Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

2. Da Starbucks

Sento un vociferare distante, metà del mio viso che pulsa  un tocco delicato sfiorare la parte urtata per capirne la gravità. Apro gli occhi e il mio cuore ha un tuffo quando riconosco nel ragazzo che con sguardo serio ispeziona la mia faccia Avan Jogia.
I nostri occhi si incontrano e restano sospesi per qualche istante prima che Matt intervenga:

Mat: -Hoy Liz, come ti senti?- chiede aiutandomi a mettermi seduta, distolgo lo sguardo da Avan e lo poso sul riccio.

Eli: -Tutto bene, tranquillo.-

Ava: -Mi dispiace tanto...-

Eli: -Non preoccuparti, è colpa mia... dovevo stare più attenta.- rispondo sentendo le guance bruciare dall'imbarazzo di rivolgergli la parola.

Ava: -Sicura di stare bene?- ripete nuovamente mortificato.

Eli: -S... si, tutto okay.-

Ava: -Ho finito l'allenamento... posso farmi perdonare con una cioccolata calda?- propone grattandosi la nuca con un sorriso.

Eli: -Beh non...-

Jen: -Oh si certo! È il minimo che tu possa fare dopo aver rovinato il visino più bello di Los Angeles!- esclama Jenette scambiandomi uno sguardo, non so se amarla o odiarla. Avan resta in silenzio un po' interdetto.

Eli: -Io... va bene uguale, non serve che...-

Jen: -Oh, si invece!- rimbecca la bionda con un'occhiata truce ad Avan.

Ava: -Beh, allora vado a cambiarmi e ti porto da Starbucks... va bene Starbucks?-

Eli: -Non serve davv...-

Jen: -Buon Dio, stai un po' zitta! Starbucks è perfetto.- concorda Jenette al mio posto, Avan mi sorride un'ultima volta prima di recuperare il pallone ed allontanarsi di corsa verso gli spogliatoi. Mi volto a guardare Jenette.

Eli: -Tu sei la ragazza più...-

Jen: -Più magnifica e speciale e bellissima che esista? Lo so già.-

Eli: -No! Sei così imbarazzante! Non voleva invitarmi davvero, era cortesia!-

Jen: -Ma per favore! Lui voleva invitarti solo che tu, pesce lesso, sei rimasta zitta ed, ovviamente, era imbarazzato!- continua alzando lo sguardo al cielo, mi giro verso Matt sperando lui abbia più buon senso.

Eli: -Matt, puoi spiegarglielo tu, per favore?-

Mat: -Mi dispiace Elizabeth, ma questa volta ha ragione la bionda; dammi quel maledetto guinzaglio, metti su il sorriso più affascinante che hai e ci vediamo tra un paio d'ore.- dice strappandomi di mano Otis, prende Jenette per un polso.

Eli: -Dove cazzo pensate di andare voi due?-

Jen: -Au revoir.- fa Janette salutandomi con la mano.

Mat: -Ha invitato TE non NOI da Starbucks...-

Eli: -Non vorrete lasciarmi sola?!?-

Jen: -Non sola...-

Mat: -...con lui!- completa Matt con un sorrisetto e si avviano lungo il sentiero di ghiaino per uscire dal parco, mi alzo per seguirli ma una voce mi chiama.

Ava: -Eccomi! Ho fatto il prima possibile... hai aspettato tanto?-
Con passo svelto Avan mi raggiunge; i capelli sciolti e un po' arruffati, il borsone posato su una spalla e le guance ancora arrossate dall'allenamento... per la seconda volta in pochi minuti mi sento ardere dalla vergogna.

Eli: -Io... no, tranquillo.-

Ava: -Bene.-
Fianco a fianco, distanti mezzo metro, iniziamo ad incamminarci verso il caffè Starbucks più vicino. Siamo silenziosi e la sola cosa che sento di lui è il respiro che accompagna ogni nuvola di vapore.
Di nascosto mi prendo il tempo della strada per osservarlo più da vicino, non mi era mai capitato di stagli a meno di mezzo metro.

Una decina di minuti dopo entriamo nella caffetteria stracolma di studenti, sempre in silenzio facciamo la coda per prendere da bere.

-Ciao, cosa posso darvi?- domanda annoiata la commessa, posando lo sguardo su Avan le sue labbra si stendono in un sorriso. Inizio a mordicchiarmi l'interno guancia innervosita.

Ava: -Beh, fai un caffè e una cheesecake con i lamponi per me e...-
Si volta a guardarmi.
Ava: -Cosa prendi?-

Eli: -Uh... amh, una cioccolata e una torta alle mele.-

Ava: -Mh, ottima scelta... mi sa che te ne rubo un morso.- dice facendomi l'occhiolino abbasso lo sguardo paonazza.

Eli: -È la mia preferita...-

Ava: -Beh, allora un giorno devo farti assaggiare quella che fa mia nonna! È squisita.-

-Ecco a voi... sono 9,73 dollari; conto unico?- chiede la ragazza oltre il banco allungandoci un vassoio con tutte le nostre delizie.

Ava: -Si.- Avan allunga i soldi per pagare entrambi.

Eli: -No.-
Controbatto allungando alla cassiera quella che, secondo i miei calcoli, dovrebbe essere la mia parte. La tizia guarda Avan indecisa ed, a un suo cenno, prende la sua banconota da dieci rimettendomi in mano i miei soldi.
Eli: -Beh, eccoteli.- borbotto mettendoli praticamente nella mano di Avan, lui mi chiude il pugno con un sorriso.

Ava: -Non sono abituato a far pagare le ragazze, mettili via.-

Eli: -Non sono abituata a far pagare gli altri per me, tienili.-

Ava: -Dico davvero.-
Ritira il resto e prende il vassoio, con uno sbuffo di disapprovazione metto in tasca i soldi e lo seguo ad un tavolo un po' in disparte. Si siede sul divanetto e io mi accomodo davanti a lui prendendo in mano la tazza fumante di cioccolata calda.
Ava: -Bene... allora, che scuola fai?-

Eli: -Sono di quarto alla Fenway High School.-

Ava: -Anche io vado lì, sono di quinto... non mi sembra di averti mai vista.-

Eli: -Probabile, se non sei cheerleader o nella banda, nessuno fa caso a te.-

Ava: -Non credo... sei una bella ragazza, avrai milioni di ragazzi ai tuoi piedi!-
Per la centesima volta in poco più di mezz'ora arrossisco, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e tengo lo sguardo fisso sul logo verde della tazza.

Eli: -Beh, non è proprio così.-

Ava: -Sei timida, non è vero?-

Eli: -Un po', con le persone che non conosco.-
Poso la tazza vuota sul tavolino e prendo il piattino con la profumata fetta di torta di mele.

Ava: -Hey, me ne avevi promesso un pezzo.- sorride posando anche lui la tazza e prendendo la forchetta, gli allungo il mio piattino e prende un pezzetto del mio dolce.
Ava: -Buona... mia nonna la fa comunque meglio, vuoi assaggiare?- domanda prendendo il primo triangolino della sua fetta.

Eli: -Non importa.-
Mangia quel pezzetto e chiude gli occhi deliziato.

Ava: -È squisita, ti prego, assaggiala!-
Mi porge la forchetta con un nuovo boccone di cheesecake ai lamponi, faccio per prenderla quando lui la avvicina alle mie labbra imboccandomi. Il mio cervello va in pappa e un pensiero contorto mi invade la mente: la sua bocca ha toccato quella forchetta + la mia bocca ha toccato quella forchetta = ho baciato Avan Jogia.
Ava: -Buonissima, no?-

Eli: -Si.-
Restiamo seduti a chiacchierare per circa una mezz'oretta, poi mi riaccompagna a casa e con un sorriso mi saluta. Frugo in tasca per trovare le chiavi, apro il portone e salgo di corsa le scale per arrivare al quinto piano. Suono il campanello di casa Bennett col cuore che batte a mille e per lo sforzo e per la proposta appena fatta.

Ad aprire la porta è la signora Bennett che appena mi vede fa una smorfia spaventata.

Ro: -Per l'amor del cielo Elizabeth! Cosa ti è successo, cara?- chiede preoccupata fissando lo sguardo sull'occhio... Avan ha avuto un effetto anestetico su di me perché non sento dolore.

Eli: -Oh, non preoccuparti Rose, solo una pallonata.- la rassicuro con un sorriso, la smorfia non lascia il suo viso.

Ro: -Prendo un po' di ghiaccio...-
Mi fa entrare, chiudo la porta alle mie spalle e il rumore sembra risvegliare Otis che arriva di corsa dal corridoio scodinzolando e grugnendo. Lo seguono poco dopo Matt e Jenette che, vedendomi di ritorno, si scambiano un'occhiatina complice.

Mat: -Allora?-

Jen: -Sono ancora imbarazzante, strana e stronza?-

Eli: -È stata l'ora più bella della mia vita.- ammetto con un sospiro.

Jen: -Già, ce lo diceva il tuo sorrisino ebete... comunque devi raccontarci tutto, TUTTO.-

Eli: -Beh, non è successo niente di che...-

Mat: -Niente di che? Sei uscita con il ragazzo che ti piace e non è successo "niente di che"?!?-

Ro: -Con chi sei uscita Elizabeth?- domanda la signora Bennett di ritorno dalla cucina con un pacco di surgelati in mano, arrossisco imbarazzata.

Mat: -Niente ma', tranquilla. Andiamo in camera?- propone Matt, Jenette ed io annuiamo. Prendo il ghiaccio improvvisato che mi porge Rose e seguo Matt in camera. Si chiude la porta alle spalle sedendosi sul letto.

Jen: -Allora?-

Eli: -Beh siamo andati da Starbucks come due semplici conoscenti... abbiamo parlato un pochino e beh mi ha accompagnata a casa.-

Mat: -Ti ha accompagnata a casa?!?-

Eli: -Beh si...-

Jen: -Ti ha baciata?-

Eli: -No, ma ci rivediamo domani.-

Jen+Mat: -Cosa?!?-

Eli: -Si, mi ha invitata, cioè in realtà ha invitato anche voi, domani sera alla festa a casa sua.-

Mat: -Ah però... io questo lo chiamo appuntamento, tu Jenette come lo chiami?-

Jen: -Eh si, cazzo Elizabeth, questo è un appuntamento in piena regola.-

Eli: -Che dite, ci sarà un botto di gente e beh... lo ha fatto solo perché si sente in colpa per l'occhio.-

Jen: -A proposito... fa un po' vedere...-
Mi scosta dal viso il sacchetto di surgelati e fa una smorfia.

Eli: -È così brutto?-

Jen: -Solo un po'... meglio coprire.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro