreria: A.Z. Fell and Co Antiquarian and unusual books. Ferma uno dei passanti, un ragazzo appena uscito dall'esercizio.
«Scusi dove siamo qui?» Chiede con curiosità.
«Siamo a Soho, lei è?» Risponde il giovane guardandolo sospettoso.
«Io sono John Smith e sono un estimatore di libri antichi e rari come puoi leggere qui!» Risponde mostrandogli la carta psichica.
«Scusa, ieri sera io e la mia amica abbiamo bevuto un po' troppo, sapresti dirmi la data di oggi?» Chiede sorridendo.
«Certo, è il 16 dicembre 2021, tra otto giorni è Natale!»
Mentre i due parlano dal TARDIS fa capolino Rose ripresasi dall'emozione del precedente incidente col Dottore, si avvicina agli uomini e ascolta la conversazione da loro intrapresa.
«Se volete più informazioni potete rivolgervi al padrone della libreria. Quella checca sa tutto di tutti!» Li informa il giovine gira le spalle e se ne va.
L'angolo dell'autore
Salve a tutti voi, sono tornato con una storia ambienta a Natale.
Continuiamo con l'arrivo del Decimo Dottore e Rose Tyler.
Anche loro trovano un teschio con ossa umane scuoiate e il Dottore sembra in entrambi i casi sapere chi può essere, secondo voi è così?
Troveranno un aiuto nel libraio misterioso?
Perché il TARDIS continua a comportarsi in modo strano? Avrà fiutato qualche pericolo?
Cosa ne pensate dei due personaggi?
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