2. Da Starbucks
Sento un vociferare distante, metà del mio viso che pulsa un tocco delicato sfiorare la parte urtata per capirne la gravità. Apro gli occhi e il mio cuore ha un tuffo quando riconosco nel ragazzo che con sguardo serio ispeziona la mia faccia Avan Jogia.
I nostri occhi si incontrano e restano sospesi per qualche istante prima che Matt intervenga:
Mat: -Hoy Liz, come ti senti?- chiede aiutandomi a mettermi seduta, distolgo lo sguardo da Avan e lo poso sul riccio.
Eli: -Tutto bene, tranquillo.-
Ava: -Mi dispiace tanto...-
Eli: -Non preoccuparti, è colpa mia... dovevo stare più attenta.- rispondo sentendo le guance bruciare dall'imbarazzo di rivolgergli la parola.
Ava: -Sicura di stare bene?- ripete nuovamente mortificato.
Eli: -S... si, tutto okay.-
Ava: -Ho finito l'allenamento... posso farmi perdonare con una cioccolata calda?- propone grattandosi la nuca con un sorriso.
Eli: -Beh non...-
Jen: -Oh si certo! È il minimo che tu possa fare dopo aver rovinato il visino più bello di Los Angeles!- esclama Jenette scambiandomi uno sguardo, non so se amarla o odiarla. Avan resta in silenzio un po' interdetto.
Eli: -Io... va bene uguale, non serve che...-
Jen: -Oh, si invece!- rimbecca la bionda con un'occhiata truce ad Avan.
Ava: -Beh, allora vado a cambiarmi e ti porto da Starbucks... va bene Starbucks?-
Eli: -Non serve davv...-
Jen: -Buon Dio, stai un po' zitta! Starbucks è perfetto.- concorda Jenette al mio posto, Avan mi sorride un'ultima volta prima di recuperare il pallone ed allontanarsi di corsa verso gli spogliatoi. Mi volto a guardare Jenette.
Eli: -Tu sei la ragazza più...-
Jen: -Più magnifica e speciale e bellissima che esista? Lo so già.-
Eli: -No! Sei così imbarazzante! Non voleva invitarmi davvero, era cortesia!-
Jen: -Ma per favore! Lui voleva invitarti solo che tu, pesce lesso, sei rimasta zitta ed, ovviamente, era imbarazzato!- continua alzando lo sguardo al cielo, mi giro verso Matt sperando lui abbia più buon senso.
Eli: -Matt, puoi spiegarglielo tu, per favore?-
Mat: -Mi dispiace Elizabeth, ma questa volta ha ragione la bionda; dammi quel maledetto guinzaglio, metti su il sorriso più affascinante che hai e ci vediamo tra un paio d'ore.- dice strappandomi di mano Otis, prende Jenette per un polso.
Eli: -Dove cazzo pensate di andare voi due?-
Jen: -Au revoir.- fa Janette salutandomi con la mano.
Mat: -Ha invitato TE non NOI da Starbucks...-
Eli: -Non vorrete lasciarmi sola?!?-
Jen: -Non sola...-
Mat: -...con lui!- completa Matt con un sorrisetto e si avviano lungo il sentiero di ghiaino per uscire dal parco, mi alzo per seguirli ma una voce mi chiama.
Ava: -Eccomi! Ho fatto il prima possibile... hai aspettato tanto?-
Con passo svelto Avan mi raggiunge; i capelli sciolti e un po' arruffati, il borsone posato su una spalla e le guance ancora arrossate dall'allenamento... per la seconda volta in pochi minuti mi sento ardere dalla vergogna.
Eli: -Io... no, tranquillo.-
Ava: -Bene.-
Fianco a fianco, distanti mezzo metro, iniziamo ad incamminarci verso il caffè Starbucks più vicino. Siamo silenziosi e la sola cosa che sento di lui è il respiro che accompagna ogni nuvola di vapore.
Di nascosto mi prendo il tempo della strada per osservarlo più da vicino, non mi era mai capitato di stagli a meno di mezzo metro.
Una decina di minuti dopo entriamo nella caffetteria stracolma di studenti, sempre in silenzio facciamo la coda per prendere da bere.
-Ciao, cosa posso darvi?- domanda annoiata la commessa, posando lo sguardo su Avan le sue labbra si stendono in un sorriso. Inizio a mordicchiarmi l'interno guancia innervosita.
Ava: -Beh, fai un caffè e una cheesecake con i lamponi per me e...-
Si volta a guardarmi.
Ava: -Cosa prendi?-
Eli: -Uh... amh, una cioccolata e una torta alle mele.-
Ava: -Mh, ottima scelta... mi sa che te ne rubo un morso.- dice facendomi l'occhiolino abbasso lo sguardo paonazza.
Eli: -È la mia preferita...-
Ava: -Beh, allora un giorno devo farti assaggiare quella che fa mia nonna! È squisita.-
-Ecco a voi... sono 9,73 dollari; conto unico?- chiede la ragazza oltre il banco allungandoci un vassoio con tutte le nostre delizie.
Ava: -Si.- Avan allunga i soldi per pagare entrambi.
Eli: -No.-
Controbatto allungando alla cassiera quella che, secondo i miei calcoli, dovrebbe essere la mia parte. La tizia guarda Avan indecisa ed, a un suo cenno, prende la sua banconota da dieci rimettendomi in mano i miei soldi.
Eli: -Beh, eccoteli.- borbotto mettendoli praticamente nella mano di Avan, lui mi chiude il pugno con un sorriso.
Ava: -Non sono abituato a far pagare le ragazze, mettili via.-
Eli: -Non sono abituata a far pagare gli altri per me, tienili.-
Ava: -Dico davvero.-
Ritira il resto e prende il vassoio, con uno sbuffo di disapprovazione metto in tasca i soldi e lo seguo ad un tavolo un po' in disparte. Si siede sul divanetto e io mi accomodo davanti a lui prendendo in mano la tazza fumante di cioccolata calda.
Ava: -Bene... allora, che scuola fai?-
Eli: -Sono di quarto alla Fenway High School.-
Ava: -Anche io vado lì, sono di quinto... non mi sembra di averti mai vista.-
Eli: -Probabile, se non sei cheerleader o nella banda, nessuno fa caso a te.-
Ava: -Non credo... sei una bella ragazza, avrai milioni di ragazzi ai tuoi piedi!-
Per la centesima volta in poco più di mezz'ora arrossisco, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e tengo lo sguardo fisso sul logo verde della tazza.
Eli: -Beh, non è proprio così.-
Ava: -Sei timida, non è vero?-
Eli: -Un po', con le persone che non conosco.-
Poso la tazza vuota sul tavolino e prendo il piattino con la profumata fetta di torta di mele.
Ava: -Hey, me ne avevi promesso un pezzo.- sorride posando anche lui la tazza e prendendo la forchetta, gli allungo il mio piattino e prende un pezzetto del mio dolce.
Ava: -Buona... mia nonna la fa comunque meglio, vuoi assaggiare?- domanda prendendo il primo triangolino della sua fetta.
Eli: -Non importa.-
Mangia quel pezzetto e chiude gli occhi deliziato.
Ava: -È squisita, ti prego, assaggiala!-
Mi porge la forchetta con un nuovo boccone di cheesecake ai lamponi, faccio per prenderla quando lui la avvicina alle mie labbra imboccandomi. Il mio cervello va in pappa e un pensiero contorto mi invade la mente: la sua bocca ha toccato quella forchetta + la mia bocca ha toccato quella forchetta = ho baciato Avan Jogia.
Ava: -Buonissima, no?-
Eli: -Si.-
Restiamo seduti a chiacchierare per circa una mezz'oretta, poi mi riaccompagna a casa e con un sorriso mi saluta. Frugo in tasca per trovare le chiavi, apro il portone e salgo di corsa le scale per arrivare al quinto piano. Suono il campanello di casa Bennett col cuore che batte a mille e per lo sforzo e per la proposta appena fatta.
Ad aprire la porta è la signora Bennett che appena mi vede fa una smorfia spaventata.
Ro: -Per l'amor del cielo Elizabeth! Cosa ti è successo, cara?- chiede preoccupata fissando lo sguardo sull'occhio... Avan ha avuto un effetto anestetico su di me perché non sento dolore.
Eli: -Oh, non preoccuparti Rose, solo una pallonata.- la rassicuro con un sorriso, la smorfia non lascia il suo viso.
Ro: -Prendo un po' di ghiaccio...-
Mi fa entrare, chiudo la porta alle mie spalle e il rumore sembra risvegliare Otis che arriva di corsa dal corridoio scodinzolando e grugnendo. Lo seguono poco dopo Matt e Jenette che, vedendomi di ritorno, si scambiano un'occhiatina complice.
Mat: -Allora?-
Jen: -Sono ancora imbarazzante, strana e stronza?-
Eli: -È stata l'ora più bella della mia vita.- ammetto con un sospiro.
Jen: -Già, ce lo diceva il tuo sorrisino ebete... comunque devi raccontarci tutto, TUTTO.-
Eli: -Beh, non è successo niente di che...-
Mat: -Niente di che? Sei uscita con il ragazzo che ti piace e non è successo "niente di che"?!?-
Ro: -Con chi sei uscita Elizabeth?- domanda la signora Bennett di ritorno dalla cucina con un pacco di surgelati in mano, arrossisco imbarazzata.
Mat: -Niente ma', tranquilla. Andiamo in camera?- propone Matt, Jenette ed io annuiamo. Prendo il ghiaccio improvvisato che mi porge Rose e seguo Matt in camera. Si chiude la porta alle spalle sedendosi sul letto.
Jen: -Allora?-
Eli: -Beh siamo andati da Starbucks come due semplici conoscenti... abbiamo parlato un pochino e beh mi ha accompagnata a casa.-
Mat: -Ti ha accompagnata a casa?!?-
Eli: -Beh si...-
Jen: -Ti ha baciata?-
Eli: -No, ma ci rivediamo domani.-
Jen+Mat: -Cosa?!?-
Eli: -Si, mi ha invitata, cioè in realtà ha invitato anche voi, domani sera alla festa a casa sua.-
Mat: -Ah però... io questo lo chiamo appuntamento, tu Jenette come lo chiami?-
Jen: -Eh si, cazzo Elizabeth, questo è un appuntamento in piena regola.-
Eli: -Che dite, ci sarà un botto di gente e beh... lo ha fatto solo perché si sente in colpa per l'occhio.-
Jen: -A proposito... fa un po' vedere...-
Mi scosta dal viso il sacchetto di surgelati e fa una smorfia.
Eli: -È così brutto?-
Jen: -Solo un po'... meglio coprire.-
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