Non capita spesso. Me lo dicono sempre. L'amore è una cosa complicata. Mi dicono sempre anche quello. Eppure con Hazel è sempre stato tutto semplice, con lei che appoggia le mie decisioni, e io che appoggio le sue.
La sua dolcezza è di incredibile portata. La sua forza pure.
Fisicamente, può sembrarti debole, almeno finché non ti tira un pugno. Hazel non mi ha mai tirato un pugno. L'azione piú violenta, che ha compiuto nei miei confronti, è stato uno schiaffo leggero e amichevole sulla spalla.
Ha un aria tranquilla, cosí, addormentata sul mio petto, con i suoi grandi occhi dorati completamente chiusi, la sua mano è sulla mia. Il suo colorito, abbastanza scuro,, risalta sulla mia mano,e sulla mia carnagione in generale, che sfiora il bianco.
Ha le mani minuscole e delicate, rispetto alle mie.  Le accarezzo piano i capelli mentre sento le palpebre diventare pesanti
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Frank si è addormentato, carezzandomi i capelli. Quando mi resi conto di avere una cotta per Frank, quasi un anno prima,pensai che sarebbe finita come per Sammy. E questo per me era un problema. Perché io sarei scappata. E invece no. E sono sicura , di non provare,per Frank, ció che provavo per Sammy. Con Frank è una cosa seria. Con Sammy era una cotta da bambini. Ciò che mi aveva spinto ad avvicinarmi a lui era forse che entrambi eravamo gli sfigati. Io lo stuzzicadenti di colore, alto un metro e una brioche, e lui, un ragazzo, gentile e fragile, un po' pienotto. Già allora era più alto di me. Ma da due anni a questa parte è cresciuto ancora.
E ora fisicamente non ci somigliamo molto. Anzi, siamo  fisicamente gli opposti . Lui è alto, più di Jason,quasi un metro e novanta. Io come ho già detto, dono minuscola.  Lui ha un petto ampio sempre pronto a circondare il mio sottile e minuto. Lui ha le  braccia muscolose,  io sembro non essere a conoscenza di cosa sia un muscolo.
Lui ha la carnagione praticamente bianca, io solo letteralmente un cioccolatino.
I suoi occhi sono minuti, di taglio asiatico, color nocciola.
I miei sono sproporzionatamente grandi, di colore dorato.
I suoi capelli color ebano si scontrano con i miei color caramello.
Le sue labbra sono sottili, e la bocca è grande,io ho la bocca piccola e le labbra molto, troppo carnose. Lui ha i capelli lisci io li ho riccissimi.
E potrei continuare per ore. Ma come ci tengo a ribadire, ogni singola volta che me lo fanno notare, è solo l'aspetto. Perchè dentro ci somigliamo. E perché con lui sto benissimo. Perchè è sempre pronto a consolarmi. Ad ascoltarmi. Ad aspettarmi. E a invitarmi, ad arrivare al limite. Delle regole. Della gioia. Della passione. Dell'amore.
Perché c'è sempre a prendermi al volo, per impedirmi di cadere. A rimettere insieme i pezzi quando mi rompo.  A farmi da paravento contro le tempeste. Lui è il mio sostegno quando scivolo. È la mia bussola quando mi perdo. È il mio migliore amico. Quello che non tradirei mai. Neanche a costo della vita.  Ed è il mio ragazzo. Quello che possiede il mio cuore.  Quello che mi difende dai bulli, anche se sa che non ce ne è bisogno, solo per il piacere di farlo. Lui é tutto questo. E molto ancora. E forse è  per questo che ho paura. Di dirglielo. Ho paura che reagisca come mio padre. Ma so che in caso non li ascolterei. Perché il bambino che porto in Grembo, io lo voglio. Forse, non l'ho chiesto. Ma di certo lo voglio. E non ho intenzione di abortire. E non mi interessa, se quello che ho dentro è solo una cellula. E so, lo so bene , che Frank non è quel tipo di persona.
Ma c'è un'abbondante parte di me  che ha paura. Che mi dica che non è pronto. Che scappi. Mio padre, Ade mi ha detto che sono la vergogna di famiglia. Che faccio schifo. Che queste cose non andrebbero fatte. Parla lui, che ha tradito Proserpina non so quante volte. Sia io che Nico siamo frutto di relazioni extra-coniugali. Eppure, si. Io faccio schifo. 
Ricordo quando disse a Nico quelle parole. Lo abbandonò a se stesso. E se ora abbandonasse anche me? E se mi abbandonasse anche Frank? E se restassi sola a crescere un bambino, senza mezzi e con il cuore spezzato?
Non so.  Reprimo in fretta le lacrime. Ma comunque troppo tardi. Una lacrima, solitaria e silenziosa scivola sulla maglietta di Frank.  Subito seguita da altre.
-Ehi,ehi. Perché piangi?-
-Nulla.  La paura di essere abbantonata.- lui mi squadra con quei suoi occhi nocciola. Sono tra lo stranito e il rassicurante.
-Bhe. È inutile che ne abbia paura.- si mette a sedere, tenendomi sempre attaccata al suo petto. Mi alza delicatamente il mento, per guardarmi negli occhi.- Io non ti abbandonerò mai. Lo sai vero?-
Sorrido. Come posso aver avuto anche solo una incertezza?
Con le mani gli afferro la nuca e lo tiro verso di me.
E lo bacio. Un bacio casto. Con la lingua, si. Ma comunque calmo.
-Ti amo.- Gli dico piano.
-Ti amo anch'io.-
Mi dice piano lui. E sono calma. Non voglio rovinare il momento. Ma glie lo dirò. Tra una settimana.   A quella festa.
Sperando che lo accetti. E sperando che sia ancora sicuro di amarmi quando glielo  avrò detto.