39 • VOCI FAMILIARI
Quando Stella aprì la porta della camera il suo sorriso si spense immediatamente.
Solo dopo un istante d'esitazione lo lasciò entrare, tornando a sedersi sul letto, e guardandolo, svogliato, sfilarsi il pesante zaino dalle spalle e posarlo a terra.
Dopo aver recuperato degli abiti puliti, senza rivolgerle una sola parola, David si chiuse in bagno. Stella non l'aveva mai visto così cupo e serio, e se ne dispiacque. Ma cercò di non preoccuparsene troppo. In quel momento la priorità era trovare un modo per infrangere le regole del programma e farsi esiliare sull'isola di Jeju, raggiungendo così il suo amore.
L'idea le venne dopo soli pochi minuti, ripensando al bacio tra Lauro e Jared.
Se riesco a strappargli un bacio avrò fatto bingo! Pensò.
Di lì a poco il Damerino uscì dal bagno con indosso una maglietta bianca a mezze maniche e un paio di boxer. Si infilò sotto le coperte senza nemmeno guardarla in faccia. Ma Stella ci volle provare comunque.
«David ti devo parlare.» Iniziò, voltandosi verso di lui.
«Che vuoi adesso?» Le rispose scocciato, continuando a fissare il soffitto.
«Ti devo parlare perché è giusto che tu sappia la verità.»
«E qual è questa verità, sentiamo.»
«Tu mi piaci. Mi piaci davvero. Ma io, col solo obiettivo di vincere il programma, per tutto il tempo ho solo cercato di tenerti lontano. Per non cadere in tentazione, capisci?»
Lui non batté ciglio. Il volto inespressivo. Impossibile intuire che cosa gli passasse per la mente, in quel momento.
«Ma oggi ho capito che del programma non me ne frega nulla.» Proseguì. «E che non voglio più starti lontano. Non ce la faccio più a fingere che tra di noi non ci sia nulla.»
«Allora facciamo l'amore e andiamocene da questo posto.»
«Baciami David.» Sussurrò lei, con voce suadente, intrufolandosi sotto la sua maglietta e accarezzandogli dolcemente il petto. Le telecamere stavano riprendendo tutto.
«Perché limitarsi a un bacio, quando potremmo fare l'amore? Hai detto che non ti interessa più nulla del programma, giusto?»
«Prima ho voglia di baciarti.»
La bocca del Damerino si storse in un mezzo sorriso. Poi in una risata forzata. «Non sono uno stupido, Marlena. So a che gioco stai giocando.»
Lei ritrasse lentamente la mano, imbarazzata, colpevole.
«Vuoi usarmi per farti esiliare sull'isola di Jeju e raggiungere il tuo grande amore. Credi non l'abbia capito?»
«Non è vero!» Provò a negare.
«Allora dimostramelo. Spogliati e facciamo l'amore.»
«Non mi va davanti alla telecamera. Mi vergogno!»
«Quando ti riprendevo io però non ti sei lamentata.»
Stella arrossì da capo a piedi. «Hai perso la tua ultima opportunità.» Si girò dall'altra parte e spense la luce.
In poco tempo le venne in mente un nuovo piano.
*****
Quando arrivò l'ora di cena Lauro trovò il frigo e la dispensa colmi di ogni varietà di cibo. Ma la voglia di cucinare era pari a zero, come la fame.
Quella sera cenò con un semplice uovo al tegamino e delle verdure crude. Poi si spaparanzò sul divano, rileggendo quei fogli sgualciti che aveva riempito d'inchiostro e di pensieri.
Ma ben presto arrivò una piacevole sorpresa da parte del programma. Gli fu consegnato un tablet, grazie al quale avrebbe potuto mettersi in contatto con una persona cara.
Si sollevò seduto. La videochiamata arrivò quasi subito.
«We Fra! Come stai?» Lo salutò calorosamente Domenico Boss, suo produttore, chitarrista, ma soprattutto grande amico da tantissimi anni.
«Che sorpresa Fra! Ma che ce fai qua!?» Rispose Lauro, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
«Fra ma che cavolo me combini, aho!?» Accompagnò l'esclamazione con un eloquente gesto della mano.
«M'hai visto, eh?» Il suo entusiasmo iniziò a spegnersi.
«Ma che te dice er cervello?!»
L'amico sospirò. «Sto come 'n cane, tu nun poi capì!»
«Dovevi vince, a Lauré!» Continuò a rimproverarlo, amichevolmente. «E invece te sei fatto esiliare pe' 'na pischella che qua sai quante ne trovi?!»
«Questa è diversa. Questa nun me 'a dimentico più!»
«Seh, seh. Dici tutte 'e volte così e poi...»
«No, te giuro, lei è davvero diversa.»
L'altro sospirò, scuotendo il capo e passandosi una mano tra i capelli, azzurri come un cielo d'estate. «Vittoria sfumata. Peccato, peccato!»
«Ma dai, 'o sai che a me de li sordi nun me frega niente. So' stato esiliato... eh pazienza. Me 'nteressava l'avventura, er viaggio, e basta.»
«Eh l'hai pure avuta, l'avventura! Mo' è finita, te ne torni a casa, e ppace, Lauré!»
A capo chino, Lauro si premette due dita sulle palpebre, sfogando la tensione accumulata in un lungo sospiro. Sarebbe scoppiato a piangere.
«E bbasta piaggne! Nun ne vale 'a pena pe' quella lì! T'ha trattato male, nun te merita!» Proseguì.
L'amico non rispose. Rimase in silenzio, immobile in quella posizione.
«Eddai, quanno torni te presento 'na pischella che quella lì te 'a dimentichi in un attimo!»
Lauro non si mosse di un filo.
«E va beh, mo' te saluto... che parlo a fa' a chi nun vo' capì?!»
Non appena la videochiamata si interruppe Lauro scoppiò in lacrime.
Avrebbe dato qualsiasi cosa per poterla dimenticare. Ma il ricordo di lei gli restava incastrato dentro, ingombrante, prepotente, doloroso come una spina conficcata in un fianco. E nessun'altra donna l'avrebbe cancellato, Lauro lo sapeva fin troppo bene. E si maledì per questo. Perché aveva ragione Domenico: per una così non ne valeva la pena.
*****
Con un leggero ritardo Stella e David raggiunsero la spiaggia, luogo in cui presto avrebbe avuto inizio una nuova prova. Ma prima, una piacevole sorpresa a ciascun concorrente.
Fu consegnato loro un tablet, grazie al quale avrebbero potuto mettersi in contatto con una persona cara.
Stella raggiunse una delle cinque postazioni. Si sedette su uno sgabello-tronco, a pochi metri dalla riva. Sperò di poter parlare con Luna. Aveva un disperato bisogno di confidarsi con qualcuno a lei vicino.
Ma a chiamarla fu mamma. Fu comunque felice di sentirla.
«Ciao bella!» La salutò la donna, pimpante, non appena la figlia avviò la videochiamata.
«Ciao ma'!» Esibì un sorriso forzato.
«Come stai?»
«Tutto bene, dai, non c'è male. Mi manca un po' casa.»
«Non mollare proprio adesso, eh!»
Stella deglutì. L'avrebbe delusa. Di nuovo. «No, non ti preoccupare. Ce la metterò tutta per recuperare punti e per vincere!»
«Brava, brava, così ti voglio!»
La figlia volle chiederle che cosa ne pensasse di Lauro, ma qualcosa la tratteneva. Forse quel muro invisibile che tra loro c'era sempre stato.
«E mi raccomando, non farti distrarre.» Aggiunse la donna, riferendosi, probabilmente, alla sua relazione con il cantante. «Focalizzati sul tuo unico obiettivo, e vedrai che verrai premiata.»
«Sicuro ma'. Luna e papà come stanno?» Cambiò argomento.
«Stanno bene. A Luna manchi molto, non vede l'ora che torni.»
«Tornerò molto presto. Ormai è finita.»
«Ti aspettiamo.»
Dopo quelle parole si salutarono.
Stella, col cuore pesante all'idea di dover deludere di nuovo la sua famiglia, raggiunse il presentatore e la troupe prima di tutti gli altri.
Era giunto il momento di mettere in atto il suo piano.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro