All
La sera della festa era arrivata.
Fiati sospesi. Sorrisi bloccati.
Lacrime secche sul volto. Stomaci annodati. Era la festa di uscita dal quinto liceo per loro, e a nessuno di loro fregava niente.
Piper, piena di false speranze, pensava a Jason. Si chiese dove fosse.
Se le stesse pensando.
Ma lui dopo aver passato una nottata in bianco, per cercare di capire come non spezzarle il cuore, aveva incontrato gli occhi caldi e le labbra familiari di Reyna. In quel momento, i due,si occupavano l'uno dell'altro.
Annabeth aveva litigato con Atena.
Improvvisamente la donna sembrava aver realizzato che avrebbe convissuto con il suo fidanzato, e non con una qualsiasi femmina.Dopo una lotta che si era conclusa con un, ' se vai via con lui, io non sono più tua madre' . Poi le aveva dato un bacio sulla guancia, dicendo : "Ne parliamo domattina, tesoro, ora devo andare a lavorare." E se Chiunque avrebbe pianto, lei aveva preso i guantoni da pugilato, e aveva chiamato Percy. E il loro pomeriggio, era passato a suon di pugni, rabbia, ma soprattutto baci.
Sarebbe potuta andare da sola. Ma era arrivata al punto in cui solo Percy era il grado di calmarla. Alla fine aveva ceduto alle lacrime. Percy la aveva accolta tra le braccia. La aveva fatta sedere sulle sue gambe, facendole poggiare la testa sul suo petto. E gli aveva promesso che sarebbe andato tutto bene. Che la avrebbe aspettata,se lei avesse chiesto tempo. Che avrebbe fatto le valigie, se lei avesse detto : -andiamo -. E che avrebbe preso le chiavi se lei avesse detto scappiamo. Allora Annabeth, aveva alzato la testa piano.
-scappiamo.- Aveva sussurrato.
Leo stava preparando le ultime cose,il pensiero fisso , sul volto di Calipso,le orecchie che quasi sentivano la sua voce, e il sapore delle labbra di lei sulle sue, che si ostinava a non andare via.
Hazel aveva passato la mattinata a percorrere avanti e indietro il corridoio, cercando le parole giuste.
Frank, aveva intuito che qualcosa non andava. Ma non voleva darle pressioni. Avrebbe aspettato.
La avrebbe aspettata.
Nico, si era sentito vuoto. Aveva pensato di chiamare Will. Ma non sapeva se avrebbe risposto. Meglio evitare. Aveva acceso la radio. Passavano solo le canzoni che poteva collegare a Will. Aveva provato con qualche canzone dei Panic!At The Disco. Niente. A guardare vecchie foto. A disegnare. A leggere. A dormire. A studiare. A mangiare. a guardare serie TV. Ma niente trovava Will ovunque. Era sempre li. Ogni cosa, in casa, sembrava essere stata marchiata da lui.
Per Will era la stessa cosa. Solo al contrario. Lui cercava le Canzoni che piacevano all'altro. Sentiva l'odore della felpa che aveva lasciato in casa sua. Riguardava i vecchi episodi delle serie che aveva visto con lui. E appena focalizzava il ricordo di Nico, apriva gli occhi. Nella speranza che quello fosse stato solo un raptus suicida della sua immaginazione. E che magari loro fossero li. Sul divano Con Nico che dopo averlo baciato, gli diceva "Tu, hai problemi". Lo avrebbe stretto forte. Ma non accadeva. E le lacrime, imperterrite, solcavano le sue guance gia da ore.
Era la festa di fine liceo. La festa più bella.
E a nessuno, fregava un cavolo.
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