Uscii di soppiatto da casa mia.  Quella sera mi ero messa in tiro piú del solito.  Avevo un aderente minigonna, nera, lunga neanche metà coscia, e un top scollato. Eppure non avevo resistito. E ad accompagnarmi nella mia impresa, c'erano anche il mio giubbotto di pelle nera e i miei anfibi con le borchie.
Salii sul pickup e lanciai la borsa nel sedile di fianco a me. Iniziai a guidare, dirigendomi verso il parco.
Quando scesi, mi trovai davanti Luke.
Era poggiato alla moto,  mi dava le spalle. Quando chiusi la portiera si girò verso di me.
-Ehy-
Si avvicinò piano
-Ehy-
Si avvicinò ancora un po'. E mi posó le mani sui fianchi piano, avvicinandomi a se con una calma, posso assicurarvi, non sua.
-Sei bellissima.-
Ed era lì a parlarmi, sotto voce, con quel suo timbro roco, ma caldo, a meno di due centimetri dalla mia bocca. Mi sta tentando. Dovrei resistere. Allontanarmi piano. Eppure no. Non riesco. Allora mi lascio andare. Colmando la distanza tra noi.
Lui mi porta in mezzo al boschetto, nella strada di campagna. Abbiamo scoperto questo posto qualche anno fa, Quando lui scappava ancora dalla madre, e io avevo ancora paura del rigore di mio padre. E ora,  che stavamo per fare una pazzia, accanto a lui non avevo paura. Perché non avremmo dovuto più nascoderci. Perché a New York , a nessuno importava se Thalia Grace ragazza punk figlia di un importante giudice, stava con Luke Castellan, semplice ragazzo, figlio del postino.  Ma a New Olimpius, sotto mio padre avrei dovuto trovarmi un fidanzato ricco e importante.  Diventare un grande avvocato. Essere decorosa ed educata. Dimenticare le parolacce . Imparare il galateo.  E a me proprio non andava.
No. Perché io volevo allenare, ad esempio in arti marziali e pugilato. Insegnare tiro con l'arco. Insegnare a fare boxe. E magari anche fare gare di boxe, perché no?  E volevo stare von Luke, senza nascondermi. Poter baciarlo per strada. Sedermi sulle sue gambe, senza timore di essere vista. E rubargli la sigaretta, senza che una volta a casa, mio padre mi facesse una ramanzina sul fatto che fumare fa male. Non a me, che ho iniziato solo per dargli fastidio.
E volevo essere libera col ragazzo che amavo. Che amo.
E dunque si. Volevo scappare, volevamo scappare. Lo avremmo fatto, durante la festa di fine anno organizzata dal liceo. Perché a differenza di stasera, non avevo il coprifuoco alle dieci e mezza. No. Potevo stare fuori tutta la notte, se volevo. E dunque si. Ormai ero maggiorenne. Libera. E sarei andata via, da quella gabbia di matti, che tanto odio.

.....
Thalia è andata via. Sia maledetto suo padre e il suo dannatissimo coprifuoco.  E già mi manca il suo odore, la sua pelle gelida, sulla mia bollente. E già mi manca stringerla tra le mie braccia. E ora che anche lei è maggiorenne e diplomata, andremo via. Da questo schifo di paese. In cui sembra proibito anche solo amare chi si vuole. Perché si. Io amo Thalia Grace. E grazie tante. Non mi importa cosa diranno di me, quando scopriranno che siamo scappati insieme.  Spero non si accaniscano conto di lei. Ma mi manca, incredibilmente dormire accanto a lei.  Svegliarmi con lei al mio fianco. Non mi piace  anche solo l'idea di un rapporto segreto. Lei merita di meglio. E voglio essere io a darglielo. 
Lei merita di uscire, la sera con me ,e fare quello che vuole, senza il timore di essere vista. Merita di andare al cinema, e intrecciare le mie mani con le sue.
E io voglio darle la normalità.  Voglio che si sieda accanto a me , a guardare un film  con un pezzo di pizza in casa. Voglio che si addormenti sul divano accanto a me,senza doversi svegliare per il coprifuoco, o uscire dalla finestra per non essere vista.
Ma soprattutto voglio che lei sia felice. E se mi chiedesse di restare la e rinunciare a tutto io lo farei. Perché posso sembrare Stronzo. Senza cuore. Menefreghista. Insensibile. Apatico. Ma per Thalia Grace morirei. Perché la amo,piú di qualsiasi altra cosa