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Annabeth- Percy

Non ho mai creduto nelle favole. Dopo aver visto mia madre a sei anni sbattere la porta di casa e non tornare più, mi sono autoconvinta che il vero amore e la vera amicizia non esistessero. Poi in prima media avevo conosciuto Percy. All'inizio lo detestavo. Lui non perdeva occasione di mettersi nei guai. Un giorno mi aiutò con una bambina che faceva la bulletta. E io lo coprii, dicendo che era con me mentre in realtà era a fare uno scherzo stupido. E iniziammo ad aiutarci a vicenda. Non una volta è stato assente nel momento del bisogno. Non una volta si è lamentato della mia testardaggine. Non una volta mi ha tradito. Alla fine della terza media eravamo inseparabili. E mi ricredetti. Perché Percy era un vero amico. E iniziammo a unirci sempre di più. Lui conosceva, e conosce tutt'ora , tutto di me. E me ne innamorai. E ci innamorammo. Ci misimo insieme in quarto liceo verso settembre.A dicembre sembrava stessimo insieme da sempre. E mi ricredetti. Improvvisamente credevo nell'amore. E ci credo anche adesso, stesa accanto a Percy. E ci credo anche adesso,mentre il suo odore mi riempie le narici. Mente la sua mano calda è intrecciata con la mia. Mentre i nostri cuori battono all'unisono , mentre la mia testa sul suo petto è trascinata dal movimento che la cassa toracica svolge per respirare. Ho ancora il sapore del suoi baci in bocca,e il suo sguardo dolce fermo in mente. Saranno le quattro del mattino. Abbiamo passato la notte, accucciati uno accanto all'altro a progettare il nostro futuro.
Tra due settimane finisce il liceo. Il nostro è un piccolo paese, non ci sono università.quindi ci trasferiremo a New York. Domattina andremo a vedere degli appartamenti li. Dovrei dormire ma non ho sonno.
-Ancora sveglia?-
Ok. Forse Percy non stava dormendo.Vorrei arrabbiarmi con lui per l'infarto che mi ha fatto prendere. Ma la sua voce maledettamente calda e dolce mi fa solo venire voglia di baciarlo.
-non riesco- rispondo. Lui si mette su un fianco. E io mi sposto contro il suo petto.
Mi da un bacio sulla fronte e mi stringe a se. Mi schiaccio ancora di più sul suo petto. E lui mi stringe ancora più forte.
-Ti amo.-
Lo dice così. Senza particolare enfasi.
Glielo ho già detto tante volte, ma lui no. È la prima volta che dice di amarmi. ne sono certa, ora più che mai. Io amo Percy Jackson. E lui, ama me. Non so cosa abbia fatto in questa vita o in quelle passate, per meritare il suo affetto.
Ma so che potrò ricambiare il suo amore. Finchè avrò vita.
Ho sempre odiato le favole. Non ho mai creduto nel colpo si fulmine. E ho sempre odiato le regole. Ma la nostra storia non è una favola. Perché quando litighiamo soffro. E perché nessuna parola può descrivere ciò che provo per Percy. Ma in nostro non è stato un colpo di fulmine, perché ci siamo conosciuti pian piano. Ma quando sto con lui non ho regole. Sono libera. Seguo il mio istinto. Perché non si sbaglia mai a fare la cosa giusta. E io mi sento giusta accanto a Percy.
E lo amo. Amo come mi fa sentire. Amo il suo umorismo idiota. Il suo odore. Il suo sorriso sarcasmo. Amo il suo carattere dolce. E il modo in cui cerca di proteggermi da tutto. Amo il suo fiato caldo sulla mia pelle. Amo le sue mani grandi quando sono tra le mie. E le amo quando sono sui miei fianchi mentre ci baciamo. E amo i suoi baci. Incondizionatamente. Amo i piccoli baci a stampo. Amo quelli lenti e dolci. E quelli forti, ardenti, pieni di desiderio.
Amo il modo in cui mi asciuga le lacrime. E quello in cui mi sposta i capelli dietro l'orecchio.
Amo la sua espressione gelosa,e amo il modo in cui stringe i pugni quando qualche ragazzo mi fa un complimento. Amo quando mette il broncio,e quando fa scomparire il mio. Amo il modo in cui mi sento quando mi tocca, come se la mia pelle fosse stata creata solo per essere marchiata dal suo tocco leggero e coinvolgente. E potrei continuare per ore.
Perché amo tutto di lui.
-Anche io.-
Lo sento sorridere. Lo sento stringermi. E mi sento stanca. Chiudo gli occhi. E mi addormento ~ ne vado fiera~ tra le braccia del ragazzo che amo.
.....
Quando mi svegliai, Annabeth dormiva serena tra le mie braccia. Ha sempre avuto un bel sorriso, ma sembra quasi che stia toccando il paradiso. Resto a fissarla immobile per non svegliarla. Ma non serve attendere tanto. Si sta già stropicciano gli occhi. Mantiene quel suo splendido sorriso.
-Ciao.- dice piano. Ha l'aria di chi ha trovato la pace con se stesso.
-Ciao. - le rispondo. Si avvicina, e piano, mi bacia. Uno di quei baci calmi, che solo Annabeth sa dare.
Le mie mani si spostano sui suoi fianchi, quelle di lei sono tra i miei capelli. Ci stacchiamo per tornare a respirare, ma le manco di poco il labbro. Lei sorride.
E io continuo, baciandole la guancia. Poi scendo verso il collo, e comincio a torturare una zona poco più giù dell'orecchio. Quando sono soddisfatto del segno violaceo, riprendo la mia discesa, baciandole ancora un paio di volte il collo. E le sfilo la maglia. Se vogliamo essere precisi, la mia maglia, che oramai tengo da parte per lei. E scendo ancora, riempiendola di baci. Le lascio un segno violaceo sul seno,a senza togliere la coppa. Salto la stoffa del reggiseno, che ho deciso di non togliere. Scendo al ventre. Un bacio. Due baci. Arrivo alla vitae lascio un succhiotto anche lì, nell'incavo tra i fianchi e le costole. E poi scendo,t tornando verso il centro, ma rimanendo comunque di lato. baciandole i fianchi. Sposto l'elastico degli Shorts e degli slip. Lascio anche lì un segno violaceo. E comincio a risalire.Non so perché mi diverte tanto lasciarle succhiotti. Forse mi piace sentire il suo respiro diventare affannato. Forse mi piace il suo ansimare quando arrivo in una zona sensibile. Forse mi piace perché quel segno lo ho lasciato io, sulla sua pelle bramosa di attenzioni, senza farle del male. Forse mi piace perché quando Pips li scova, lei dice solo -Percy. - E l'amica capisce. E forse anche perché per quanto cerchi di nasconderli, non lo fa mai davvero. O forse per tutti questi motivi insieme. Intanto ho già superato il reggiseno. Le bacio il collo è mi avvicino all'orecchio. Poco dietro c'è una zona sensibile. Il respiro già affannato diventa più pesante.E ansima piano. La sua mano, si stringe sui miei capelli. Quando mi sposto, il segno violaceo è ben marcato. E risalgo. E sento la sua fretta. La sua fame delle mie labbra. Quindi rallentò. Dandole un bacio sulla guancia. Poi mi stacco e ne do un altro sul naso. Poi mi stacco, per andare sull'altra guancia. Ma lei mi precede. Mi afferra la testa e posiziona le sue labbra sulle mie trascinadomi un gioco di lingue, sempre più caldo e focoso. Le mani di entrambi si muovono fameliche sul corpo dell'altro. Ci fermiamo entrambi, con il fiatone. Mi ri-distendo per terra. In estate ci sdraiamo spesso per terra, il pavimento freddo in contrapposizione con i nostri corpi caldi. Lei poggia la testa sul mio petto. E intreccia le sue mani con le mie. Poi sobbalza.
-siamo in ritardo.-
-come?-
-per gli appartamentamenti. Siamo in ritardo.-
-Ma non c'è un orario.-
-Nella mia tabella di marcia si.-afferma. E si alza. Dai, vieni. Mi alzo anche io, lasciando i cuscini a terra. Esco dalla stanza in tempo per sentire Annabeth salutare mia madre. Azione che compio anche io.
-Vi ho preparato la colazione.-
Annuncia felice.
Poi guarda Annabeth e si indica il collo. Lei le chiede qualcosa con lo sguardo. E mia madre si indica nuovamente il collo. Odio le loro comunicazioni mute. Annabeth si tocca il collo, proprio sopra il succhiotto. Mia madre annuisce. Lei mi indica con lo sguardo. Mia madre annuisce ancora.
Annabeth mi colpisce la spalla.
-Ehi,perchè?-
Lei si indica il succhiotto.
-Si, lo so, lo ho fatto io.Ma perché mi hai picchiato?- chiedo con aria innocente. So bene che è per il succhiotto, ma mi diverto di più cosí.
-Percy!- urlano in coro mia madre e Ann. E sempre simultaneamente, mi schiaffarono la mano sulle spalle,una di qua e l'altra di la.
Prendo il piatto ormai vuoto.
-"Percy" non è una risposta alla mia domanda, ma se è per i succhiotti, ne hai uno anche qui.-E le tocco dietro l'orecchio destro.- e un paio nell'addome.
Annabeth non trattiene un sorriso.
-sei una causa persa.- Afferma. E mi stampa un bacio sulle labbra. Poso il piatto sul lavandino e vado a lavarmi. Intanto le due iniziano una conversazione. Quando esco Annabeth si fionda in bagno. Due minuti dopo è pronta.
Saliamo in macchina, senza renderci conto che questo è il prologo della nostra nuova vita.
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Ok perdonatemi il ritardo. Ma questa storia è stata partorita alle tre di notte dalla mente sclerotica di una ragazza col ciclo. Quindi se sono stata troppo sdolcinata vi prego di perdonarmi.
(Si lo so che la fanart con la storia non c'entra un kanima, ma pazienza, è Natale.)
Un bacio
So🖤

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